Corteggiamento virtuale

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Cagliostro
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Iscritto il: venerdì 4 febbraio 2011, 23:36

Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Cagliostro » martedì 19 luglio 2011, 16:45

Non pensavo che avere la capacità di progettare significasse perdere tempo, di solito quello che ci si aspetta da una persona è che a un certo punto della vita abbia una progettualità e smetta di vivere alla giornata: la progettualità è indice di maturità e crescita della persona. Ma così si ricade in quello che scrivevo prima, se manca la progettualità ovviamente manca anche la voglia di impegnarsi.
per come la penso io però credo che l'amore non basti per fare scelte o decisioni difficili.
Se non basta l’amore, che è la forza più potente del mondo, allora mi chiedo come si possa andare avanti. Tanto vale rinunciare a tutto.
però i tempi sono cambiati cagliostro non siamo più nel 1700 o che ne so in epoche remote, siamo nel mondo moderno contemporaneo ultra-tecnologico e ultra superficiale la vedo dura che qualcuno tenga i rapporti affettivi-amorosi così a distanza.
Viviamo in un mondo superficiale dove l’apparire conta più dell’essere, dove l’Io è più forte del Noi; ma per fortuna ci sono persone che credono sia possibile costruire e mantenere dei rapporti affettivo/amorosi anche a distanza, ci credono e si impegnano per farli funzionare.
Cominciamo a sfatare l’idea che la realtà virtuale sia fasulla, perché dietro ai computer ci sono persone reali che si avvalgono della tecnologia per conoscere altre persone e non lo fanno in maniera superficiale.
Se i veri rapporti si costruiscono nel mondo reale, spiegami perché le amicizie e gli amori non funzionano, perché anche i vicini di casa sembrano distanti anni luce? Perché sempre più persone frequentano il mondo virtuale per cercare amicizie, amori e sempre più spesso queste relazioni finiscono col concretizzarsi ed essere più durature nel tempo?
Attraverso la sicurezza data dallo schermo una persona si sente più propensa a mostrarsi sincera, non si fa bloccare dall’estetica, dai pregiudizi, dalla classe sociale ma si sforza di conoscere la persona per quella che è veramente. Quando si incontra qualcuno faccia a faccia di solito si cerca di dare il meglio di sé per impressionare l’altro favorevolmente, nascondendo i difetti che quando poi emergono finiscono spesso col deludere l’altra persona e conducono alla fine della relazione; invece nel mondo virtuale difficilmente capita, per questo c’è maggiore probabilità di instaurare veri rapporti che poi, con l’impegno e il tempo, possono sfociare anche in una conoscenza off line.
Sarò ripetitivo ma sono arciconvinto che non è la distanza, non è il tempo ma solo la mancanza di impegno e progettualità dovuti a un grande egoismo.
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima
Albert Einstein


Chi semina raccoglie,
ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...

Nicomaco
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Nicomaco » martedì 19 luglio 2011, 19:49

E meno male! :D
Alcune posizioni mi pare che comincino a riavvicinarsi …
Se ho capito bene è stato detto che internet aiuta (molto) a costruire rapporti autentici tra le persone, i quali però non si esauriscono nel circolo virtuale, visto che, almeno in alcuni casi, è desiderata la conoscenza anche diretta off-line degli interlocutori con i quali si è tessuta una relazione di amicizia o d’affetto in rete.
Del resto, se rileggiamo bene, anche la signora di 76 anni citata all’inizio del topic ha conosciuto il suo amore on-line e poi lo ha sposato … certo non in teleconferenza …. :lol:
Evviva! Il connubio anima/corpo è salvo! (lo dico un po’ per sdrammatizzare, ragazzi, perché il topic aveva assunto, anche per colpa mia, una cert’aria seriosa! Comunque anche questa discussione è stata stimolante ... grazie ;) ).
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

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Volonté Duvall
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Volonté Duvall » mercoledì 20 luglio 2011, 12:14

Nemesis ha scritto: Mi chiedo come si possa scrivere “non sono due parole scambiate in una chat anonima su cui passi il tempo perchè la tua vita nn offre di meglio da fare. Purtroppo le relazioni richiedono anche CONTATTO.”.
Innanzitutto chi scrive una cosa simile è perché sa benissimo che la SUA vita non gli offre di meglio da fare e me ne dispiaccio perché è incapace di vivere.
E il contatto è una frottola bella e buona. Le persone che puntano solo sul contatto per mantenere viva una relazione non sanno comunque mantenerla, sia la relazione a 1000 Km piuttosto che dall’altra parte del globo o del marciapiede. Non sapranno mantenere la relazione perché non sanno nemmeno relazionarsi con sé stessi, quindi troveranno sempre delle scuse per chiudere le loro storie, riaprirne altre e richiuderle in una spirale narcisistica.
Le persone che mettono al primo posto il contatto sono superficiali, non sanno cos’è l’amore e non sono in grado di amare.

Se per un qualsiasi motivo vi trovaste lontani da amici, parenti e partner cosa fareste, tronchereste tutti i rapporti per mancanza di contatto? Se vi innamoraste di qualcuno che vive lontano da voi rifiutereste l’amore?
Se per motivi di salute il vostro compagno (o compagna) non potesse più avere il contatto fisico che voi pretendete lo lascereste?
Sì, credo proprio di sì, gran bella forma di egoismo la vostra.
Quello che chiamate amore non è amore, è solo una forma di soddisfazione personale che vi prendete senza preoccuparvi di far soffrire le altre persone.
Per quanto riguarda poi le menzogne, non vorrei farvi cadere un mito, ma anche le persone che vi sono più vicine potrebbero benissimo mentirvi e prendervi in giro quindi non utilizzate Internet come scusa per non allacciare rapporti.
Io stessa per motivi di salute sono spesso costretta a recarmi in ospedale o restare in casa, non ho molte possibilità di avre contatti fisici con le altre persone e regolarmente quando provo a stringere un rapporto (sia esso di amicizia o di amore è lo stesso) mi viene sempre propinata la solita scusa: “sai la distanza, non si sa mai cosa può succedere stando lontani, non me la sento di impegnarmi con qualcuno che non posso vedere tutti i giorni, i rapporti on line sono aleatori…”.
La relazione può essere completa e appagante anche a distanza, anche senza contatto fisico, dipende dalle persone che la instaurano. Che sono persone con la P maiuscola, persone autentiche, non certo divinità.
Cara Nemesis, prima di iniziare a scriverti ti chiedo di passar prima o poi in chat e di passarmi il tuo indirizzo e-mail, perchè replicare su post non mi sembra il massimo. Posto che non ti attaccherò perchè non ne ho la forza nè la voglia (o le palle, se ti va di denigrarmi ancora un pochetto), rispondo a bassa voce,come un bambino delle elementari timido timido alzala mano di fronte alla maestra per spiegarle il perchè non presta i suoi pastellini agli altri o altre sciocchezzuole simili.
Quello che io dico non è per cinismo o per invenzione.Come te vivo anche io, esisto anche io. Non sono un vegetale attaccato a un pc che non vive, cara mia interlocutrice.
Ho sentito l'espressione "incapace di vivere". Sì, può essere,si è cotretti a eseguire una parte nel palcoscenico del mondo che a voltenon si addice o non ci piace, ma va fatta. Non ci siamo mai parlati, dunque non puoi capire. Se vorrai te lo spiegherò meglio. Sta a te riporre quella spada (laser o no) insanguinata e sederti a parlare con me.
L'incapacità di vivere è data da fattori eterogenei. Nel mio caso è frustazione.
Frustazione per l'educazione ricevuta.
L'hai ma sentita la frase "sei quello che ti hanno fatto"? L'hai mai provata? Essere il male della gente che ti circonda?
La mia vita non mi offre meglio da fare...ci mancava questa.
Nemesis, o come ti chiami, non giudicare mai se non vuoi essere giudicata. Io non l'ho mai fatto verso te, e nn lo farò mai. Sai perchè? Non ti conosco. Come tu non conosci me.
La questione dell'amore a distanza l'ho provata, eccome cara. E ti fa star male come bene. Perchèti porta ad amare lo stesso quella persona, ma tu vorresti amarla di più. La gioia di aiutare totalmente chi ami, e che a volte la distanza cancella.
Soddisfazione personale...godere nel veder soffrire il partner perla tua libidine...Nemesis, sì ho fatto errori nellamia piccola vita, ma non sono un mostro. Se mi parlassi, invece che insultarmi, vedresti la realtà delle cose. E invece di vedere un lussurioso ninfomane giovane e che secondo te ama vivere senza prendere sul serio nessuno scopriresti un ragazzo fragile, troppo fragile, che cerca nella musica, nel suonare, nel leggere e nello scrivere versi quello che l'adolescenza gli ha portato sul piatto d'argento.
Scopriresti un ragazzo che aveva paura ad andare a scuola perchè sapeva che sarebbe stato insultato, offeso, picchiato e sbeffeggiato davanti a tutti. Un ragazzo che doveva inginocchiarsi davanti alle gambe dei suoi aguzzini e stare zitto, perchè senno ne avrebbe prese di più. Un ragazzino di 13 anni che nascondeva gli ematomi sulle braccia e il ventre perchè non voleva far preoccupare i suoi genitori.
E andando avanti negl anni, avresti visto un adolescente spaesato in mezzo allo snobbismo liceale, ancora confuso sul suo essere, che cercava di amare donne e che riceveva in cambio tradimenti, insulti, bugie e altri tradimenti.
Ma tu no, tu ti sei fermata all'esteriore. Alla superficialità.
Volevi colpire nel segno? L'hai fatto. Ora prenditi il mio malessere e le mie lacrime ed ammirale. Ci sei riuscita.
Solo non giudicare chi non conosci davvero.
Un abbraccio, non ho la forza per darti uno schiaffo, nè è nella mia volontà. Se vorrai parlarmi, chiedi a Project o a Cagliostro o a Barbara il mio indirizzo.
Matteo
Scoprii di essere un Nessuno...di non essere completo.
Proprio come tutti loro, ero venuto al mondo senza un cuore.
Avrebbe fatto qualche differenza?
Se avessi un cuore...allora sarei "qualcuno"?

http://shufflecoffee.blogspot.com/

Nemesis

Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Nemesis » mercoledì 20 luglio 2011, 13:39

Volonté Duvall ha scritto: Cara Nemesis, prima di iniziare a scriverti ti chiedo di passar prima o poi in chat e di passarmi il tuo indirizzo e-mail, perchè replicare su post non mi sembra il massimo.
Duvall, purtroppo come dissi a Barbara una volta in questo forum non posso stare in chat perché il contatto visivo prolungato con lo schermo di un computer mi è nocivo, dati i miei problemi di salute non indifferenti.
Sì, un pubblico forum dove tutti gli utenti hanno libertà di scrivere non è il luogo idoneo in cui parlare di tutto quello che hai postato adesso, anche perché non è giusto intasare il topic di Cagliostro.
La mia risposta a ciò che tu hai scritto era una constatazione generale ad un’osservazione generale, perché spero che scrivere “non sono due parole scambiate in una chat anonima su cui passi il tempo perchè la tua vita nn offre di meglio da fare” fosse una constatazione generale.
Ragazzo mio, parli di dolore, di bullismo, di violenza, di sentirsi sbagliati, di sensi di colpa. Fuori dai denti, credi di essere il solo ad aver affrontato un simile calvario? Ci sono centinaia di persone accanto a te che l’hanno subito, ma non per questo si seppelliscono nella tomba che gli altri gli hanno preparato.
Mi senti crudele? Non è crudeltà, è capire come funziona il mondo, è vivere. Non sei quello che gli altri ti hanno fatto, per quanto possa farti male quello che non ti uccide ti rende solo più forte: quindi rialzati e cammina, dimostra quanto vali perché al mondo non gliene frega niente di quanto soffri. Il mondo gira lo stesso, che tu ci sia o no, perciò sta a te vincere le tue battaglie e creare la vita che vuoi.
Una cosa giusta l’hai detta: non ci conosciamo. Però visto che hai la stessa età di mia sorella consentimi di darti un consiglio, lo stesso che do sempre a lei: la vita è tua, non permettere agli altri di scriverla per te. Perché se ti senti in colpa, se pensi di essere sbagliato, se ti arrendi, se permetti al dolore e all’odio di guidarti allora non sei tu che vinci, sono i tuoi carnefici.
Non preoccuparti, mi metterò in contatto con te.

arrofus
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Iscritto il: mercoledì 29 settembre 2010, 1:06

Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da arrofus » lunedì 1 agosto 2011, 13:48

Ciao a tutti!
Sono entrato in questo topic perchè mi ha colpito il nome dell'autore, Cagliostro. Ho letto attentamente tutte le risposte e le valide ragioni dei vari interlocutori, e vorrei dire la mia riferendomi soprattutto a ciò di cui ha parlato Cagliostro.
Non potrebbe essere invece che il pensiero che fuori ci sia una persona ad aspettarmi, una persona che per tutto il tempo dell'attesa mi starà accanto tramite computer e che per questi tre anni possa fare a meno della fisicità possa invece darmi la forza di andare avanti e farmi sentire la presenza di un vero legame anche se in questo momento non c'è contatto fisico?
Io penso che per prima cosa sia da ridurre l'incidenza del dualismo apparenza-interiorità nei nostri ragionamenti. Quando si conosce una persona ogni cosa ha un suo peso(ovviamente non mi rifersico all'attrazione fisica, sto parlando di amicizia). Penso sia esagerato dire che se non ci si vede non si può essere amici: l'amicizia è una cosa che viene spontanea vedendo come l'altra persona si dedica a noi, come si interessa, come si comporta in nostra presenza, qual è il tono della voce quando parla con noi...Se poi si prende un granchio ciò può succedere sia dal vivo che sulla rete: conosco tanti casi di persone che ripongono erroneamente speranza di amicizia in altre persone pur con una frequentazione quotidiana.
Un rapporto prevalentemente on-line è sicuramente diverso da uno vissuto di persona, ma non si può fare la riduttiva associazione on-line=superficiale, dal vivo=profondo.

Se un rapporto per una qualsiasi causa di forza maggiore si vive solo tramite la rete, mancheranno sicuramente degli aspetti in esso rispetto a un rapporto vissuto di persona...è allora? Solo per questo motivo il rapporto non è profondo, non ha senso e non deve nemmeno iniziare?
Un rapporto non può essere giudicato solo dalle ore a settimana che le persone passano insieme dal vivo. Ogni rapporto può avere un suo pregio(e difetto), un suo beneficio(o svantaggio) che porta alle persone che lo contraggono.

Il problema dei rapporti esclusivamente telematici, secondo me, sorge quando una persona si rifugia in essi perchè, pur potendo, NON RIESCE ad averne di altro tipo e quando si costruisce un'altra vita in cui non si mostra per com'è. Questo è indice di problemi che affliggono la persona, e il suo comportamento sociale è un sintomo dei suoi problemi.

Se qualcuno ha l'opportunità di esprimersi per com'è solo via Internet, allora è bene che lo faccia. Di sicuro non sarà la stessa cosa che avere una cerchia di amici vicino tutti i giorni, ma sapere di avere amici ci starebbero vicini, se potessero, vale almeno la metà. In genere ci possono essere dubbi e incertezze legati alla vera intenzione del nostro interlocutore telematico, però su questo sito penso sia lasciato poco spazio a tali dubbi.

Fatemi sapere come la pensate!

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