GAY E ANSIA

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Alyosha
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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Alyosha » martedì 5 aprile 2011, 23:36

io sono stato in coppia etero per anni! ero felice di conquistare una ragazza e "vincere " la competizione con gli altri.
Se è per quello pure io :):). Io sul resto del discorso che fai però qualcosina mi sento di dirtela. Tutto questo discorso che fai di dover rimpiazzare gli etero con i gay, metterebbe ansia a chiunque. Preciso che non sono affatto un esperto, perché io stesso mi sono diciamo scoperto da poco, ma non rinuncerei mai agli amici etero che ho avuto fino ad adesso perché mi sono scoperto gay. Quelle relazioni erano comunque autentiche e i sentimenti in gioco pure. Avevo una grande rabbia all'inizo perché credevo di aver perso undici anni della mia vita, visto che in realtà lo so da un pò. E invece sul serio più vado avanti e più capisco che quel tempo serviva per fare delle cose e crescere. Io in un mondo tutto di gay proprio non ci vorrei vivere, mi piace stare con le persone così per come sono. Certo ogni tanto mi pesa non potermi esprimere in toto per quello che sono questo si. Sul C.O. invece non dico proprio nulla questo forum è pieno di considerazioni al riguardo. Non lo vedo come il punto di arrivo di alcun che e se deve servire a farsi prendere dall'ansia ancora meno. Insomma fossi in te non incasellerei la mia vita con cose del tipo devo fare questo, questo e questo, lascerei un po' scorrere le cose. Infondo le tieni imbrigliate da sempre e adesso anche nello scoprirti gay sembri avere la scaletta delle cose da fare. Rilassati un po' e goditi un attimo lo smarrimento, vedrai che aiuta non poco. Alla fine riempirsi la testa di cose da fare non serve a nulla è più importante riconciliarsi con se stessi secondo me, piuttosto che trovare qualcuno con cui stare. Perché se c'è qualcosa di non chiarito dentro te, poi la scarichi uguale uguale nei rapporti e anche se non avessi tutte queste resistenze comunque creerebbero problemi. Sui locali gay hai fatto benissimo a non andare secondo me. Non è improbabile che queste tue "resistenze" che vedi come dei problemi siano invece la parte più sana di te, che ti dice che quel modo di approcciarsi alla propria omosessualità non è salutare. Stare qua e confrontarti un po è senz'altro più produttivo e te ne accorgerai presto.

barbara
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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da barbara » mercoledì 6 aprile 2011, 8:19

Alberto ha scritto: Provo un senso di solitudine, mi sento diverso, ho paura delle persone, sono diventato pigro ad un livello incredibile, esco lo stretto necessario e non riesco ad avere una personalità: tutto ciò è davvero struggente.


Sai Alberto, quando leggo i tuoi post mi viene sempre in mente il tuo video: quello ribattezzato dei “baci rubati” (a proposito che fine ha fatto?) .
Baci rubati alla tua adolescenza , censurati dall'omofobia e dalla morale cattolica . La stessa morale cattolica che tu avevi anche presentato nel video, se ben mi ricordo. In mezzo alle immagini dei ragazzi che si abbracciavano ricordo che c'era una figura che puntava il dito contro di loro.
E allora bisogna nascondersi, negare se stessi. Lo dici proprio bene :" non riesco ad avere una personalità" , perché la tua, quella autentica ti è stata sottratta.
La legge italiana riconosce il furto materiale e anche quello intellettuale , ma questo furto affettivo che ti riguarda non ha risarcimento alcuno. Nessuno chiede scusa per questo . C’è qualcuno che misura i danni che ne derivano? Cosa accade a un ragazzo quando è costretto a soffocare il desiderio d’amore, che è il desiderio più forte e il più naturale che possa provare alla sua età?
Il significato etimologico di “ansia” deriva proprio da questa parola : “soffocare”.
E non è un cuscino a soffocare, non è una mano premuta sulla bocca. Tu l’hai scritto in un tuo post che cos’è . Mi ha colpito molto, perché non era la prima volta che lo sentivo dire da qualcuno del forum.
E’ un “macigno”. Allora, se a soffocare i desideri di un ragazzo è un macigno, forse dovremmo smettere di chiederci perché quest’ansia c’è.
Semmai dovremmo stupirci quando scopriamo che non c’è.
Perché questo fa il nostro corpo e la nostra mente di fronte a un pericolo che ci minaccia : chiama tutti i sensi a raccolta . Per difenderci . Per sopravvivere.
Coraggio Alberto, anche se è difficile viverlo, sappi che se stai così male è perché stai resistendo alla pretesa del mondo in cui vivi, che ti vorrebbe diverso. Stai solo raccogliendo le forze , per poterti rialzare a proseguire per la tua strada.





PS: visto che ci sono vorrei dare il mio benvenuto ad Andreas. Buona permanenza nel forum, Andreas :)

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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da andreas » venerdì 8 aprile 2011, 13:15

grazie del benvenuto, barbara! :)
forse mi sono espresso male, caro boy. anche se hai ragione quasi su tutto, volevo dire che non voglio sostituire le amicizie etero con quelle gay, almeno non quelle che sono delle vere amicizie. tuttavia, soprattutto in un età in cui gli amici iniziano ad avere dei ambini o a sposarsi, diventa un pò compicato mantenere gli stessi interessi, gli stessi discorsi e la stessa quantità di tempo libero. ma non è questo il problema. dovendo ricostruire una rete sociale in una nuova città, pensavo di farlo cercando persone che possano capire più facilmente di altre cosa vuol dire soffrire per il proprio orientamento sessuale. soprattutto, mi pare che tra etero si passi buona parte del tempo ad osservare le forme delle ragazze, com'è giusto che sia. forse la vivo male io per il disagio emotivo che ho, ma è un pò angosciante fingere per ore quando si va nei locali e fare battute sulle ragazze senza averne alcuna voglia. insomma, sono pochissimi i miei amici etero a cui potrei confidare chi sono veramente senza perderli. mi dirai che non sono veri amici. lo so. ma prima di perderne vorrei trovarne degli altri. la solitudine è già tanta così.
sui locali gay, anche lì hai ragione. l'ho usato solo come un esempio per spiegare cosa può fare la paura da omofobia interiorizzata. sono convinto che in una condizione di serenità quella sera io ci sarei andato in quel locale, piuttosto che andarmene da solo a casa, di sabato alle 22. sono anch'io convinto che non sono posti per me, ma quella sera ha deciso la paura e non questa convinzione sulla qualità del locale.
non riesco a chiarirmi con me stesso perchè se ricominciassi farei passare degli anni senza aver chiarito nulla. sono anni che penso di conciliarmi con me stesso per non arrivare dentro una storia con questi grossi handicapp emotivi. ma non è stato fatto nessun passo in avanti. per questo credo che sia meglio viverle le situazioni, avere almeno paura di qualcosa che avviene davvero, di un fatto. e non continuare ad immaginare.
sono solo rammaricato del fatto che alcne persone che ho conosciuto non fanno che alimentare ancora di più la mio bassa considerazione del mondo gay riguardo ai sentimenti. sarebbe davvero difficile stare insieme al mio compagno sapendo che, come accade per molti, può tradirmi quando ne ha l'opportunità...
spero sia vero quello che dice barbara "Stai solo raccogliendo le forze, per poterti rialzare a proseguire per la tua strada."

Alyosha
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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Alyosha » venerdì 8 aprile 2011, 17:47

dovendo ricostruire una rete sociale in una nuova città, pensavo di farlo cercando persone che possano capire più facilmente di altre cosa vuol dire soffrire per il proprio orientamento sessuale
Questo non è affatto scontato secondo me, certamente con un gay hai spazi di condivisione più ampi dei tuoi dolori e delle tue saofferenze, che comprenda la tua visione delle cose non è affatto scontato però. Per il resto non so se sono anomalo io, ma tutto sommato con gli amici miei non parlo di calcio e non commento le ragazze. Abbiamo tanti altri interessi in comune, la politica, il volontariato, telefilm, canzoni, gusti estetici ecc. ecc. Non è una meraviglia di situazioine ti ripeto che anch'io un pò di disagio per non potere essere me stesso al cento per cento lo sento. Ma chi ha detto che per essere se stessi al cento per cento bisogna che tutti sappiano tutto di te? Molto dipende dalla sensibilità e dallo spessore delle persone che frequenti. Gli studi che ho fatto e le esperienze che hio vissuto probabilmente hanno selezionato da sole gli amici che ho avuto (sono sicuro di essermi messo in certi cotnesti apposta però). So bene che il livello medio dei ragionamenti e delle cose di cui si parla in genere è quello cui fai riferimento tu. Però secondo me è più quello il problema piuttosto che l'idea di farsi nuovi amici gay cui dire che sei gay. Confrontare la proria esperienza con altri gay è certamente una cosa fondamentale, però secondo me non deve essere vissuta come un ossessione che ti angoscia, perché dovrebbe servirti esattamente al contrerio, ovvero sgonfiare la tensdione e l'algoscia. L'ambiente in cui si vive condizionano certamente le situazioni interiori, ma secondo me non è automatico che fiondandoti in un contesto assolutamente diverso, per posizione geografica e visioni del mondo, tu starai meglio. Anzi quest diciamo così terapia d'urto potrebbe danneggiarti. E' chiaro che qualcosa deve cambiare dentro e fuori di te. Non ti sto affatto dicendo che non devi fare nulla, ma secondo me dovresti dare a te stesso i tuoi tempi. Infondo e come quando si marcia ogn'uno procede con la sua velocità e bisogna avere pèazienza oltre che non scoraggiarsi ed essere determinati. In quanto alle relazioni si magari piuttosto che ritenere che dire di essere gay immediatamente di fa stabilire un rapportoi internso e profondo con un altro gay, dovresti provare a fare la fatica di costruire rapporti più intesi e forti. E' brutto sapere che s elo dicessi tutti si allontanerebbero da te, però magari questa è solo la tua visione e non è detto che proprio tutti tutti lo farebbero. Magari qualcuno resterebbe nonostante tutto e magari proprio con questo qualcunco a prescindere dal fatto di dirglielo subito potresti provare ad approfondire i rapporti.

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andreas
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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da andreas » lunedì 11 aprile 2011, 14:08

Abbiamo tanti altri interessi in comune, la politica, il volontariato, telefilm, canzoni, gusti estetici ecc. ecc.
E' chiaro che qualcosa deve cambiare dentro e fuori di te.

...però magari questa è solo la tua visione e non è detto che proprio tutti tutti lo farebbero. Magari qualcuno resterebbe nonostante tutto e magari proprio con questo qualcunco a prescindere dal fatto di dirglielo subito potresti provare ad approfondire i rapporti.
boy hai assolutamente ragione. ho capito che sto usando degli alibi per giustificare il fatto che sono un pò "uscito dal mondo". mi dico che se fosse un'altra città, se conoscessi dei ragazzi gay, se avessi un compagno, se...se...
di fatto tutto questo è per giustificarmi l'immobilismo in cui sono sprofondato.
non mi sento un cretino e avrei tantissima voglia di esprimermi e di fare. l'ho già detto. eppure da troppo tempo c'è la mia incapacità ad accettarmi completamente che mi abbatte l'autostima. per cui non inizio nemmeno a buttarmi sul volontariato, nella politica, la musica o in qualsiasi altra iniziativa dove i miei coetanei si esprimono.
si è innescato un meccanismo per cui inconsciamente è come se avessi un problema da risolvere (l'accettazione, il CO, il cercare l'altro, non so...) e finchè non lo risolvo non posso vivere davvero, tutto il resto è meno importante, di gran lunga meno urgente.
non posso sperimentare o giocare o tentare perchè non posso fallire. perchè già in questo modo io sono "insufficiente".
e ogni volta è colpa di qualcun'altro o di qualcos'altro.
eppure me malgrado le poche persone che incontro, o i miei vecchi amici, mi vogliono bene. cioè, non mi viene difficile iniziare e mantenere dei rapporti d'amicizia. tuttavia, è come se le cose dovessero sempre capitarmi, non sono mai io a cercarle. perchè dentro di me penso sempre che non ne sarei all'altezza.
forse non è tanto un problema di orientamento sessuale, quanto di autostima, ulteriormente sconvolta da un orientamento sessuale che non è ben visto nella società (e soprattutto da me, a volte). c'è un duro lavoro da fare. tu mi inviti ad avere pazienza. e se penso cosa combino quando ho l'ansia del voler risolvere tutto, non posso che darti ragione. però sono anche stanco di buttare via interi periodi della mia vita. sono stanco di aspettare il momento in cui riuscirò a pormi in maniera diversa nei confronti del mondo. anche perchè so come si fa, sono stato dinamico, ottimista, propositivo e anche leader per molti anni!

Alyosha
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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Alyosha » lunedì 11 aprile 2011, 16:57

Andreas mi ritrovo molto nelle cose che dici nel senso che tante problematiche mi appartengono. Ho passato un lungo periodo mdi frustrazione, angoscia latente non dico di esserne fuori, ma ho provato ragionare sul fatto che le cose possono e devono cambiare. Non sto bene i problemi ci sono e sono pure tanti. Questo mondo nuovo con i suoi codici le sue visioni, questo continuo sentirmi nel mezzo ne di qua ne di là, le prime delusioni e tanta ma proprio tanta paura che gira e rigira mi toccherà comunque restare da solo. C'è una sola cosa che mi consola nonostante tutto ed è l'idea di vivere una vita autentica, la consapevolezza che comunque vada almeno ci ho provato.
e finchè non lo risolvo non posso vivere davvero, tutto il resto è meno importante, di gran lunga meno urgente.
non posso sperimentare o giocare o tentare perchè non posso fallire. perchè già in questo modo io sono "insufficiente".
La paura di fallire è forte anche in me, ma inutile dirti che ad ogni modo ho imparato tanto dai miei errori e sopratutto che è bello, ma proprio bello concedersi di sbagliare, vivere serenamente i propri limiti e i propri difetti. Si impara dagli errori, si costruisce dagli errori si cresce dagli errori e nella relazione gli errori sono forse la cosa più sincera che abbiamo (finché si è in buona fede). Nella vita si sbaglia e come ed è bello sapere che l'altra persona sa reggere i tu errori come tu i suoi. La perfezione di fatto annoierebbe non poco la vita e le relazioni pure.
forse non è tanto un problema di orientamento sessuale, quanto di autostima, ulteriormente sconvolta da un orientamento sessuale che non è ben visto nella società (e soprattutto da me, a volte).
Io dico solo che dovresti evitare di mettere in fila le cose. Imparare a guardarle per quelle che sono, incastrarle legarle incatenarle imbrigliarle consola non poco, ma rende terribili le relazioni che invece hanno bisogno di spontaneità secondo me. E' chiaro che, almeno guardando a me, la mia autostima è stata inficiata non poco da un rifiuto interiorizzato, cosi come la mia voglia di eccellere, probabilmente è uno stress cui mi sottopongo per "esistere" agli occhi degli altri. Però è anche vero che questa mancanza di autostima dipende non poco da questo costante senso di abbandono, questo continuo sentirsi inadeguati e diversi da tutti gli altri. Credo che dovresti cominciare a raccogliere dentro te tutte queste cose a guardarle bene e farle realmente tue. Mancanza di autostima, omofobia senso di solitudine e difficoltà a trovare un riconoscimento. Fossi in te però non mi abbatterei il bello di quando uno cerca una soluzione è che non si accorge spesso che ha già cominciato ad incamminarsi verso di essa, inconsapevolmente. Non è improbabile che questo periodo diciamo così di "latenza" è quello che ti ha permesso arrivare sin qua a parlare con noi. E' un passo importante questo. Quello con cui uno si dice che deve cambiare qualcosa, quello in cui uno riconosce dentro di sé l'urgenza del cambiamento. Non perdere semplicemente questa spinta e questa determinazione, vedrai che piano piano comincerai a camminare e le conquiste che farai su di te, proprio perché vissute con consapevolezza saranno più stabili. E' inutile farsi fretta, correre, saltare tappe per poi lasciare giganteschi non chiariti dentro sé. Io la vedo così chi va piano,. va sano e va lontano. E sopratutto inutile farsi prendere dal panico, non serve proprio a nulla, qualunque sia il problema peggiora soltanto.

Un abbraccio Andreas

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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da andreas » venerdì 15 aprile 2011, 15:06

Questa frase mi ha colpito dal primo minuto in cui sono entrato nel forum
"La tua vera natura, la giustizia del mondo
che punisce chi ha le ali e non vola"
perchè mi rappresenta.
Sono una pentola a pressione di potenzialità, ne sono certo. Infatti, perdo la testa per chi riesce ad esprimere anche le poche potenzialità che ha. Perchè non si vergogna, perchè non cerca la purezza e la perfezione in tutto, perchè si butta a capofitto in ogni esperienza, perchè vive in armonia col mondo e con gli altri. Perchè non ne teme il giudizio.
Il rischio è duplice: sono infatuato da quello che rappresenta nell'altro ciò che vorrei essere io, e questo mi "nasconde" ogni altra cosa che forse odierei se fossi lucido. Sono sempre in una posizione "frustrante", cioè di chi ha le carte ma non gioca, ha la stima del miglior giocatore, e soffre nel vederlo vincere pur avendo meno assi di quelli che ha lui.
Un pò contorto, ma spero di aver reso l'idea.
Cercherò di fare tesoro dei tuoi consigli, boy-com. Senza fretta, ma con la consapevolezza che così non ha senso.
Ho finito gli alibi! :)

Un abbraccio anche a te!

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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Alyosha » venerdì 15 aprile 2011, 23:01

Visto che ti piace te la dedico:
http://www.youtube.com/watch?v=2NMBm0J7zdA

Ti scrivo tutto il pezzo che mi piace:

Un errore perfetto, un diamante, un difetto
uno strappo che non si ricuce.

Un respiro profondo per non impazzire
una semplice storia d’amore.


Un pirata, un soldato, un dio da tradire
e l’occasione che non hai mai incontrato.

La tua vera natura, la giustizia del mondo
che punisce chi ha le ali e non vola.

A me per adesso non ricorda proprio cose belle, ma ai tempi mi faceva proprio stare bene ascoltarla.
Mi pare però che hai preso la parte più dannosa per te della frase che ho postao (per la serie ogni cosa è buona per farsi del male). Ho letto con attenzione quello che hai scritto, avrai notato tu stesso che è un ragionamento abbastanza contorto, tuttavia ne vedo il senso. Mi ricorso che da adolescente sopratutto (prima che capissi quale fosse la questione) teorizzai proprio la mia attrazioen come invidia e c'erano non pochi ragazzi di cui ero ammaliato, per il loro modo di fare e di essere e mi rattristavo molto per le cose che proprio non riuscivo a fare ne ad essere, perché avrei voluto fare ed essere come loro. Mi c'è voluto un pò per capire che non volevo essere come loro, ma probabilmente essere CON loro (nel senso di starci proprio assieme). Non so se quetsa esperienza ti ricorda un pò la tua, ma sono i ricordi che un pò mi hanno suscitato le cose che hai scritto.

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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da andreas » lunedì 18 aprile 2011, 17:46

grazie della dedica!
ci ho pensato un pò a quello che hai scritto...

credo che anche questa volta ci hai visto bene.
ci sono entrambe le componenti: vorrei tornare a sentirmi forte come quando non ero pieno di paure, quindi invidio lui/loro che non hanno paura. E allo stesso tempo, dato che la persona che frequento e credo di amare continua a raccontarmi di un glorioso passato, c'è anche questo rimpianto dell'essere CON lui. Di aver voluto essere al suo fianco in quegli anni straordinari, in quei luoghi straordinari, in quegli accadimenti straordinari. Una specie di invidia per qualcosa che non si può ripetere, mentre so bene che non è vero.
Chiaramente così si perde lo straordinario che offre il presente, perchè quando non ti piaci, non ti piace nemmeno il tuo presente.
Qualcuno diceva che le crisi di autostima come queste sono come il primo bottone della camicia. Se sbagli a chiudere quello, tutti gli altri saranno fuori posto di conseguenza.
Cerco di non peggiorare le cose in attesa che passi la bufera.

Alyosha
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Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Alyosha » lunedì 18 aprile 2011, 19:36

Andreas apposta uso le magliettine, non mi piace l'idea che ci siano errori inrecuperabili, non mi piace sentirmi questo stress addosso che se sbaglio la prima cosa poi sbaglio tutto, diventerebbe davvero traumatico cominciarsi ad attaccare la camicia e finirebbe che uscirei a petto nudo (anche questa potrebbe essere un idea in effetti). Insomma secondo me finche c'è vita c'è possibilità di sbagliare, perché secondo me alla fine i nostri errori sono la cosa più importante che abbiamo. Non ce la faccio proprio ad immaginare una vita senza errori, mancanze, debolezze e quant'altro, immagino solo sarebbe bello poterli condividere con una persona e magari partire proprio da quelli. Insomma mi pare che sulla disponibilità ad accettare i proprio errori e quelli dell'altro si possa fondare un sano rapporto. Detto ciò che forse centra poco con il topic, a quanto pare qualcuno che ti piace c'è... Questo non ce lo avevi detto :):):)

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