Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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Telemaco
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Telemaco » giovedì 15 novembre 2012, 2:23

Giarrow credeva di aver trovato la pietra filosofale perchè la moglie sorride benevola e rincoglionita dall'innamoramento davanti al suo comportamento e le "terze persone" in questione sono uomini e non donne, quindi si sarebbe potuto riparare dal senso di colpa dietro un'apparente pretesa di "open-mindness" da rispettare e consacrare (Machilosa è caduto subito nel tranello) ma scremato ciò, continua a trattarsi di un distinto signore che va a puttane, potete ricamare quanto volete ma non c'è nulla di materialmente differente da questo fatto.

Beh dai, al massimo gli si potrebbe dire che è un ottimo economista, dato che il sesso gay di solito è gratis mentre le prostitute le devi pagare.

@Machilosa: va bene, abbiamo capito che tu hai un certo ruolo ideologico da ribadire, ma qui non si sta parlando di "get free, do find youself", non è che in nome di esso si può giustificare allegramente qualsiasi cretinata e qualsiasi tentativo di giustificare la suddetta cretinata.

Ti propongo un esperimento: ora prova ad immedesimarti nei figli di Giarrow fra qualche anno, quando saranno un po' più grandi e un po' più consapevoli di quello che accade in casa. E' un esperimento che propongo a tutti i lettori del thread.

Diverse volte abbiamo discusso sul fatto che gli eterosessuali fanno i figli generalmente "così, tanto per, son cose che capitano". Molto bene, correggiamo l'affermazione e aggiungiamoci anche i bisessuali.

I genitori hanno quasi sempre questo problema, lo vedo benissimo e ovunque, sono gravemente deficitari da questo punto di vista: non immaginano nemmeno lontanamente che i figli siano esseri SENZIENTI. Nah, sono solo bestioline che chiedono le cipster, la play-station e il passaggio per andare ad allenamento il mercoledì pomeriggio. Che poi gli si debba assicurare una vita in un ambiente psicologico coerente, sensato, che li sostenga e da cui NON debbano difendersi, evidentemente è un concetto troppo difficile da capire... o troppo scomodo da mettere in pratica.

"Rispetto" significa avere la decenza di tener presente che le nostre azioni si ripercuotono, INDIPENDENTEMENTE da qualsiasi spensierata considerazione di principio, sulle persone che sono in un modo o nell'altro legate a noi stessi.

"Dignità" è ricordarsi che ANCHE le persone accanto a noi ricercano la loro realizzazione personale e potrebbero essere in situazione di debolezza, di fragilità rispetto a noi, se non addirittura di subordinazione, eppure nonostante ciò hanno comunque diritto di ottenerla, mentre la nostra spasmodica ricerca di soddisfacimento di interessi personali potrebbe inevitabilmente schiacciarle.

@riverdog: Le persone possono facilmente perdere la ragione a causa di un innamoramento, e il destinatario di tale innamoramento a quel punto, se non si fa scrupoli, può ampiamente usufruire del suo POTERE sulla persona innamorata per tutto il tempo che desidera.

E comunque sia l'idea che dei ragazzini dovranno confrontarsi prima o poi con i casini creati dai capricci sessuali del padre la ritengo davvero intollerabile. Che poi questo succeda anche nelle coppie etero, non capisco come possa essere letto come dato confortante.

E' una situazione di squallido approfittamento mascherata da dolci paroline ipocrite, tutto qui.

L'unica novità è che Giarrow siccome va a maschi e non a femmine credeva di poter utilizzare questo dettaglio esotico per giustificare a se stesso la situazione.

Non è che non esistano donne che sopportano le scappatelle del marito con altre donne. Certo che ne esistono, ce ne sono quante ne volete. E per loro varranno esattamente le medesime considerazioni fatte sopra. E' questo il punto cui volevo arrivare: non c'è alcuna differenza.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

barbara
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da barbara » giovedì 15 novembre 2012, 9:32

Se dobbiamo trovare un colpevole a tutti i costi, per favore possiamo ricordarci che il vero colpevole di queste situazioni (che sono assai comuni nel nostro paese) si chiama omofobia?
Mi sembra che il rischio sia quello di spostare la discussione su un piano personalistico che è poco utile .

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cielo86
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da cielo86 » giovedì 15 novembre 2012, 11:52

Telemaco ha scritto:I genitori hanno quasi sempre questo problema, lo vedo benissimo e ovunque, sono gravemente deficitari da questo punto di vista: non immaginano nemmeno lontanamente che i figli siano esseri SENZIENTI. Nah, sono solo bestioline che chiedono le cipster, la play-station e il passaggio per andare ad allenamento il mercoledì pomeriggio. Che poi gli si debba assicurare una vita in un ambiente psicologico coerente, sensato, che li sostenga e da cui NON debbano difendersi, evidentemente è un concetto troppo difficile da capire... o troppo scomodo da mettere in pratica.
Sono d’accordo con te,ancora oggi pochi si rendono conto di quanto le scelte dei genitori,che siano visibili o sapientemente nascoste( che tanto comunque si percepisce più o meno consciamente) influenzino lo sviluppo della personalità dei figli, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza che sono età profondamente a rischio (a questo punto mi viene di consigliare a tutti di leggere un saggio di psicologia che tratta l’argomento “Ciao…e poi?” di Eric Berne). In fondo i ragazzini sono come spugne, assorbono tutto e molto più di quello che i genitori stessi possono immaginare.

Giarrow
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Giarrow » giovedì 15 novembre 2012, 12:45

I'm back (visto che Telemaco parla inglese ne approfitto..)

Ho letto con molta attenzione tutti i Vs. commenti e naturalmente anche quelli del già citato Telemaco. Posso farti una domanda diretta?

Perchè sei così "arrabbiato"? Io ci ho provato ma sai, soprattutto con te non ci riesco (vedi, filosofeggio ancora..)

Leggo tra le tue righe e le infinite parole una rabbia che sicuramente non riesco a comprendere, un dolore di fondo che non localizzo. Cuore? Mente? Entrambi?
Cosa è successo?

Mi piacerbbe sapere dove hai letto nei miei trascorsi, che fringuello a destra e a manca consolandomi pateticamente, dopo, confidandomi con mia moglie. Non riesco a ricordare dove l'ho scritto.

Un'altra cosa che non ricordo di aver fatto è di quella di aver "filosofeggiato". Di aver lasciato il tutto, nel campo irrazzionale del "forse" e del "potrebbe essere". Anzi, mi è sembrato di essere stato estremamente concreto. Nessuna ipocrita copertura, nessun falso approccio alla Vita di coppia o al matrimonio (rileggi quando ho scritto che mia moglie sapeva tutto sin da prima che ci conoscessimo personalmente) ma, la cosa sulla quale vorrei concentrarmi è proprio quella di sapere dove hai trovato che mi spupazzo gli uomini (e non le donne).

Mi dispiace che ritieni mia moglie una "rincoglionita"
Telemaco ha scritto:Giarrow credeva di aver trovato la pietra filosofale perchè la moglie sorride benevola e rincoglionita
e che l'appelli come se fosse un'ameba priva di qualsiasi volontà o capacità di intendere e volere (ma siamo poi sicuri che le amebe siano così?). Io di lei questo non l'ho mai pensato, anzi! E credimi se ti dico di conoscerla un tantino più di te!

Che qualche volta abbia pensato che sia un po' masochista questo si, non posso negarlo, ma anche di questo ne abbiamo parlato. Io non posso scegliere per lei o per le "terze persone", come le chiami tu, che mi sono accanto. Io posso decidere e scegliere solo per me! Sarà forse perchè ritengo le persone in grado di ragionare con al loro testa? (a differenza tua che forse pensi di esserne l'unico capace? Dico questo non perchè lo creda ma lo interpreto e deduco da quello che mi dici scrivendo).

Certo i miei comportamenti ed atteggaimenti intersecano ed influenzano ma poi la capacità di discernere e ragionare l'abbiamo tutti (quasi), non solo qualcuno.
Se devo preoccuparmi anche di riuscire a capire i deiversi e complicati meccanismi mentali di tutti quelli che mi circondano, allora io quando vivo? Mi rimane del tempo da dedicare a quello che sono io? A quello che provo? A cosa voglio (vorrei)?

Quello che ho detto o almeno ho cercato di trasmettere nei miei scritti precedenti è proprio questo! Non il fatto che sono andato a puttane e che ho poi confessato per lavarmi la coscienza! (Cosa, tra parentesi, che rimarebbe comunque una mia scelta non opinabile)
Telemaco ha scritto:scremato ciò, continua a trattarsi di un distinto signore che va a puttane
Quello che ho sostenuto è che oggi metto in atto, è una pratica verbale e di pensiero, non materiale e fisica (non scopazzo in giro come un riccio), che fino a qualche anno fa nemmeno pensavo lontanamente di adottare. E cioè di non negarmi più alla Vita, alle persone che mi sono intorno e che mi apprezzano per quello che c'è dentro e non per quello che appare. Adesso, se me lo chiedono, non ho probblemi ad ammettere la mia omosessualità. Non la nascondo più, ma questo non vuol dire che tradisco fisicamente (o mentalmente) come tu hai inteso!

Mia moglie è un altro discorso. Ma cosa pensi, che passiamo tutte le giornate a parlare del mio essere gay sin da quando ci siamo conosciuti? In 26 anni il discorso sarà uscito fuori forse una decina di volte. E solo quando ne abbiamo sentito insieme la necessità di farlo. Ti ripeto, non ho mai avuto bisogno di "lavarmi la coscienza". Non ce n'era il motivo come non c'è adesso.
Siamo due adulti che volenti o nolenti hanno accettato le loro scelte, e stanno ancora imparando a farlo. Ed anche se magari tornando indietro non rifarebbero alcuni passi di "gioventù", cercano, sapendo di averli fatti, là dove è possibile di porvi rimedio, là dove no di discuterne pacificamente per non farsi male e soffrirre. Non sempre ci si riesce ma almeno ci si prova.

Un'altra cosa che non capisco è questa faccenda dei figli. Perchè ti turba così tanto? Io li ho sempre fortemente desiderati, se l'hai letto hai visto che l'ho scritto, e non ci sarebbe stato nulla che mi avrebbe distolto "dall'intento". Avrei trovato magari una "fattrice" (scherzo) ma poi ho trovato mia moglie che è stata felice di darmeli, e siccome la mia condizione non è mai stata un problema per me (a parte il fatto che in passato non ne avrei parlato come oggi) non vedo perchè debba diventare un problema per loro.
Io non so se tu sia padre o meno, ma posso assicurarti che i miei figli mi conoscono, sanno chi sono, sanno chi è quell'Anima con cui interagiscono tutti i giorni, sanno, perchè ne parliamo, che il corpo (con tutte le sue imperfezioni e tentazioni), un giorno finirà ma che la mia essenza ci sarà sempre! Ed io gli dico di essere un corpo imperfetto!
Pensi che un domani se dovessero sapere delle mie tendenze e preferenze sessuali sputerebbero sulla mia Anima? O sul padre che hanno avuto? Penso proprio di no! Non gli stò insegnando la rabbia o la discriminazione ma esattamente il contrario. Amore e comprensione. Che siamo tutti fondamentalmente diversi ma che è proprio il capire questo che ci unisce e ci fa diventare grandi. Parla pure di "filosofeggiamenti" se ti fa piacere, ma questa è la pura Verità. La mia, per me!

E' quasi un'ora che scrivo e devo scappare, mi scuso con tutti gli altri se ho privilegiato le risposte di Telemaco rispetto alle vostre ma ritengo che fosse necessario.

Prometto solennemente di riaprire il forum questo pomeriggio e di commentare anche i vostri post.

Un abbraccio a tutti e grazie ancora dei Vs. commenti.

Alyosha
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Alyosha » giovedì 15 novembre 2012, 12:57

Non v'è nessuna ragione per la quale figli cresciuti da genitori tolleranti dovrebbero risultare intolleranti verso i proprio genitori. Non ha nulla contro i gay la madre che se n'è sposato uno, figuriamoci il padre e non vedo proprio cosa dovrebbero aver loro contro i gay visto che ne hanno uno come padre. Su questo non ho alcun dubbio, con tutti i difetti che può avere sto "corpo" almeno è trasparente a Sè e agli altri. Io non ho troppe opinioni generali su questa vicenda, certo è che qualcosa grava sulla moglie, qualche altra sul marito, ma a guardare la media delle coppie che si sposano mi pare soltanto ci sia meno ipocrisia e una dose di insoddisfazione, quasi fisiologica mi verrebbe da dire visto lo statuto giuridico in questione, tutto sommato contenuta. Avrebbe un senso sentire il punto di vista della moglie, perché comunque non è un manichino preso di qua e posato di là, ha fatto questo gesto con consapevolezza e in qualche modo mi pare sia sempre stata consapevole di non poter accontentare in tutto il marito... Poi alle donne piace essere le prime, non le uniche, lei infondo resta la sola donna che lui abbia mai amato, la sola con cui gli è possibile congiungersi e se come penso non si vede in competizione con gli uomini, di fatto ha ottenuto il segreto della fedeltà del coniuge. Certo questa è la visione che se ne ricava da quello che ci racconta Giarrow, ma è l'unica che abbiamo a disposizione... Non dico affatto sia la cosa giusta... ma chi los ò cos'è la cosa giusta...
Posso solo parlare per me e ho quasi la certezza che se fossi nato una trentina d'anni prima, probabilmente avrei fatto la stessa cosa se non peggio...
I giovani di oggi non considerano il fatto che i tempi sono cambiati e pure tanto. Prima a venti ventidue anni ci si ritrovava già sposati e con un lavoro che prometteva di durare tutta la vita. Le scelte prese sono quelle di un ventenne e non avere le idee chiare a quell'età è più che semplice, ma ai tempi un ventenne sceglieva per la vita. Fosse solo una questione di gay o etero, sapeste quanta gente si trova sposata e con figli senza averci capito niente di coem ciò sia successo!
Io stesso infondo avendo studiato molte scelte le ho rimandate, fino al punto in cui ho trovato la forza di fare altro, perché occorre tanta forza e determinazione. Ma se non avessi avuto tutto questo tempo, la mia formazione dietro le spalle, che avrei fatto? Probabilmente mi sarei già sposato con la ragazza che meglio reggeva i miei sbalzi d'umore e incostanze e poi i figli e poi la routine e tutto il resto e puff... Mi sarei ritrovato a quarant'anni su questo forum a chiedermi come ha fatto questo tempo a passare così in fretta! D'alltro lato so che se 11 anni fa avessi intercettato uno spazio come questo, probabilmente non ci avrei messo undici anni a capire come stessero le cose.
Trent'anni fanno in tempo ad essere un enormità per un gay, adesso si parla di omosessualità, adessso si hanno in mente modelli di famiglia alternativi, adesso c'è maggiore informazione, trent'anni fa non c'era niente e ognuno doveva scegliere per sé che vita vivere. Trent'anni fa non andavano di moda neanche i preservativi e tanti disgraziati morirono come polli per delle scelte sbagliate.... Tutto sommato a Giarrow è finita bene e credo anche alla moglie, mi pare vivano un tipo di affetto capace di andare al di là di qualsiasi cosa, un incontro d'anime mi verrebbe da dire e giudicare proprio non me la sento...

Giarrow
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Giarrow » giovedì 15 novembre 2012, 16:38

Se avessi saputo che raccontare la mia storia avrebbe scatenato questo putiferio... l'avrei fatto prima, a poterlo fare!

Ho raccontato la mia Vita in quattro righe perchè ne ho avuto il piacere, ma anche perchè potesse essere magari un po' d'aiuto, a chi si trova oggi a dover fare delle scelte . Il mio voleva essere un contributo ad una possibile riflessione. Nulla di più. Non cerco giustificazioni così come non ho bisogno di giudizi. Ho quasi 50 anni e so meglio di chiunque altro quello che ho fatto nel bene e nel male, dove ho sbagliato e dove invece ho dato l'anima con sincerità.

Lungi da me il ritenermi un unto dal Signore, un fortunato, uno che si è sposato con la donna migliore del mondo, uno che ha capito finalmente la Vita e vuole spiegarla... ho ancora così tanto da fare e da imparare che figuriamoci se posso insegnare o avere il tempo di dare dritte a qualcuno.
Ho semplicemente raccontato la mia esperienza e quello che oggi ritengo sia giusto, per me, come atteggiamento per affrontare i miei anni a venire, non quelli di qualcun'altro. Ogni Vita, ogni esperienza su questo piano è unica, non si può e non si deve generalizzare mai, mai!

Come dice Alyosha:
Alyosha ha scritto:Trent'anni fanno in tempo ad essere un enormità per un gay, adesso si parla di omosessualità, adessso si hanno in mente modelli di famiglia alternativi, adesso c'è maggiore informazione, trent'anni fa non c'era niente e ognuno doveva scegliere per sé che vita vivere.


Oggi le opportunità sono innumerevoli, le possibilità di confrontarsi, di sfogarsi, di documentarsi ancora di più. Oggi si parla di omosessualità dappertutto e noi, grazie ad Internet, ne siamo una prova. Qualche anno "fa" le opportunità le avevi solo se avevi la fortuna di vivere in una grande città che avesse una discoteca per gay... altrimenti niente! Mi ricordo che si aspettava con frenesia il sabato sera per potersi sentire Vivi, per abbandonare le inibizioni od anche solo per poter parlare senza la paura che qualcuno ti stesse a sentire. Certo l'ignoranza c'è oggi esattamente come c'era ieri ma oggi, per fortuna, "l'ignorante" rischia di far ridere di più della cosa stupida che sta per dire. Ieri non era così!

Cielo86, quando parla dei figli, dei bambini in generale, quando consiglia la lettura del libro, non si rende conto che mi sta dando ragione (anche se in realtà lui vuole sostenere il contrario e cioè che io abbia torto... ma lui non mi conosce e non lo sa...
cielo86 ha scritto:ancora oggi pochi si rendono conto di quanto le scelte dei genitori,che siano visibili o sapientemente nascoste( che tanto comunque si percepisce più o meno consciamente) influenzino lo sviluppo della personalità dei figli, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza che sono età profondamente a rischio (a questo punto mi viene di consigliare a tutti di leggere un saggio di psicologia che tratta l’argomento “Ciao…e poi?” di Eric Berne). In fondo i ragazzini sono come spugne, assorbono tutto e molto più di quello che i genitori stessi possono immaginare.
... ed allora mi viene voglia di chiedergli:
-Perchè pensi che io stia influenzando esclusivemente in negativo i miei figli? Non ti passa per la testa che io li ami così tanto da annullarmi (solo per loro) e che stia cercando, sapendo che sono spugne avide, di insegnarli qualcosa di buono? Perchè, siccome mi sono spostato e forse per te ho sbagliato, devo necessariamente essere un cattivo esempio? Se io ho sbagliato posso esserne conscio, non pensi? E magari cercare di fare qualcosa per i due che amo sopra ogni cosa nella mia Vita. Essere gay, sposato, represso o non represso, debole o forte, codardo o coraggioso, giusto o sbagliato ecc. ecc. non vuol dire necessariamente "DEMONIO"!

L'ho detto all'inizio di questo topic e lo ripeto: i nemici peggiori di noi omosessuali, siamo noi stessi.
Andiamo a cercare cavilli lì dove non ce ne sono o dove, meglio ancora, non ce n'è bisogno. Amiamo complicarci la Vita in tutti i sensi come se non lo fosse già abbastanza. Dobbiamo per forza trovare una giustificazione o una "razionalizzazione" a qualsivoglia atteggiamento. Se non lo facciamo ci sentiamo, come sempre ci siamo sentiti, incapaci ed inferiori.

Gli etero possono tradire (con il sorrisino sulle labbra degli amici), avere dei ripensamenti, separarsi o divorziare, andare a trans, fare figli e viaggiare comunque tranquillamente sempre in prima classe, perchè? Perchè loro, nella nostra testa, rimangono dei superiori. Perchè nel più profondo dell'essere umano purtroppo, che si sia etero o omossessuale, quella è la norma ed alla norma tutto è concesso! Questa è l'amara verità che il sottoscritto non accetta più.

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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da cielo86 » giovedì 15 novembre 2012, 18:21

Giarrow ha scritto:Perchè pensi che io stia influenzando esclusivemente in negativo i miei figli? Non ti passa per la testa che io li ami così tanto da annullarmi (solo per loro) e che stia cercando, sapendo che sono spugne avide, di insegnarli qualcosa di buono? Perchè, siccome mi sono spostato e forse per te ho sbagliato, devo necessariamente essere un cattivo esempio? Se io ho sbagliato posso esserne conscio, non pensi? E magari cercare di fare qualcosa per i due che amo sopra ogni cosa nella mia Vita. Essere gay, sposato, represso o non represso, debole o forte, codardo o coraggioso, giusto o sbagliato ecc. ecc. non vuol dire necessariamente "DEMONIO"!
io ho scritto una riflessione in base a quello che ho letto, come ha fatto anche Telemaco. Poi è naturale che per una maggiore e più lucida analisi della questione dovremmo conoscere la tua vita più da vicino, ma non siamo le figure giuste per farlo e nemmeno, almeno per quanto mi riguarda, ne sento il bisogno o la voglia. Rimango dell’avviso che per quanto tu possa impegnarti ad essere un bravo genitore, la situazione tra e te tua moglie non è equilibrata ed il disequilibrio genera sempre disequilibrio. Non solo nel contesto familiare ma anche fuori. Il mio è un discorso generico che si può adattare anche alla tua situazione, credimi ;)


Giarrow ha scritto:Gli etero possono tradire (con il sorrisino sulle labbra degli amici), avere dei ripensamenti, separarsi o divorziare, andare a trans, fare figli e viaggiare comunque tranquillamente sempre in prima classe, perchè? Perchè loro, nella nostra testa, rimangono dei superiori. Perchè nel più profondo dell'essere umano purtroppo, che si sia etero o omossessuale, quella è la norma ed alla norma tutto è concesso! Questa è l'amara verità che il sottoscritto non accetta più.
Quello che io penso siano cose importanti che stanno alla base del rispetto umano non valgono solo per gli omosessuali ma anche per gli etero. Io non faccio nessuna distinzione, non ho il sorriso sulle labbra quando un mio amico etero tradisce e nemmeno se lo fa un omosessuale.Se c’è gente che pensa che alla norma sia tutto concesso è gente fondamentalmente frustrata non credi?(il discorso sui diritti civili poi è da fare in altra sede) Io non giudico nessuno e so che siamo solo esseri umani, ognuno di noi cerca di farcela come può. Anche a me piace viaggiare in prima classe ma forse, abbiamo idee diverse di cosa sia una prima classe.

un abbraccio forte ;)

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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Telemaco » giovedì 15 novembre 2012, 19:36

Premetto che mi dispiace molto aver usato toni così accesi, (fra l'altro a danno della moglie che invece vorrei difendere perchè è proprio lei che ci rimette, e l'unica colpa che ha è aver insistito con la persona sbagliata) ma io voglio esprimermi più sinceramente e colloquialmente possibile perchè voglio spiegarmi, vorrei esser capito come se stessimo parlando a voce.
Giarrow ha scritto:Gli etero possono tradire (con il sorrisino sulle labbra degli amici), avere dei ripensamenti, separarsi o divorziare, andare a trans, fare figli e viaggiare comunque tranquillamente sempre in prima classe, perchè? Perchè loro, nella nostra testa, rimangono dei superiori. Perchè nel più profondo dell'essere umano purtroppo, che si sia etero o omossessuale, quella è la norma ed alla norma tutto è concesso! Questa è l'amara verità che il sottoscritto non accetta più.
Molto bene. Dunque, se riesco a seguire, tu stai rivendicando una fantomatica prerogativa nell'utilizzare un po' a piacere la gente che sta intorno a ognuno di noi, perchè gli etero fan così e gli amici ridacchiano compiaciuti.

Tu dici "nella nostra testa" ma mi sa che questa idea di etero è nella TUA testa, e ti spinge a credere che un etero sia perfettamente realizzato se fa le robe che hai elencato. Chi lo ha mai detto? E' qualcosa di cui ti sei convinto tu, e magari tante altre persone. Non tutte. Potrebbe essere il circoscritto contesto sociale, lavorativo, culturale in cui vivi che ti spinge a pensarlo, ma non sempre è così.

Se un signore gay si comporta in un certo modo, a me desterà la medesima reazione che desterebbe un signore etero.

Comunque sia, di gente che ti appoggerà ne troverai una montagna. Evidentemente non tutti. Io personalmente ho visto nella tua vicenda quello che ho descritto nei miei due post precedenti.

E' chiaro, il mio è il discorso virtuale di un perfetto sconosciuto, che ha meno valore di un Bond argentino nel 2001, per quel che può interessare. Ho solo voluto fare presente la situazione di ingiustizia che ho notato nell'assetto di relazioni che descrivi; mi sono sentito di intervenire perchè sembravi compiacertene in maniera non particolarmente consapevole.

Vuoi la prima classe? Bene, eccotela, l'hai ottenuta, giusto? Però pretendere che tutti guardino con stupita ammirazione il tuo compromesso è davvero troppo, mi sa.

Gli etero superiori... Superiori perchè incoerenti? Insomma tu ti aspetti una sorta di legittimazione ad essere incoerente; bene puoi accontentarti dei commenti favorevoli, sono tanti.

En passant, sono contento di aver potuto leggere la tua esperienza, perchè mi spinge a correggere un assunto che prima mi pareva molto interessante e solido: gli etero fanno figli in automatico, senza pensarci. Ora ho occasione di correggermi. Tutti quanti fanno figli senza pensarci, così, tanto per sport.

C'è una cosa ancora, che mi fa pensare; mi chiedo perchè un papà-marito che vuole bene ai figli e alla moglie debba sentire l'esigenza di ripeterlo ossessivamente su un forum a degli sconosciuti.

Evidentemente deve sincerarsi che vi sia conciliabilità del tutto nonostante le incoerenze di fondo. Molti ti hanno detto di sì, che va tutto bene. Secondo me no, e ti ho spiegato soprattutto nel primo post come mai ho questa posizione; poi, comunque, resta solo un semplice e volatile parere disperso nel mare del web, scegli tu cosa fartene.
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da barbara » giovedì 15 novembre 2012, 22:10

Caro Giarrow, credo il tradimento in sè ( omosessuale e non) sia il primo l'elemento che ha provocato le contestazioni più aspre, non tanto il fatto che tu e tua moglie vi siate sposati sapendo del tuo orientamento sessuale.
Per dimostrartelo ti linko una discussione di tanto tempo fa, in cui si parla di un singolo tradimento. La maggior parte delle persone intervenute nella discussione erano dell'idea che questo evento, per quanto eccezionale, non fosse "perdonabile".

viewtopic.php?f=22&t=865&hilit=tradimento

E' ovvio che , se l'orientamento era quello per un singolo evento, non può essere diverso quando le storie sono diverse (sia che di tratti di uomini che di donne) . Hai usato il plurale nel tuo post...
Personalmente credo che l'equilibrio fra adulti vaccinati sia cosa loro, esattamente come dici (almeno finchè ci sia effettiva libertà di scelta).
Ma ci sono due figli . Credo che questo sia il secondo elemento che suscita reazioni di dissenso.
Io non credo che chi è intervenuto pensi che i tuoi figli non ti accetterebbero in quanto gay. Ci si dovrebbero abituare , certo, ma se c'è un buon rapporto con un genitore , questo rimane e i pregiudizi si superano.
Trovo invece difficile per un figlio accettare il binomio tradimento-omosessualità. Per una serie di motivi: primo per il danno morale alla figura della mamma,che sia stata conciliante o meno ( i figli sono molto severi su questo punto nei confronti di chi tradisce ) , Secondo perchè la rappresentazione che loro hanno in questo caso dell'omosessualità va a confermare il pregiudizio secondo il quale l'omosessualità è trasgressione sessuale, è sesso sregolato. Non avrebbero davanti una storia d'amore fra il papà e un altro uomo , ma una relazione sessuale con un altro uomo che insidia la storia d'amore con la mamma .
E' ben possibile che un adolescente lo viva come un trauma, come un tradimento nei suoi stessi confronti.
Figuriamoci se viene a scoprirlo casualmente e improvvisamente . E magari non può nemmeno parlarne con nessuno e se lo tiene dentro.
Forse tu non hai mai conosciuto una situazione simile, al contrario di me.Ho potuto osservare , pur dall'esterno, situazioni simili e ne ho visti i danni.
Forse uno psicologo potrebbe , meglio di me, aiutare entrambi a riflettere sulla situazione , e magari aiutare te in particolare ad evitare che una certa effervescenza possa esporti al rischio di fare qualche passo falso.
Come vedi, nel mio discorso non c'è proprio nulla di moralistico.
Mi rendo conto che devi , anzi dovete, conciliare molte cose , e non è affatto facile.
Tuttavia ciò che viene scritto qui, al di là di te, viene letto da altre persone che potrebbero essere nella tua stessa situazione . Ed è giusto che possano valutare i pro e i contro , approfittando di questa discussione.

Machilosa
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Re: Riflessioni di un altro "divers'uomo" sposato...

Messaggio da Machilosa » venerdì 16 novembre 2012, 16:47

Telemaco ha scritto:qui non si sta parlando di "get free, do find youself", non è che in nome di esso si può giustificare allegramente qualsiasi cretinata e qualsiasi tentativo di giustificare la suddetta cretinata.
Non si tratta di giustificare qualsiasi cretinata, si tratta di relativizzare e considerare che non conosciamo tutte le pedine in gioco, prima di lanciarci in vituperi gratuiti e inopportuni.
Giarrow ha commesso l'errore di fare dei figli con una donna; la sua situazione non è delle migliori, ma non mi sembra neanche delle peggiori; ha le sue valvole di sfogo, che gli consentono di mantenere almeno una certa serenità, se non possono garantirgli la felicità. La moglie potrebbe essere anche tranquilla, in tutto ciò; potrebbe davvero fregarsene, consapevole che la sua posizione resta comunque indiscussa e beneficiaria di tutti i vantaggi che derivano dal matrimonio. I figli vedono un rapporto cordiale e sereno, amicale, tra i genitori, e un padre tutto sommato tranquillo; un giorno potrebbero scoprire che il padre non è stato del tutto fedele; e allora? Se sono persone intelligenti, capiranno che il padre, comunque, non ha mai fatto mancare nullla (e non intendo in termini esclusivamente materiali) nè a loro nè alla madre; che aver fatto "l'uovo fuori dal nido" (come dicono i vecchi delle mie parti) è più la norma che non l'eccezione; qualche quando la vecchiaia avrà assopito i desideri, ciò che resterà sarà una salda convivenza tra anziani, un nido riparato per finire i propri giorni in tranquillità, senza rischio di scossoni.
Le cose cambierebbero se i comportamenti sconsiderati del marito (in astratto, a questo punto sto valutando la situazione per se, senza badare a Giarrow) mettessero a repentaglio la salute dei familiari, se minassero la pace della madre e della casa, se dilapidassero i beni della famiglia.
L'unica cosa che mi preoccupa è che i figli colgano voci sul padre, prima d'aver raggiunto la maturità necessaria e prima che questo abbia avuto l'opportunità di spiegarsi sino in fondo.
L'outing è ben pericoloso perchè consente all'immaginazione di correre; un coming out ben fatto consente di controllare l'informazione e di favorire la comprensione. Per questo, se fossi in Giarrow, sopporterei il segreto (che, perlomeno, è condiviso con la moglie), sino a che i figli non fossero in grado di ascoltare e di capire.

Insomma, Barbara ha ragione. Barbara ha SEMPRE ragione.

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