GAY NEL SUD

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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progettogayforum
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GAY NEL SUD

Messaggio da progettogayforum » venerdì 28 aprile 2017, 23:20

Caro Project,
mi chiamo Raffaele, sono si una città del sud, dove tutto sommato si sta bene, sono cresciuto qui e forse non saprei vivere altrove, c’è un po’ di provincialismo, nel senso che tutti si impicciano degli affari degli altri, ma poi non ti rompono le scatole, e ci sono anche i gay dichiarati ma nessuno se ne preoccupa, voglio dire che se sono solo dichiarati e non fanno scena, la gente non pettegola troppo, e qui gay che fanno scena non ne vedi. Io non sono dichiarato, ho 31 anni, e lavoro a tempo indeterminato da due anni, cosa che qui è un po’ una rarità, ma ci sono arrivato e ci sono arrivato senza dover dire grazie a nessuno. Ho un ragazzo (chiamiamolo Luigi) di 34 anni, anche lui lavora ormai stabilmente. Siamo una coppia che funziona, ci vogliamo bene. I nostri genitori sanno e dopo qualche storia iniziale, l’hanno accettata. Io vado a casa sua e lui viene a casa mia e qualche volta dorme da me. Quando succede, i miei genitori trovano una scusa e se ne vanno a dormire da mio fratello, e lo fanno per lasciarci liberi. Come vedi, siamo nel sud, ma la situazione per noi non è male. Purtroppo, autonomia vera e casa nostra non ne possiamo avere perché i soldi sono pochi, però stiamo già bene così. Ti chiederai perché ti scrivo, dato che ti ho detto che per me le cose tutto sommato vanno bene. Il motivo c’è ed è un ragazzo 21enne che ha cominciato a fare commenti (commenti veramente stupidi) e a fare scherzi (se li vogliamo chiamare scherzi) come imbrattare di cacca i vetri della mia macchina e mandare lettere a contenuto erotico a casa dei miei genitori (lettere che fortunatamente io ho intercettato prima che le prendessero i miei). Mi potresti dire che in casi del genere l’unica cosa da fare è una denuncia e in teoria avresti ragione. Il maresciallo dei carabinieri è amico nostro ed è un ragazzo intelligente, gli abbiamo raccontato la cosa e lui ci ha chiesto: “Ma chi è?” Noi glielo abbiamo detto e lui ci ha risposto che non era possibile che avesse fatto una cosa simile, perché è un bravissimo ragazzo che non farebbe male a nessuno. Gli abbiamo detto che lo avevamo visto e che non c’era dubbio che era lui. Il maresciallo non ne voleva sentire della denuncia, diceva che lo avremmo rovinato, che era un bravo ragazzo e insisteva che non aveva mai fatto male a nessuno. Gli abbiamo chiesto come dovevamo comportarci e lui ci ha detto: “Lo facciamo venire in caserma e gli facciamo capire le cose così bonariamente.” Due giorni poco il maresciallo ci ha chiamati in caserma e c’era anche il ragazzo (che chiamerò Antonio) e ha fatto più o meno questo discorso:
“Anto’, tu hai fatto una fesseria grossa e questi due signori sono venuti qua per denunciarti, perché ti hanno visto mentre sporcavi la macchina con la cacca… e questo è reato penale, ma perché fai queste stronzate?” Il ragazzo era impaurito, non diceva nulla. Poi il maresciallo gli ha chiesto: “Allora lo ammetti?” E il ragazzo ha fatto una smorfia che significava che lo ammetteva. Il maresciallo si è girato verso di noi e ha detto: “O’ guaglione tiene 21 anni…” Noi abbiamo chiesto di sapere “almeno” perché lo aveva fatto, lasciano capire che se ce lo avesse spiegato non lo avremmo denunciato. Antonio ci ha guardato e ha detto: “Ma voi non siete froci?” Intendeva che se noi non fossimo stati gay la sua azione sarebbe stata uno sbaglio. Gli abbiamo detto che eravamo una coppia gay, ma non avremmo mai sporcato di cacca i vetri della sua macchina perché lui è etero. Ci ha guardato in modo strano e poi ci ha detto: “Ma voi tra voi che fate?” Gli abbiamo risposto: “Ci vogliamo bene!” E lui di nuovo ci ha guardato strano. Abbiamo detto al maresciallo che per noi poteva finire così, come se non fosse successo niente. E ce ne siamo andati dalla caserma, ma quello che è incredibile è che Antonio è rimasto a parlare con noi, ci faceva domande per capire se veramente ci volevamo bene, poi anche su come ci eravamo conosciuti, se vivevamo insieme e gli abbiamo detto di no, perché non abbiamo soldi per comprare una casa nostra. Non ci crederai ma Antonio e venuto a casa mia insieme con Luigi e c’erano pure i miei genitori che ci aspettavano per il pranzo e abbiamo mangiato tutti insieme. Antonio non sapeva che dire, quando ha visto che io e Luigi ci comportavamo in modo libero davanti a mio padre e a mia madre ha chiesto proprio: “Ma voi sapete? …” E mio padre ha risposto: “Che sono due ragazzi che si vogliono bene? Certo che lo sappiamo, mica siamo stupidi!” Antonio ha insistito: “E vi sta bene?” e mio padre ha risposto: “A loro deve stare bene, e se sta bene a loro sta bene pure a noi!” Mio padre ci ha chiesto come avevamo conosciuto Antonio e Luigi gli ha detto che ce lo aveva fatto conoscere il maresciallo e aveva detto che era un bravissimo ragazzo. Mio padre ha cominciato a raccontare che mi avevano sporcato di cacca il vetro della macchina. Antonio non sapeva che dire. Luigi ha immediatamente cambiato discorso e ha detto a mio padre che aveva trovato uno che se ne intendeva di seminare i porcini al bosco di leccio. Dopo pranzo Antonio ha chiesto i nostri numeri di cellulare se ne è andato e lo abbiamo salutato come se fosse proprio un vecchio amico.
Pensavamo che la storia fosse finita lì, ma non era finita lì. Nei giorni successivi lo abbiamo risentito o rivisto quasi tutti i giorni e siamo diventati amici veramente. Il maresciallo, quando ci vedeva insieme, ci diceva: “Ve l’avevo detto che è un bravissimo ragazzo!”
Dopo due settimane, Antonio ci ha fatto capire che era gay ma che aveva problemi enormi in famiglia. I miei genitori è come se lo avessero adottato. Con le dritte giuste è riuscito ad avere un contratto temporaneo nella ditta dove lavoriamo noi. Il suo vero problema è che è innamorato cotto di un ragazzo che, secondo me, è veramente un mezzo delinquente, uno che è etero, e su questo non ci sono dubbi, ma lo abbiamo visto per strada prendere a schiaffi una ragazza e aveva intorno tutti suoi scagnozzi, perché non è così solo lui, ma sono di famiglia, una brutta famiglia… per chi vuole capire. Antonio per questo ragazzo ha perso il cervello, non ragiona più, sta malissimo e l’ho visto pure piangere. Questa è la situazione al momento. Adesso io e Luigi dobbiamo fare capire ad Antonio come stanno veramente le cose, e penso che il maresciallo ci darà una mano. Sembra incredibile ma tutto questo è successo in una cittadina del sud!

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agis
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Re: GAY NEL SUD

Messaggio da agis » sabato 29 aprile 2017, 9:48

Tu non ne trai le conclusioni/categorizzazioni perché non sei in grado di trarle o perché, come mi par di molto più probabile, aspetti che sia qualcun altro a trarle? :)

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