Tenevo a pubblicare un comunitcato dell'ordine nazionale degli assistenti sociali, poichè sono contento che finalmente si siano svegliati e si siano occupati del tema! Infatti, finora in Italia l'omosessualità è stata interesse solo di psicologi, medici e preti, questo ha fatto si che si parlasse più spesso di normalità e patologia, piuttosto che di diritti, dignità, eugualianza, libertà, ecc... Temi, quest'ultimi, di cui si occupano gli assistenti sociali, che finalmente hanno preso una posizione! Alleluja!! Vi posto il testo
Il CNOAS aderisce alla Giornata contro l'Omofobia
Sabato 17 maggio ricorre l’International Day Against Homophobia and Transphobia, giornata istituita dall’Unione europea nel 2007 e celebrata su tutto il suo territorio.
Come assistenti sociali siamo profondamente convinti che sia necessario ripartire dall’affermazione dei diritti della persona. Diritti fondamentali, riportati dalla nostra Costituzione, che all’Art. 3 afferma che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
“Poiché il diritto a vivere liberamente la propria identità sessuale è un diritto della persona - dichiara Silvana Mordeglia, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine - questo deve essere riconosciuto in Italia così come in tutto il mondo. Perché mai, il diritto a vivere la propria sessualità liberamente dovrebbe rappresentare un’eccezione?”.
Nell’esercizio professionale l’assistente sociale combatte tutte le discriminazioni, comprese l’omofobia e la transfobia, e promuove il pieno sviluppo della personalità dei singoli e di una società inclusiva.
E’ evidente che ciò che può fare la professione non è sufficiente senza la definizione di un quadro normativo che, uniformandosi alle direttive europee, riconosca questi diritti e preveda strumenti adeguati a renderli effettivamente esigibili.
“Dedichiamo questa giornata – continua Mordeglia – in modo particolare a tutti i ragazzi che si sono uccisi, vittime delle espressioni – crudeli e ignoranti - di una società omofoba e a tutti coloro che sono costretti a fuggire dai loro paesi d’origine perché perseguitati, fino a rischiare la vita, a causa del proprio orientamento sessuale”.
Un passo verso la depsicologizzazione dell'omosessualità
Un passo verso la depsicologizzazione dell'omosessualità
Nemo.
Operatore chat di progetto gay
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Re: Un passo verso la depsicologizzazione dell'omosessualità
WOW grazie per la segnalazione!!! la farò girare sicuramente.
Diciamo che si tratta di una presa di posizione estremamente chiara e non può che tornare utile soprattutto nei casi di separazione , quando uno dei due partner si scopre omosessuale e si pone il problema di decidere per l'affidamento dei figli.
Sapere che l'ordine degli assistenti sociali si è espresso chiaramente è credo un elemento fondamentale a tutela dei diritti di uguaglianza delle persone LGBT
Diciamo che si tratta di una presa di posizione estremamente chiara e non può che tornare utile soprattutto nei casi di separazione , quando uno dei due partner si scopre omosessuale e si pone il problema di decidere per l'affidamento dei figli.
Sapere che l'ordine degli assistenti sociali si è espresso chiaramente è credo un elemento fondamentale a tutela dei diritti di uguaglianza delle persone LGBT
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Re: Un passo verso la depsicologizzazione dell'omosessualità
Bellissima citazione, Nemo!! Era ora che si affrontasse il problema in questa prospettiva che è l'unica seria perché "concreta"!!
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Re: Un passo verso la depsicologizzazione dell'omosessualità
Si infatti credo sia importante proprio per passare oltre, per passare alla concretezza! I gay ci sono, pagano le tasse, sono cittadini con doveri, ma senza diritti! Questo paese deve farla finita di chiudere gli occhi e fare finta di niente! Negli anni 80/70' gli assistenti sociali hanno contribuito a far passare leggi al tempo impensabili, come quella sull'aborto, sul divorzio, ecc... scendendo in piazza insieme alle persone e addirittura scontrandosi con le stesse istituzioni presso cui prestavano servizio. Oggi con il precariato questo non è più possibile, ma spero che cmq nel loro piccolo contribuiscano a lottare contro le istituzioni e la politica affinchè si garantiscano i diritti fondamentali di un essere umano!
Nemo.
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