GAY E ANSIA

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Avatar utente
andreas
Messaggi: 9
Iscritto il: lunedì 4 aprile 2011, 14:27

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da andreas » mercoledì 20 aprile 2011, 15:24

Si, c'è eccome!
Il mio stato di ansia e, chiamiamola con il suo vero nome, depressione non mi fa vivere bene questa storia.
È una storia complessa perchè lui non vivrà mai con me. Possiamo vederci solo nei w-end e tante altre cose che non sto qui a raccontare e che ne fanno una storia impossibile. E io che ho ansia di sapere come sarà il mio futuro, non riesco ad accettare che già adesso ne sto complicando lo svolgimento regolare.
Eppure è l'unica cosa che ho. Anzi, è l'unica cosa bella che ho.
Sono molto combattutto. Non riesco a distinguere se faccio bene a continuare una storia che genera così tanta ansia oppure dovrei assumermi il rischio di rimanere completamente solo in un momento così difficile.
È chiaro che anche il nostro rapporto è condizionato dal mio umore altalenante.
Ed è anche vero che non si capisce bene se ci sono alcuni suoi comportamenti oggettivamente "opprimenti", oppure tutto quello che accade viene passato attraverso la lente della mia bassa autostima prendendo le forme più lontane dalla realtà. Un racconto a volte diventa un incubo. La condivisione di un'esperienza diventa un coltello infilato nello stomaco di chi in questo momento è convinto di non poter vivere quella esperienza, mai.
Certi giorni avrei voglia di annullarmi. Cerco di farmi forza, perchè il rischio più grande è quello di perdere lui, ma sopratttutto il lavoro.
Il bello è che, sulla carta, non c'è proprio niente che non va!

boz
Messaggi: 8
Iscritto il: lunedì 1 luglio 2013, 21:57

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da boz » lunedì 22 luglio 2013, 17:17

riprendo questa vecchia discussione, come mi è stato suggerito, dato che mi riguarda da vicino.
mi aggiungo alla non breve lista di quelli che hanno vissuto o stanno vivendo un periodo di ansia. mi sono ritrovato in tante cose lette: le reazioni fisiche, lo scarso dinamismo, il non riconoscersi rispetto a pochi mesi prima, lo sguardo pessimista sul futuro. ho manifestazioni durante tutta la giornata e episodi più acuti in certe situazioni, che sto cercando di analizzare per capire meglio cosa mi disturbi: ad esempio fino a circa un mese fa avevo un forte senso di disagio nello stare al tavolino con amici e conoscenti (pranzi e cene affollate sono la regola nella vita universitaria, e li ho sempre amati), come se mi rendessi conto di invidiare le loro vite (cosa mai successa prima). per fortuna da un po' non ho più questi episodi.
mi sto facendo aiutare da una psicologa, da quelle poche persone che sanno tutto di me e anche da voi. piano piano sto facendo piccoli passi, ci sono giorni in cui tutto va bene e giorni in cui tutto sembra inesorabilmente senza senso (tipo oggi). purtroppo non è facile, è una sfida minuto dopo minuto. magari ti sembra di aver fatto progressi nel razionalizzare che sei gay e che va bene così, ma questo non ti porta automaticamente a un effettivo miglioramento fisico e mentale.
come per altri, anche per me la negazione e la repressione sono state lunghe e probabilmente il loro radicamento mi porta a questa condizione. o forse il fatto che mi sia convinto di essere etero per così tanti anni non c'entra nulla, è solo un mio tentativo di dare una spiegazione razionale a quello che sto vivendo.

si potrebbero analizzare tanti punti, avendo letto tutti i commenti di filata non riesco a ricordare gli spunti che mi avevano suscitato. il problema è che tutto dipende inesorabilmente da noi, non ti manca nulla ma le tue giornate perdono di senso. o forse qualcosa ti manca: ti manca l'immagine del futuro, ti manca una persona su cui riversare le tue preoccupazioni, ti manca la sicurezza nell'affrontare le situazioni della vita.
è un bel casino!

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5948
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da progettogayforum » lunedì 22 luglio 2013, 19:04

Ciao boz,
da quello che vedo sono indotto a credere che molte reazioni ansiose, nei ragazzi gay, derivino da una tendenza ad interiorizzare la visione altrui della omosessualità e di conseguenza a drammatizzarla assumendo un punto di vista etero e per di più di tipo stereotipato. La funzione fondamentale dell’educazione, a tutti i livelli e in tutti i campi, dovrebbe consistere nel promuovere l’autonomia di un giovane, nel trasmettergli sicurezza e una visione positiva del futuro, però per portare aventi un progetto educativo di questo genere, i genitori (prima di tutto) e tutti gli adulti che vengono a contatto con i ragazzi dovrebbero avere risolto i loro problemi con la sessualità e con moltissime altre cose come le frustrazioni legate all’invidia sociale, la concezione economicistica dei sentimenti ecc. ecc., ma questo di fatto non accade e un ragazzo si trova immerso in un ambiente sostanzialmente diseducativo che non fa che suggerire e direi quasi imporre modelli e lo fa in un modo molto morbido che non viene nemmeno sentito come un condizionamento. Ma i modelli piano piano vengono interiorizzati e così anche le scale dei valori. L’educazione non è più una proposta ma una imposizione subliminale di scale di valori che finiscono comunque per essere interiorizzate e per essere un vincolo alla libertà individuale. Alcuni concetti, di per sé assurdi, come l’idea che il sesso debba essere finalizzato solo a fini riproduttivi, che l’omosessualità sia patologica e contro natura, che la verginità sia in quanto tale un valore e simili si insinuano nei cervelli e avvelenano la sessualità dall’interno, perché, proprio quando essa si dovrebbe presentare nel modo più spontaneo come manifestazione dell’affettività, la fanno apparire come vizio o come devianza. In sostanza sono spesso i genitori e gli altri adulti che propongono-impongono i loro modelli di sessualità che avvelenano la sessualità dei figli. In un certo senso non c’è niente di più immorale che tentare di imporre la propria morale nella presunzione che sia l’unica possibile o l’unica legittima. È chiaro che se la sessualità e vissuta come trasgressione colpevole e non come spontaneità e immediatezza, l’ansia si fa sentire immancabilmente. Un ragazzo ha bisogno di conferme e di aperture verso la sua autonomia e non di paure, di repressioni e di ossessioni indotte. Tante cose si ereditano dai genitori e le nevrosi indotte sono una tipica eredità culturale familiare. Francamente penso che la migliore, chiamiamola così, terapia consista nell’avere amici gay e nel confrontarsi con loro per rendersi conto di tutto il positivo che c’è nell’essere omosessuali, cosa che non ha niente a che vedere con quello che le gente comunemente crede. Essere gay è un modo di amare. Arrivare a capirlo non è facile, io stesso ci ho messo parecchi anni, ma alla fine ci si arriva e allora si comincia a mettere da parte la massa di condizionamenti interiorizzati e ad essere semplicemente se stessi. In bocca al lupo boz!!

Avatar utente
cielo86
Messaggi: 109
Iscritto il: domenica 23 settembre 2012, 17:10

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da cielo86 » lunedì 22 luglio 2013, 19:17

boz ha scritto: ad esempio fino a circa un mese fa avevo un forte senso di disagio nello stare al tavolino con amici e conoscenti (pranzi e cene affollate sono la regola nella vita universitaria, e li ho sempre amati), come se mi rendessi conto di invidiare le loro vite (cosa mai successa prima). per fortuna da un po' non ho più questi episodi.
Boz, è interessante questo disagio nello stare al tavolino durante pranzi e cene di cui parli. Più di un amico mi ha descritto il tuo stesso stato d’animo, quindi suppongo sia abbastanza comune. Naturalmente il fatto che un malessere sia comune non ci fa stare meglio :) ma sono sicuro che sia circoscritto a questo periodo speciale che stai vivendo. Non è tanto invidiare le vite degli altri (cosa comunque normalissima) quanto, secondo me, la frustrazione del non poter essere se stessi che genera rabbia verso chi non la vive in prima persona. E a dirla tutta ci sta comodo in questa situazione(amici e conoscenti). Dover sempre omettere la propria autenticità sgretola il nostro io e molto spesso può portarci all’ autoisolamento. La cosa più salutare per me è stata circondarmi di persone che mi permettessero di essere me stesso e di potermi esprimere in tutte le mie sfaccettature. E sono sicuro che anche tu le troverai Boz, sei ancora all’inizio del tuo percorso ;) adesso è un po’ come vivere la vita di un agente segreto con tutte le conseguenze che questo può avere sugli equilibri umorali ma le persone giuste arrivano :)

barbara
Utenti Storici
Messaggi: 2864
Iscritto il: mercoledì 14 aprile 2010, 9:22

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da barbara » lunedì 22 luglio 2013, 20:47

Credo che le forme d'ansia abbiano sempre un senso , un po' come i sogni.
Esprimono qualcosa che non possiamo ancora ammettere a noi stessi o di cui non abbiamo consapevolezza.
E' interessante l'ipotesi che fai riguardo alla paura di sedersi al tavolo con altri, cioè che l'origine sia l' invidia. In questo esempio se ascolto la mia paura o la non volontà di uscire in compagnia, proteggo me stesso dall'invidia .
Ma per un'altra persona il senso potrebbe essere un altro, ad esempio il fastidio di sentire certe battute , oppure il fastidio di dover mentire .
Ad esempio ricordo che un ragazzo provava l'invidia di cui parli soprattutto attraversando i parchi pubblici, che spesso sono frequentati da coppie, per cui tendeva a evitarli.
Insomma un segnale identico può legarsi a un significato differente e magari due segnali differenti hanno invece lo stesso significato. Sta a ognuno di noi scoprire il proprio.

Devil95
Messaggi: 113
Iscritto il: mercoledì 11 luglio 2012, 9:45

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Devil95 » sabato 27 luglio 2013, 12:47

Anche io mi sento come gli altri ragazzi che hanno postato qui, specialmente quell'utente di qualche pagina fa che diceva di essere diventato isolato e molto pigro.

Craddockk
Messaggi: 6
Iscritto il: martedì 8 ottobre 2013, 14:41

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Craddockk » venerdì 11 ottobre 2013, 8:37

Ansia? Eccomi! Da quattro mesi sto così.
Causa? Ho preso una cotta per qualcuno e non è andata bene.
Quando ci penso sudo e avverto una specie di crampi alla pancia. Una sensazione bruttissima. So perfettamente che è andata come è andata, non posso rimediare, e che è inutile continuare a rimuginarci sopra, ma ancora non ci riesco (ho scritto ancora, perchè da un paio di settimane va un pò meglio).
In passato già mi è capitato però mai a questi livelli.
Forse sarà l'età (quarant'anni), forse perchè è stata una cosa inaspettata, forse perchè penso sarebbe stata una situazione ideale... non lo so.
Ho fatto di tutto per distrarmi, adesso mi sono imposto di pensarci un tot di tempo al giorno (l'ho letto da qualche parte) e un pò sta funzionando.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5948
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da progettogayforum » venerdì 11 ottobre 2013, 9:00

L’ansia da abbandono viene dall’idea che la vita affettiva si riduca alla vita di coppia e che la vita di coppia abbia dei modelli precisi da rispettare. In realtà il benessere individuale dipende da moltissime altre cose. Le amicizie, quelle vere, hanno un peso enorme, come ce l’hanno i rapporti familiari, il lavoro e lo stato di salute. Intendo dire una cosa che è un po’ impopolare e cioè che stare in coppia è una possibilità non una condizione che se non si realizzata porta alla depressione o alla infelicità perpetua. La prima regola della vita affettiva è non dipendere dall’altro e meno che mai dalle nostre fantasie (lo so che è difficile) e bastare a se stessi, se poi c’è una vita di coppia tanto meglio, ma la vita di coppia non la costruiamo con la nostra volontà perché si realizza solo se si è veramente in due, cosa che non dipende da noi. Non aspettiamoci la felicità da fuori e soprattutto cerchiamo di vedere anche la vita di coppia con una certa leggerezza, come una cosa bella, se sarà bella, perché quando si realizzerà potrà essere lontanissima dai nostri sogni.

Craddockk
Messaggi: 6
Iscritto il: martedì 8 ottobre 2013, 14:41

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da Craddockk » venerdì 11 ottobre 2013, 16:14

In effetti come ho scritto sopra sembra che la mia ansia giri tutto intorno alla conquista dell'anima gemella. Invece non è così. Avrei dovuto spiegare meglio, ma mi riesce difficile.
progettogayforum ha scritto:L’ansia da abbandono viene dall’idea che la vita affettiva si riduca alla vita di coppia e che la vita di coppia abbia dei modelli precisi da rispettare.
progettogayforum ha scritto:Intendo dire una cosa che è un po’ impopolare e cioè che stare in coppia è una possibilità non una condizione che se non si realizzata porta alla depressione o alla infelicità perpetua.
L'ansia che ho in questo periodo non dipende da questo. L'idea di avere qualcuno accanto che risolvesse la mia vita l'avevo tempo fa, ora non più (talvolta ancora ci penso ma giusto per una frazione di secondi). Se capita il famigerato "principe azzuro" ben venga, ma non punto tutto su questo per stare bene.
Probabilmente se facessi sesso usa e getta starei meglio, ma non sono il tipo e non m'interessa.

La mia ansia è scaturita dal fatto che non sto tranquillo con me stesso, non mi riferisco al fatto di essere gay (già mi sono accettato e stop) ma un pò in generale, di conseguenza, se non riesco in qualcosa, in qualsiasi cosa, mi butto giù.

progettogayforum ha scritto:Le amicizie, quelle vere, hanno un peso enorme
Ecco, questa è una cosa importante, senza tralasciare salute e lavoro naturalmente.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5948
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: GAY E ANSIA

Messaggio da progettogayforum » venerdì 11 ottobre 2013, 17:55

Craddockk, condivido circa la questione principe azzurro... quanto ai malesseri di fondo quando le cose non vanno bene... beh, lì bisogna farci il callo, le mazzate in testa e i fallimenti sono all'ordine del giorno e ne ho anche io una discreta collezione!! Ma adesso stai qui... non dico principi azzurri, ma amici ne troverai!! Su di corda!! :)

Rispondi