la mia storia

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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Alyosha
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la mia storia

Messaggio da Alyosha » sabato 12 ottobre 2019, 9:36

Mi son chiesto cosa potessi fare per questo forum a distanza di ormai 9 anni dalla mia iscrizione al forum. 9 anni fa mi imbattevo per caso in questo forum leggendo un post di Ennis che ancora oggi a rileggerlo mi emoziona. Lui aveva 21 anni e io 28 e non potevo non rivedere nel suo racconto la storia di come non era andato il mio.
Lui a 21 anni infatti, seppur tra mille fatiche, era riuscito a dire a se stesso di essere gay e aveva trovato il coraggio di scrivere in questa chat. Per me fu diverso. Quando scoprii la mia attrazione per i maschi avevo solo 17 anni. Allora internet non c'era e anche quel poco porno che vedevo lo vedevo di nascosto nei retrobottega delle edicole o in quei stralci di giornaletti che per caso trovavo per strada.
Potrà sembrare assurdo adesso. E' così semplice avere accesso a immagini, video, informazioni e tutto il resto, ma allora era diverso. Con chi ne parlavi? Come potevi anche solo capire se la tua fosse invidia, curiosità o vera attrazione? Ricordo allora cominciavo a buttare di frequente l'occhio nei bagni, scendevo spesso in stazione dove era facile incontrare "persone" un po' così. Insomma era veramente complicato capire e la cosa più semplice in definitiva fu tornare sui miei passi. Nè parlai con la mia amica del cuore, ma allora erano solo dubbi e dubbi rimasero per tanti anni.
Internet ha cambiato tutto. L'accesso al porno, ma sopratutto all'informazione. Leggere di omosessualità dal punto di vista di altri omosessuali non è semplice. L'omosessualità viene spesso enfatizzata, sclerotizzata in stereotipi. La normalità dell'essere gay la trovi in pochi posti.
Ricordo allora restavo ore e ore a leggere le varie testimonianze, le risposte e i commenti di project. Il forum era una vera e propria droga. Più leggevo e meno mi sentivo solo, più leggevo e più mi sentivo a casa.
Poi le fatiche, le mie personali intendo, quelle di vincere molte mie resistenze ad uscire nel modo corretto da uno spazio virtuale e aprirsi alla realtà. Me la prendevo con Project e con le cose che scriveva qui, ma in realtà ci sono difficoltà oggettive a mediare il proprio essere gay con la normalità delle relazioni amicali (vecchie e nuove), con le chat gay e tutto il resto. L'ambiente gay l'ho frequentato pochissimo, giusto il tempo di vincere alcune mie resistenze oggettive e stupide.
Allora credevo che bastasse andare a vedere un film a tema gay per dire al mondo di essere gay. Ora ci penso e mi sembra una cosa assurda, eppure è un problema che leggo spesso su chi ha problemi di accettazione. Si vive con l'idea che chi ci sta intorno abbia come primo pensiero quello che facciamo noi. Non funziona così.

Comunque il mondo gay dichiarato ha tante complessità e ringrazio con il senno di poi di essermi scoperto a 28 anni e non a 18. E' troppo facile lasciarsi trascinare in quel vortice di emozioni, di incontri, di storie disordinate ed è anche molto complicato uscirne. Oggi credo la strada degli omosessuali sia più in discesa. Di omosessualità si parla, viene quasi imposta a livello mediatico come "quota" di minoranza in ogni film o trasmissione televisiva. In quasi tutte le serie televisive per ragazzi c'è un gay, un amico gay. Insomma sono altri tempi. Ma se ne parla in modo corretto o l'omosessualità comunque vada viene rappresentata con una semplificazione eccessiva? Comunque sia mi sento già distanza da questa generazione, so che non mi appartiene.

A distanza di 9 anni posso solo raccontarvi che mi è finita bene. Ormai sei anni fa incontrai il mio attuale ragazzo, con il quale convivo praticamente dal primo giorno. Non è tutta rose e fiori, non è più quella tempesta d'amorosi sensi dei primi mesi. E' quotidianità, è normalità, liti, abbracci e consapevolezza.
Ricordo esattamente come cominciò. Di quel primo incontro in giro nella mia città. Incontrai i miei amici di sempre e passai la nostra prima uscita con loro. Era quella la normalità di cui avevo bisogno. Stavo io con lui e i miei amici di sempre a prendere una birra, ridere e scherzare tutti assieme. Ricordo ci feci l'amore tre giorni dopo. E ricordo ancora la prima volta che mi chiese di venire a casa mia la volta successiva: cavolo stavo preparando la tesi ed ero nei casini, dovevo finirla. Ricordo allora che venne a casa mia si mise nel mio letto a guardarsi il cellulare, mentre io mi scrivevo la tesi. Dopo un po' si addormentò. Era venuto solo per stare con me. In seguito mi aiutò a scrivere la tesi, continuammo ad uscire con gli amici che pian piano capirono e insomma da lì son passato 6 anni.
Ho sempre avuto la certezza resteremo insieme. Nei tanti momenti di crisi, nelle liti e nelle difficoltà di questi sei anni. Ogni volta da alcuni suoi comportamenti ho sempre avuto come un illuminazione che mi partiva dalla pancia non dal cervello. Siamo legati assieme da un filo intenso e profondo.
La vita di coppia non sempre è semplice, gli stress personali inevitabilmente ricadono in mezzo e trasformano la relazione. Non è semplice continuare a restare assieme ogni volta che le proprie condizioni cambiano. Tanti problemi sono più materiali e concreti di quanto si possa credere. Il lavoro che non soddisfa, la casa che non piace. Credo che al di là dei sentimenti la vita di coppia sia una vocazione, una scelta di vita. Se non la si ha come priorità, come punto focale della propria esistenza presto ci si arrende.
Per me non è così. Ho passato tanti di quegli anni a crocifiggermi perché non riuscivo ad avere una storia, a contorcermi nel letto perché sempre troppo vuoto. Credo che dalla vita non voglio altro per essere felice.

Vi ho raccontato tutta questa storia come testimonianza mia personale. Una vita normale è possibile, una quotidianità gay anche. Lo spazio e stretto e angusto ancora oggi, quando l'omosessualità pare cosa normale a tutti. Riuscire a mettere la propria omosessualità nello spazio giusto però è ancora difficile. L'omosessualità non crea la nostra identità, non siamo omosessuali. L'omosessualità identifica solo il nostro orientamento, ma nulla ha a che fare con come siamo fatti, con i nostri problemi, le nostre esigenze, le nostre visioni del mondo. Purtroppo invece l'esigenza di emergere, di lottare contro i pregiudizi ecc. fa diventare l'omosessualità qualcosa di pervasivo la nostra esistenza.
Adesso leggo le storie del forum in modo diverso. Le leggo e ci trovo soltanto storie di ragazzi, con i loro ghirigori, le loro difficoltà relazionali, insomma vedo molto l'omosessualità sullo sfondo e al centro le persone.
Bene mi fermo qui. Spero la mai storia possa esservi utile in qualche modo.

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