DUBBI DI UN GAY SPOSATO

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progettogayforum
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DUBBI DI UN GAY SPOSATO

Messaggio da progettogayforum » martedì 2 dicembre 2014, 12:40

Ciao Project,
mi ha fatto piacere parlare con te, anche se non sono più un ragazzo, mi hai tolto di testa molti dubbi, in fondo erano cose che io sapevo benissimo anche da me ma che non avrei voluto sapere, o meglio avrei preferito tenere nell’ombra come ho fatto per parecchi anni, perché c’è sempre la pura del cambiamento.

Hai ragione quando dici che non mi sono svegliato a 45 anni con un po’ di fantasie gay ma che quelle fantasie ci sono state sempre, è vero, è proprio così. Ho un figlio di 16 anni e pure una moglie che è una brava donna e che mi vuole bene, però da qualche mese ho cominciato a guardare un ragazzo di 30 anni che lavora con me e mi si è scatenata dentro la rivoluzione. Penso che lui sia etero (ne sono certo) e che non ci sia nessuna possibilità di andare oltre un buon rapporto tra colleghi di lavoro, però la sua presenza mi mette in crisi, mi sembra un ragazzo stupendo e lo è: è tranquillo, pensa prima di parlare, non si mette al centro della scena, non si atteggia. È molto meglio di me in tutti i sensi, a parte il fatto che ha 15 anni meno di me, lui è proprio bello, è quello che io avrei voluto essere e non sono mai stato.

Proprio per questo, all’inizio, ho scambiato quello che provavo per ammirazione, un po’ come se lo prendessi a modello, però poi la cosa non regge perché mi torna in mente tante volte anche quando sto con mia moglie e immagino che al posto di mia moglie ci sia lui, oppure ci faccio le mie fantasie in momenti privatissimi… vedi che assurdo, Project, mi faccio perfino venire i complessi e evito di usare la parola masturbazione. Quest’anno è successa una cosa stranissima, l’argomento masturbazione è venuto fuori parlando con mio figlio e ne ho parlato con lui senza complessi ed è rimasto colpito e mi ha detto: “Un discorso così aperto, da te non me lo sarei mai aspettato”, tra parentesi, mio figlio è radicalmente etero, forse è un’osservazione sciocca, ma mi fa piacere. Poi mi ha raccontato di un suo compagno gay e gli ho detto cose positive dei gay e anche qui non se le aspettava, a un certo punto mi ha chiesto: “Ma hai mai avuto amici gay?” Gli ho detto la verità: “No, ma non avrei avuto proprio nessun problema”.

Ma adesso torniamo al punto, il mio collega mi piace, non lo posso negare, ma questo mi cambia qualcosa? Oppure resta tutto come prima, tanto è etero? Ho delle pulsioni gay, su questo non ci piove, e allora? Che succede dopo? Me le tengo e basta e vado avanti come ho fatto per tutti questi anni? Ma te lo immagini che succederebbe se mio figlio si rendesse conto che ha un papà che parla bene dei gay perché è gay, almeno un pochettino gay? E peggio ancora se sapesse che il papà non pensa che la masturbazione sia un vizio terribile perché il fondo si masturba anche lui e pensando ad un uomo. E mia moglie poi, credo che ci resterebbe secca, perché una cosa del genere non l’ha certamente mai sospettata. Anzi tra noi problemi sessuali non ce ne sono mai stati, io ho fatto sempre il mio dovere, magari mentre pensavo ad altro, ma è andato sempre tutto bene. Posso essere bisessuale? Non lo so, perché fantasie sessuali su donne non ne ho mai fatte mentre sugli uomini succedeva eccome.

Project, al punto in cui sto, sul fonte etero ho una famiglia e una bella famiglia e francamente non ci rinuncerei per niente al mondo, sul lato gay ho solo un po’ di fantasia e pure su un ragazzo etero. Che cosa suggerisce il buon senso lo capisco da solo. Il mio sogno sarebbe un altro, perdonami l’espressione irriguardosa, ma mi piacerebbe riuscire a salvare capra e cavoli, cioè mantenere la mia famiglia e avere un amico gay che mi possa capire, poi se scavo più a fondo, capisco che dovrei dire non un amico e basta ma una amico-amante, e lì sta il problema perché mi piacerebbe non imbrogliare la mia famiglia e vivere tutto alla luce del sole. Io credo che se avessi una relazione con un uomo non metterei in crisi la famiglia, cioè mi spiego meglio, diciamo che non sentirei meno affetto per mia moglie e per mio figlio. Non so se queste cose esistono in qualche parte del mondo, probabilmente no, ma se non esistono, francamente non riesco a capirne la ragione. Ma perché dovrei amare di meno la mia famiglia se avessi una relazione con uomo? Non c’è nessuna ragione seria per crederlo. Non penserei mai di scappare col mio amico-amante e di piantare mia moglie e mio figlio, ma vorrei che si conoscessero e che capissero che è una cosa seria, anche se non è il modello tipico di famiglia. Mi rendo conto che sto sognando, Project, e che il mondo è quello che è, le regole del gioco ci sono e non le posso cambiare io.

Mi sono chiesto come mi comporterei io se mia moglie si trovasse nella mia situazione, se si fosse innamorata di una sua amica. In effetti se la cosa non mettesse in crisi la nostra famiglia penso che l’accetterei e anche se si fosse innamorata di un altro uomo, anche se lì la cosa è più complicata perché in pratica potrebbe avere altri figlia e crearsi un’altra famiglia e quello magari mi creerebbe problemi grossi, ma la presenza di un’altra donna non mi creerebbe difficoltà. Ho anche pensato che io posso fare questo discorso su mia moglie proprio perché sono gay, o almeno credo di esserlo, forse se fossi etero sarei terribilmente geloso.

E se poi trovo veramente un amico gay - potrebbe anche succedere – come mi devo comportare? Forse è meglio tenere i piedi per terra e guardare a come le cose stanno adesso. Oggi come oggi vorrei conoscere dei gay, perché ho ancora le idee molto confuse, ho bisogno di collegare la parola gay a una persona reale o a delle persone reali e non a delle fantasie. A casa non uso il PC fisso, perché lo usa mio figlio e non vorrei per nessuna ragione lasciare tracce strane. I PC dell’ufficio sono tutti in rete e si possono adoperare solo per lavoro. Uso un mio PC portatile con password, a casa ho detto che è quello del lavoro ma non è vero, lo uso solo per le cose mie privatissime nei rarissimi momenti di libertà che posso avere.

Project, fino ad ora non sono mai entrato in chat erotiche o in siti di incontri, ma ti confesso che la tentazione è grande però è grande anche la paura e allora lo stallo perdura. Ho scritto a te, e prima di inviare la mail ci ho pensato mille volte. Adesso a distanza di tempo posso dire di avere fatto bene, almeno un confronto serio è possibile, però poi mi blocco.

Mi ha colpito molto una cosa che mi hai detto in chat e cioè che probabilmente vedo il mondo gay come il mondo della favole, come se lì tutto fosse facile e scontato, cosa che probabilmente non corrisponde affatto alla realtà. Certo non staranno tutti aspettando me e poi, come hai detto tu, un gay sposato e di 45 anni non è certo un ragazzo libero di 25 anni, e lo capisco benissimo. Mi vuoi dire che ci avrei dovuto pensare vent’anni fa e che allora le cose sarebbero state completamente diverse, però non mi pento per niente delle scelte che ho fatto, perché adesso ho una famiglia, anche se rischio di metterla in crisi.

Project, a questo punto che si fa? Proverò ad entrare di nuovo nella tua chat, ci ho già provato e mi hanno accolto bene, cosa che mi ha colpito. Pensavo di sentirmi un estraneo ma è stato tutt’altro. Spero di poter parlare di nuovo con te e magari anche di conoscerti di persona, anche perché ho bisogno di tempo e di situazioni tranquille.
Grazie di tutto e a presto (spero).

Dubbioso69

marmar77
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Re: DUBBI DI UN GAY SPOSATO

Messaggio da marmar77 » giovedì 23 marzo 2017, 11:39

Ecco cosa succede quando si vive in una società che discrimina i "diversi" ed etichetta le persone.

Perchè una persona deve "accorgersi" di provare certe attrazioni ad età avanzata? Perchè vive in un contesto dove sei considerato "anormale" se ad una certa età non hai moglie e figli. Perchè non ha la forza di accettare se stessa e la paura delle conseguenze dovute a scelte "scomode" è tanta.

Ammiro l'onesta dello scrivente, il suo mettere la famiglia dinanzi a tutto.

Ora, è giusto dover continuare a reprimersi per delle scelte sbagliate fatte in passato e indotte dal contesto in cui ci troviamo?

Attualmente ci sono esempi di persone che sono riusciti ad aprirsi coi propri cari riprendendosi la propria vita, rimanendo in ottimi rapporti con ex-moglie e essendo comunque degli ottimi padri. Ma questo dipende da situazione a situazione, dalla comprensione dei familiari e dalla capacità di gestire una nuova dimensione affettiva.

D'altro canto, il continuare a nascondersi potrebbe portare, in un momento di debolezza, a tradimenti e distrazioni che farebbero comunque tanto male alla famiglia.

Personalmente, sono del parere che quando si è onesti con sè stessi si è felici. Quando si è felici si è in grado di dare il meglio di sè anche a chi ci circonda.

Mi reputo fortunato di aver capito chi sono ed averlo accettato, prima di poter far delle scelte in cui mi sarei sentito inadeguato.
Dò tutto il mio appoggio a chi avrà la forza di affermarsi e uscire allo scoperto, ma soprattutto a chi non ce la sentirà, sperando che riesca ad essere coerente con tale scelta fino in fondo.

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