Se è per quello pure ioio sono stato in coppia etero per anni! ero felice di conquistare una ragazza e "vincere " la competizione con gli altri.

Se è per quello pure ioio sono stato in coppia etero per anni! ero felice di conquistare una ragazza e "vincere " la competizione con gli altri.
Questo non è affatto scontato secondo me, certamente con un gay hai spazi di condivisione più ampi dei tuoi dolori e delle tue saofferenze, che comprenda la tua visione delle cose non è affatto scontato però. Per il resto non so se sono anomalo io, ma tutto sommato con gli amici miei non parlo di calcio e non commento le ragazze. Abbiamo tanti altri interessi in comune, la politica, il volontariato, telefilm, canzoni, gusti estetici ecc. ecc. Non è una meraviglia di situazioine ti ripeto che anch'io un pò di disagio per non potere essere me stesso al cento per cento lo sento. Ma chi ha detto che per essere se stessi al cento per cento bisogna che tutti sappiano tutto di te? Molto dipende dalla sensibilità e dallo spessore delle persone che frequenti. Gli studi che ho fatto e le esperienze che hio vissuto probabilmente hanno selezionato da sole gli amici che ho avuto (sono sicuro di essermi messo in certi cotnesti apposta però). So bene che il livello medio dei ragionamenti e delle cose di cui si parla in genere è quello cui fai riferimento tu. Però secondo me è più quello il problema piuttosto che l'idea di farsi nuovi amici gay cui dire che sei gay. Confrontare la proria esperienza con altri gay è certamente una cosa fondamentale, però secondo me non deve essere vissuta come un ossessione che ti angoscia, perché dovrebbe servirti esattamente al contrerio, ovvero sgonfiare la tensdione e l'algoscia. L'ambiente in cui si vive condizionano certamente le situazioni interiori, ma secondo me non è automatico che fiondandoti in un contesto assolutamente diverso, per posizione geografica e visioni del mondo, tu starai meglio. Anzi quest diciamo così terapia d'urto potrebbe danneggiarti. E' chiaro che qualcosa deve cambiare dentro e fuori di te. Non ti sto affatto dicendo che non devi fare nulla, ma secondo me dovresti dare a te stesso i tuoi tempi. Infondo e come quando si marcia ogn'uno procede con la sua velocità e bisogna avere pèazienza oltre che non scoraggiarsi ed essere determinati. In quanto alle relazioni si magari piuttosto che ritenere che dire di essere gay immediatamente di fa stabilire un rapportoi internso e profondo con un altro gay, dovresti provare a fare la fatica di costruire rapporti più intesi e forti. E' brutto sapere che s elo dicessi tutti si allontanerebbero da te, però magari questa è solo la tua visione e non è detto che proprio tutti tutti lo farebbero. Magari qualcuno resterebbe nonostante tutto e magari proprio con questo qualcunco a prescindere dal fatto di dirglielo subito potresti provare ad approfondire i rapporti.dovendo ricostruire una rete sociale in una nuova città, pensavo di farlo cercando persone che possano capire più facilmente di altre cosa vuol dire soffrire per il proprio orientamento sessuale
Abbiamo tanti altri interessi in comune, la politica, il volontariato, telefilm, canzoni, gusti estetici ecc. ecc.
E' chiaro che qualcosa deve cambiare dentro e fuori di te.
boy hai assolutamente ragione. ho capito che sto usando degli alibi per giustificare il fatto che sono un pò "uscito dal mondo". mi dico che se fosse un'altra città, se conoscessi dei ragazzi gay, se avessi un compagno, se...se......però magari questa è solo la tua visione e non è detto che proprio tutti tutti lo farebbero. Magari qualcuno resterebbe nonostante tutto e magari proprio con questo qualcunco a prescindere dal fatto di dirglielo subito potresti provare ad approfondire i rapporti.
La paura di fallire è forte anche in me, ma inutile dirti che ad ogni modo ho imparato tanto dai miei errori e sopratutto che è bello, ma proprio bello concedersi di sbagliare, vivere serenamente i propri limiti e i propri difetti. Si impara dagli errori, si costruisce dagli errori si cresce dagli errori e nella relazione gli errori sono forse la cosa più sincera che abbiamo (finché si è in buona fede). Nella vita si sbaglia e come ed è bello sapere che l'altra persona sa reggere i tu errori come tu i suoi. La perfezione di fatto annoierebbe non poco la vita e le relazioni pure.e finchè non lo risolvo non posso vivere davvero, tutto il resto è meno importante, di gran lunga meno urgente.
non posso sperimentare o giocare o tentare perchè non posso fallire. perchè già in questo modo io sono "insufficiente".
Io dico solo che dovresti evitare di mettere in fila le cose. Imparare a guardarle per quelle che sono, incastrarle legarle incatenarle imbrigliarle consola non poco, ma rende terribili le relazioni che invece hanno bisogno di spontaneità secondo me. E' chiaro che, almeno guardando a me, la mia autostima è stata inficiata non poco da un rifiuto interiorizzato, cosi come la mia voglia di eccellere, probabilmente è uno stress cui mi sottopongo per "esistere" agli occhi degli altri. Però è anche vero che questa mancanza di autostima dipende non poco da questo costante senso di abbandono, questo continuo sentirsi inadeguati e diversi da tutti gli altri. Credo che dovresti cominciare a raccogliere dentro te tutte queste cose a guardarle bene e farle realmente tue. Mancanza di autostima, omofobia senso di solitudine e difficoltà a trovare un riconoscimento. Fossi in te però non mi abbatterei il bello di quando uno cerca una soluzione è che non si accorge spesso che ha già cominciato ad incamminarsi verso di essa, inconsapevolmente. Non è improbabile che questo periodo diciamo così di "latenza" è quello che ti ha permesso arrivare sin qua a parlare con noi. E' un passo importante questo. Quello con cui uno si dice che deve cambiare qualcosa, quello in cui uno riconosce dentro di sé l'urgenza del cambiamento. Non perdere semplicemente questa spinta e questa determinazione, vedrai che piano piano comincerai a camminare e le conquiste che farai su di te, proprio perché vissute con consapevolezza saranno più stabili. E' inutile farsi fretta, correre, saltare tappe per poi lasciare giganteschi non chiariti dentro sé. Io la vedo così chi va piano,. va sano e va lontano. E sopratutto inutile farsi prendere dal panico, non serve proprio a nulla, qualunque sia il problema peggiora soltanto.forse non è tanto un problema di orientamento sessuale, quanto di autostima, ulteriormente sconvolta da un orientamento sessuale che non è ben visto nella società (e soprattutto da me, a volte).