La legge che l'Italia non vuole

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Cagliostro
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La legge che l'Italia non vuole

Messaggio da Cagliostro » martedì 31 maggio 2011, 16:36

“Mi sono chiesto più volte perché in Italia più che altrove esista questa diffidenza, che diventa addirittura disprezzo, per gli omosessuali e l’omosessualità.
L’Italia è un paese cattolico e la Chiesa sicuramente ha una responsabilità nell’infelicità di molti ragazzi e ragazze che hanno scoperto di amare persone dello stesso sesso. Le religioni, in generale, sono ostili agli omosessuali; in Iran, che è una Repubblica teocratica, veniamo impiccati, per esempio.
Un’altra ragione può essere che l’uomo latino, ma ormai solo quello italiano, ha ancora il mito della virilità […] L’uomo, o meglio il macho, si sente al di sopra degli altri, delle donne naturalmente, ma anche dei froci, ricchioni, busoni e via dicendo, secondo regione e latitudine della penisola.
Mentre noi discutiamo la legge contro l’omofobia, la Germania, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra riconoscono da tempo l’aggravante per violenze motivate da diverso orientamento sessuale, e come cittadino, in un attacco di paranoia, mi chiedo: un giorno gli insulti, come quelli subiti dall’Onorevole Concia, e le violenze si faranno ancora più palesi?
Perché io ho il privilegio di poter decidere di andarmene; da 18 anni ho un compagno spagnolo, passerò la mia vecchiaia là, è più sicuro. Ma conosco molte persone, cresciute in un ambiente che li considera nel migliore dei casi mammole, nel peggiore pervertiti, che ancora vivono la propria omosessualità con vergogna.
E che non si possono permettere di fare coming out, hanno paura. Paura di essere derisi, aggrediti, anche di perdere il lavoro. Eppure le coppie gay, in Italia, sono moltissime, molti sono anche i genitori, siamo una realtà che esiste ed è integrata nella società. Sono i politici che continuano a non voler vedere tutto ciò.
Oggi ricordo con vergogna che fino a pochi decenni fa, in Italia, esisteva l’attenuante del delitto d’onore per chi ammazzava la moglie adultera. Tra qualche anno avremo vergogna nel ricordare che siamo stati gli ultimi tra i Paesi civilizzati ad avere una legge contro l’omofobia.”
(articolo di Andrea Occhipinti, da Vanity Fair)

L’Italia nella lotta contro le discriminazioni e l’omofobia in questo caso, è il fanalino di coda della civile Europa. L’omosessualità fa paura, il diverso fa paura, l’ignoranza dilaga e la Chiesa è troppo ingerente.
Abbiamo una classe politica incapace di agire per il bene del Paese.
Non credo che gli omosessuali siano integrati completamente in questa società, altrimenti non esisterebbe l’omofobia, non ci sarebbe la necessità di fare una legge anti omofobia, non si dovrebbe fare coming out.
E’ un peccato leggere che il solo modo per risolvere il problema sia lasciare l’Italia, specie perché è una fortuna che solo pochi possono permettersi.
L’Italia, gli Italiani, devono agire per cambiare le cose altrimenti resteremo sempre il Terzo mondo della civiltà.
Noi gay italiani vorremmo vivere felici e realizzati nel nostro paese, non essere costretti ad andarcene o a nasconderci solo perché qualcuno ha deciso che il nostro modo di amare è sbagliato.
Siamo cittadini come tutti gli altri, non abbiamo solo doveri ma anche diritti ed è ora che vengano riconosciuti.
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima
Albert Einstein


Chi semina raccoglie,
ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...

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Sciamano
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Re: La legge che l'Italia non vuole

Messaggio da Sciamano » martedì 31 maggio 2011, 23:06

Ma una enorme raccolta di firme, non ha nessun valore? Non si può fare niente con simili strumenti? Io non me ne intendo purtroppo...

Comunque io penso che il disagio per molti nasca soprattutto per la totale assenza, lungo il periodo della crescita, ovvero nelle scuole, di un confronto ed uno spazio per l'omosessualità. Cosa intendo? Se nessuno ne parla, se nelle famiglie è come se non esistesse questa possibilità (invece diffusa), se non si possono conoscere ragazzi gay, se non tramite Internet fondamentalmente, se non si parla di sicurezza, se si è informativamente allo sbando su orientamento, sessualità, e temi affini...

E' tutto questo che crea quel forte disagio, che richiede un coming out, che richiede una scoperta quasi autonoma di se stessi (che può accadere anche più avanti con gli anni, oggi grazie ad Internet fortuna sempre meno è così), che ti tiene sempre nella difficoltà di dire qualcosa a cui facilmente sono associati stereotipi, se non peggio... Purtroppo la legge non basta anche se è necessaria e doverosa, il problema è anche la mentalità. E' proprio azzeccato il titolo: la legge che l'Italia non vuole... che tristezza...
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!

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