Le Associazioni pro-terapie gay

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Nemo
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Le Associazioni pro-terapie gay

Messaggio da Nemo » venerdì 16 maggio 2014, 12:01

Sto rimanendo sempre più allibito su alcune associazioni che si dicono composte da ex-gay, che si propongono l'obiettivo di aiutare i gay che non si accettano come tali (omosessualità egodistonica). C'è un associazione in particolare, inutile dire di che sia di stampo cattolico (e come ti sbagli), che riscuote anche un certo successo e che è legata anche ad associazione di genitori di ragazzi gay, che mi ha letterarmente sconvolto. Quest'ultima, infatti, sul suo sito da dei consigli ai genitori di ragazzi gay, ne analizzo alcuni:
"Dissuadete vostro figlio dall’intraprendere atti sessuali, specie quando è giovane; cercate di indurlo a una “proroga” di alcuni anni. Ditegli: Sentirsi attratto eroticamente e compiere atti sessuali sono due cose completamente diverse."
"L’amore per definizione è dono e cerca l’Altro da sé, il diverso da sé. Nell’omosessualità l’altro è uguale o simile e vi è troppo poco spazio per una vera complementarità dei partner. E’ meglio che la persona omosessuale maturi e che prenda decisioni in età più avanzata”
Ora apparte che leggendole mi viene da ridere XD, sono cmq frasi di estrama gravità. Infatti, suggeriscono ai genitori di dissuadere i figli dal contruire una relazione affettiva e sessuale, asserendo che l'omosessualità rende di per sè impossibile l'istaurazione di un legame complementare, asserendo in modo implicito che le relazioni omosessuali siano, quindi, "disordinate". Bhè facendo passare questo messaggio a dei genitori, posso immaginare come li possa far sentire e soprattutto come questi, faranno poi sentire il ragazzo. Questa frase agisce sulle coscienze delle persone, introducendo dogmi legati alla religiosità e alla falsa morale, che creano solo malessere e che secondo me andrebbero censurati. Ma leggiamo che c'è scritto sotto:
"Diversamente dai primi innamoramenti dei coetanei eterosessuali, gli atti omosessuali, causa la mancanza di diversità legata al genere, hanno scarsissima speranza di preparare a future relazioni caratterizzate dal dono di sé e da una reciproca e sempre maggiore apertura all’altro. Le azioni omosessuali non favoriscono la nascita di rapporti di amicizia non sessualizzati con i pari, né hanno probabilità ragionevoli di sfociare in un rapporto d’amore stabile ed esclusivo. Per questo motivo i rapporti e gli innamoramenti omosessuali sono quasi sempre ripetitivi e non favoriscono un pieno sviluppo della persona nella sfera relazionale: infatti spesso sono dannosi sia per la persona che le compie sia per chi ne viene coinvolto, in particolar modo quando vengono compiuti in giovane età. La situazione in fondo non è completamente diversa da quella dei coetanei eterosessuali, con la differenza che la complementarità psicologica ed esistenziale tra i due generi a volte rimedia ai comportamenti iniziali amorali, in cui l’altro funge prevalentemente da “strumento”, e può aprire di seguito a una prospettiva di relazione vera e profonda."
Aiuto XD qui si dice che è praticamente impossibile che un omosessuale abbia una relazione significativa, e lo giustificano asserendo teorie psicologiche e antropologiche che non hanno nè capo nè fondo, tant'è che non ne citano la fonte. Anche qui quindi, il messaggio implicito è che l'omosessualità è una patologia, altro consiglio che porterà solo malessere.
Ma è finita qui?, Certo che no:
"Influenzate vostro figlio soprattutto attraverso la vostra presenza e il vostro esempio."
Prego? O.O Questo consiglio, oltre ad essere psicologicamente scoretto, è anche contrario alla LEGGE, dato che l'articolo numero 316 del codice civile, sulla responsabilità genitoriale afferma: Entrambi i genitori hanno la responsabilità genitoriale che è esercitata di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle INCLINAZIONI NATURALI e delle aspirazioni del figlio. Quindi sancisce il divieto di andare contro le inclinazioni del figlio, influenzandolo o con archibugi simili.
E adesso viene il più bello XD Nello stesso sito, troviamo una preghiera per i genitori degli omosessuali, no non avete letto male, c'è proprio una preghiera, vi riporto alcuni passi:
"Oh Signore, Dio nostro, a te ci rivolgiamo in sofferenza,
per nostro/a figlio/a così ferito/a nel profondo del suo essere uomo/donna.
Aiutaci ad amarlo/la, anche con questa sua tendenza
Aiutaci a vivere con serenità la nostra relazione con lui
perché solo dall’amore può venire la GUARIGIONE.
Perché noi stessi riusciamo a essere uomo e donna come a te piace."
Anche qui si parla di guarigione!!!!
Ovviamente tra i siti consigliati da questa associazione troviamo Nicolosi, lo psicologo delle terapie riparative, che nonostante tutte le associazioni principali di psichiatri e psicologi dichiarano inutili e dannose, continua ad essere apprezzato da codeste associazioni. Ricordo che questa associazione ha come obiettivo l'aiuto dei genitori dei gay, a questo punto faccio anche io una preghiera:
Che dio scampi i genitori in cerca di un supporto per comprendere il figlio, da queste associazioni che non fanno altro che promuovere l'odio e il diprezzo verso i loro stessi figli!
Nemo.
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IsabellaCucciola
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Re: Le Associazioni pro-terapie gay

Messaggio da IsabellaCucciola » venerdì 16 maggio 2014, 16:46

Nemo ha scritto:C'è un associazione in particolare, inutile dire di che sia di stampo cattolico (e come ti sbagli), che riscuote anche un certo successo e che è legata anche ad associazione di genitori di ragazzi gay, che mi ha letteralmente sconvolto. Quest'ultima, infatti, sul suo sito da dei consigli ai genitori di ragazzi gay, ne analizzo alcuni:
"Dissuadete vostro figlio dall’intraprendere atti sessuali, specie quando è giovane; cercate di indurlo a una “proroga” di alcuni anni. Ditegli: Sentirsi attratto eroticamente e compiere atti sessuali sono due cose completamente diverse."
"L’amore per definizione è dono e cerca l’Altro da sé, il diverso da sé. Nell’omosessualità l’altro è uguale o simile e vi è troppo poco spazio per una vera complementarità dei partner. E’ meglio che la persona omosessuale maturi e che prenda decisioni in età più avanzata”
una parte di me è più arrabbiata con i genitori che con questa “associazione”, forse perché parto dal presupposto che il mondo è pieno di pazzi, però il pensiero che due genitori non riescano a voler bene per il figlio per quello che è mi fa troppo male... forse mi fa rabbia il fatto che un genitore non riesca a ragionare con la propria testa ma con quello che ti dice la società...
Riguardo all'“associazione” diciamo che si vede che sono persone che non sanno cosa sia l'omosessualità, e per loro la cosa più importante è “arrestare” un normale sviluppo sessuale che un ragazzo può avere... Oltretutto mi è capitato di leggere in un sito in particolare e molto “cattolicio” (le virgolette sono d'obbligo!) anche che è colpa delle “lobby gay” ( :roll: ) se i gay soffono per quello che sono, anche se non ho mai capito cosa centrino queste sempre onnipresenti “lobby”...
Nemo ha scritto:"Diversamente dai primi innamoramenti dei coetanei eterosessuali, gli atti omosessuali, causa la mancanza di diversità legata al genere, hanno scarsissima speranza di preparare a future relazioni caratterizzate dal dono di sé e da una reciproca e sempre maggiore apertura all’altro. Le azioni omosessuali non favoriscono la nascita di rapporti di amicizia non sessualizzati con i pari, né hanno probabilità ragionevoli di sfociare in un rapporto d’amore stabile ed esclusivo. Per questo motivo i rapporti e gli innamoramenti omosessuali sono quasi sempre ripetitivi e non favoriscono un pieno sviluppo della persona nella sfera relazionale: infatti spesso sono dannosi sia per la persona che le compie sia per chi ne viene coinvolto, in particolar modo quando vengono compiuti in giovane età. La situazione in fondo non è completamente diversa da quella dei coetanei eterosessuali, con la differenza che la complementarità psicologica ed esistenziale tra i due generi a volte rimedia ai comportamenti iniziali amorali, in cui l’altro funge prevalentemente da “strumento”, e può aprire di seguito a una prospettiva di relazione vera e profonda."
Aiuto XD qui si dice che è praticamente impossibile che un omosessuale abbia una relazione significativa, e lo giustificano asserendo teorie psicologiche e antropologiche che non hanno né capo né fondo, tant'è che non ne citano la fonte. Anche qui quindi, il messaggio implicito è che l'omosessualità è una patologia, altro consiglio che porterà solo malessere.
Queste “associazioni” (anche qui le virgolette sono d'obbligo!), hanno un sistema “scientifico” per comprovare che gli omosessuali sono contro natura, che scelgono loro di essere gay, o che ciò è dovuto al fatto di gravi carenze affettive. Il loro metodo è il seguente, prendono degli articoli, tipo del 1940, e dicono: “Nel 1940 essere gay era considerato una malattia mentale, quindi ecco comprovato che i gay sono malati!” Al che una persona poco accorta potrebbe far notare che dal 1940 ad oggi sono passati un po' di anni, e che forse queste tesi sarebbero leggermente da rivedere... A quel punto chi sta in queste “associazioni” ti guarderà con uno sguardo pieno di schifo, odio, compassione, e ti farà notare che il fatto che tu possa pensare che i loro dati sono sbagliati è dovuto al fatto che le (solite) lobby gay ti hanno fatto il lavaggio del cervello (cosa che mi è capitata di leggere su certi siti “cattolici”...)...
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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progettogayforum
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Re: Le Associazioni pro-terapie gay

Messaggio da progettogayforum » venerdì 16 maggio 2014, 17:39

Cito solo quello che Cacciaguida dice a Dante nel XVII del Paradiso:

"Ma nondimen, rimossa ogni menzogna,
tutta tua vision fa manifesta;
e lascia pur grattar dov’è la rogna"

barbara
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Re: Le Associazioni pro-terapie gay

Messaggio da barbara » venerdì 16 maggio 2014, 21:12

la cosa più preoccupante è che si inducono i genitori a dare al figlio un messaggio paradossale che è secondo me molto più dannoso di un rifiuto esplicito.
Dire a un figlio sostanzialmente :" io ti accetto così come sei, ma cerca di non essere adesso come vuoi essere " significa non lasciargli via d'uscita.
Se un ragazzo contestasse il genitore ,si sentirebbe in colpa visto che il genitore lo riempie di affetto e gli ripete che per lui non c'è problema.
Se obbedisse al genitore rinuncerebbe alla propria identità.
Insomma è bloccato in un dilemma irrisolvibile .
Molto più sano sentirsi dire : sei un frocio e non ti accetterò mai. Almeno c'è la possibilità di scappare di casa senza sentirsi un figlio ingrato.

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