Maledetta solitudine
Re: Maledetta solitudine
Caro Diabolik non stare a riflettere sulla questione che tu sia depresso o meno, non ne vedo il senso. Penso che quei due mesi a contatto con tante persone possano essere una splendida occasione per incontrare tante nuove persone. Per adesso cerca di focalizzarti su uno stato di benessere che ti permetta di passar le giornate tranquillamente.
Alone but not lonely
-
- Messaggi: 142
- Iscritto il: giovedì 5 settembre 2013, 13:40
Re: Maledetta solitudine
Eh, caro Tozeur, ormai sono quattro estati che vado in quel posto a lavorare e occupo anche una posizione di "rilievo", essendo vicedirettore e diciamo che devo mantenere un po' di distanza a volte perchè in teoria non potrei diventare amico anche se poi a volte succede. C'è poi da dire che c'è gente che ha iniziato quell'esperienza con me 4 anni fa ed è tornata come me e in quel caso l'amicizia è ormai consolidata. Due estati fa è nata pure una storia con un collega
Con il nuovo anno spero di fare conoscenze interessanti...
Con il nuovo anno spero di fare conoscenze interessanti...
Re: Maledetta solitudine
Pensavo che per il tuo lavoro è molto importante conoscere se stessi e riflettere sulle proprie emozioni come stai facendo tu.
E' importante per poter avere un atteggiamento educativo corretto nei confronti dei bambini.
Saper aiutare un bambino ad affrontare e gestire le emozioni più faticose, come la tristezza, la paura , la vergogna è importantissimo.
Purtroppo nell'educazione familiare i sentimenti dei bambini sono spesso bistrattati, giudicati o ignorati. I bambini imparano presto a vergognarsene e a nasconderli oppure a reagire ad essi attraverso delle azioni , che vorrebbero richiamare l'attenzione dell'adulto e sollecitare una maggiore vicinanza, ma spesso ottengono l'effetto contrario.
Anche gli educatori spesso agiscono con i bambini atteggiamenti analoghi.
Penso a quando giudicano negative le lacrime di un bambino o il suo autoisolamento . Quante volte un bambino si sarà sentito dire da un educatore : "Sei grande . Non avrai mica ancora paura del buio" "Hai ancora nostalgia della mamma? Non è il primo anno che vieni in vacanza qui".
Sono frasi che ci vengono spontanee , e che nascondono una nostra incapacità prima di tutto di accettare le nostre emozioni come parte di noi e a lasciarle scorrere.
Non possiamo insegnare agli altri quello che noi non sappiamo fare.
Nel tuo lavoro puoi fare molto per educare un bambino a descrivere ciò che prova , esattamente come gli spieghi che ogni fiore ha un nome.
Puoi fare molto per aiutarlo ad entrare in contatto con se stesso e capire che quello che gli accade è qualcosa di naturale , qualcosa che tutti proviamo in determinati momenti della nostra vita. Dunque è qualcosa di necessario alla vita, anche quando fa male.
Come educatore questo lavoro che fai su di te diventa doppiamente prezioso , per te e per questi bambini.
E' importante per poter avere un atteggiamento educativo corretto nei confronti dei bambini.
Saper aiutare un bambino ad affrontare e gestire le emozioni più faticose, come la tristezza, la paura , la vergogna è importantissimo.
Purtroppo nell'educazione familiare i sentimenti dei bambini sono spesso bistrattati, giudicati o ignorati. I bambini imparano presto a vergognarsene e a nasconderli oppure a reagire ad essi attraverso delle azioni , che vorrebbero richiamare l'attenzione dell'adulto e sollecitare una maggiore vicinanza, ma spesso ottengono l'effetto contrario.
Anche gli educatori spesso agiscono con i bambini atteggiamenti analoghi.
Penso a quando giudicano negative le lacrime di un bambino o il suo autoisolamento . Quante volte un bambino si sarà sentito dire da un educatore : "Sei grande . Non avrai mica ancora paura del buio" "Hai ancora nostalgia della mamma? Non è il primo anno che vieni in vacanza qui".
Sono frasi che ci vengono spontanee , e che nascondono una nostra incapacità prima di tutto di accettare le nostre emozioni come parte di noi e a lasciarle scorrere.
Non possiamo insegnare agli altri quello che noi non sappiamo fare.
Nel tuo lavoro puoi fare molto per educare un bambino a descrivere ciò che prova , esattamente come gli spieghi che ogni fiore ha un nome.
Puoi fare molto per aiutarlo ad entrare in contatto con se stesso e capire che quello che gli accade è qualcosa di naturale , qualcosa che tutti proviamo in determinati momenti della nostra vita. Dunque è qualcosa di necessario alla vita, anche quando fa male.
Come educatore questo lavoro che fai su di te diventa doppiamente prezioso , per te e per questi bambini.
-
- Messaggi: 142
- Iscritto il: giovedì 5 settembre 2013, 13:40
Re: Maledetta solitudine
Ma che belle parole che hai scritto Barbara, mi incanto sempre nel leggere le tue risposte.
Guarda, come ben sai, tutti sbagliano, me compreso; però ecco, io mi ritengo un educatore un po' diverso, io cerco di entrare nella testa del bambino e di capirlo a pieno; a volte è un po' controproducente, ma soprattutto con i bambini che hanno problematiche non riesco a fare quello severo e rigido, quando magari un po' di rigidità ci vorrebbe, ma a quello ci pensano le maestre, che a volte secondo me esagerano. Sarà che quando ero piccolo io non ero capito molte volte dagli animatori dei centri estivi, per esempio quando c'era la staffetta e dovevo fare le capriole ( non riuscivo a farle ) e andavo in crisi e loro volevano obbligarmi a tutti i costi a fare il percorso e io ci stavo male, mi facevo venire il mal di pancia. Ecco, per esempio io non OBBLIGO nessuno a fare cose controvoglia, se non vogliono non insisto, a meno che non sia qualcosa di veramente bello e il bambino sia solo svogliato e non per altri motivi.
Riguardo la mancanza del genitore quando sono via d'estate, io ai bimbi nostalgici cerco di stargli vicino, se poi la situazione non migliora, vedo di farli tornare a casa il più presto possibile, però ecco, qualche tentativo si fa. Se poi va bene, almeno ci ho provato
Guarda, come ben sai, tutti sbagliano, me compreso; però ecco, io mi ritengo un educatore un po' diverso, io cerco di entrare nella testa del bambino e di capirlo a pieno; a volte è un po' controproducente, ma soprattutto con i bambini che hanno problematiche non riesco a fare quello severo e rigido, quando magari un po' di rigidità ci vorrebbe, ma a quello ci pensano le maestre, che a volte secondo me esagerano. Sarà che quando ero piccolo io non ero capito molte volte dagli animatori dei centri estivi, per esempio quando c'era la staffetta e dovevo fare le capriole ( non riuscivo a farle ) e andavo in crisi e loro volevano obbligarmi a tutti i costi a fare il percorso e io ci stavo male, mi facevo venire il mal di pancia. Ecco, per esempio io non OBBLIGO nessuno a fare cose controvoglia, se non vogliono non insisto, a meno che non sia qualcosa di veramente bello e il bambino sia solo svogliato e non per altri motivi.
Riguardo la mancanza del genitore quando sono via d'estate, io ai bimbi nostalgici cerco di stargli vicino, se poi la situazione non migliora, vedo di farli tornare a casa il più presto possibile, però ecco, qualche tentativo si fa. Se poi va bene, almeno ci ho provato
Re: Maledetta solitudine
Penso che la tua sensibilità ti rende un educatore molto attento. Ma del resto saranno i bambini stessi a esprimere quanto si sentano a loro agio con te, ad esempio confidandosi.
Conquistare la fiducia di un bambino, specialmente se si tratta di un bambino che ha vissuto situazioni difficili, è già di per sè un traguardo.
Insegnare a questi bambini che possono anche guadagnarci nel rivolgersi a un adulto è fondamentale per il loro benessere. E una volta che il rapporto con l'educatore sarà solido, il rispetto delle regole verrà di conseguenza.
Spesso nei loro confronti al di fuori della famiglia c'è solo la disciplina e la richiesta di allinearsi a un percorso che li vede già perdenti in partenza.
Queste parentesi di un ascolto reale e disinteressato possono rappresentare per loro la prova che è possibile sentirsi bene con qualcuno e affidandosi a qualcuno. Ci vuole grande cuore, grande rispetto e anche una grande curiosità per il suo piccolo mondo. Sono certa che tu abbia tutte queste qualità.
Conquistare la fiducia di un bambino, specialmente se si tratta di un bambino che ha vissuto situazioni difficili, è già di per sè un traguardo.
Insegnare a questi bambini che possono anche guadagnarci nel rivolgersi a un adulto è fondamentale per il loro benessere. E una volta che il rapporto con l'educatore sarà solido, il rispetto delle regole verrà di conseguenza.
Spesso nei loro confronti al di fuori della famiglia c'è solo la disciplina e la richiesta di allinearsi a un percorso che li vede già perdenti in partenza.
Queste parentesi di un ascolto reale e disinteressato possono rappresentare per loro la prova che è possibile sentirsi bene con qualcuno e affidandosi a qualcuno. Ci vuole grande cuore, grande rispetto e anche una grande curiosità per il suo piccolo mondo. Sono certa che tu abbia tutte queste qualità.
Re: Maledetta solitudine
Non pensare alla depressione che uno più ci pensa e più depresso ci finisce davvero! Concentrati invece sulle attività che svolgi e che ti fanno stare bene. Anche se capisco molto bene il tuo senso di vuoto (la mia vita affettiva è sempre stata molto carente e ci sto da schifo perché penso che una relazione e delle belle amicizie possano darmi la stabilità che non ho mai avuto e di cui ho sempre avuto bisogno), le relazioni non si cercano a tutti i costi (da come scrivi, non è il tuo caso e comunque peggiorano solo le cose). Le cose cambiano e il resto verrà da sé. Faccio un lavoro simile al tuo. I ragazzi mi adorano e con loro ho costruito un bel rapporto (per esempio, si fidano di me e mi confidano le loro cose personali), anche se dovrei essere amichevole ma non amico però alcuni mi vedono come uno di loro e quindi credo di riuscire a seguirli e coinvolgerli meglio anche quando sono in difficoltà.
-
- Messaggi: 142
- Iscritto il: giovedì 5 settembre 2013, 13:40
Re: Maledetta solitudine
Cari Barbara e Connor,
sono proprio così io... un confidente, un "amico", uno di loro... e la cosa bella è che poi si viene ascoltati di più, perchè appunto tengono a te e ti vedono come un fratello maggiore. Ricordo ancora quando una volta un bambino disse: "Ma la volete smettere di fare casino, che poi viene sgridato il nostro educatore? Facciamolo per lui ".
In ogni caso da gennaio dovrò per forza cercare di cambiare qualcosa nella mia vita... adesso mi aspettano 15 giorni di vacanza a partire da venerdì, tra le mura amiche di casa e non potrà che andare bene.
sono proprio così io... un confidente, un "amico", uno di loro... e la cosa bella è che poi si viene ascoltati di più, perchè appunto tengono a te e ti vedono come un fratello maggiore. Ricordo ancora quando una volta un bambino disse: "Ma la volete smettere di fare casino, che poi viene sgridato il nostro educatore? Facciamolo per lui ".
In ogni caso da gennaio dovrò per forza cercare di cambiare qualcosa nella mia vita... adesso mi aspettano 15 giorni di vacanza a partire da venerdì, tra le mura amiche di casa e non potrà che andare bene.
-
- Messaggi: 142
- Iscritto il: giovedì 5 settembre 2013, 13:40
Re: Maledetta solitudine
Eccomi di nuovo qua... come avevo scritto nell'ultimo post, da gennaio volevo cercare di rimettermi un po' in gioco ( nel 2013 NON ho conosciuto nessuno ). Qualche sera fa, così per caso vengo contattato da un ragazzo... iniziamo a chiacchierare e dopo qualche scambio di battute mi dice: "ops, non avevo visto che sei di Bergamo, altrimenti non ti avrei nemmeno contattato. Siamo troppo lontani secondo te per un'eventuale conoscenza?".
La mia risposta in teoria doveva essere "sì, siamo lontani", ma sarà che mi sono trovato così bene a chiacchierare con lui che la mia risposta è stata: "se due ore di viaggio significa essere lontani, vedi un po' te..."
Adesso lui è dai suoi e io dai miei, ma al nostro rientro è in programma un'uscita... al di là che come andrà, andrà, la mia paura è che magari possa nascere qualcosa solo per la situazione in cui mi trovo o peggio ancora magari non fare nascere nulla proprio per questa mia situazione ( non sono il tipo che starebbe con qualcuno solo perchè si sente solo, però se dovesse anche solo piacermi un minimo, non vorrei farmi venire il dubbio e rovinare tutto ). Tra le altre cose questo ragazzo ( ha un anno in meno di me ) non ha mai avuto nè relazioni nè rapporti di sesso ( questo è l'ultimo mio problema ) e se prima era convinto di voler stare da solo per sempre, ora gli piacerebbe trovare qualcuno con cui costruire qualcosa.
Detto questo, Buon Natale a tutto il forum, ragazzi
La mia risposta in teoria doveva essere "sì, siamo lontani", ma sarà che mi sono trovato così bene a chiacchierare con lui che la mia risposta è stata: "se due ore di viaggio significa essere lontani, vedi un po' te..."
Adesso lui è dai suoi e io dai miei, ma al nostro rientro è in programma un'uscita... al di là che come andrà, andrà, la mia paura è che magari possa nascere qualcosa solo per la situazione in cui mi trovo o peggio ancora magari non fare nascere nulla proprio per questa mia situazione ( non sono il tipo che starebbe con qualcuno solo perchè si sente solo, però se dovesse anche solo piacermi un minimo, non vorrei farmi venire il dubbio e rovinare tutto ). Tra le altre cose questo ragazzo ( ha un anno in meno di me ) non ha mai avuto nè relazioni nè rapporti di sesso ( questo è l'ultimo mio problema ) e se prima era convinto di voler stare da solo per sempre, ora gli piacerebbe trovare qualcuno con cui costruire qualcosa.
Detto questo, Buon Natale a tutto il forum, ragazzi