sono tornato

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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k-01

Re: sono tornato

Messaggio da k-01 » martedì 3 dicembre 2013, 21:35

Il fatto che tu ti senta usato, non significa che questa è 'intenzione di chi sta dall'altra parte
Ci mancherebbe pure che mi usasse consapevolmente, sarebbe diabolico! A dire il vero m'è capitato pure che un “amico” ammettesse di essere un opportunista. A parte questo mi rendo conto forse di non riuscire a farmi capire e a dire il vero non ho capito bene nemmeno il tuo discorso.
Malintesi mi capita molto di rado di averne e non sono nemmeno il tipo che pretende chissà quali attenzioni, ma credo di saper distinguere perfettamente un rapporto gratuito da uno che non lo è, la persona che ti considera solo nei momenti di bisogno da quella che s'interessa a te in modo genuino anche quando non ha necessità particolari.

barbara
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Re: sono tornato

Messaggio da barbara » mercoledì 4 dicembre 2013, 7:38

Provo a spiegarmi meglio . Parto dal concetto di gratuità, a cui hai appena accennato. Anche su questo ci sarebbe da confrontarsi. Secondo te il rapporto con uno psicologo rientrerebbe nella fattispecie del rapporto "egoistico" . Peccato che se non ci fossero persone che "egoisticamente" vanno dallo psicologo , quest'ultimo morirebbe di fame. Lo scambio di denaro fa si che questo diventi di fatto un rapporto di reciprocità. Ma non è l'unico esempio che potrei farti.
Ci sono persone che , faticando ad accettare di esprimere la propria fragilità, tendono a non parlare mai dei propri problemi, e magari preferiscono ascoltare quelli degli altri. In questo modo può crearsi una relazione che pone le persone su un dare-avere che li porta a uno scambio, seppur di comportamenti opposti, ma che soddisfa entrambe le posizioni.
Ci sono persone molto chiuse, che se non conoscessero persone inclini a confidarsi senza chiedere all'altro di fare altrettanto , avrebbero dei rapporti assai superficiali.
Ci sono persone che addirittura hanno bisogno di sentirsi superiori agli altri e che , pur lamentandosi che gli altri si appoggiano a loro, di fatto creano puntualmente le condizioni perché ciò si verifichi.
La persona che si appoggia molto potrebbe avere a sua volta l'impressione di essere usata per nutrire l'ego dell'altro e per consentire all'altro di sentirsi sicuro di sé.
Sostanzialmente quello che cerco di dirti è che le relazioni umane sono assai complesse e usare delle categorie morali , come hai fatto tu, per definirle, è poco efficace ai fini del capire come migliorarle . Ci si arrocca su un assioma , definendo "bene" una cosa e "male" l'altra , oppure sancendo che uno è il carnefice e l'altro è la vittima. Ma in questo modo si perde di vista che una relazione si costruisce in due, e che ognuno contribuisce a renderla tale.
Un forum come questo, per come è strutturato, spinge le persone a scrivere per portare problemi , dunque è assai probabile che una persona si ponga in questo modo, perché ha ricevuto un messaggio implicito che qui c'è lo spazio per farlo. Il forum ne guadagna perché la discussione viene letta (sono già 310 visite ...) , altre persone possono rispecchiarsi nella storia e , pur senza esporsi, ne ricevono un aiuto, quindi dal mio punto di vista la reciprocità c'è eccome.
Inoltre non è detto che la persona che si comporta così qui lo faccia in tutte le relazioni.
Tu legittimamente potresti sentire il bisogno di dire a qualcuno che sta travalicando il limiti della tua pazienza o altrettanto legittimamente magari vorresti aiutarlo e fargli capire che alcuni modi di fare potrebbero minare le sue relazioni , perchè possono provocare negli altri la stessa sensazione spiacevole che provocano a te . Tuttavia stiamo sempre parlando della tua percezione e non di un'opinione universale su quel comportamento. E comunque sia, se il tuo obiettivo è farti ascoltare e non rompere la relazione, l'altra persona di certo accetterebbe più di buon grado di sentirsi dire : "guarda , il tuo atteggiamento mi urta perché mi sento usato" piuttosto che sentirsi dire "sei egoista".

k-01

Re: sono tornato

Messaggio da k-01 » giovedì 5 dicembre 2013, 14:54

Penso che non ci siamo capiti. Se vado dal medico non mi aspetto certo che s'interessi a me
o alla mia vita, ma semplicemente alla mia malattia.
Un rapporto di questo tipo svolge la sua funzione e non lo definirei certamente egoistico.
Anche chiedere consigli in un forum va bene, certi forum tecnici hanno proprio un'impostazione del tipo questions & answers.
Ma porsi sempre dalla parte di chi chiede/vuole/pretende e mai dall'altra di chi offre/consiglia/supporta (atteggiamento che ho definito ego-centrico) nell'ambito delle relazioni amicali o affettive può avere effetti disastrosi e non portare ai risultati desiderati.
Qualcuno gli ha consigliato di fare volontariato e quindi occuparsi degli altri, responsabilizzarsi e lo considero un ottimo consiglio perché porta a mutare proprio quel tipo di prospettiva. Anche provare a smettere lo psicologo consigliato da 875 lo reputo valido per lo stesso motivo, distoglie da una eccessiva attenzione verso se stessi.

barbara
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Re: sono tornato

Messaggio da barbara » venerdì 6 dicembre 2013, 8:37

Cerchiamo di staccare la discussione dalla tua valutazione personale del comportamento di un utente (che tra l'altro non credo che né io ne te lo conosciamo abbastanza per poter dire che in tutte le sue relazioni si comporta in un determinato modo).
Magari sarebbe bene piuttosto , se ti interessa l'argomento, proseguire altrove.
Ad ogni modo, se hai un amico che conosci così bene da sapere per certo che in tutte le sue relazioni si pone in modo unidirezionale, consigliargli di interrompere una terapia psicologica è, secondo me, controproducente.
Nel rapporto con uno psicologo la persona fa un grosso sforzo di impegnarsi a risolvere quel malessere che a volte o spesso lo distoglie dall'attenzione per gli altri, per cui è possibile che in futuro ,stando meglio , avrà più energie per dedicarsi agli altri. Inoltre lo psicologo nei colloqui cerca spesso e volentieri di aiutare il suo paziente a capire il punto di vista delle altre persone con cui il paziente si relaziona e dunque fa un grosso lavoro per aiutarlo a decentrarsi dal proprio pensiero.
Invece il volontariato può essere una buona idea, sempre che venga svolto in un ambito adatto per la persona , perché ci sono settori delicati dove bisogna avere una grande solidità emotiva per poter intervenire in modo appropriato.
Mettiamo che si faccia volontariato in una comunità per minori, che magari hanno subito già una vita allucinante. Non credo sia opportuno che arrivino dei volontari che vanno lì per risolvere i loro problemi.
Ma credo che la cosa più utile che potresti fare è restare in relazione con quell'amico ponendoti in modo tale da riportare la reciprocità nella relazione, e dunque avanzando le tue richieste di attenzione, esponendo le tue esigenze nelle piccole scelte che due amici fanno per passare il tempo ecc.
La soluzione per uscire dall'egocentrismo non è creare una relazione sbilanciata in cui si inverte il ruolo di chi dà e di chi riceve, come nel volontariato, ma stare in mezzo agli altri e avere relazioni paritarie , seppur a volte burrascose, che aiutano a crescere entrambe le persone. Abbiamo tutti bisogno di migliorare qualcosa di noi stessi. E l'amicizia è la cura migliore per farlo.

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