DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
Rispondi
ciccio70
Messaggi: 28
Iscritto il: domenica 23 agosto 2009, 11:49

DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da ciccio70 » domenica 23 agosto 2009, 13:28

Ciao a tutti,
mi sono da poco iscritto e presentato nell'apposita sezione, dove ho postato una parte del messaggio che ora ripropongo qui, perché mi sembra sia la sede più appropriata.

Come ho scritto nella presentazione, sono arrivato alla soglia dei 40 anni senza essermi mai innamorato, dentro di me ho sempre saputo, inconsciamente, di essere gay, ma non l'ho mai accettato. Ho avuto amicizie femminili anche molto strette, ma non ho mai voluto andare oltre, per rispetto per me stesso e per gli altri, per non far soffrire nessuno...e non ho mai avuto un ragazzo... e così sono arrivato "vergine" alla mia età a realizzare che sono gay: l'ho capito quando ho accettato il fatto di poter avere una relazione affettiva con un ragazzo, e da allora, pur rimanendo me stesso, sono diventato un altro, ora so chi sono, le mie ansie si sono volatilizzate, non ho più paura della vita, non ho più paura di amare.... L'ho detto ai miei, la loro reazione è stata positiva, oltre ogni mia più rosea aspettativa!!!

Ora sono pieno di entusiasmo e pronto a mettermi in gioco, mi sento come un adolescente alle prime armi!!!

Da qualche giorno ho conosciuto un ragazzo, ci siamo piaciuti da subito, l'ho incontrato solo quattro volte, ma già mi sento pazzo di lui, mi ha conquistato di testa, di corpo, di cuore... (comunque ancora non l'abbiamo fatto...)
Premetto che non cerco sesso da una notte (mi lascerebbe il vuoto dentro!), ma una bella amicizia, e magari l'amore, insomma una storia seria (nonostante sia alle prime armi non voglio sfarfalleggiare!). A questo ragazzo ho aperto ad subito il mio cuore senza problemi, gli ho fatto confidenze talmente intime e profonde, forse sbagliando, visto che dicono che il mistero è uno dei fondamenti della seduzione, ma non mi importa, voglio essere me stesso e fare e dire quello che sento.

Ci scambiamo messaggi, gli ho scritto cose che non avrei mai pensato di scrivere, frasi di incredibile intensità emotiva che mi sono venute di getto e non avrei avuto il coraggio di dirgli di persona, ma anche risposte a suoi messaggi "audaci" ancora più audaci e roventi (non so se mi spiego...)

In un risposta ad uno dei miei messaggi "romantici", mi ha chiesto se mi ero innamorato, e io gli ho risposto che non lo sapevo, che per me era la prima volta, che lui mi piace e che sto bene con lui, che voglio conoscerlo meglio e poi, se sono rose, fioriranno. In realtà i giorni in cui so che non lo posso vedere mi manca da morire, non riesco a concentrarmi su nulla, vorrei stare con lui anche solo per parlare, per una passeggiata, per una pizza, e non è che non glielo abbia detto chiaramente, ma voglio lasciarlo libero di vivere la sua vita e la nostra conoscenza nel modo che preferisce.

Il punto del discorso è questo: sono innamorato veramente di lui (dopo pochissimi giorni che lo conosco) o è solo una sbandata da inesperto alle prime armi? E se sono davvero innamorato, non è bene che glielo dica? Non è che lo faccio sentire sotto pressione? (considerate che anche lui è un ragazzo serio, e che ha avuto storie importanti durate molti anni, magari con me ci vuole andare piano e conoscerci molto gradualmente)

Io credo di essere innamorato sul serio, i "sintomi" ci sono tutti (insonnia, inappetenza, pensiero fisso, benessere quando sto con lui, anche solo a parlare, difficoltà di concentrazione): aggiungo il fatto che, pur non essendo esattamente il mio ideale di bellezza (cioè quello che pensavo in astratto sarebbe stato il ragazzo dei miei sogni), questo ragazzo mi piace davvero tanto, mi piace la sua personalità, mi piace il suo viso, la sua ironia, la sua voce, il suo sguardo, le sue mani, il modo in cui mi sa accarezzare, il suo corpo, il suo lavoro, tutto, e, per quanto riguarda il sesso, il mio unico desiderio è quello di dargli piacere, per cui sarei disposto a fare qualunque cosa per farlo godere, e, da passivo quale mi sento, mi ritrovo ad essere versatile come lui.

Beh, vi ringrazio della pazienza che avete avuto nel leggere questo mio sfogo (sono un chiaccherone, lo so, e pensate che volevo essere sintetico!!!) e soprattutto per le risposte che vorrete darmi, con le vostre esperienze, i vostri consigli...
Accettare di essere gay a 38 anni... meglio tardi che mai!

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5966
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da progettogayforum » domenica 23 agosto 2009, 17:05

Ciao Ciccio70,

intanto BENVENUTO! Sì qui si può parlare liberamente di queste cose e come avrai visto, non sei certo l’unico ad avere riscoperto a quasi 40 anni che cosa possa significare l’essere gay e l’innamorarsi di un ragazzo. Ti dico subito che il tuo modo di prendere le cose mi piace molto e mi sembra molto serio, ma penso di doverti dire alcune cose come premessa.

Innanzitutto l’esercizio concreto della sessualità di coppia deve essere condotto in modo responsabile perché il rischio dell’aids esiste. Quando incontri ragazzi gay e ti innamori di uno di loro in modo corrisposto è quasi ovvio che si arrivi prima o poi a un contatto sessuale. Se quel ragazzo non è giovanissimo, la probabilità che abbia avuto in precedenza rapporti con altri ragazzi è praticamente una certezza e il rischio dell’aids è concreto (è una delle cose su cui non insisterò mai abbastanza). Proponi a quel ragazzo di andare a fare il test per l’hiv, di andarci insieme con te per farlo tutti e due, anche se non hai mai avuto rapporti, perché le rassicurazioni in questo senso devono essere sempre reciproche e non possono essere date a parole, ma solo da risultati di laboratorio. Se quel ragazzo accetterà di fare il test con te, cosa che è un segno grandissimo di serietà, e di ripeterlo a distanza di un paio di mesi almeno (o di quanto vi suggerirà il medico del centro dove andrete a fare il test) in cui ciascuno di voi abbia la certezza che l’altro non ha avuto rapporti, potrete avere un livello alto di sicurezza e un vostro contatto sessuale non sarà turbato dalla paura dell’aids. Vedo più di qualche volta ragazzi, anche grandi, che trasportati dall’attrazione sessuale si lasciano andare a comportamenti a rischio e che dopo vivono in angoscia per la paura dell’hiv, quindi è bene pensarci prima.

Secondo punto, tu descrivi un bellissimo rapporto affettivo che ha tutte le caratteristiche dell’innamoramento e poi accenni ai ruoli sessuali (attivo e passivo) e aggiungi che alla fine per lui ti senti versatile. Qui, se me lo permetti, il discorso si fa molto delicato ma va fatto ugualmente perché tra ragazzi gay i problemi connessi alle incomprensioni sul piano sessuale non sono rare. Ciascuno di noi nel corso della sua vita va strutturando una sua sessualità attraverso le fantasie maturbatorie, ciascuno ha quindi in mente un’immagine di che cosa per lui sia un rapporto sessuale veramente soddisfacente, solo che mentre una cosa del genere nella masturbazione non incontra alcun ostacolo perché tutto il confronto è interno alla sessualità del singolo, in un rapporto di coppia non è raro che le incomprensioni ci siano perché lì si incontrano due sessualità già strutturate che possono essere più o meno compatibili a seconda delle maggiori o minori analogie tra le fantasie masturbatorie dei due partner. In altri termini non puoi presupporre che la sessualità del tuo compagno sia lo specchio della tua. Si suole dire che la sessualità di coppia deve essere impostata sulle fantasie sessuali comuni ad entrambi i partner o che le fantasie di coppia sono l’intersezione tra l’insieme della fantasie dell’uno e l’insieme delle fantasie dell’altro. Uno degli errori più comuni nell’approccio alla sessualità di coppia è affrontarla con riferimento solo a se stessi, cioè come se l’altro dovesse essere il naturale completamento delle nostre fantasie sessuali. Questo modo di procedere in genere non paga, appare predatorio all’altro ragazzo e porta al logoramento del rapporto. La sessualità di coppia va scoperta in due, molto gradualmente e molto prudentemente.

Ancora una questione. Per un ragazzo gay che non ha mai avuto una vita sessuale a due fino alla tua età, la scoperta della reale possibilità di vivere la sessualità in coppia è sicuramente una cosa importantissima. Ma tanto importante che può indurti a pensare che sei profondamente innamorato di un ragazzo anche quando in realtà ciò che ti spinge è essenzialmente l’ansia di provare. Non è molto facile capire se si è innamorati della propria libertà sessuale ora ritrovata o di un ragazzo. Lo capirai col passare del tempo ma tieni sempre presente che essere gay significa amare un altro ragazzo, non fare sesso con lui. Se lo ami veramente e lui ti corrisponde allora la sessualità è una forma d’amore, ma se cerchi un’esperienza piuttosto che un ragazzo da amare, allora pensa bene a quello che fai perché, senza nemmeno capirlo, a quel ragazzo potresti procurare traumi pesanti.

Ultima questione. Tra due ragazzi che si vogliono bene e che si stimano reciprocamente la sincerità deve essere totale, si tratta di realizzare una vita di coppia, di cominciare a ragionare come un noi e non più come un io, e perché ciò sia possibile la comunicazione deve essere totale, senza reticenze e senza riserve mentali. Non è una partita a scacchi in cui c’è chi vince e chi perde, in una storia di coppia o si vince in due o se ne esce male in due. Quindi non studiare nessuna strategia e comportati con lui nel modo più spontaneo.

Al momento sembra proprio che ci siano tutti i presupposti per una cosa seria!

In bocca al lupo Ciccio70!

Avatar utente
Aster
Messaggi: 217
Iscritto il: giovedì 18 giugno 2009, 21:55

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da Aster » domenica 23 agosto 2009, 21:47

Ciao, benevuto! La mia opinione è questa: non occorre che cerchi razionalmente i "segni clinici" dell'innamoramento, fa' quello che ti senti e che ti viene, segui il tuo istinto! Tutti sappiamo come si fa ad amare, abbiamo avuto milioni di anni per impararlo, è nella nostra natura. Se senti che vuoi lasciarti andare, che non c'è niente che ti frena, vai, vedrai che andrà bene, non c'è bisogno di sapere ora se puoi attaccare l'etichetta di "Amore" a quello che senti, come se volessi giustificare in qualche modo quello che farai in seguito. I miei migliori auguri!

ciccio70
Messaggi: 28
Iscritto il: domenica 23 agosto 2009, 11:49

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da ciccio70 » domenica 23 agosto 2009, 23:09

Per project

Grazie del benvenuto e soprattutto dei preziosi consigli!

Proverò a chiedere al mio ragazzo (chiamiamolo così, anche se è quasi un mio coetaneo) di fare il test per l'hiv, comunque non abbiamo intenzione di adottare comportamenti a rischio di malattie veneree, e intendiamo prendere tutte le precauzioni necessarie!

Quanto ai ruoli sessuali, io mi sento di fare per lui tutto quello che mi chiede, nel senso che mi fa piacere dargli piacere, mettere in atto le sue fantasie, non voglio costringerlo ad un ruolo che non gli appartiene, insomma non cerco in lui lo specchio delle mie fantasie... comunque credo che parlarne con lui non sarà un male, già lo facciamo condividendo alcune nostre fantasie, anche se solo a parole! Nell'approccio alla sessualità tra noi ci stiamo andando davvero piano (e poi ci siamo visti solo 4 volte in tutto finora!)

Condivido in pieno il fatto che essere gay significa amare un ragazzo, non farci semplicemente sesso. Come ho detto, ho accettato la mia omosessualità nel momento in cui ho realizzato di poter avere un rapporto affettivo con un ragazzo. Capisco che, vista la mia lunga "astinenza", sia plausibile pensare ad una frenesia di consumare quanto prima il rapporto sessuale, ma ti posso assicurare che potrei vivere ancora senza sesso, ma non senza amore. Sono stato troppi anni a frenare la mia affettività, che ora però sgorga come un fiume in piena, e mi travolge piacevolmente, anche se mi lascia spiazzato, con emozioni e sensazioni mai provate prima! Comunque, in questa incertezza e confusione, sono sicuro di non cercare un'esperienza solo per provare, voglio prima trovare un ragazzo da amare e solo dopo pensare al resto.

Quanto all'ultima questione, il mio problema (se di problema si può parlare) è di non avere alcuna strategia, e non perché sono inesperto dei rapporti amorosi, ma proprio perché credo che la strategia non paghi, ma la sincerità sì. Però il fatto che sia stato da subito così sincero con lui, che gli abbia confidato i miei segreti più intimi, che gli abbia aperto il mio cuore e la mia anima, potrebbe anche risultare soffocante... e dichiarare il proprio amore dopo 4 incontri ancora di più! Non vorrei che scappasse a gambe levate nella direzione opposta!!! Comunque gli ho già detto che provo qualcosa di importante per lui, ed è ancora rimasto lì....

Grazie ancora e crepi il lupo!!

Per Aster

Grazie anche a te della risposta e degli auguri!

Mi hai dato lo stesso consiglio dell'unico amico gay che ho (amico, non potenziale fidanzato....): vivi la storia come viene, non chiederti cosa sia quell'emozione che provi, vivitela e basta... Avete proprio ragione, comunque quello che mi ha lasciato spiazzato è la potenza di questi sentimenti, mai provati prima...

Un saluto a tutti
Accettare di essere gay a 38 anni... meglio tardi che mai!

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5966
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da progettogayforum » domenica 23 agosto 2009, 23:46

Carissimo Ciccio,
torno a dire che le cose che scrivi mi piacciono molto e sono proprio felice che tu sia qui tra noi! Tu parli di sgorgare di sentimenti... Certo! Sono cose che ti possono cambiare radicalmente la vita! Trovare una corrispondenza affettiva, sentire la presenza e la partecipazione del ragazzo al quale vuoi bene sono esperienze che ti fanno vivere ad un altro livello. E' proprio il senso del volersi bene, dello stare bene insieme del sentire la mancanza dell'altro, del non avere bisogno di nulla quando lo hai vicino e poi c'è la fase successiva, quella del progettare insieme, del sentirsi coppia, due ma in una cosa sola, del guardare al futuro pensando in termini di NOI. Stai vivendo momenti importantissimi e con ogni probabilità li sta vivendo anche il tuo compagno. Questo è il senso di fondo dell'essere gay: due ragazzi che insieme realizzano la loro felicità.

ciccio70
Messaggi: 28
Iscritto il: domenica 23 agosto 2009, 11:49

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da ciccio70 » domenica 23 agosto 2009, 23:52

Grazie della stima, project, sono felicissimo io di essere dei vostri!
Finalmente un sito di persone vere!
Accettare di essere gay a 38 anni... meglio tardi che mai!

Avatar utente
BlueRose
Messaggi: 34
Iscritto il: domenica 26 luglio 2009, 20:58

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da BlueRose » lunedì 24 agosto 2009, 2:26

Ciccio, devo dirti la verita, prima ti avrei risposto che quando ami qualcuno lo senti come uno sfarfallio nello stomaco, ora sò che era una grandissima cazzata!!!
Quando ami qualcuno ti senti forte, felice, ciò che era insormontabile ora è ininfluente;
Quando ami qualcuno ti senti perso nelle sue parole, un suo complimento ti renderà realmente euforico.
Ogni cellula, ogni atomo, ogni particella di te si renderà partecipe della tua situazione, e saprai essere felice della sua felicità e sarai triste quando lo sarà lui, un istante al suo fianco ti fara ribbollire il sangue.

Questo è quello che per ora provo...

Spero vivamente che sia vero amore, è una cosa unica.

ciccio70
Messaggi: 28
Iscritto il: domenica 23 agosto 2009, 11:49

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da ciccio70 » lunedì 24 agosto 2009, 8:23

Ciao, BlueRose!
Hai detto a parole tue esattamente quello che sento, in particolare riguardo all'essere felici della felicità dell'altro e tristi della sua tristezza...
Quello che mi ha colpito è che non mi sembra possibile che un sentimento di questa portata possa nascere in così breve tempo!
Accettare di essere gay a 38 anni... meglio tardi che mai!

ciccio70
Messaggi: 28
Iscritto il: domenica 23 agosto 2009, 11:49

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da ciccio70 » venerdì 28 agosto 2009, 19:17

Scusate, ma vorrei scrivere un'altra puntata della mia storia con il ragazzo che sto frequentando (per brevità, lo chiamerò L, o il mio ragazzo, anche se non c'è ancora nulla di "ufficiale" tra noi) e vorrei farlo un po' per chiarirmi le idee mettendo il tutto nero su bianco, ma soprattutto per avere un vostro riscontro...

Il fatto è che ricevo da lui dei segnali estremamente contraddittori, che mi spiazzano, ed ai quali non so come reagire, se non d'istinto...

Dopo il primo incontro ci siamo lasciati dicendoci che avevamo i rispettivi numeri di cellulare, e che, se la cosa andava bene a entrambi, avremmo potuto continuare a vederci, e così è stato: L mi ha mandato la sera stessa alcuni sms, dicendo che sono carino, e chiedendomi cosa io pensassi di lui.
A dire la verità la cosa mi ha stupito, perché mi era sembrato di non essergli piaciuto (la mia autostima ogni tanto fa ancora cilecca), e anche perché, mentre io gli avevo detto molte cose personali di me (alla faccia della mia timidezza!), L era rimasto più sul generico, e solo a mie domande specifiche si era aperto un po' di più.

Così ci siamo rivisti e la seconda volta sono rimasto in silenzio, sperando che fosse lui a condurre la conversazione, come io avevo fatto la prima volta, ma siccome non succedeva, gli ho chiesto se era timido, e mi ha risposto di no, che era solo molto stanco (ero andato a trovarlo alla fine della sua giornata di lavoro, sicuramente pesante)… insomma ho ripreso io le redini della situazione, e ho cercato di fargli delle domande per conoscerlo meglio.

Effettivamente devo dire che L è un ragazzo di poche parole (al contrario di me, che, quando mi sciolgo, sono un chiacchierone, e ve ne siete accorti anche voi a vostre spese!!), e quello che ho capito di lui, l’ho capito da quello che fa, da come si comporta con le persone, da come le persone si comportano con lui. Ho visto la stima dei suoi colleghi, l’affetto dei clienti e dei proprietari del bar vicino al suo luogo di lavoro, dove siamo andati a prendere qualcosa. In estrema sintesi: è solare, simpatico, sincero, deciso, istintivo… in più, dal contenuto di alcuni sms che mi ha mandato, ho capito che per lui il sesso è un aspetto fondamentale della vita, ed è uno strumento per conoscere una persona.

La cosa strana è che il nostro rapporto si è costruito molto di più sugli sms che ci scambiamo piuttosto che su incontri reali o telefonate. Tra i due sicuramente sono io il più coinvolto a livello affettivo, mentre lui forse lo è sul piano sessuale. Ho tenuto a precisargli che non cerco un tipo da una botta e via, che voglio conoscere bene una persona, prima di andarci a letto, e non voglio fare sesso, ma fare l’amore, e L mi ha rassicurato dicendo che anche lui cerca la stessa cosa, che con me vuole fare sul serio.

Non ho dubbi sul fatto che L mi desideri: oltre agli sms “hot” che mi manda (della serie cosa ti ispiro, che mi faresti, cosa ti farei, fantasie erotiche, etc) mi ha detto di masturbarsi pensando a me (leggendo un altro post, ho capito che questo è un segno positivo!), e nei successivi incontri che abbiamo avuto, abbiamo iniziato ad accarezzarci in maniera più intima e si capiva che la cosa era gradita a entrambi…

I continui sms che ci scambiamo sono un po’ particolari: i miei sono molto articolati, alcuni intensi e romantici, altri roventi in risposta ai suoi messaggi “hot”, mentre i suoi sono estremamente sintetici (l’ho detto che è di poche parole!)… Spesso capita che a un mio sms “romantico” non ci sia una vera e propria risposta, ma che il discorso cada nel vuoto, invece su quelli a sfondo erotico, la risposta arriva abbastanza puntuale…
….se poi, per non essere insistente, mi freno dallo scrivergli le frasi d’amore che mi vengono di getto dal cuore (avete capito che ormai sono cotto!), lui mi chiede perché non lo penso più, perché non mi faccio più sentire, perché (parole sue) non lo cago più, e la mia reazione istintiva è quella di ricoprirlo di attenzioni e di messaggi, quelli che mi frenavo ad inviargli… Ho capito che questo suo modo di fare è una specie di gioco (credo che gli piaccia sentire il calore delle cose che gli scrivo) al quale ora mi presto volentieri…

Resta però il fatto che non capisco se vuole che sia io a chiedergli di rivederci, a proporgli di fare qualcosa insieme, oppure no: gli ho detto che con lui vorrei fare una passeggiata con i suoi cani, andare a una mostra (so che gli piacciono), andare al mare, mangiare una pizza, andare al cinema, etc, tanto per conoscersi meglio, ho lasciato a lui l’iniziativa di decidere dove e quando, perché non voglio forzarlo, ma lui non si decide ed è sfuggente. Mi ha detto che ci saremmo potuti vedere lunedì, forse martedì, ma poi i giorni sono passati ed ancora niente…. Allora gli ho chiesto espressamente se ci saremmo potuti vedere venerdì (oggi) o sabato, lui ha accettato, ma poi ieri non ha risposto ai miei sms (lui dice di sì, ma io non ho ricevuto niente), e quando oggi ho provato a telefonargli (per telefono sono più sintetico di quando scrivo, chissà perché!!!!) mi ha riagganciato (forse era impegnato… ma sta in ferie!) ed ancora non si è fatto sentire…. e pensare che volevo proporgli un fine settimana fuori città (che scemo che sono!!!): infatti, anche se lui vive da solo, ora a casa ha i suoi, e non abbiamo un posto dove stare veramente in intimità, sapendo che per lui il sesso è così importante per conoscere una persona, sarei disposto a trovare anche un’occasione speciale per questo…

Il nocciolo del problema è che non so se insistere con le mie telefonate ed i miei sms (interpretando il suo comportamento come una ricerca di attenzioni) o se aspettare che sia lui a chiamarmi o a farsi vivo: ieri ho fatto così e la sua reazione è stata fredda (niente sms ieri, mentre i giorni precedenti anche una decina)…. E comunque non mi piace passare le giornate guardando il cellulare in attesa di un sms!!!

Un’ultima cosa: una qualità che apprezzo in lui è la sincerità. Ad esempio, siamo andati insieme a comprare i biglietti del treno, che gli servivano per andare un fine settimana a trovare i parenti di un suo ex (10 anni di relazione!!), che lo avevano invitato per un compleanno di famiglia. Una volta, poi, che ci siamo visti al lavoro da lui, stava chattando su bear…. Io mi sono fatto da parte per lasciargli un po’ di privacy, ma lui mi ha invitato a stargli vicino mentre chattava (niente di che, erano chiacchiere tra amici), e mi ha fatto vedere il suo profilo ed il suo guestbook… Come interpretare questo fatto? Un segno di confidenza e intimità sicuramente, ma devo dire che mi ha dato fastidio vedere tutti quei tipi che gli avevano scritto “mi piaci, molto bello, belle foto, un bacio, un abbraccio” e soprattutto la sua risposta ad un messaggio in chat “ci sentiamo stasera per telefono” (a me lui non ha mai telefonato…)

Sto entrando in paranoia e cominciando a vedere i difetti dell’oggetto del mio amore?

Mi scuso per il poema che scrivo e vi ringrazio della pazienza e delle riflessioni che vorrete propormi

Ciao a tutti
Accettare di essere gay a 38 anni... meglio tardi che mai!

sunshine86
Utenti Storici
Messaggi: 168
Iscritto il: giovedì 14 maggio 2009, 19:57

Re: DA COSA SI CAPISCE QUANDO E' AMORE VERO?

Messaggio da sunshine86 » sabato 29 agosto 2009, 17:44

Mah... Ciccio70, non so che dirti.
Un tipo così non farebbe per me! :lol:
Scherzi a parte, sai tu se c'è parità nel rapporto tra voi. Voglio dire: non ha senso che dei due sia uno solo quello che cerca occasioni d'incontro, che desidera passare il tempo insieme, che esprima i prorpri sentimenti e non abbia in risposta altrettanto.
Potrei dire stupidaggini, però, dal racconto mi pare di capire che veniate da due stili di vita diversi, cioè che tu sia alle prime armi (senza offesa, eh! chè io sono ad armi zero al confronto! :lol: ) e lui sia abbondantemente rodato. Spesso in una situzione così, anche se c'è interesse da entrambi le parti, quello che è più inesperto fantastica di più, non pensa ad altro che al suo amore, è più romantico e più generico nelle attese, mentre l'altro sa cosa vuole e come ottenerlo. Non solo, ma il primo è confuso, perchè le prime volte che ci si innamora (oppure le volte che ci si innamora) la razionalità latita e la mente è offuscata dai tanti segnali di felicità che percepisce, mentre il secondo (specie se non veramente innamorato) riesce a calibrare le mosse, riesce ad avere anche altro a cui pensare, perchè quello che per il primo è una novità, il secondo l'ha già provato e, comunque, sa un po' come funziona e come gestirlo.
Il mio commento può essere un po' spietato, e mi dispiace che lo sia, però qualche volta mi sono sentito fregato da situzioni come queste, e non è una bella sensazione: dopo rimugini con te stesso "ma che cretino che sono stato!" :cry:
Sperando di sbagliarmi, potrebbe anche essere che lui sia sensibile ai messaggi "hot" perchè sono quelli che più lo attirano, mentre ad una relazione sentimentale non è disposto... non so... So solo che la chiarezza è fondamentale, e se uno non dice, vuol dire che lascia intendere... :?
Il mio consiglio (per quello che può valere) è mantenere la propria dignità, non comportarsi come l'unico che ha da perdere da una mancata relazione e cercare chiarezza, con modi gentili, certo, ma in maniera determinata.

Nella speranza di non aver detto solo sciocchezze... :roll:

Sunshine86

Rispondi