COMING OUT AMBIENTI GAY E RAGAZZI GAY NON DICHIARATI

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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COMING OUT AMBIENTI GAY E RAGAZZI GAY NON DICHIARATI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 agosto 2009, 10:42

Questo post è stato scritto a seguito di una mail che ho ricevuto, in cui un ragazzo pubblicamente dichiarato e inserito in quello che la gente considera l’ambiente gay si dice deluso dalle proprie esperienze e demotivato dal punto di vista affettivo/sessuale. Questo ragazzo, al quale ho detto che esistono decine di migliaia di ragazzi gay che sono ottimi ragazzi che cercano di costruire relazioni affettive serie, mi ha risposto che di ragazzi come dico io non ne ha mai visto uno e ha aggiunto che se voglio riferirmi ai ragazzi non dichiarati, che si vergognano della loro sessualità, si nascondono e fingono di essere etero, quella tipologia di ragazzi non avrà per lui mai nessun interesse. Questa risposta, lo dico sinceramente, mi ha turbato parecchio, ma non fa che riportare a galla un vecchissimo problema, ossia le reciproche incomprensioni tra gay dichiarati pubblicamente e frequentatori di ambienti etichettati gay e gay non dichiarati. Le incomprensioni sono spesso radicali e il dialogo è difficilissimo.
Riporto qui di seguito, traendola dalla posta che ricevo, una breve antologia di giudizi sui ragazzi non dichiarati espressi da ragazzi dichiarati e frequentatori del cosiddetto ambiente gay:

1) “… sono immaturi, sono rimasti bambini …”
2) “… se fossi come loro non avrei il coraggio di guardarmi allo specchio …”
3) “… avevo un amico così, con me aveva parlato, poi quando io mi sono rotto le palle e mi sono dichiarato, gli ho chiesto di accompagnarmi in una disco gay ma ha fatto tante di quelle storie che l’ho mandato a quel paese, io non voglio avere a che fare coi ragazzini.”
4) “Ma da ragazzi così che ti puoi aspettare, hanno paura pure dello loro ombra, se tu non vuoi vivere la vita tua fai come cavolo ti pare, ma io la mia vita me la voglio vivere al meglio, ho 20 anni e non li voglio sprecare appresso a gente che non sa quello che vuole.”
5) “Ero così pure io prima, mi cacavo sotto per ogni stronzata, ma poi mi sono detto che se non mi davo una mossa finivo come quelli.”
6) “Ma che ti puoi aspettare da gente che non ha il coraggio di essere quello che è?”
7) “Ne ho conosciuti sì ma quando ero ragazzino, allora mi facevano tenerezza, adesso mi fanno pena.”

La sostanza di questi giudizi è terribile e chi li formula lo fa perché ha bisogno di sentirsi inserito in un ambiente forte che dà sicurezza, in un ambiente di ragazzi che la vita la vivono alla grande e che hanno capito il vero senso dell’essere gay. Questo tipo di giudizi, che riceve il patrocinio non solo di ambienti gay di tipo commerciale ma anche di blasonatissime associazioni gay, deriva dall’idea che ci sia una modalità particolare di vita gay e che essere gay significhi conformarsi a quella modalità. Secondo questa mentalità un gay deve essere innanzitutto pubblicamente dichiarato (altrimenti non ha le palle), deve frequentare i locali etichettati gay (altrimenti rinuncia a vivere la vita), deve costruire la sua vita all’interno dell’ambiente cosiddetto gay (altrimenti è un emarginato). Francamente tutte queste affermazioni non hanno alcun senso se non quello di fornire un insieme di dogmi che facciano crescere l’autostima. A mio personale giudizio il punto essenziale dell’essere gay è totalmente diverso. Essere gay significa innamorarsi di un ragazzo, anche sessualmente, certo, ma deve essere amore. L’esperienza che cambia la vita di un ragazzo gay non è fare sesso o sentirsi inserito in un ambiente ma innamorarsi e sentirsi ricambiato. Il 96% circa dei gay non è mai stato in un locale gay e probabilmente non ci andrebbe mai (forse anche perché frequentare un locale gay equivale a un coming out pubblico), questo significherebbe che oltre 19 gay su 20 in realtà non sono gay o almeno non sono gay di serie A, mentre il rimanete 4% sarebbe formato da uomini maturi, consapevoli di sé e delle proprie scelte, che ormai non hanno più paura di nulla e che si sentono perfettamente integrati e realizzati nel vero ambiente gay. Tutto questo è ridicolo! Ma purtroppo è un pregiudizio ben radicato. Chi vuole aprire gli occhi ha tutte le possibilità di farlo, la realtà delle cose è evidente.

Ferro
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Re: COMING OUT AMBIENTI GAY E RAGAZZI GAY NON DICHIARATI

Messaggio da Ferro » lunedì 31 agosto 2009, 11:10

Certi sono proprio giudizi del cazzo se mi permetti il termine.

In primo luogo perchè se una persona è più forte non significa che sia in diritto di giudicare gli altri.
E' come se io che da pochi anni (e pochi mesi in modo definitivo) ho accettato il mio essere gay vada a condannare, emarginare e giudicare chi questo percorso ancora lo deve completare sono discorsi di una ipocrisia unica, invece di aiutare, dare consigli, si sparano sentenze.

Ora da quando ho scoperto di essere gay mi sto facendo una cultura in materia non indifferente e sono arrivato a una conclusione (forse sbaglio).

Le discoteche gay o non sono luoghi di incontro dove si fa per scopare, quelle gay o comunque locali esclusivamente gay nascono solo ed esclusivamente per questo.
All'estero spesso i locali gay si caratterizzano per la loro originalità e vengono frequentati da un pubblico misto, questo di per se fa si che certi locali diventino luoghi di ritrovo e non puttanai.
Il problema è che noi viaggiando sempre un 10/20 anni indietro rispetto al resto dell'Europa abbiamo un'ambiente gay che ha la sua ragion d'essere solo per motivi di accoppiamento.........spero in un futuro migliore :)

Su una cosa però la penso diversamente, vabbè a parte sul dichiararsi dove io sai come la penso, confido molto nell'associazionismo gay.
Penso che in ambienti culturali, dove si possa parlare di tematiche concrete sarebbe opportuno una maggiore partecipazione.

Quindi se mai un giorno anche io dovessi riuscire a fare il "grande passo" penso che l'impegno sociale non sia un diritto MA UN DOVERE di ogni gay, perchè mai come in questi anni senza alzare la voce saremo sempre più schiacciati ed è normale che se si sceglie di vivere nell'ombra non si potrà mai fare nulla

sunshine86
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Re: COMING OUT AMBIENTI GAY E RAGAZZI GAY NON DICHIARATI

Messaggio da sunshine86 » lunedì 31 agosto 2009, 13:32

Probabilmente darò sfogo alla retorica, ma è quello che penso.

Ogni persona è fatta a modo suo. C'è chi ha bisogno di riconoscersi in un gruppo e chi, al contrario, di essere orignale, chi ha bisogno di modelli da imitare e chi, invece, vuole imporre (o proporre) modelli, alcuni accettano un modo di fare, ideali, stili di vita comuni ad un ambiente, perchè credono fermamente che sia la cosa più giusta per loro ed hanno una visione lucida di ciò che hanno scelto, mentre altri lo fanno in modo supino o con leggerezza o per fini altri, c'è, da un lato, chi crede che i propri ideali e valori vadano programmaticamente sbandierati e resi noti a tutti e, dall'altro, chi ritiene che vadano vissuti e testimoniati con l'esempio del proprio comportamento.
E, ad aumentare la varietà, si possono scegliere posizioni intermedie tra ogni coppia di estremi.

Ognuno compie le sue scelte e segue la propria indole. E ciò è giustissimo. Come altrettanto giusto è mostrare il proprio dissenso in merito al comportamento altrui.
La cosa sbagliata, la cosa che abbruttisce tanta parte del mondo in cui viviamo, è non avere considerazione per le altre persone, per chi ci sta di fronte.
Ritenere qualcuno inferiore, stupido, etc. solo perchè ha fatto scelte diverse dalle mie, senza aver capito le motivazioni e le esperienze che lo hanno portato a quelle scelte, è l'atteggiamento di chi sia arrocca sulle proprie posizioni, di chi si nasconde dietro gli stendardi a cui ha aderito e di chi non è capace, forse per insicurezza, di un confronto vero, persona davanti a persona.
La complessità di chi abbiamo di fronte è molto più dell'insieme delle sue scelte (magari, a volte, poco convinte). Ed inoltre, solo un dialogo onesto e sincero può essere utile a crescere e a capire meglio se stessi e gli altri.

Non mi stupisco, dunque, che chi si comporta così, chi si ritiene forte perchè è di quella parte o va con quel gruppo, confonda sesso con amore, abbia difficoltà a mantenere un legame con chi può volergli bene e, dopo tanto che si è sclerotizzato sulle sue sicurezze, non sia più capace di dare e di ricevere amore.

Sunshine86

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konigdernacht
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Re: COMING OUT AMBIENTI GAY E RAGAZZI GAY NON DICHIARATI

Messaggio da konigdernacht » martedì 1 settembre 2009, 0:10

Condividendo ciò detto da Ferro e Sunshine, vorrei dare anche io una mia personale riflessione.

Io mi vergogno di essere assimilato-equiparato-comparato al ragazzo che ti scrive tale mail, caro project.
Provo vergogna, disgusto e irritazione, perché nelle sue parole c’è una grave mancanza di rispetto, una volgarità, un infantilismo e una stupidità indecente.
1) se gran parte dei ragazzi del Progetto non fanno parte dell’ambiente denominato gay, è un loro vanto, perché a farne parte, qui in Italia, come dice ferro, c’è solo da mettersi le mani nei capelli o negli occhi o nelle orecchie contemporaneamente. Tutto questo in via generale.
2) se oggi posso guardarmi allo specchio ed essere fiero di quello che faccio e dei miei progetti futuri, è perché non ho niente di cui vergognarmi, perché sono una persona onesta e umana; chi non riesce a guardarsi allo specchio, è chi è disonesto con se stesso, con gli altri, e chi sminuisce e umilia l’intelligenza e bellezza dell’essere uomini, esseri umani;
3) se l’amico non voleva andarci, perché costringerlo? Ognuno ha il sacrosanto motivo di dissentire o no (per motivi pienamente appoggiabili, dal mio punto di vista). Se il ragazzo voleva farsi una scopata (scusatemi il termine), non aveva certo bisogno di essere accompagnato; quindi, doppia intelligenza dell’amico forse!
4) forse il ragazzo di 20 anni non ha ancora capito niente della vita… NIENTE!
5) ammazza, che sveglia! Spero la mia non suoni mai come sia suonata a lui!
6) no comment
7) a me fa pena il ragazzo che scrive… non pietà, non tristezza… pena!

Concordo con project… I giudizi di questo ragazzo sono terribili e spero che siano dovuti ad un motivo di sconforto, seguiti tra poco da qualche post di scuse nei confronti di coloro che decidono di vivere la propria vita omosessuale senza lo “show”, senza il “clamore”, senza l’etichetta.

Ammetto che il mio post è stato dettato da rabbia iniziale (lo ritoccherò domani eventualmente), e voglio aggiungere che ognuno è libero di vivere la sua vita come crede, nel rispetto delle scelte altrui e nel rispetto degli altri; ma prima di tutto nel rispetto dell’Uomo e dell’Umanità, rispettando il nostro essere umano senza farne caricature e senza esasperare innaturalmente “pose” che diventano umiliazione e penuria non per il singolo che le compie, ma per tutta l’umanità.

Non posso che augurare al ragazzo che scrive di pensare alla sua vita, di prefiggersi degli obiettivi, e di trovarsi un ragazzo serio con cui costruire il suo futuro, e che sappia amarlo, di vero AMORE.
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

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