Diagio sociale
Diagio sociale
buon pomeriggio, è la seconda volta che scrivo su questo forum. Leggo molti dei vostri racconti, anche se non commento mai, per quanto mi piacerebbe (dato che uso sempre la modalità incognito sul cellulare). Oggi mi è successa una cosa stranissima: in classe di punto in bianco sono scoppiato in lacrime. Molti dei miei compagni di classe mi hanno chiesto il perché e io gli ho detto che sono scoppiato in lacrime per motivi familiari. Non era cosi. Ho pianto perché ho paura di rimanere solo. Di non trovare il vero amore. E da un annetto che ho capito (per quanto già lo sapessi in fondo) di essere gay. Mi sento solo. Per quanto i miei compagni abbiano cercato di darmi conforto, non sono riuscito neanche a guardarli in faccia o a ringraziali per l'aiuto che cercavano di darmi perché gli ho mentito, gli ho mentito su CHI sono, su COME sono... non ce la faccio più a mentire ai miei cari.. Non sono il tipo che si deprime facilmente ma oggi non so perché ma sono crollato, non ce la faccio più a mentire su chi sono, sono stanco di questa società di mer^^a , omofoba. Vorrei dire a tutti cosa sono ma sicuramente non mi accetterebbero più (lo so perché per esempio uno dei miei migliori amici tempo fa mi disse che se scoprisse che un suo amico di infanzia fosse gay non gli parlerebbe più ,però è una persona buonissima, comprensiva, infatti mi è stato molto vicino).
Io, ripeto no sono mai stato uno che si deprime, anzi, sono sempre solare e amichevole.
Vorrei chiedervi un consiglio. Ne ho davvero bisogno.
P.S. Dalle mie parole potrebbe sembrare che mi voglia suicidare, ma non vi preoccupate non ci ho mai lontanamente pensato
Io, ripeto no sono mai stato uno che si deprime, anzi, sono sempre solare e amichevole.
Vorrei chiedervi un consiglio. Ne ho davvero bisogno.
P.S. Dalle mie parole potrebbe sembrare che mi voglia suicidare, ma non vi preoccupate non ci ho mai lontanamente pensato
Re: Diagio sociale
ciao lureo, mi dispiace per ciò che ti è successo, hai pienamente ragione, purtroppo viviamo in una società omofoba, e anche io ho spesso paura, ma non ci dobbiamo arrendere.
Ti consiglio di parlare con qualcuno, un amico, o magari uno psicologo. Il problema non è l'omosessualità, ma la tua non accettazione verso essa. Bisogna purtroppo selezionare le persone a cui dirlo. Spesso noi omosessuali commettiamo uno sbaglio: "devo dirlo a tutti, tutti devono sapere, o tutti o nessuno, la società deve cambiare", questa è una delle frasi tipiche dei gay. Certo, tutte le ragioni di questo mondo, ma se la società non cambia noi non possiamo restare bloccati, ma dobbiamo reagire nonostante la società è quella che è. Purtroppo gli idioti stanno dappertutto, quindi ripeto, bisognerebbe selezionare le persone, dirlo a coloro di cui ci fidiamo. Non possiamo crearci troppe aspettative sulla società, che prima o poi, vengono deluse.
Proprio oggi ne discutevo con mia madre, di questo.
Fatti forza e vai avanti a testa alta.... so che in questo momento potrebbero darti fastidio le mie parole, ma cerca di non arrenderti.
Ti consiglio di parlare con qualcuno, un amico, o magari uno psicologo. Il problema non è l'omosessualità, ma la tua non accettazione verso essa. Bisogna purtroppo selezionare le persone a cui dirlo. Spesso noi omosessuali commettiamo uno sbaglio: "devo dirlo a tutti, tutti devono sapere, o tutti o nessuno, la società deve cambiare", questa è una delle frasi tipiche dei gay. Certo, tutte le ragioni di questo mondo, ma se la società non cambia noi non possiamo restare bloccati, ma dobbiamo reagire nonostante la società è quella che è. Purtroppo gli idioti stanno dappertutto, quindi ripeto, bisognerebbe selezionare le persone, dirlo a coloro di cui ci fidiamo. Non possiamo crearci troppe aspettative sulla società, che prima o poi, vengono deluse.
Proprio oggi ne discutevo con mia madre, di questo.
Fatti forza e vai avanti a testa alta.... so che in questo momento potrebbero darti fastidio le mie parole, ma cerca di non arrenderti.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!
Re: Diagio sociale
Ciao Lureo, non hai scritto l'età, ma se vai a scuola immagino tu sia un adolescente! è sicuramente un momento difficile capirsi gay e accettarsi in quell'età, è l'età del'identificazione con il gruppo dei pari e il ragazzo gay ha difficoltà perchè non è come la maggior parte degli altri, questo rende difficile trovare un proprio ruolo, che però con il tempo si capirà benissimo . Le tue paure e la tua tristezza, sono assolutamente lecite, è perfettamente normale averne, quindi non ti sentire depresso o cose simili, e sopratutto non guardare il tuo sfogo come una debolezza, non lo è affatto, anzi è segno che stai crescendo e di stai capendo
Dato il periodo particolare di fragilità che tu e che tutti abbiamo attraversato nell'accettazione, potrebbe renderti utile parlarne dal vivo con una persona, che ti sostenga e ti renda più forte ne percorso che stai affrontando, una persona che possa affiancarti nel percorso di scoperta di stesso e del ragazzo che sei Ricorda che tu sei prima di tutto un ragazzo, la sessualità umana e solo uno dei tanti lati che ha l'essere umano
Dato il periodo particolare di fragilità che tu e che tutti abbiamo attraversato nell'accettazione, potrebbe renderti utile parlarne dal vivo con una persona, che ti sostenga e ti renda più forte ne percorso che stai affrontando, una persona che possa affiancarti nel percorso di scoperta di stesso e del ragazzo che sei Ricorda che tu sei prima di tutto un ragazzo, la sessualità umana e solo uno dei tanti lati che ha l'essere umano
Nemo.
Operatore chat di progetto gay
Operatore chat di progetto gay
Re: Diagio sociale
Caro Lureo, la tua situazione è comune a quella di tantissimi ragazzi.
Hai fatto benissimo a raccontarla, perché c'è bisogno di far sapere che questa realtà esiste ancora , nonostante tutti i passi avanti che si sono fatti per superare il pregiudizio.
Specie fra gli adolescenti c'è ancora una mentalità molto chiusa , che funziona per stereotipi. Quando i ragazzi parlano dei gay immaginano un certo tipo di persone , persone molto diverse da loro . Non penserebbero mai che un compagno di classe , del tutto simile a loro, possa essere gay.
Una volta invitai due ragazzi a casa mia e mio figlio, che aveva allora circa 19 anni, si stupì molto che quei due ragazzi potessero essere gay.
Così , caro Lureo, devi sapere che quando i tuoi compagni o i tuoi amici parlano dei gay non si riferiscono affatto a un ragazzo come te. Si riferiscono a una caricatura che hanno in mente , perché nessuno si è preoccupato di fargli conoscere la realtà dell'omosessualità. E così sono rimasti ignoranti.
Tutto ciò ti porta a dover mentire e recitare con loro. Ed è assai pesante doverlo fare tutti i giorni. I rapporti con gli altri, perché sono sempre più faticosi e spesso , dovendo nascondere tante cose, finiscono per diventare superficiali.
Spero che frequentare il forum ti aiuterà a trovare una soluzione alla tua situazione e che ti permetterà di incontrare persone che , come te, vivono o hanno vissuto situazioni simili, e dunque possono , alla pari, confrontarsi con te su qualunque cosa.
E intanto non smettere di lottare! Vedrai che le opportunità di avere veri amici arriveranno presto.
Hai fatto benissimo a raccontarla, perché c'è bisogno di far sapere che questa realtà esiste ancora , nonostante tutti i passi avanti che si sono fatti per superare il pregiudizio.
Specie fra gli adolescenti c'è ancora una mentalità molto chiusa , che funziona per stereotipi. Quando i ragazzi parlano dei gay immaginano un certo tipo di persone , persone molto diverse da loro . Non penserebbero mai che un compagno di classe , del tutto simile a loro, possa essere gay.
Una volta invitai due ragazzi a casa mia e mio figlio, che aveva allora circa 19 anni, si stupì molto che quei due ragazzi potessero essere gay.
Così , caro Lureo, devi sapere che quando i tuoi compagni o i tuoi amici parlano dei gay non si riferiscono affatto a un ragazzo come te. Si riferiscono a una caricatura che hanno in mente , perché nessuno si è preoccupato di fargli conoscere la realtà dell'omosessualità. E così sono rimasti ignoranti.
Tutto ciò ti porta a dover mentire e recitare con loro. Ed è assai pesante doverlo fare tutti i giorni. I rapporti con gli altri, perché sono sempre più faticosi e spesso , dovendo nascondere tante cose, finiscono per diventare superficiali.
Spero che frequentare il forum ti aiuterà a trovare una soluzione alla tua situazione e che ti permetterà di incontrare persone che , come te, vivono o hanno vissuto situazioni simili, e dunque possono , alla pari, confrontarsi con te su qualunque cosa.
E intanto non smettere di lottare! Vedrai che le opportunità di avere veri amici arriveranno presto.
Re: Diagio sociale
Grazie mille a tutti. leggere le vostre risposte, e i vostri consigli mi hanno dato modo di pensare meglio alla mia situzione. Tutti voi avete pienamente ragione e apprezzo i vostri consigli, ma sinceramente data questa situazione non so più cosa pensare. Mi spiego meglio: sono sempre stato cresciuto in un ambiente dove gay= diverso, sbagliato(non tanto la mia famiglia, ma proprio i miei compagni, i miei amici). Io so che il "diverso" non è sbagliato, e so anche che l'essere omosessuale non è affatto una malattia (come alcuni pensano), però ho paura che la gente mi guarderebbe diversamente sapendo chi sono veramente. Da un po di tempo stavo pensando di fare outing con la mia migliore amica (che ha sempre voluto un migliore amico gay XD). Lei è sempre stata li per me, e lei (a differenza degli altri) non disprezza o giudica i gay. Secondo voi come primo passo è giusto? Però ogni volta che ci penso ho paura, ho paura che magari questo mio "gusto" per i maschi sia solo passeggera (anche se un paio di volte mi sono preso delle cotte). Non so cosa fare :/
Re: Diagio sociale
Ciao Lureo,
Credo di poter capire molto bene quello che tu stai provando. Non è passato neanche un anno da quando ho definitivamente preso coscienza della mia omosessualità (anche se ovviamente dentro di me, tacitamente, lo sapevo da diversi anni). Ho passato un periodo di grande confusione, pieno zeppo di insicurezze e paure (come farò a dirlo alla mia famiglia? sono destinato a rimanere solo, emarginato?? che cavolo devo fare della mia vita??? ecc...).
Fortuna volle che trovassi questo forum! Mi è stato di grande aiuto (e ancora adesso continua ad aiutarmi molto). Grazie alle storie lette e ai consigli ricevuti, infatti, ho potuto vincere molti dei miei timori e ridare un senso, una prospettiva alla mia vita.
Io in questi mesi mi sono dichiarato con poche amiche fidate (tutte eterosessuali) e non sai quanto mi sono state d'aiuto. Mi hanno ascoltato quelle poche volte in cui mi sono sforzato a confidarmi con altri relativamente a questioni sentimentali e intime. Ma soprattutto hanno continuato a volermi bene, esattamente come facevano prima, non hanno insomma cambiato atteggiamento nei miei confronti: per loro sono sempre Tobias.
Tutto questo, inoltre, mi ha permesso di gestire con molta più serenità il peso del "non ce la faccio più a mentire su chi sono". Come dice Gio92, non bisogna fare l'errore di dichiararsi pubblicamente a tutti, soprattutto se si è già consapevoli che sarebbe poche le persone capaci di accettare la notizia positivamente. Insomma, anche riguardo al coming out, è sempre valido il proverbio "chi va piano va sano e lontano"
Non avere quindi fretta di voler dire a tutti che sei omosessuale. Comprendo perfettamente che alle volte è davvero pesante dover fingere tutti i giorni con le persone che hai intorno...ma ti posso garantire che anche con un solo coming out il peso si alleggerisce molto
Dici che questa tua amica non disprezza gli omosessuali, che ti è sempre stata vicina, che è la tua migliore amica. Da quello che dici mi pare un'ottima persona con cui iniziare a confidarsi!
Credo di poter capire molto bene quello che tu stai provando. Non è passato neanche un anno da quando ho definitivamente preso coscienza della mia omosessualità (anche se ovviamente dentro di me, tacitamente, lo sapevo da diversi anni). Ho passato un periodo di grande confusione, pieno zeppo di insicurezze e paure (come farò a dirlo alla mia famiglia? sono destinato a rimanere solo, emarginato?? che cavolo devo fare della mia vita??? ecc...).
Fortuna volle che trovassi questo forum! Mi è stato di grande aiuto (e ancora adesso continua ad aiutarmi molto). Grazie alle storie lette e ai consigli ricevuti, infatti, ho potuto vincere molti dei miei timori e ridare un senso, una prospettiva alla mia vita.
Io in questi mesi mi sono dichiarato con poche amiche fidate (tutte eterosessuali) e non sai quanto mi sono state d'aiuto. Mi hanno ascoltato quelle poche volte in cui mi sono sforzato a confidarmi con altri relativamente a questioni sentimentali e intime. Ma soprattutto hanno continuato a volermi bene, esattamente come facevano prima, non hanno insomma cambiato atteggiamento nei miei confronti: per loro sono sempre Tobias.
Tutto questo, inoltre, mi ha permesso di gestire con molta più serenità il peso del "non ce la faccio più a mentire su chi sono". Come dice Gio92, non bisogna fare l'errore di dichiararsi pubblicamente a tutti, soprattutto se si è già consapevoli che sarebbe poche le persone capaci di accettare la notizia positivamente. Insomma, anche riguardo al coming out, è sempre valido il proverbio "chi va piano va sano e lontano"
Non avere quindi fretta di voler dire a tutti che sei omosessuale. Comprendo perfettamente che alle volte è davvero pesante dover fingere tutti i giorni con le persone che hai intorno...ma ti posso garantire che anche con un solo coming out il peso si alleggerisce molto
Dici che questa tua amica non disprezza gli omosessuali, che ti è sempre stata vicina, che è la tua migliore amica. Da quello che dici mi pare un'ottima persona con cui iniziare a confidarsi!
Re: Diagio sociale
Ciao lureo, non so quanti anni hai ma penso tu sia studente in una scuola superiore. Durante l'adolescenza, il passaggio verso l'età adulta non è molto semplice specialmente ai giorni nostri dove, a causa di una società che ci vuole perfetti, tendiamo a pretendere troppo da noi stessi non tollerando certi aspetti del nostro carattere oppure il nostro orientamento. Capire chi sei è già un grande passo avanti, rivelarti agli altri non deve essere un gesto troppo avventato dato che, come scrivi, non pensi che tutti lo accetterebbero. Vivi questi anni con serenità perché non puoi sapere se resterai solo o meno. Chissà, magari fra dieci anni riderai di questi momenti, in compagnia della persona che ami
Alone but not lonely
Re: Diagio sociale
Io non credo che sia proprio così: molto ragazzi - e oggi più anche di solo 10 anni fa - hanno in fondo avuto esperienze che toccano o lambisco l'omosesusalità o l'omoerotismo con i propri pari. I ragazzi sanno benissimo che cos'è l'omosessualità, anche al di là degli stereotipi, perché non c'è più solo la TV, con le solite macchiette, ad esemplificarli.barbara ha scritto:Specie fra gli adolescenti c'è ancora una mentalità molto chiusa , che funziona per stereotipi. Quando i ragazzi parlano dei gay immaginano un certo tipo di persone , persone molto diverse da loro . Non penserebbero mai che un compagno di classe , del tutto simile a loro, possa essere gay.
Il problema semmai che nell'adolescenza - specie dai 14anni in poi - il ragazzo più che formare la propria identità, tenta di affermarla (al mondo e a sé), e spesso temendo di non riuscire a farlo con sufficiente forza o convinzione: per questo ricorre a mezzi estremi, come appunto l'adesione a stereotipi, quali facili ma semplificatori modelli d'una realtà da gestire, pur essendo magari consci della loro grossolanità.