GAY E OMOFOBIA INTERIORIZZATA

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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GAY E OMOFOBIA INTERIORIZZATA

Messaggio da progettogayforum » domenica 16 dicembre 2012, 20:51

Ciao Project, sono un ragazzo di 27 anni che è in piena crisi interiore. Sto con un ragazzo più grande da tre anni, ci conosciamo da 4 ed è da questo periodo che ho cominciato ad esplorarmi come gay, solo che sono sempre tormentato. Parto dall'inizio. Quand'ero piccolo, periodo dell'inizio elementari o prima credo, feci un gioco con mio cugino, ci spogliammo e ci strusciammo i sederi, poi lui voleva andare oltre, tipo una sorta di penetrazione anale ma io rifiutai (mio cugino ha due anni più di me), mi disse che doveva rimanere un segreto e acconsentii. Fatto sta che cominciai ad essere attratto dal mondo maschile: entravo in camera di mio padre ed esploravo la sua biancheria, indossandola, guardando le figure degli uomini sulle confezioni e cercando di scoprire com'era il suo attributo maschile. Devo dire che comunque la mia idea di base era quella di trovarmi una ragazza. Sono cresciuto propriamente con mia madre e mia nonna perché mio padre non c'era mai, adoravo mia cugina e mi sentivo più portato a stare con le ragazze; i ragazzi li vedevo rozzi e sempre pensanti al sesso e non volevo fare lo stesso e così sono cresciuto con l'idea del rapporto con una ragazza in maniera diciamo delicata, da favola (sono cresciuto a cartoni animati).
Questa mia esplorazione non la vedevo male, cercavo notizie sui giornalini riguardanti il sesso, ho giocato facendo finta di sbagliare ad un arcade dove c'erano uomini nudi, finché non ho scoperto la masturbazione; il mio piacere e pensiero era solo rivolto al maschile, più che mai, ma ho sempre visto questa mia attrazione strana; ho avuto qualche cottarella verso compagne di classe ma mai una ragazza. Tempo delle superiori cominciai a credere che masturbarsi era sbagliato, come l'esserne preso troppo, come il pensare agli uomini. Smisi per un periodo ma poi ricominciai perché mi piaceva, non pensavo più agli uomini come prima perché me l'ero detto di non farlo, cominciai a sentire sempre più sensi di colpa per il gioco con mio cugino, e altri che feci alle elementari di stampo simile e lo raccontai a mia madre, fu una liberazione, non dovevo più sentirmi in colpa e credevo d'essere libero di vivere normalmente da etero.
Conobbi una ragazza verso la fine delle sup. me ne "innamorai", pensai fosse l'amore della mia vita ma non riuscii a concludere nulla e la persi, mi piaceva, come carattere e resto, era come volevo che fosse per me. Quando si fidanzò mi vidi senza più speranza ma poi mi tirai su e cominciai ad attivarmi nel cercare un'altra, fu allora che 4 anni fa conobbi Marco, veniva ogni giorno a prendersi il pranzo al bar dove lavoravo, non so cosa mi successe ma mi prese come non mi era mai capitato, ero naturale ma era strano e mi dicevo che era sbagliato ma poi quando entrava il mio cuore batteva come non mai e mandava a quel paese tutto, ricominciai ad avere sogni a sfondo omo e a venire durante. Ci frequentammo, mi disse apertamente che era gay, io dissi che non lo ero, ma c'era qualcosa in lui che non mi lasciava scampo: bello, ben messo fisicamente e mi cambiava la giornata con un sms, le ore in cui ci vedevamo di nascosto di notte volavano (era già impegnato in quel periodo) e flirtavo con lui senza ritegno. Successe che in un'occasione intima baciai la suddetta ragazza, non rispecchiò le aspettative e fui disorientato, forse perché non mi sentivo come mi faceva sentire lui o solo ero troppo bloccato in aspettative. Marco partì per un anno in Olanda, ci sentivamo su msn, non vedevo l'ora di parlargli, fino a che non lo andai a trovare e lì successe, stemmo insieme, la situazione era strana per come mi sentivo ma non me ne importava, lo volevo a tutti i costi. Lasciò il suo ragazzo e si mise con me, io ero mentalmente distrutto tra il pensiero di questa ragazza, il mio sentimento per lui e le varie ipotesi di giusto o sbagliato, vero-finto, sostituzione di lui per lei. Io continuai con il supporto dei miei amici ad esplorare questo mio sentimento per lui, la mia famiglia mi ostacolava, mia madre mi riteneva un criminale, ma Marco mi stava vicino, col tempo la nostra relazione si consolidava e quando rivedevo la "ragazza" più di tanto non mi turbava. Da tre anni Marco è in Inghilterra e io quest'anno l'ho raggiunto, viviamo insieme ma sono sempre oppresso da paure varie; mi sono accorto però che lui me le distrugge queste paure e che in un modo o nell'altro è sempre lui che mi si para davanti come strada, quando mi dispero, piango e poi mi riprendo sento lui; ho seguito e sto seguendo uno psicologo. A volte sono davvero stanco di combattere, non so perché ti scrivo project, forse per dei consigli/opinioni.. scusa per il poema.. Amo questo ragazzo ma non riesco a stare tranquillo: mi chiedo se è possibile che la mia omosessualità sia derivata da un gioco, se è solo una cosa passeggera, fare sesso con una ragazza mi disgusterebbe e vederne nude non mi direbbe nulla, guardo porno gay e nel fare sesso tra una coppia etero mi attira il fatto del sesso di per sé operato dal maschio poi in profondità... a volte mi chiedo se è solo un mio modo mentale di vedere le cose o solo un mio blocco puramente teorico di come deve essere ed è il sesso con le donne.. forse non mi sono ancora accettato e quindi mi vedo vivere una vita più scura di quello che pensavo vivere in passato, sarà perché ho sempre "odiato l'essere gay", non mi ci rispecchiavo nelle figure effemminate, anche se lo sono un po’ anch'io. Passo da stadi in cui dico ok sono gay ad altri in cui dico che non è questo quello che sono/voglio. Mi contraddico spesso. Scusami ancora per la poesia... spero che qualunque cosa mi dirai possa essermi d'aiuto.
Manuel
(sei libero di pubblicarla)

Ciao Manuel,
la tua mail presenta moltissimi elementi di interesse. Leggendo mi aspettavo di trovare qualche elemento concreto che segnasse un reale momento di crisi con il tuo ragazzo, ma non c’è nulla di simile e non mi pare proprio che il vostro sia un rapporto fragile e condizionato, anzi direi che è nato per forza propria contro ogni aspettativa di altri e contro le convenzioni. In sostanza sembra a tutti gli effetti un rapporto d’amore non solo serio ma reciproco il che è notevole e direi non molto comune. Nella sostanza il tuo atteggiamento di incertezza verso questo ragazzo non dipende né da lui né dal vostro rapporto ma da un modo estremamente condizionato di vedere l’omosessualità e direi anche tutta la sessualità. Un argomento sembra il filo rosso di tutto il racconto ed è l’esperienza sessuale vissuta in età infantile (parli di inizio delle elementari), ma è anche improprio parlare di sessualità in senso stretto perché prima della preadolescenza c’è esclusivamente una forma di curiosità per qualcosa che non si è in grado di sperimentare proprio in ragione della non ancora avvenuta maturazione sessuale. Sembra che tutto ruoti intorno alla domanda: “posso essere diventato gay per effetto di quelle esperienze infantili?” Qui la risposta è molto netta: No! Cerco di spiegarmi. Le prime esperienze sessuali, anche in età infantile si stampano certamente in modo profondo nelle menti dei ragazzi e costituiscono il cosiddetto imprinting sessuale. Se le prime esperienze hanno il senso dell’abuso (presenza di adulti o di ragazzi molto più grandi, ben oltre i due anni che separano te e tuo cugino, violenza, ricatto, minaccia, costrizione fisica o psicologica) possono avere conseguenze molto gravi sullo sviluppo della personalità del bambino o dell’adolescente, ma, sia chiaro, quello che tu scrivi dei primi giochi sessuali con tuo cugino non ha nessuna delle caratteristiche dell’abuso o della violenza, è solo un tipico gioco sessuale. I giochi sessuali sia in età infantile e anche durante l’adolescenza sono una cosa piuttosto comune e non traumatica, proprio perché sono vissuti solo come dei giochi sessuali imitativi ed esplorativi. Si tratta di un tipico imprinting sessuale, l’imprinting sessuale e l’orientamento sessuale sono due cose del tutto separate. A livello statistico si rileva che sia tra i ragazzi che hanno avuto imprinting omosessuale che tra i ragazzi che hanno avuto imprinting eterosessuale, la percentuali di quanti in età adulta finiscono per riconoscersi definitivamente gay o definitivamente etero è praticamente sovrapponibile a quella della popolazione generale, quindi l’imprinting “non determina” la sessualità adulta, che matura attraverso altre strade, non per imitazione (non si impara ad essere omosessuali ma o lo si è o no lo si è) e soprattutto l’orientamento sessuale tende ad emergere nella preadolescenza, quando un ragazzo matura sessualmente, in pratica nel periodo della scuola media, dagli 11 ai 13 anni. La masturbazione, che in genere si scopre proprio nella preadolescenza, è fondamentale per l’emersione della sessualità adulta e per la determinazione delle fantasie sessuali tipiche di quella persona. È chiaro che se un ragazzo in preadolescenza sente pulsioni eterosessuali ed ha vissuto un imprinting eterosessuale non avvertirà alcuna incoerenza tra il prima e il dopo l’emersione dell’orientamento sessuale perché si tratta di un cammino nella stessa direzione. Altrettanto vale per un preadolescente abbia avuto un imprinting omosessuale, che senta le prime vere pulsioni omosessuali, cioè anche in questo caso l’emergere dell’orientamento sessuale con confligge con l’imprinting. Possono presentarsi invece problemi quando dopo un imprinting di un tipo un preadolescente sente le prime pulsioni sessuali orientate nell’altra direzione. Anche se gli omosessuali sono solo circa l’8% della popolazione adulta, la percentuale di quanti hanno avuto un imprinting omosessuale è decisamente più alta dell’8%. Il fenomeno si è ridotto ormai da anni, dopo che le classi scolastiche non sono state più divise per sesso, ma quando le scuole maschili e le scuole femminili erano divise in pratica tutti i giochi sessuali esplorativi erano vissuti con persone dello stesso sesso, spesso mimando ruoli maschili e femminili. Va sottolineato con la massima chiarezza che l’omosessualità non ha assolutamente nulla che vedere col fatto di aver praticato giochi sessuali esploratovi con ragazzini dello stesso sesso. In una situazione come la tua: imprinting omosessuale, masturbazione sempre in chiave omosessuale, cosa che significa in pratica sicuro orientamento sessuale gay, non si ravvisa nessun elemento “interno” alla maturazione della sessualità adulta che possa giustificare il rifiuto della sessualità. In tutto questo percorso ci sono stati però degli elementi che hanno suscitato sensi di colpa, sottolineo che si tratta di sensi di colpa indotti, con ogni probabilità conseguenza del fatto di stare in un ambiente in cui l’omosessualità non è accettata. Sarei portato a pensare che il senso di liberazione che hai avuto nel raccontare a tua madre dei giochi esplorativi ti ha poi portato all’idea, che attribuirei originariamente più a tua madre che a te, che l’omosessualità possa essere stata conseguenza di quei giochi esplorativi. Nella sostanza hai assimilato una dimensione omofobica ambientale. Mi fermo su un punto in particolare e cioè sul rifiuto della masturbazione (sempre con fantasie gay) che è un elemento caratteristico di una omosessualità non accettata e di uno sforzo per conformarsi alle attese dell’ambiente e in primo luogo alle attese di tua madre (forzare la masturbazione in senso etero). Rifiuto della masturbazione spontanea significa rifiuto della sessualità, ma che si tratti di rifiuto autoimposto è evidente dal fatto che alla fine, nonostante tutti gli sforzi la masturbazione in chiave gay ritorna, perché non si tratta di un rifiuto ma di una forma di auto-imposizione. A conferma di questo si nota che tutti i presunti innamoramenti di tipo etero erano totalmente privi di implicazioni sessuali. Io penso che tu debba riguadagnare il senso e il valore dell’essere gay. Si tratta di una cosa che connota il tuo modo di essere e tra l’altro hai trovato un ragazzo che ti vuole bene e di cui sei innamorato, cioè ti trovi in una situazione ideale. Nessun senso di colpa! E per che cosa? Per il fatto di essere gay? No!! Non ha proprio senso. I sentimenti che provi sono una cosa nobile e pulita, sono una forma d’amore. C’è qualcuno che non è in grado di capirlo? Sì probabilmente sì e anche vicinissimo a te ma se, pur in nome delle migliori intenzioni, si finisce per colpevolizzare un figlio si scava una netta divisione tra genitori e figli perché un figlio deve essere amato per quello che è. Non ne faccio una colpa a tua mare che con ogni probabilità nemmeno si rende conto e pensa di fare le cose giuste. Da quello che dici è evidente che ti hanno fatto odiare i gay perché te li hanno presentati in una luce di ridicolo, ma l’esperienza che tu sesso ne hai fatto è di tutt’altro segno. Se alcune persone che dicono di amarti non ti accettano come sei, probabilmente non ti amano veramente o meglio non sono capaci di amarti veramente. Hai il tuo ragazzo che mi sembra solido, hai fatto delle scelte importanti andando a vivere con lui. Non sono i ragionamenti astratti e le ipotesi fantasiose, come l’idea che la tua sessualità sia gay per effetto dell’imprinting, che possono mettere in crisi il tuo rapporto col tuo ragazzo o la tua dimensione omosessuale. Certo, se tu ti fossi innamorato anche sessualmente di una ragazza le cose sarebbero diverse ma quello, rispetto alla tua esperienza è un altro pianeta. Dici del tuo ragazzo delle cose molto belle, ne sei innamorato e lui ti corrisponde, beh, credi veramente che l’amore che provi per lui sia solo l’effetto di un gioco di esplorazione sessuale? Peccato che di quelli che fanno quelle stesse cose circa il 92% finisca in età adulta per sentirsi etero al 100%! Viviti serenamente la tua vita!! E se a qualcuno non piace vuol dire che si girerà dall’altra parte.

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