IsabellaCucciola ha scritto:Mi rendo conto che essere genitore non sia semplice, però cosa si aspetta un genitore che dice una frase simile? Quale è il suo scopo? Mi vengono in mente ragazzi che si drogano, che rubano, che delinquono, ragazzi senza una morale… forse sono quelli gli “esperimenti” non riusciti…
Proprio perché un figlio “non è venuto bene” (ma che espressione è????) bisognerebbe stargli vicini e dargli l’amore e l’affetto e l’aiuto che merita!
Isabella , non mi sento di biasimare ne mia madre quando dice quella frase, ne la sua amica. Tanto è la verità. Non è che io faccia schifo ma purtroppo le cose non sono andate bene fin'ora, miglioro sempre ma ricordiamoci che la depressione potrebbe avere piccole recidive. Se ho avuto la depressione e il DOC io dovrei in qualche modo stare anche attento, per certi versi mi vedo ancora fragile.IsabellaCucciola ha scritto:È proprio vero che: “La troppa confidenza fa perdere la riverenza” (cioè: A tutto vi deve essere un limite, anche all'eccessiva familiarità che può degenerare in comportamenti sgarbati).
Qui purtroppo devo andare giù pesante. Io spero che questa amica di tua mamma abbia a che fare con sostanze chimiche che ne alterino la capacità di ragionare, perché dire simili frasi, oltretutto in tua presenza significa veramente essere di un maleducato che rasenta la stupidità. E poi, se anche tua sorella è la più forte di voi tre, ma a questa donna viene in tasca qualcosa? Non credo…
Però c'è da dire una cosa: che queste cose le devo stabilire io e non gli altri.
Spesso mia madre mi "consiglia di migliorare ancora" ma io le dico una frase molto forte in quel momento "prova tu a fare il percorso che ho fatto io, prova tu a metterci tutte le tue forze, magari potrebbe anche servirti..".
Lei non lo dice con cattiveria ma vede in me ancora alcune cose che non vanno, ma non riesce a capire che molti miei atteggiamenti e molto mio nervosismo deriva anche dal rapporto che lei ha con mio padre, spesso litigano pesante e poi mi dicono che io non devo fare i tic nervosi, perchè quando succedono quelle cose a me vengono i tic, tipo muovo la gamba incessantemente o altro, anzi ho anche vergogna a dire questa cosa.
Se fu consigliata 7 anni fa la terapia familiare i motivi c'erano ed erano evidenti anche agli occhi dei medici. E dirò di più, ma tristemente penso che se avessimo fatto la terapia familiare (la iniziammo ma poi non l'abbiamo terminata) io avrei fatto molto prima a guarire dalle mie malattie.
Invece cosa successe? che mio padre si annoiava, che andavamo lì e venivano tutti i nodi al pettine e che la terapeuta faceva persino fatica a gestire le voci di mia madre e mio padre che si sovrapponevano, mia madre voleva collaborare ma trovava un'avversione dall'altro lato, le mie sorelle soffrivano nel vedere quella situazione. Ma era normale perchè avrebbero dovuto impegnarsi.
Invece nessuno ha voluto fare un c@zzo ed è andato tutto sulle mie spalle. Come al solito. Mi sono trovato a curare tre diagnosi mie e ho dovuto anche lavorare per far sì che i miei mi vedessero ai loro occhi come una persona che si stava sanando e quindi appoggiata e ho dovuto persino risolvere problemi loro che coinvolgevano anche me e che io non avevo nessuna colpa.
In effetti spesso immagino che vado vicino a qualcuno che ho visto durante la giornata e che piango e gli chiedo di abbracciarmi. Forse è questo quello che intendi?IsabellaCucciola ha scritto:Intanto si vede questo bisogno di protezione. Questo non dire, ma volere che gli altri abbiano una tale sensibilità ed empatia da riuscire a superare la barriera che sovrapponi per vedere il tuo malessere.
E' che mi da fastidio che mi vedano giù, lo faccio per salvare l'immagine che dò agli altri. Ma forse così facendo nego a chi vorrebbe realmente aiutarmi, di farlo. Non so se sbaglio o meno ma intanto sto facendo così.
Sull'argomento alimentare preferisco non andare oltre perchè è una questione molto delicata.
Mi scuso se mi sono dilungato, ma almeno in questo topic posso permettermelo visto che non c'è un argomento principale.