"La funzione repressa".

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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RoXasVersailles
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"La funzione repressa".

Messaggio da RoXasVersailles » giovedì 23 agosto 2018, 12:07

Perdonatemi questa breve premessa ma penso sia necessaria per spiegare meglio quello che voglio dire:

Facendo diversi test di personalità mi è uscita una cosa interessante: ognuno di noi ha, oltre alle 3 funzioni (primaria, secondaria e terziaria) che definiscono in maniera cosciente la nostra personalità, una quarta funzione, definita funzione repressa. La funzione repressa è, spero di esprimermi correttemente visto che non sono del mestiere, un tratto della personalità apparentemente scollegata alle altre 3, ma in realtà è anch'essa parte di noi. E' una parte di noi che, in quanto diversa, tendiamo a reprimere, e più la reprimiamo e non capiamo più abbiamo problemi con noi stessi e nel rapporto con gli altri. Nello specifico, la mia funzione repressa è, in mezzo a una personalità che vorrebbe sempre fare esperienza di cose nuove, un certo attaccamento alla routine. Ma non è questo il punto importante.

Il fatto "interessante" è che, applicando questo concetto di "funzione repressa" alla mia vita in generale, mi sono reso conto di una verità che ho spesso teso a nascondere. Io sono un ragazzo in carne, peloso, diciamo il boscaiolo delle montagne come aspetto fisico. Fino ai 12 anni non ho mai dato alcuna importanza all'aspetto fisico, mio o altrui che fosse, e oltretutto a 12 anni chiaramente non avevo ancora tutti quei peli e avevo un look da bambino "normale" sebbene un po' sovrappeso.
A 12 anni però è cominciata la cosa che ho più odiato in vita mia e di cui avrei volentieri fatto a meno, la tempesta ormonale, che nel mio caso è stata una tempesta di altissimi e bassissimi, ho preso coscienza del mio corpo a 12 anni cominciando a toccarmi e masturbarmi diverse volte al giorno senza nemmeno capire, i primi periodi, cosa stessi facendo (pensavo di pisciare a letto XD). Sono sempre stato un bambino sognatore, speravo nel principe azzurro che venisse a salvarmi sin da quando avevo forse 3-4 anni.
Ma a 12 anni il mio equilibrio si è rotto e non sono ancora riuscito, adesso che di anni ne ho 21, a mettere le cose a posto.
La sessualità è entrata in me non come un fiume in piena, ma come un torrente che a volte fa una piena distruttrice e molte volte è in secca totale. Ho sempre capito che mi piacessero i bambini prima e i ragazzini poi, ma non davo a questo "piacere" niente di sessuale. Era il classico "amore da bambini", quegli amori che vanno e vengono, e a me piaceva in quel modo. Nessun interesse sessuale, solo necessità di stare con gli altri e condividere.
A 12 anni comincio a vedere meglio i corpi. Io e i miei coetanei stavamo crescendo e i "caratteri sessuali secondari" si stavano formando. Per me fu terribile perché se prima ero un ragazzino anche tutto sommato carino, la pubertà a me ha "colpito male" come si suol dire e sono ingrassato tantissimo, non sono cresciuto minimamente di altezza, mi sono venuti tantissimi brufoli e complessi. La coscienza di essere omosessuale adesso diventa molto più terribile, non per gli insulti che cominciano ad arrivare, ma per un non vedere gente come me attorno a me. Fino a 14 anni va avanti così, la mia autostima è più sottoterra della tana delle talpe, ho due mezzi ""amici"" con cui l'amicizia era in realtà molto relativa perché loro erano ancora rimasti nel mondo dell'infanzia pur essendo miei coetanei, aspetto con ansia le superiori affinché cambi qualcosa. In terza media decido oltretutto, per non so quale motivo, di fare coming out, e l'isolamento si acuisce ancor di più, non che ci fosse molto da acuire comunque. In quel periodo mi hanno salvato una ragazza che abitava nella mia regione ma in un'altra città e che avevo conosciuto su internet e con la quale tuttavia ci siamo visti tante volte, direi una volta al mese, e che era l'unica che riuscisse davvero a capire quello che provavo in quel periodo, e internet in generale. Avevo un gruppo di amici online con cui ci vedevamo ogni sera alla stessa ora nella stessa chat, coi miei stessi problemi all'incirca, e a cui piacevano gli stessi cartoni/videogames. Praticamente una vita molto triste. Oltretutto ero innamorato, non ricambiato ovviamente, di una persona molto più grande di me. Vi giuro, non era una semplice cotta. Vi anticipo solo che l'amore per questa persona fu così forte e intenso che la pensai per tantissimi anni anche in seguito, al punto che appena divenuto maggiorenne, quindi ben 5 anni dopo, le scrissi una lettera intensissima alla quale ho ricevuto un prevedibile, ma molto cortese e gentile, rifiuto.

Alle superiori le cose sono cambiate da un punto di vista sociale, perché seppur con molte difficoltà mi sono creato il mio gruppo di amici, ho avuto anche un picco di popolarità tale da essere stato eletto per un anno rappresentante d'istituto. Questo non significa però che io stessi bene, perché è da quando che ho 12 anni che un sottile velo di malinconia mi accompagna perennemente.
Il primo anno di superiori, malgrado io mi fossi fatto un discreto gruppo di amici e avessi cominciato a frequentare qualche altro ragazzino gay, o forse proprio per questo, i miei complessi sono precipitati ulteriormente. Mi vedevo come un mostro, non volevo vedermi allo specchio, odiavo ogni cm della mia pelle. Fa molto male per me, anche adesso, ricordare quei momenti.
Quando uscivo coi ragazzi ero terrorizzato dal fatto che potessi non essere alla loro altezza, loro che erano belli alti e magri e io che ero basso e tozzo. In realtà qualcosina la ho "combinata" anche a suo tempo, ma la mia autostima non si alzava granché.
Alla fine del primo superiore ho cominciato una relazione tira e molla con un ventenne, non era carino ne era -perdonatemi la schiettezza- al mio livello intellettuale, però avevo appena 15 anni, lui aveva la macchina, aveva 20 anni, ai miei occhi da questo punto di vista tutto lo rendeva uno strafigo spaziale! Comunque finì malissimo, perché i miei genitori si intromisero e quasi volevano denunciarlo per pedofilia, fecero una scenata davanti a tutto il mio gruppo di amici, mi cambiarono di scuola per i primi mesi del secondo anno (poi, vedendo quanto stessi male, mi permisero di tornare nella mia scuola dai miei amici) con il risultato unico che la mia sessualità dopo quel giorno praticamente finì defunta. Smisi di masturbarmi per diverse settimane, non volli più saperne di ragazzi, anche con i miei amici ero diventato un po' più freddo, finii col rompere con molti di loro e cercare un altro gruppo di amici, più grandi e più maturi.
Paradossalmente, con la momentanea scomparsa della mia sessualità a seguito di quell'evento traumatico, e con il frequentare gente di 18-20 anni dunque più matura e interessante, la mia autostima leggermente sale. Tra 15 e 16 anni i brufoli cominciano anche a diminuire, salgo di moltissimi cm in altezza e divento come sono adesso, ovvero peloso e barbuto, sembravo coetaneo coi miei amici malgrado mi passassero 4 anni e questa cosa mi faceva sentire benissimo (ma non fraintendiamoci, da bassissimo sono passato a medio-basso, ma già era qualcosa!) ma niente, coi ragazzi non va. Ho una relazione tira e molla con una mia amica che mi traumatizza ancor più del sesso.
Poi nell'estate del mio 17 esimo compleanno non so cosa mi prende. Decido di scattarmi delle foto provocanti, sensuali, e aiutato dal fatto che comunque nessuno avrebbe potuto pensare che avessi meno di 18 anni, le metto in giro su un sito pornografico a carattere sadomaso.
Ricevo inaspettatamente tantissimi complimenti, comincio anche a fare "spettacoli" in webcam per ragazzi arrapati e che mi desideravano, ragazzi per cui i miei peli e la mia pancia non erano un difetto, ma li eccitava, li faceva sentire del tutto sottomessi a me. La mia autostima allora sale tantissimo, comincio finalmente a vedermi davvero allo specchio e a dirmi "wow, Rox, sei davvero un figo!" cosa che non avevo MAI pensato fino ad allora. Comincio a stare davanti allo specchio e toccarmi, cominciano a venirmi fantasie sessuali su me stesso. Mi soffermo su tutti i miei difetti e me li bacio, comincio ad amarmi in maniera totale ed intensa.
Il tempo passa, coi ragazzi ricomincio ad uscire in maniera più sana ma non riesco mai ad arrivare fino in fondo, al massimo qualche bacetto, ma nemmeno più di tanto, perché oltre alla questione fisica etc. bisogna anche dire che io sono caratterialmente molto, molto esigente.

Arriva l'università nel frattempo, e paradossalmente l'ambiente era qui un po' più chiuso che nella mia scuola superiore (un luogo speciale e aperto che non dimenticherò mai). Comunque io vivo la mia vita, non me ne frega ncazzo degli altri, anzi con questa mia diversità -non mi riferisco tanto alla sessualità quanto a cose culturali- comincio a sentirmi ancora più superfigo e speciale, probabilmente qualche forma di narcisismo lieve. Tra alti e bassi continuo a fare "show" in webcam ed apro anche un sito pornografico per racimolare alcuni soldi (facendomi fregare, ma questo è un altro discorso!)

Tuttavia notavo in questi giorni quanto la mia autostima, la persona che io mi sia costruita, sia una specie di gigante coi piedi d'argilla. Sebbene io quando cammini adesso mi senta uno strafigo, e pensi, "minchia! chi non mi farebbe?" la verità è che vedo benissimo che in realtà la mia vita sessuale è molto inferiore a quella di altri (e non per scelta mia: è da quando ho messo quelle foto sul sito a 17 anni che la mia sessualità è sempre più forte ed intensa. Tuttavia rifiuto quasi tutte le proposte sessuali e le poche volte che "cedo" mi sento sporco e schifoso, anche se lo faccio con persone a cui voglio bene) la verità è che ricordo benissimo quanto stavo male a 13, 14 anni, a quanto mi sentissi un mostro osceno. La mia sessualità oltretutto va sempre più verso la devianza e i fetish strani, non sono interessato al sesso normale ma a fetish stranissimi, sadomaso violento con tutte le cose annesse per intenderci. Ho anche avuto un'altra crescita di diversi cm a ben 20 anni e ora vado tra i ragazzi medio alti, e questa cosa ha contribuito ulteriormente a farmi vedere in un certo modo, tuttavia, tuttavia....

Tuttavia la verità è che c'è la funzione repressa. Mi spiego: io adesso mi vedo, vedo il mio corpo, ne riconosco i difetti, ho seguito i consigli di chi mi diceva "non c'è niente di male ad avere dei difetti, amali e amati, e vedrai che gli altri ti ameranno" e la cosa si è rivelata in effetti vera. Ma dentro di me soffro per aver fondamentalmente saltato una parte della vita, io i 20 anni non li ho compiuti l'anno scorso, è come se li avessi compiuti 5 anni fa. A 16 anni ho cominciato a frequentare la gente di 20 anni che faceva l'università, sembravo un ventenne, mi spacciavo anche per ventenne in giro, mentre fino a pochi mesi prima avevo 15 anni e ne dimostravo non più di 13. Non sono mai stato un giovane depilato ed efebico, non ho mai potuto apprezzare il mio corpo in una certa maniera.
Sento come se mi fossi costruito una corazza per andare avanti malgrado le difficoltà enormi che ho incontrato, ma questo ha significato assumere una postura diversa, negare molti tratti di me. Ora che sto diventando più grande sto cominciando a riconoscere questo problema, ma non riesco a lasciarlo andare ancora del tutto.
Adesso mi sento contemporaneamente il ragazzone orso peloso e barbuto, con tendenze violente e aggressive, che non se ne sbatte un cazzo di nessuno, fiero e indipendente; e il ragazzino tenero che ero, ancora oggi cerco disperatamente l'amore e la tenerezza, spasimo per un abbraccio sincero, cerco sentimenti che mi sembrano oggi quasi sepolti, non so cosa voglio fare e non so cosa voglio essere.


-Rox
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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da agis » giovedì 23 agosto 2018, 13:16

Ihihihihihi meno male che non ho incontrato la tua autostima a 14 anni che tanto non c'avevi l'età roxino : O )***. Vabbè, se proprio insisti, ti scavo un bel bucone per te solo sol per te dove sarai amorevolmente depilato e trasformato in una versione maxi di un efebico twinkino secondo i desiderata della funzione repressa da te espressi. Viste le tue inclinazioni, vedremo di ricorrere alla nobile arte della striscia adesiva ecco.
Ciaone!

P.S. Ma... ma... un momento :o Se era repressa com'è che è saltata fuori?
Quella della corazza è carina me la rivendo 8-) così poi ti faccio conoscere la principale di un mio conoscente ^_^

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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da RoXasVersailles » giovedì 23 agosto 2018, 13:25

agis ha scritto:Ihihihihihi meno male che non ho incontrato la tua autostima a 14 anni che tanto non c'avevi l'età roxino : O )***. Vabbè, se proprio insisti, ti scavo un bel bucone per te solo sol per te dove sarai amorevolmente depilato e trasformato in una versione maxi di un efebico twinkino secondo i desiderata della funzione repressa da te espressi. Viste le tue inclinazioni, vedremo di ricorrere alla nobile arte della striscia adesiva ecco.
Ciaone!

P.S. Ma... ma... un momento :o Se era repressa com'è che è saltata fuori?
Quella della corazza è carina me la rivendo 8-) così poi ti faccio conoscere la principale di un mio conoscente ^_^

Puoi evitare di sfogare la tua frustrazione su di me e su tanti altri ragazzi del forum?

Sei davvero incredibile. Hai il tempo di leggere un sacco di post per poi dare risposte sempre incredibilmente scarse se non del tutto offensive.
Esiste una funzione "ignora" per non farti vedere i miei post e commenti -e affinché io non possa vedere i tuoi- ?

Grazie eh, e ti prego, non rispondermi, dato so già che faresti qualche perculata. Con questa tua risposta di merda mi hai già fatto abbastanza male, quindi davvero, se hai un minimo sensibilità, stai in silenzio.

Per favore, è una cosa che mi fa stare male, vorrei solo risposte serie. Grazie.

PS X AGIS: Ho trovato la funzione "ignora" sul forum. Io la userò di te fra un paio di giorni, il tempo di farti leggere questo messaggio. Potresti farmi la cortesia di mettermi anche tu su ignora? Grazie.
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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da agis » giovedì 23 agosto 2018, 14:17

Se mi ci metti già tu non ne vedo la necessità. Ci sono già molti post che leggo ed a cui non rispondo per varie ragioni e continuerò comunque a leggere i tuoi così come non mi sottraggo - e non vedo perché dovrei - fin da quando avevo 15 anni, ad attitudini o a modi di vedere la sessualità e le cose in genere, diversi dai miei. :)

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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da RoXasVersailles » giovedì 23 agosto 2018, 14:37

Ok... ti ho ignorato.

Perdonatemi tutti per questo triste excursus, spero di avere presto risposte serie.
Aggiungo anche che tutto questo mi crea problemi a livello poi di rapporto con gli altri ragazzi. Non riesco a mettere insieme la parte romantica e la parte sessuale. Non riesco coi ragazzi ad andare fino in fondo e mi sento male quando mi viene proposto di fare qualcosa. Spesso ho anche l'impressione che se qualcuno mi dica che sono bello non sia sincero. A volte ho l'impressione che io stesso stia mentendo a me stesso quando mi reputo bono. E' molto complicato per me spiegare, ho rari momenti di lucidità che mi permettano di spiegare quello che sento, lo ho avuto prima e adesso mi sta già passando e comincio di nuovo a non trovare le parole...
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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da agis » giovedì 23 agosto 2018, 14:52

Vabbè roxino :) Quando ti saran passate le tue cose mi fai un fischio 8-)
Ciaone! : O )***

...e non mi disprezzare così tanto dai... che poi mi metti in imbarazzo :oops: :lol:

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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da progettogayforum » giovedì 23 agosto 2018, 15:31

Ciao Roxas, ho letto ora il tuo post, non ti nascondo che ho pensato quanto possa essere difficile scrivere un post come il tuo. Cercherò di risponderti in serata in modo un po' più articolato, perché ho parecchie cose da dire e purtroppo non posso farlo immediatamente per ragioni contingenti, ma lo farò appena ne avrò i tempo, tra qualche ora al massimo. Per il momento mi limito a dirti che se hai scritto quel post consideri il forum una cosa seria e di questo ti ringrazio immensamente. Non hai solo tutto il mio rispetto ma qualcosa di più! GRAZIE! e a presto!

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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da RoXasVersailles » giovedì 23 agosto 2018, 15:49

progettogayforum ha scritto:Ciao Roxas, ho letto ora il tuo post, non ti nascondo che ho pensato quanto possa essere difficile scrivere un post come il tuo. Cercherò di risponderti in serata in modo un po' più articolato, perché ho parecchie cose da dire e purtroppo non posso farlo immediatamente per ragioni contingenti, ma lo farò appena ne avrò i tempo, tra qualche ora al massimo. Per il momento mi limito a dirti che se hai scritto quel post consideri il forum una cosa seria e di questo ti ringrazio immensamente. Non hai solo tutto il mio rispetto ma qualcosa di più! GRAZIE! e a presto!

Grazie mille a te per aver creato questo spazio :)

attendo con ansia la tua risposta! :*
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Re: "La funzione repressa".

Messaggio da progettogayforum » giovedì 23 agosto 2018, 19:22

Ciao Roxas,
leggendo il post ci ho trovato il desiderio di un confronto reale, il bisogno di non recitare e di trovare rispetto e affetto per quello che si è, di essere accettati con tutti gli aspetti problematici che ci portiamo dentro, alla fine, qualsiasi percorso si sia seguito, si arriva sempre a manifestare un bisogno d’amore, dell’amore di un ragazzo, certo, se uno è gay, ma anche di altro, anche di amicizie serie, di persone con le quali si può essere se stessi, anche di persone che possano anche frenarti e farti da sponda.
Parto dal sesso: da quello che scrivi è evidente che in te c’è un senso di insoddisfazione profonda e il motivo penso possa ricercarsi nell’abitudine a vere il sesso come una forma di affermazione di sé, come un essere forti, un sapersi imporre, trascurando gli aspetti affettivi, comunicativi, interpersonali, teneri, della sessualità. L’idea che la sessualità sia qualcosa che porca e che fa schifo viene proprio dal fatto che ha perso la sua dimensione affettiva, quella di cura dell’altro. Hai scritto. “La mia sessualità oltretutto va sempre più verso la devianza e i fetish strani, non sono interessato al sesso normale ma a fetish stranissimi, sadomaso violento con tutte le cose annesse per intenderci.” Permettimi su questo di aprire una parentesi: fino a 50 anni fa circa sui manuali di psichiatria, l’omosessualità era considerata un disturbo mentale, sulla base dell’assunto che la sessualità sia etero per natura e che quindi tutto quello che non etero è patologico, poi l’omosessualità ha finito per essere ritenuta una variante normale della sessualità umana. Poi alcune delle cosiddette parafilie, una volta ritenute patologiche, hanno cominciato ad essere interpretate come varianti più rare, ma in fondo non patologiche, della sessualità umana. È l’idea che esistano canoni molto chiari e ben definiti di normalità che attribuisce la qualificazione di patologico a ciò che è fuori da quella normalità. Ormai l’ambito del patologico tende a restringersi alla pedofilia e ai comportamenti sadici e masochisti in cui l’eccitazione sessuale consegue al dolore fisico, proprio o del partner. Va chiarito che le persone che indossano abiti di pelle e usano frustini e cose simili in modo rituale, di sadico o di masochistico nel vero senso della parola non hanno proprio nulla. Quanto al fetish, poi, le varianti sono infinite ma sono cose che ricadono pressoché sempre nel gioco sessuale che di per sé non è patologico. Ho visto più volte ragazzi che si sentivano quasi compulsivamente legati a forme particolari di sessualità che, in effetti, non erano affatto dipendenti da queste cose. Ricordo di un ragazzo che sembrava ossessionato da una forma fetish molto particolare e temeva di accennarne ad un altro ragazzo cui si sentiva affettivamente legato, perché aveva paura di essere respinto. Alla fine ha parlato chiaro e l’altro ragazzo ha acconsentito senza troppe insistenze anche a quel tipo di sessualità. I due ragazzi hanno finito per mettersi insieme e la loro sessualità di coppia non è stata praticamente mai disturbata da compulsioni fetish. Quando il ragazzo che provava interessi fetish ne sentiva la necessità, ne parlava al suo compagno e si poteva praticare sesso anche in quel modo, poi piano piano queste richieste si sono fatte sempre più rare fino a sparire. In effetti l’accettazione di una pratica fetish era un modo di fare capire al partner che lo si accettava senza riserve. L’instaurarsi di una sessualità veramente affettiva e condivisa ha portato alla fortissima riduzione anche se non alla scomparsa totale del fetish. Il fetish è spesso un modo per testare la disponibilità dell’altro, in buona sostanza non è una manifestazione di patologia della sessualità ma una modalità per chiedere affetto, affetto fino alla condivisione del fetish. Chi risponde a questa richiesta con un “no” secco, dice di fatto un “no” secco alla persona, chi dimostra una disponibilità, anche parziale, manifesta una disponibilità ad accettare l’altro per quello che è, senza tentare a priori di cambiarlo. Ho parlato spesso con persone che avevano forme di sessualità più o meno strana o meglio poco comune, ma non ho trovato nulla di realmente patologico nei loro comportamenti. Si parlava in modo estremamente serio, la disponibilità affettiva era notevolissima e la sincerità era totale. Le persone vanno accettate e amate per quello che sono perché dietro gli aspetti più ispidi e apparentemente strani ci sono tesori di umanità che molto spesso sono stati compressi per anni da situazioni pesantissime. Mi sono chiesto perché ci hai raccontato la tua storia in modo così preciso e penso che alla base ci sia proprio l’idea di dire la verità, anche le verità più difficili, e di vedere chi è disposto ad accettarti per quello che sei. Hai indubbiamente coraggio ma cerchi anche una rassicurazione, cerchi di aprire un dialogo “serio” il che è una cosa rarissima, in buona sostanza cerchi affetto, calore umano, rispetto e questo è bellissimo. Grazie del tuo post, stai certo che non servirà soltanto a te!

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