GAY E SOLIDERIETA’ DI COPPIA

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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progettogayforum
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GAY E SOLIDERIETA’ DI COPPIA

Messaggio da progettogayforum » domenica 7 settembre 2014, 11:34

Ciao Project,
sono un uomo di 54 anni, ho un nome poco usato e per privacy preferisco non usarlo, puoi chiamarmi Francesco. Leggendo il forum, che è veramente ricchissimo, ho visto che dominano i messaggi relativi ai ragazzi giovani e, diciamo così, alle prime fasi della vita. Parli anche di uomini maturi, ma in effetti non ho mai visto nei post dedicati alle coppie gay un post dedicato alla solidarietà reciproca. Ok, sì, il sesso, l’attrazione, il coming out, tutto quello che vuoi tu, ma sono modi di vedere le cose da giovani, da persone che devono cominciare la loro strada, ma non si è gay solo da ragazzi, poi si matura e si invecchia è il senso di un rapporto a due cambia, si ha bisogno di solidarietà concreta, di una presenza stabile che non può essere sostituita in nessun modo.
Perché ti dico queste cose? La risposta è semplice, ho visto che cosa vuol dire un sentirsi coppia quando si sta male, cioè quando hai veramente bisogno di avere qualcuno vicino che ti sostenga e ti aiuti letteralmente a vivere. La mia vita gay da giovane è stata praticamente tutta di fantasie e di pornografia, almeno fino ai 45 anni, poi ho conosciuto un ragazzo di 24 anni, quindi aveva 21 anni meno di me, io, secondo il solito copione avrei voluto lasciar correre e fare finta di niente, perché lui era un po’ troppo giovane e pensavo che non potesse funzionare, ma lui non mi ha mollato e mi ha fatto scoprire la sessualità di coppia e di questo lo ringrazierò sempre, siamo stati insieme per tre anni, e sono stati gli anni più belli e anche più agitati della mia vita, lui è un po’ nevrotico ma, insomma, il bilancio è stato molto positivo, poi si è trovato un altro ragazzo, più giovane di me ma con me ha mantenuto comunque un rapporto, non è mai sparito e il livello dei nostri discorsi non è mai sceso verso la banalità. Non sono stato sconvolto dal fatto che si sia trovato un altro ragazzo, in un certo senso me lo aspettavo, era inevitabile, ma in effetti il nostro rapporto ha continuato ad esistere anche se in un altro modo. Lui ha avuto le sue storie, ha cambiato due o tre ragazzi, e poi ha finito per preferire di stare solo, salvo qualche avventura, se capitava, ma senza andarsele a cercare.
Quando avevo 53 anni ho cominciato a stare male e non ci hanno messo molto a capire che era una cosa molto seria. Mi sono sentito un po’ spiazzato perché ormai avevo rotto da anni i rapporti con la mia famiglia ed ero praticamente abbandonato a me stesso. I primissimi tempi ho cercato di fare tutto da me, senza chiedere aiuto a nessuno, ma era faticosissimo, al limite dell’impossibile. Quando il mio ex-compagno, diciamo il mio unico ex-compagno, perché non ne ho avuti altri, lo ha saputo, prima mi ha telefonato, poi è venuto a trovarmi e si è reso conto del problema e poi ha fatto una cosa che non mi sarei mai aspettato, cioè si è trasferito a casa mia e adesso viviamo insieme da due anni. Una cosa simile non l’avrei mai immaginata, lui adesso ha 32 anni e potrebbe avere una sua vita fatta di divertimento e invece è venuto a stare da me. Certe volte mi assiste proprio in modo affettuoso e si dà da fare per alleviare il più possibile il mio calvario. Mio padre e mia madre (entrambi 78 anni e tutto sommato in buona salute) sanno della mia salute ma non sono venuti a trovarmi, per telefono mi ripetono che devo trovarmi “qualcuno” che mi assista, ma loro intendono una badante o un infermiere, d’altra parte con loro non c’è mai stato un dialogo se non per buona educazione. Un figlio come me non lo avrebbero voluto, è capitato, e se lo sono dovuto tenere con “cristiana rassegnazione” (parole di mia madre). Ma quel figlio ha una persona che gli vuole bene e questo lo rende felice anche se ha tanti gravi problemi da affrontare. Non so se il mio rapporto col mio ex sia un rapporto di coppia, ma penso che sia comunque un rapporto d’amore. Nella mia disgrazia posso dire di essere stato un uomo fortunato. Devo solo ringraziare il mio ex che mi ha ridato una dignità e mi sta permettendo di guardare il futuro con meno ansia. Grazie Cucciolo! Ti voglio un mondo di bene!

barbara
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Re: GAY E SOLIDERIETA’ DI COPPIA

Messaggio da barbara » martedì 9 settembre 2014, 7:55

Che bella questa storia! Ci fa capire come la vita in fondo è in grado di stupirci più di quanto siamo disposti ad ammettere. Per quanto possiamo tentare di prevedere e anticipare il modo in cui reagiremo e cosa accadrà, in realtà le cose poi prendono una piega spesso inattesa , che travalica anche le nostre paure. Penso che quest'uomo avesse in fondo sottovalutato l'importanza di un affetto che lo legava comunque a questo ragazzo, nonostante la loro relazione fosse finita.
La malattia mette alla prova i nostri legami , nel senso che può togliere la maschera ai rapporti di convenienza e nel contempo può rafforzare quelli autentici. Da ciò derivano sorprese , ma anche un diverso sguardo sull'esistenza e su ciò che conta veramente nella vita.
Grazie per questa testimonianza.

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e^ip+1=0
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Re: GAY E SOLIDERIETA’ DI COPPIA

Messaggio da e^ip+1=0 » mercoledì 10 settembre 2014, 20:12

La malattia è spesso il banco di prova che dimostra i veri legami affettivi. Nella sfortuna, quest'uomo ha avuto la fortuna di avere accanto una persona che lo ama. Non tutto il mondo è egoista, son casi come questo lo che dimostrano.

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