fine di un'amicizia

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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vivalavida
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fine di un'amicizia

Messaggio da vivalavida » martedì 11 dicembre 2012, 2:35

Ciao a tutti.
Sono un ragazzo di 22 anni.E' da tempo che seguo le discussioni presenti su questo forum,ma solo oggi mi sono deciso ad aprire la mia prima discussione e raccontarvi la mia storia.
Ho capito di essere gay all'età di 13-14 anni.
Prima di allora,parlando nella massima sincerità possibile,la mia vita è stata assolutamente perfetta.Famiglia solida e unita alle spalle,infanzia serena,tanti amici..
I miei problemi sono iniziai al primo anno di liceo.
Nuovo ambiente,nuove conoscenze,nuovi insegnanti e la coscienza,prima di allora non chiara,di essere omosessuale.
Una nuova consapevolezza identitaria che non può che sconvolgere un ragazzino di 13 anni,che si trova ad affrontare una realtà personale non facile,considerando anche l'ambiente di provenienza(vengo da una città del Sud Italia e da una famiglia profondamente cattolica).
Da allora tutto è iniziato a decadere nella mia vita:rendimento scolastico,capacità d'instaurare amicizie durature e,soprattutto,dolore e poca accettazione per la propria identità sessuale.
Così ho iniziato progressivamente a rinchiudermi in me stesso,a uscire poco,a non avere amici e ad essere pervaso da una profonda tristezza e malinconia,sconosciuta negli anni felici che mi hanno accompagnato sino alla fine delle medie.
Con nessuno parlavo delle mie angosce e della mia tristezza,a nessuno esternavo il dolore insopportabile che mi lacerava l'animo,vivendo costantemente col terrore che se i miei familiari avessero scoperto quello che sono in realtà,avrebbero potuto abbandonarmi..
Alla fine,a stento,sono riuscito a diplomarmi e abbandonare la mia piccola e soffocante città.

Ho deciso di allontanarmi tanto da casa e a iscrivermi in una università del Nord.
Iniziare una nuova vita.
I primi due anni sono stati meravigliosi.
Nuove amicizie,ottimi risultati accademici,e soprattutto nuova fiducia in me stesso,che prima di allora non sapevo nemmeno cosa fosse.
Ero felice,avevo ritrovato un equilibrio perso da tempo,una gioia nell'affrontare la quotidianità strepitosa..

Ho iniziato a frequentare un gruppo di compagni di corso coi quali avevamo interessi in comune,coi quali si passavano intere serate facendo festa o chiacchierando del più e del meno.La gioia della vera amicizia,una delle cose che più mi ha aiutato ad allontanare i pensieri angoscianti e a ritrovare un'incredibile serenità.

In assoluto,ho legato tantissimo,sin dal primo anno,con un ragazzo della mia età,col quale si è venuto a creare un rapporto di grande amicizia,direi quasi fratellanza,come lui e io lo definivamo.
Una complicità e uno star bene con una persona,mai percepito in vita mia.
E lentamente,senza che me ne accorgessi,ho iniziato a provare una fortissima emozione,un bisogno quotidiano di vederlo,di sentire la sua voce,di stare con lui..
Ma sapevo che a lungo andare,la cosa mi avrebbe fatto solo star male,perchè non c'era alcuna speranza che lui potesse ricambiare il mio sentimento,e di questo,ne ero dolorosamente sicuro..
Così ho deciso di parlargli e di dirgli la verità,perchè non riuscivo più a star con lui,sentire delle ragazze con le quali usciva,delle sue esperienze..
Per me erano un colpo al cuore.
Con grande difficoltà e piangendo a dirotto gliene ho parlato.
La prima persona in vita mia alla quale rivelavo il segreto più difficile e doloroso della mia esistenza.
Gli ho detto di ciò che provavo,del dolore che mi causava e di quanto fosse difficile condurre una vita in una società che ti vede quasi come un depravato,qualcosa da emarginare e verso cui provare solo disprezzo.
Al momento ha reagito come solo "il tuo migliore amico,tuo fratello"poteva reagire.
Mi ha detto che mi sarebbe sempre stato accanto e non mi avrebbe mai abbandonato per nessuna cosa al mondo.

Per un mese non ci siamo visti.
Era estate e siamo tornati a casa,poi,lo scorso settembre,sono tornato per ricominciare il nuovo anno accademico,e il mondo mi è crollato addosso..
Mi sono presentato a casa sua con un regalo per il suo compleanno,un regalo che solo un povero idiota innamorato poteva fare.
Ricordo ancora l'espressione facciale che ha fatto alla mia vista,che,aimè,non dimenticherò mai per tutta la vita.
Mi ha fatto entrare a casa sua con un certo imbarazzo e senza chiedermi come stessi,come avessi trascorso l'estate,mi ha detto che non voleva più vedermi,che da parte sua non c'era più amicizia,dicendosi offeso per la mia incapacità di dirgli la verità e di tenergli nascosta una cosa così importante.
Conosceva la mia storia,la famiglia e l'ambiente dal quale provengo,e anche se un eterosessuale non può lontanamente immaginare cosa si provi,è facilmente intuibile la difficoltà che si ha nel dire una cosa del genere,nel rivelarsi per quello che si è,in particolar modo se si tratta della prima volta con una persona..

Sono entrato in una profonda disperazione,angoscia,una sensazione che non riesco neanche a descrivere,ma che ho ancora impressa in mente,e che ovviamente mi ha marchiato per sempre.
Tanto tanto dolore,ma soprattutto incredulità.
Una parte di me non riesce ancora ad accettare che sia finita così,che una persona,che sino al giorno prima mi definiva "suo fratello",mi abbia scaricato e mi abbia giudicato per quello che sono in realtà,come se avesse avuto davanti un'altra persona,uno dei peggiori criminali presenti su questo pianeta..
E immaginate,data la mia storia personale,cosa ne è uscito fuori.
Mancanza di fiducia nei confronti di tutti,paura che la mia famiglia possa abbandonarmi come ha fatto lui,nuovo crollo negli studi,e tristezza e voglia di non far nulla per tutto il giorno..
Una pesantissima depressione che ho iniziato a curare da un mese,incalzato da miei,con anti-depressivi e una psicoterapia.

Scusate se mi sono dilungato così tanto,ma sentivo il bisogno di raccontare la mia storia,dopo anni di bugie e incapacità di dire alle persone quello che provo.
Grazie per l'ascolto.
Buonanotte

barbara
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da barbara » martedì 11 dicembre 2012, 8:30

Ciao Vivalavida, il tuo racconto è davvero toccante. Il dono dell'amicizia è qualcosa di unico, un'esperienza irrinunciabile per ognuno di noi. Vedere questa intesa scomparire in un secondo e in questo modo deve essere terribile.
La tua angoscia e il tuo crollo sono più che comprensibili. Quando a ferirci è la persona a cui vogliamo più bene , e così all'improvviso, è una sofferenza che può minare la nostra fiducia anche per il futuro.
Come potremo evitare che accada ancora? E , se accadrà, come potremo superarlo?
Restiamo soli con le nostre domande, nelle quali ci avvolgiamo , senza trovare una via d'uscita.
Credo che anche il tuo amico abbia sofferto. Non deve essere stata una decisione facile nemmeno per lui. Qualcosa sarà scattato nella sua mente, qualcosa che noi non possiamo sapere, ma è probabile che abbia vissuto un'emozione molto forte per avere reagito così.
Molti ragazzi alla tua età temono l'omosessualità e segretamente possono esserne attratti .Nessuno di noi è eterosessuale o omosessuale al 100 per cento, nel senso che una qualche fantasia di segno opposto o un briciolo di ammirazione simile al desiderio occasionalmente arriva .
E' possibile che questo ragazzo abbia paura più di se stesso che di te. Se così fosse, di questa paura non sei in alcun modo responsabile.
Siete entrambi vittime di un'omofobia che purtroppo affiora quando meno te lo aspetti e con la quale ognuno di noi deve fare i conti, perchè , non ci sono storie, siamo stati educati così.
Spero che tu riesca a superare questa prova e a sorridere alla vita , come dice giustamente il tuo nick. Ci sono cose che non possiamo cambiare, e dunque accettarle, senza caricarci di sensi di colpa inutili, è l'unica via, ma ci resta tutta una vita di nuove esperienze davanti. Il calore di quell'amicizia non è scomparso, perchè i momenti belli che ci sono stati sono ancora dentro di te, e saprai ritrovarli , quando riuscirai a chiudere con serenità la pagina di questo rapporto , e allora potrai aprirne altre. Ti auguro di cuore che il tuo arrivo qui sia il segnale che sei pronto per fare questo passo. :)
Un abbraccio forte
barbara

Alyosha
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Alyosha » martedì 11 dicembre 2012, 9:37

vivalavida benvenuto, non escluderei che provi qualcosa per te in termini di amicizia e che la tua comunicazione gli abbia mandato in pappa il cervello, così come non escluderei che in questo mese s'è chiesto se lui fosse gay ed evidentemente non ha avuto la pazienza di rispondersi e si è schifato anche solo dell'idea di esserlo. Vedi purtroppo non si è solo accorto che sei gay, ma anche che sei innamorato di lui e sul serio c.o. e dichiarazioni di sentimenti non dovrebbero mai camminare assieme. Non so se è meglio o peggio, ma penso che più che la tua omosessualità abbia rifiutato i tuoi sentimenti per lui, perché è del tutto evidente che le sue sono ragioni posticce. Pweò anche tu "affetto fraterno"? Ma sul serio pensavi dopo esserti dichiarato di poter continuare a fingere sui tuoi sentimenti? E pensi lo avresti trattato da amico? Ne dubito fortemente, vedi le amicizie possono essere molto intense ed avere anche una certa dose di esclusività in qualche caso, ma quando salta l'ambiguità ovviamente salta quindi o le cose cambiano che alla fien ci si mette assieme o saltano e basta, funziona anche nelle amicizie tra uomo e donna, quando succede che uno dei due si innamora.
Insomma vivalavida tieniti le cose belle di questo cambiamento, il senso di libertà e tutto il resto, lui secondo me è meglio che lo lasci perdere. Mi spiace.
Ultima modifica di Alyosha il martedì 11 dicembre 2012, 10:29, modificato 1 volta in totale.

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Yoseph
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Yoseph » martedì 11 dicembre 2012, 10:19

Qualcosa sarà scattato nella sua mente, qualcosa che noi non possiamo sapere, ma è probabile che abbia vissuto un'emozione molto forte per avere reagito così.
Molti ragazzi alla tua età temono l'omosessualità e segretamente possono esserne attratti .Nessuno di noi è eterosessuale o omosessuale al 100 per cento, nel senso che una qualche fantasia di segno opposto o un briciolo di ammirazione simile al desiderio occasionalmente arriva .
E' possibile che questo ragazzo abbia paura più di se stesso che di te. Se così fosse, di questa paura non sei in alcun modo responsabile
Barbara sono al 100% d'accordo con quanto hai detto tu.
Ti capisco Vivalavida, la reazione del tuo amico ti sarà sembrata crudele e ingiusta, ma cerca di dimenticarlo, devi ambire ad essere sereno e riacquistare la fiducia in te. So che è difficile da mettere in pratica, ma la vita è già complicata di per sé, non possiamo farcela rovinare dalle reazioni degli altri, chiunque essi siano!
Hai fatto bene comunque a entrare in terapia!Ti auguro di riprenderti e di tornare presto a sorridere!

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progettogayforum
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da progettogayforum » martedì 11 dicembre 2012, 12:19

Benvenuto vivalavida!! (è veramente un bellissimo nick!)
Parto dalla fine, depressione … forse, psicoterapia … forse, antidepressivi … solo se sono indispensabili e sotto stretto controllo medico. Questi tipi di depressione sono classicamente reattivi e non si superano con le terapie sintomatiche ma con la rimozione delle cause che inducono alla depressione e, almeno da quello che scrivi, si tratta di cause che hanno una loro evidenza. L‘andare via di casa è stato certamente un elemento positivo e tu stesso lo riconosci ma poi la storia col tuo amico è stata traumatica perché hai puntato molto su cose che oggettivamente non potevano reggere. Un rapporto affettivo gay-etero può anche esistere ma è fortemente sbilanciato e richiede dal lato etero una maturità personale molto particolare. Ragazzi che non abbiano raggiunto ancora un modo di pensare autonomo sono comunque ancora condizionati da tabù e preconcetti di vario genere e d’altra parte i ragazzi gay che si innamorano di amici etero faticano ad accettare la dimensione comunque limitata di quel rapporto. Per i ragazzi gay è fondamentale sapere se il ragazzo del quale sono innamorati è gay oppure no, non perché se è gay la cosa andrà per forza in porto ma perché, se non lo è, una reciprocità affettiva sostanziale non può proprio esistere. Questa storia è finita in modo traumatico, ok, ma secondo te sarebbe stato meglio portarla avanti per anni e anni tra incomprensioni, speranza infondate e ambiguità di vario genere, per accorgersi poi, magari a distanza di parecchi anni, che non c’era nessuna vera reciprocità? Io credo proprio di no. Hai fato l’esperienza del rifiuto, al di là delle “sue” motivazioni sulle quali possiamo fare solo illazioni, resta che ha risposto in quel modo, quindi, piuttosto che reagire in modo depressivo, volta pagina e comincia a lavorare serissimamente sulle cose che puoi effettivamente gestire, rimettiti a studiare, programma obiettivi concreti a breve e non fare dell’essere gay e del “doverti” trovare un ragazzo il centro della vita. Per avere veramente una vita affettiva condivisa, anche a livello di amicizia, bisogna essere veramente in due. Tu puoi innamorarti di chi vuoi ma se non c’è vera reciprocità tutto resta nel mondo della pura fantasia. Per tutti, ma in particolare per i gay l’autonomia economica è un traguardo fondamentale perché è l’unica garanzia di una sostanziale indipendenza anche psicologica dal proprio ambiente.
Benvenuto nel forum e cerca di vedere quello che ti è successo come un elemento positivo perché ti ha sgombrato la strada da illusioni e incomprensioni che alla lunga sarebbero state veramente molto pesanti. Guada avanti! Perché non hai perso cose reali e comunque certe persone è meglio perderle che trovarle.

vivalavida
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da vivalavida » martedì 11 dicembre 2012, 14:12

Ringrazio tutti quanti per le preziose risposte che mi avete fornito.
Non credevo che la situazione potesse andare avanti e che,dopo ciò che gli ho detto,la situazione sarebbe rimasta immutata,ma non mi aspettavo sicuramente una tale reazione,evidentemente omofoba e satura di preconcetti.
Un'amicizia o,un rapporto di fratellanza(come lo era più per lui che per me),non può terminare nell'arco di un mese.Sono state le frasi che mi ha detto lì sul momento a farmi morire.
Mi ha detto che non provava più affetto nei miei confronti,che di me non gliene fregava più nulla...atteggiamento che prima di allora non aveva mai avuto.
E' il ricordare il volto col quale mi ha guardato,carico d'odio e di disprezzo,come se l'avessi sempre trattato nel peggiore dei modi,che mi reca un dolore insopportabile..

In quei momenti mi sono reso conto di avere dinanzi una nuova persona,una persona che non riusciva più ad amarmi a causa del mio orientamento..
Come ci si può sentire dopo una cosa del genere?
Il mondo ti crolla addosso..
Grazie ancora per il vostro ascolto.
Ve ne sono grato.

Alyosha
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Alyosha » martedì 11 dicembre 2012, 15:28

Mi spiace ma non riesco proprio a seguirti in questo ragionamento tu non hai detto a un tuo amico di vecchia data che sei gay, hai detto ad un conoscente di cui ti sei infatuato che ti piace, perché credimi che certe cose si capiscono e la situazione posta così cambia, perché resta il fatto che ti considerava un amico e che nei fatti non lo sei. C'è un'altra cosa che non sottovaluterei sei spuntato a casa sua di punto in bianco e chissà perché ho chiara la sensazione che ne ha parlato in famiglia e che sia stato imboccato ben benino, visto uil repentino cambio di atteggiamento. Il punto è che l'omofobia centra e non centra, tante storie simili potrei raccontartele rispetto ad amicizie tra ragazzo e ragazza che saltano non appena il lui o al la lei di turno decide di dichiararsi. Salta d'improvvisio quel velo di ambiguità e tutto appare diverso da prima e a quel punto proseguire come se null fosse è quasi impossibile e non solo perché lui non è più lo stesso, ma sopratutto perché non lo sei più tu. Cosa ti aspettavi da quell'incontro? Pare che durante la pausa estiva non vi siate sentiti tantissimo, con quali emozioni sei arrivato lì? Con quelle di un amico? Perché se la risposta è non, tu non sei stato tanto più corretto di lui e la vostra amicizia l'avete "tradita" in due (almeno). Con quel carico di sentimenti se anche fosse stato garbato e gentile quanto avresti retto? E all'idea di lui che sio fidanza quanto? Insomma è chiaro che nel dirglielo ti sei giocato il tutto per tutto, perché non glielo hai detto per confidare a qualcuno il tuo segreto, ma per tentare questa "disperata" possibilità, sapendo quanto fossero esigue le possibilità di riuscirci. Ti dico queste cose in modo così diretto perché sono convintissimo che stare lì a fare le vittime non serve proprio a nulla, le cose succedono e basta e questa qui è andata così. E' comunque un esperienza importante che ti servirà per le prossime. Tra l'altro conviene pure che ti fai le ossa che di stronzi questo mondo è pieno, etero e non.
Insomma caro hai mai pensato a quanto puoi scombussolare la vita di una persona quando gli dici che sei gay e che sei cotto e stracotto di lui? Si pensa mai a cosa succede nella mente di un ragazzo, con le sue immaturità, fragilità, incertezze, quando gli si dice di essere l'oggetto dei desideri di un'altro ragazzo? Qua dentro purtroppo le esperienze riportate sono pochissime perché si sente sempre la voce del gay di turno, che si innamora (innamora?) dell'etero (sperando sotto sotto sia gay), ma quelle poche testimonianze che si ritrovano, parlano di etero confusi che subito dopo s'interrogano sul fatto di essere gay (come se piacere ad un gay rendesse per cio stesso gay), qua dentro qualcuno ha scritto al proposito e tra la'ltro ritengo che chi abbia l'intelligenza di postare in un forum gay sia già una rarità... E tutti gli altri come reagiscono? E' semplice sbattendo la porta davanti al malcapitato.C'è senza dubbio una componente di omofobia che circonda questo ragazzo che aggrava il quadro, ma la sostanza delle cose non sarebbe cambiata, tu te ne sei innamorato, lui non può innamorarsi di te e la cosa a te non può stare bene.

Fuori da questa brutta ramanzina che ti ho fatto, mi pare ovvio avessi voglia di muovere qualcosa non so perché ma qualcosa mi dice che questo è il tuo ultimo anno di unviersità o qualcosa del genere, probabilmente finiranno le lezioni e tu ti prepari ad una dipartita, se è così questo spiegherebbe molto la tua voglia di "rovinare" le cose belle che probabilmente hai già paura di perdere. Non spiega tutto, ma è una possibilità. Tieniti stretti gli amici che sono anche più importanti e quando li vedi etero considerali degli eunuchi del tutto castrati fai prima.

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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da FreedomTower » martedì 11 dicembre 2012, 19:31

Non ho letto tutti i tuoi commenti, magari mi ripeto, comunque benvenuto prima di tutto :)
La mia opinione è che probabilmente più che per il fatto di essere gay, lui ti abbia allontanato così per la tua confessione sentimentale, prendi il mondo etero.
Es. una ragazza si dichiara ad un suo amico che mai ha sospettato della cosa, lui non è magari interessato a lei e si allontana per autodifesa, per non illudere l'altro oppure perchè si sente a disagio sapendo che dall'altra parte non c'è solo un desiderio d'amicizia.
Secondo me se gli avessi parlato solo del tuo orientamento sessuale, le cose sarebbero andate diversamente, credo, spero!
In ogni caso, potresti riprovare a parlarci, chiedendogli la reale causa di questo suo comportamento, magari dicendogli quello che ci hai scritto, che è normale che tu non ti sia esposto fin da subito, vivendo prima in una comunità più chiusa mentalmente, e non potendoti confidare con i tuoi amici di una vita, figuriamoci con chi conosci comunque da due anni anche se sarete stati molto assieme... Se te la senti puoi dirgli che comunque non esigi nulla da lui, e che ti basta averlo come amico...
Mi dispiace, è una brutta situazione, però devi riprenderti, la tua vita non deve per forza essere felice grazie a lui, in futuro avrai altre chance, riprenditi, continua gli studi, continua a conoscere, hai capito?
Oppure ti fai un bel pianto, e torni più forte di prima, lo so che è difficile, anche se lo so meno di te ma faccio il tifo per te :)
Don't make me sad
Don't make me cry
Sometimes Love is not enough when the road gets tough
I don't know why

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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da vivalavida » martedì 11 dicembre 2012, 21:07

aloysha,da un forum non puoi comprendere la reale situazione,ma ti ringrazio ugualmente per la tua risposta.
Compari la mia situazione a quella di un'amicizia uomo-donna,ma il caso non è lo stesso.
A meno che tu non sia desideroso di portare all'estremo una situazione estremamente complessa,nel caso dell'amicizia uomo-donna,non penso sia particolarmente difficile rivelare i reali sentimenti,in quanto l'uomo o la donna che sia non sono sottoposti a condizionamenti sociali..
Io ho temporeggiato nel dirglielo a causa del mio vissuto e della mia poca accettazione personale,e se una persona ti ama e ti vuol davvero bene,può anche dirti,è legittimo,che non sia più il caso di portare avanti un rapporto d'amicizia,in quanto non ve ne sono più le condizioni,ma certamente,non ti dice che si sente tradito a causa della tua negligenza,negligenza che io penso comprensibile data la mia particolare situazione.
A prescindere,non riduci a zero l'affetto che provi verso una persona in un'estate,e su questo non ci piove.
Mi sono presentato a casa sua con un regalo in mano,dicendogli che,quando ci sarebbero state nuovamente le condizioni,avrei voluto tentare un riavvicinamento..
Io conosco le mie reali motivazioni.
Non ho mai avuto un'amicizia così forte in vita mia,sono stato sempre solo,ovvio che,oltre al dolore causato dal non poter essere ricambiato dalla persona che amo,soffro maledettamente nel perdere l'unico vero amico che ho avuto negli ultimi 10 anni in pratica..
Non c'erano speranze,illusioni,lo conoscevo benissimo(o almeno così credevo),e dicendogli la verità volevo solo preservare me stesso,non soffrire più e finire il rapporto prima che diventasse troppo ingestibile.
So che è così e su questo non mi sbaglio.
Grazie per il confronto.

Alyosha
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Re: fine di un'amicizia

Messaggio da Alyosha » martedì 11 dicembre 2012, 21:30

Sarebbe bello un mondo in cui oltre a pensare a se stessi si tenesse in considerazione anche l'altro e mi pare che in certi amori unidirezionali, l'altro venga letteralmente fagocitato e ridotto alle nostre pretese e quando l'altro non ci sta, improvvisamente ci si sente rifiutati, abbandonati, traditi. Non funziona così per quanto è facile vederla così. Eri un suo amico e hai costruito un rapporto ambiguo, questa ambiguità l'ha confuso e persuaso che era meglio interrompere il rapporto. Sai che questa stessa cosa mi è successa con una ragazza che reputavo amica e che ho scoperto fosse "interessata" a me? E sai che mi sono sentito tradito? E' pure difficile spiegare il perché una persona si senta tradita, ma uno pensava ci fosse una cosa, che gli piaceva per come era costruita e improvvisamente se ne ritrova un altra. Adesso con questa ragazza siamo ritornati amici, ma c'è voluto tempo e sopratutto che la cotta per me gli passasse e questo ha richiesto tempo anche a lei. Converrebbe non fare c.o. proprio con l'etero di cui ci si è innamorati, proprio per evitare che tutto si incasini d'improvviso. Comunque orami è fatta e proverei a guardare avanti, perché indietro non ci puoi tornare. Magari vorresti detto che è la sua omofobia a parlare e che in realtà ti vuole ancora bene, non credere non abbia intuito, però in effetti questo pensiero ti terrebbe legato a lui, mentre io credo sia proprio il caso di guardare altrove. E' ovvio che l'omofobia complica le cose, ma non così tanto da trasformarle in altro. Resta il fatto che tu provi sentimenti diversi dai suoi e che questa cosa ormai in qualche modo ve la siete detta, questo messaggio è passato e non puoi più "giocare" a fare l'amico, perché almeno a quel che dici è da un pò che non lo guardi più come ad un'amico. Purtroppo tante volte ai gay, mi spiace dirlo, sfugge il senso dell'amicizia, ma proprio in generale temo. Il valore che gli attribuisce un etero, che tante volte ha profonde partecipate e intense amicize maschili, forse anche più profondo degli amori che avrà, ma che restano amicizie. L'amico è la persona che più lo capisce e che lo rilassa proprio perché non si sente oggetto del suo desiderio e questo aspetto va tenuto in considerazione. Probabilmente anche la donna che si vorrebbe avere se non fosse che è uno, ma proprio per quessto è anche un pò un rifuggio dal sesso femminile, che di tanto attrae di quanto a volte irrita, angoscia e fa soffrire. Purtroppo penso che strutturalmente un gay non si trovi mai in questa condizione, che non abbia niente che assomigli all'amicizia che un etero ha con un'altro etero. Qualcosa di simile può esistere con uan donna, visto l'asssenza di desiderio, ma quelle restano donne e i gay restano maschi (oltre al fatto che in quel caso potrebbe succedere il contrario). Tu però che vuoi essere un pò più maturo non te la prendere con lui. Lui è nato etero e tu gay e il destino vi ha separati dalla nascita.
So che non è quello che ti aspettavi si sentire, mi spiace.
Ultima modifica di Alyosha il martedì 11 dicembre 2012, 22:00, modificato 3 volte in totale.

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