Alle radici dell'omofobia contemporanea

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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barbara
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Alle radici dell'omofobia contemporanea

Messaggio da barbara » venerdì 4 febbraio 2011, 19:34

Ho letto di recente un documento che parla tra le altre cose della nascita dell'omofobia contemporanea . E' un saggio di Sandro Bellassai La mascolinità contemporanea.
http://www.storiaefuturo.com/it/numero_ ... ea~52.html

E vi ho trovato una teoria interessante . Secondo l'autore la discriminazione contro gli omosessuali , favorita dall’avvento del cristianesimo , diventò sempre più aspra verso la fine dell’’800 , affermandosi in occidente come vera e propria omofobia. Proprio in questo periodo infatti nei confronti degli omosessuali diversi stati vararono leggi contro le cosiddette perversioni sessuali. Ma come mai?
Secondo questa teoria il motivo scatenante di questa nuova ondata di intolleranza sarebbe stata la paura da parte dell’uomo di perdere terreno nei confronti del nuovo potere delle donne.
Gli uomini dell’ottocento sarebbero andati incontro a una vera a propria crisi di identità , sentendosi minacciati nella loro “virilità” dalla crescente importanza del ruolo femminile nella società.
L’omofobia infatti si affermò in quel periodo di pari passo a una forte misoginia , tesa a provare l’inferiorità della donna, a sottolinearne l’incapacità e a limitarne i diritti.
Gli omosessuali, in quanto identificati con gli effemminati, diventarono lo spauracchio dell'uomo occidentale, l’esempio da non seguire, il simbolo dell’uomo sprovvisto della sua virilità da attaccare per riaffermare il potere del maschio sulla donna. Nel contempo le lesbiche, in quanto femmine “mascolinizzate” erano viste come l’incarnazione della donna che vuole prendere il posto dell’uomo.
Se alla fine dell’ottocento si perseguitavano gli omosessuali con leggi ingiuste, con l’avvento del fascismo e del nazismo si aprirono per loro anche le porte dei campi di concentramento e la virilità si legò ai sentimenti nazionalistici e militaristi.
Mi ha fatto un certo effetto, devo dire, leggere questo documento. Ho sempre creduto che le vittime del maschilismo siano sempre state solo le donne o magari i loro figli . E' sempre triste constatare che ogni cambiamento porta con sè un prezzo da pagare, molto più alto di quanto non si pensi.

jack89
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Re: Alle radici dell'omofobia contemporanea

Messaggio da jack89 » venerdì 4 febbraio 2011, 20:35

Forse questo può confermare che l'omofobia ha sempre una radice interiore, e cioè che nasce da un' insicurezza verso la propria natura di maschio virile.

Tra gli uomini che conosco, i più omofobi sono quelli che hanno più difficoltà a trovarsi una ragazza (perchè sono bruttini o perchè sono più insicuri o perchè sono carenti in autostima) e quelli che sono gay repressi; in generale, sono quelli che per una ragione o per un' altra fanno fatica ad affermarsi come uomini al 100% (vedono che c'è qualcuno "più uomo" di loro).

Ma ora che ci penso, anche tra le ragazze etero omofobe (e ce ne sono), tendo a notare una prevalenza di ragazze insicure, che fanno fatica a trovare un ragazzo, che sono ossessionate dal loro aspetto fisico e dalla paura di non essere abbastanza attraenti; quindi mi vien da pensare che siano omofobe proprio perchè alla ricerca di figure maschili granitiche, rassicuranti, virili al 100 % (e non di femminucce).

Delle lesbiche represse omofobe non ho esperienza, ma penso che siano paragonabili ai gay repressi omofobi in modo speculare.

Ovviamente, comunque, io non penso che i gay non siano o non possano essere persone virili; è un pregiudizio di chi ha atteggiamenti omofobi.

Nemesis

Re: Alle radici dell'omofobia contemporanea

Messaggio da Nemesis » sabato 5 febbraio 2011, 10:18

Secondo me il clou ottocentesco dell'omofobia ha radici più antiche, basti pensare che già nel Medioevo l'omosessualità era un reato e le persone omosessuali venivano allontanate/condannate/uccise (ricordarsi il canto dell'Inferno dove Dante colloca Brunetto Latini nel girone dei sodomiti).
L'omofobia nasce come fenomeno sociale per paura del ritorno dei costumi antichi, se infatti fosse tornato il libero costume sessuale di Roma antica la Chiesa avrebbe perso il suo potere "guadagnato con fatica" e il popolo non sarebbe stato represso per tanto tempo.

Per quello che riguarda poi gli atteggiamenti di oggi... Beh, se la gente non individua sempre un "diverso" con cui prendersela non è felice... :evil:

barbara
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Re: Alle radici dell'omofobia contemporanea

Messaggio da barbara » sabato 5 febbraio 2011, 11:54

Si, certo, concordo con te Nemesis sulle radici antiche, il che ci porta a dire che è necessario impegnarsi al massimo per sradicarle.

Jack , certo che un topic sul significato della parola "virilità" ci starebbe proprio bene.... ne verrebbe fuori una bella discussione. ;) Ma non può certo essere una donna a postarlo, non credi?

Nemesis

Re: Alle radici dell'omofobia contemporanea

Messaggio da Nemesis » sabato 5 febbraio 2011, 16:53

Sdradicare le radici...
Sono d'accordo, per quel che mi riguarda mi sto impegnando a farlo, ma se parliamo a livelo collettivo direi che siamo in una situazione del genere:
"il possibile l'abbiamo già fatto, l'impossibile lo stiamo facendo, per i miracoli ci stiamo attrezzando" :mrgreen:

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