Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Geografo
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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da Geografo » mercoledì 19 novembre 2014, 12:53

Ma sei sicuro? Non è che non ti credo, però proprio non hai mai avvertito delle "pulsioni sessuali" ad esempio da piccolo? Tipo non so, vedendo un film in cui c'era un bell'attore...? Proprio non hai mai avvertito attrazione (più o meno conscia) per altri ragazzi? Eri in pratica "asessuale"?
Ah, comunque a che età ti è successo quest'accaduto dello spogliatoio?
Scusa le domande ma son curioso, ahahahaha.

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Gio92
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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da Gio92 » mercoledì 19 novembre 2014, 17:12

Geografo ti devo davvero fare i miei complimenti per il post di apertura, pieno di dettagli, molto analitico direi! :)

Anche a me sono sempre piaciuti i maschi almeno dall'età di 10 anni, prima non provavo impulsi sessuali ne per uomini ne per donne.

Non so se definirmi gay o bisex, a me piacciono gli uomini e le mie fantasie sono quasi esclusivamente gay.
Il fatto è che qualche volta mi sforzo di pensare alle donne, e a dire il vero ho degli impulsi sessuali ma sono molto deboli, invece quando penso agli uomini il mio piacere sessuale è tutt'altra cosa, è pieno. Ovvio che parlo di piacere sessuale inteso come masturbazione perchè al momento non sono fidanzato e quindi non ho rapporti sessuali con un partner.

Ma comunque sia, io ho scoperto di essere gay a 16 anni, e proprio come te, prima di allora prendevo qualche cotta per qualche ragazza in classe, ma sono stato sempre attratto dai maschi.
E da allora è cominciato il mio cammino verso la conoscenza di me stesso. Ho sofferto da morire, e sono stato anche alcuni mesi in depressione.
Poi ho cominciato la psicoterapia e ho cominciato ad accettarmi, ma comunque è un percorso difficile e ancora oggi, a volte, faccio fatica a vedermi come "omosessuale".
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

simo98
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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da simo98 » mercoledì 19 novembre 2014, 19:57

ero in seconda media e avevo 13 anni e si diciamo che io non provavo attrazione ne per i maschi ne per le femmine, sono una persona abbastanza distaccata (anche dalla vita in generale), anche per quanto riguarda i film che dici tu non ho mai detto umh che bell'attore ma neanche ah che bell'attrice :) cosa che invece ora non succede affatto u.u non so che dirti... per me è successo così :roll:

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Geografo
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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da Geografo » giovedì 27 novembre 2014, 16:46

Gio92 ha scritto:Non so se definirmi gay o bisex, a me piacciono gli uomini e le mie fantasie sono quasi esclusivamente gay.
Il fatto è che qualche volta mi sforzo di pensare alle donne, e a dire il vero ho degli impulsi sessuali ma sono molto deboli, invece quando penso agli uomini il mio piacere sessuale è tutt'altra cosa, è pieno. Ovvio che parlo di piacere sessuale inteso come masturbazione perchè al momento non sono fidanzato e quindi non ho rapporti sessuali con un partner.
Secondo me sbagli a "sforzarti" di pensare alle donne, la masturbazione è un momento intimo e personale e dovrebbe essere il più spontaneo possibile. Io ho 16 anni, e devo dire che mi sono pienamente accettato. Devo dire che ogni tanto provo impulsi per le donne, e se mi capita mi vedo, in maniera del tutto spontanea, video dove ci sono donne (ammetto di essere un po' confuso!), ma la maggior parte delle mie fantasie sono gay e da un punto di vista affettivo mi trovo assolutamente meglio con un ragazzo.
Gio92 ha scritto:Ma comunque sia, io ho scoperto di essere gay a 16 anni, e proprio come te, prima di allora prendevo qualche cotta per qualche ragazza in classe, ma sono stato sempre attratto dai maschi.
E da allora è cominciato il mio cammino verso la conoscenza di me stesso. Ho sofferto da morire, e sono stato anche alcuni mesi in depressione.
Poi ho cominciato la psicoterapia e ho cominciato ad accettarmi, ma comunque è un percorso difficile e ancora oggi, a volte, faccio fatica a vedermi come "omosessuale".
Mi dispiace un sacco...! Anch'io inizialmente ho sofferto di depressione, verso i 14/15 anni, mi sembra di averlo anche detto nel post. Fortunatamente è passato tutto, e preferisco di aver capito pienamente di essere omosessuale intorno a quell'età, per lo meno mi sono tolto il dente perché penso che un po' tutti i ragazzi omosessuali attraversino (chi prima, chi dopo) un periodo di depressione che alla fine riusciamo tutti a superare.
simo98 ha scritto:per me è successo così
Ahahaha va bene! :)

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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da progettogayforum » sabato 29 novembre 2014, 18:05

L’idea di “forzarsi” a desiderare una ragazza è di fatto la negazione della sessualità che, invece, deve essere spontanea. La sessualità senza libertà non può essere una cosa gratificante ed è di per se stessa deprimente. C’è già abbastanza depressione nel costatare che è difficilissimo realizzare i propri desideri, ma perché ci si dovrebbe fare violenza al punto tentare di sradicare quei desideri per sostituirli con altri che non ci appartengono? Non facciamoci derubare anche della fantasia!!

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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da Gio92 » sabato 29 novembre 2014, 18:34

rispondo a Geografo e a Project:

so che è sbagliato e non naturale farlo, ma a volte lo faccio e non so il perchè: è come se da un lato mi stessi accettando come gay, ma dall'altro faccio ancora fatica perchè penso a come sarà la mia vita e non potrò avere dei figli. A volte immagino di sposarmi con una donna, di avere una casa nostra e di mettere al mondo dei bambini, che siamo insieme con le nostre famiglie d'origine e che siamo tutti in allegria al cenone di Natale.
Penso che se io "sposassi" (ammesso che in Italia approvino i matrimoni gay in futuro) un uomo, anzichè una donna, non potrei fare e vivere quello che ho descritto sopra.
Non oso immaginare come reagiranno i miei quando scopriranno che sono fidanzato con un ragazzo. Loro sanno da tempo che sono gay, ma ripeto, mia madre è in costante allerta che possa "succedermi qualcosa" e soffre molto, non lo dice ma io lo sento, e spera che un giorno io diventi etero.

Come posso vivere tranquillo in una situazione così? Già sono confuso di mio, non mi sono accettato a pieno, non so cosa sarà del mio futuro "sentimentale" (perchè del futuro professionale ho le idee molto più chiare, visto che sono all'uni, ad una facoltà da me sempre desiderata, e anche quì ho dei dubbi perchè con la crisi che c'è non so se troverò un lavoro o andarmene fuori)...

La teoria del "vivere le proprie cose in discrezione, trovarsi un fidanzato ma non tenersi per forza mano nella mano per strada, tanto mica dovete dirlo a tutti o farlo capire a tutti" oppure "anche se i tuoi non ti accettano tu comunque puoi trovarti un ragazzo e non portarlo a casa tua, non presentarlo ai tuoi" vanno bene fino ad un certo punto, ma poi non potrà andare sempre così!!
Non posso vivere la mia vita "di nascosto" come un quattordicenne quando si fa una canna oppure quando si fa la scappatella erotica con la propria ragazza (o proprio ragazzo, se è gay). Mi sembra assurdo tutto questo.

Cerco di ascoltare e di mettere in pratica i consigli del mio terapeuta, ma non sempre mi ci ritrovo in ciò che dice. Lui afferma le teorie che ho messo tra virgolette sopra, io dico anche "sì sì, hai ragione" ma non posso sempre dire sì!! Sarà che mi faccio coinvolgere troppo da ciò che dice, dice molte cose giuste che ho applicato e ho avuto risvolti positivi, ma sul tema omosessualità, spesso non ci capiamo! E ciò mi fa stare male.

Forse è per questo che a volte desidero essere etero, ma se sono nato gay non potrò mai diventare etero.

Scusate se mi sono dilungato, ma avevo bisogno di sfogarmi perchè non ne posso più di questa mia situazione... :(
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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da progettogayforum » sabato 29 novembre 2014, 19:02

Gio, ok, fino a un certo punto posso capire, però i problemi esistono anche per un ragazzo etero, che può innamorarsi di una ragazza che non va bene alla famiglia, se si trova in una situazione del genere che deve fare? Deve cambiare ragazza e prendersene una che vada bene alla famiglia perché così lo accetteranno? No! Deve trovare la sua autonomia, e se al momento non è possibile, deve lavorare per crearsela, quell’autonomia, magari a distanza di tempo, ma se si trova in una famiglia che vuole da lui cose che per lui sono impensabili, prima o poi deve arrivare ad un distacco mentale dalla famiglia, che è inevitabile. La vita è solo tua! Di nessun altro. I tuoi genitori possono essere ansiosi, ok, ma non possono distruggere la tua vita cercando fi trasformarti in una persona che vada bene a loro, perché dire a un figlio: ti accetto solo se fai quello che dico io, significa rifiutarlo. E vengo al coming out, ci sono ragazzi che, dopo essersi resi conto che i genitori non li avrebbero mai accettati “veramente” come gay sono arrivati alla conclusione di evitare di cercarla quell’approvazione impossibile. Se un genitore non è capace di accettare un figlio per quello che è, il figlio non gli cambierà in nessun modo la testa, e bisogna che se ne renda conto il più presto possibile per evitare di cercare cose che non può trovare. Bisogna prendere atto della realtà. Quanto poi alla famiglia e ai figli, bisogna capire che i figli si fanno in due e che il rapporto coi figli può avere all’inizio delle dimensioni da mulino bianco, ma spesso è conflittuale e i genitori nemmeno se ne rendono conto, vedi il caso dei figli gay che i genitori non accettano e poi, penso che tu abbia del matrimonio un’idea tipicamente da gay che si sente privato di una possibilità. Il 50% dei matrimoni finisce con divorzi e separazioni anche se ci sono i figli. Se uno vedesse il matrimonio dal di dentro si renderebbe conto che non è affatto detto che sia meglio che restare single o avere un compagno gay stabile

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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da Geografo » domenica 30 novembre 2014, 14:28

Gio, dal tuo nickname presumo che tu abbia 22 anni, quindi sei un ragazzo giovanissimo.
Posso capire se avessi avuto questi dubbi e queste angosce alla mia età, ma a 22 anni si presume che un ragazzo sia indipendente sotto tutti i punti di vista. Non ho idea di come tu viva, ma solitamente un ragazzo a quest'età fa l'università, vive fuori sede, ha la macchina e tutto il resto.
I dubbi di questo genere li avrei capiti da un ragazzino della mia età, che non solo vive con i genitori sotto lo stesso tetto, ma è ancora sotto la stretta tutela di quest'ultimi, in più non ha la macchina, fa ancora il liceo e vive solitamente in una piccola città (ergo, non è indipendente e vive in un contesto chiuso che non gli permette di fare nuove esperienze).
Io ho un fratello che ha un anno in più di te, lui è etero e fa l'università a 100 km da dove abitiamo noi. Viene spesso a casa e spesso lo andiamo a trovare, perché la distanza è minima, fatto sta che lui non ci ha mai, e dico MAI presentato una sua ragazza. Solo una volta accadde che conobbi una sua ex, ma solo perché venni inaspettatamente a trovarlo a casa sua e quindi, per forza di cose, me la presentò. Ma non è mai successo che lui presentasse ai miei una sua ragazza.
Una volta, stavamo chiacchierando e mi disse: "Certo che io proprio non li capisco quei ragazzi che presentano la ragazza ai genitori. Voglio dire, ma saranno affaracci miei con chi mi frequento, no? Ti pare che io abbia mai presentato una mia ragazza a mamma e a papà? Mica me la devo sposare poi! Se poi un giorno ci sarà qualcosa di davvero serio, allora sì, gliela presenterò, mi pare ovvio. Ma adesso ho solo 23 anni, son cavoli miei, e a loro non deve interessare con quale ragazza sto insieme o meno".
Effettivamente gli do ragione.
Secondo me non si tratta di vivere le cose "di nascosto", si tratta di viverle con discrezione, ovvero con la stessa discrezione di un ragazzo eterosessuale.
Ultimamente ho avuto modo di parlare con un ragazzo gay di 21 anni e mi sembrava molto sereno e allegro, tra l'altro lui mi ha anche raccontato di aver sempre accettato molto serenamente la sua omosessualità. C'è da dire che, comunque, questo ragazzo adesso abita in una grande città del Nord e fa l'università lì, mentre prima abitava in una cittadina di 50 mila abitanti del Centro Italia.
Non so dove e come vivi tu, ma i tuoi dubbi mi sembrano i dubbi tipici di uno che vive molto a contatto con i genitori, che non ha una certa indipendenza.
Sarò sincero, io il dubbio del matrimonio, della famiglia e dei figli non me lo sono mai posto, a parte qualche volta, ma senza tutta questa angoscia. Sì, mi sono angosciato parecchio perché, se mai vorrò dei figli, purtroppo non avrò dei figli naturali, e ci sono rimasto parecchio male per questo. Ma comunque questo è un "problema" che mi porrò molto più in avanti, e poi avrò modo di parlarne col mio ragazzo (se mai ne avrò uno, ahahaha).
Sei sicuro che, più per il fatto di essere angosciato per i dubbi sopra citati, tu non sia angosciato per il fatto di non avere un ragazzo? Mi sembrano più i dubbi che si sviluppano quando uno è solo, o meglio ancora, di un ragazzo gay che è solo e allora non sa a cosa appigliarsi, perché io sono sicuro che se un giorno ti metterai con qualcuno, questi pensieri scompariranno o per lo meno avrai modo di parlarne col tuo ragazzo!
Una volta ho parlato con un uomo gay che presumo avesse sui 40 anni e gli venne spontaneo dirmi: "Certo che ti vedo molto sereno... io a 16 anni mi sentivo molto solo. Già a 14 anni sapevo di essere omosessuale, ma comunque avevo la ragazza, pensa un po'... Tu però sei fortunato, perché, bene o male, sai che non sei solo e sono sicuro che incontrerai qualcuno quando andrai in una grande città a fare l'università...".
Insomma, quello che ti voglio dire, è che secondo me il tuo problema non riguarda il fatto che tu sia gay (e ti posso assicurare che comunque questo "problema" me lo sono posto anche io, ma ripeto, io ho 16 anni e quindi vivo in un contesto diverso dal tuo quindi è anche comprensibile), qui riguarda il fatto che tu ti senta solo.
Non so se rendo l'idea...

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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da barbara » domenica 30 novembre 2014, 19:29

Penso che il contesto ambientale conti moltissimo per l'accettazione .Infatti c'è una grande diversità di esperienza fra chi abita in una grande città e chi abita in un paesino , come tra chi abita al sud o al nord.
Ma conta molto anche la mentalità familiare. Ci sono famiglie più o meno omofobe e ci sono famiglie più o meno inclini a spingere i figli ad autonomizzarsi dalla famiglia.
Se si va a vivere da soli , si fanno esperienze diverse e si è costretti ad affrontare problemi diversi da chi vive in famiglia. Si acquisisce anche un senso di libertà maggiore.
Ma se l'università che hai scelto è vicina a casa , ovviamente bisogna rimandare eventualmente questa opportunità a un secondo momento.
Inoltre ci sono situazioni economiche che permettono a un ragazzo di andare a vivere da solo o che non lo permettono.
Mantenere un ragazzo all'università in un'altra città o all'estero non è alla portata di tutti. E la mancanza di lavoro purtroppo non rende facile a un ragazzo trovare un'occupazione per diventare indipendente.
L'età perciò diventa un fatto molto relativo, considerato che ci sono oggi persone adulte che sono costrette a tornare a vivere coi genitori a causa della disoccupazione.
Le preoccupazioni di Gio sono comprensibili se i genitori faticano molto ad accettare il suo orientamento sessuale, dal momento che ancora vive con loro.
Dobbiamo considerare che non tutti per carattere riescono a mentire o a tenere dei segreti . Per cui è legittimo provare frustrazione per il fatto di essere indotti a ciò solo per l'ignoranza altrui.
Quello che posso dire a Gio è che non è detto che questi problemi li sentirà così forti in futuro. Quando ci si innamora veramente , si vive talmente concentrati su questa esperienza che tutto il resto diventa molto relativo.
E inoltre a quel punto non si sarà più soli ad affrontare i propri problemi.

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Re: Cronologia dell'omosessualità adolescenziale

Messaggio da Gio92 » domenica 30 novembre 2014, 19:56

Geografo, Barbara in parte ha risposto per me.

Inoltre ho una storia alle spalle molto particolare e sinceramente non mi va di raccontarla per l'ennesima volta.

Quello che voglio dirti è che sto lavorando per una mia autonomia, vivo con i miei genitori perchè ho scelto l'università a Napoli e tre anni fa, come oggi, non mi sentivo/sento ancora pronto per andare a vivere da solo, visto che non è per niente facile. Ovvio che poi ogni ragazzo è un caso a se, ma molti scelgono di restare a casa, io non è che ho scelto di restare per volontà mia, ma ANCHE per volontà mia. Ero appena uscito da un periodo di depressione e ho dovuto ricominciare da capo tutto, e non ti nascondo che molte volte ho ipotizzato di andarmene di casa per andare a studiare fuori, ma purtroppo questa cosa non si è attuata, un pò per volontà mia, e un pò perchè le mie condizioni psicologiche non me lo permettevano.

Ammetto di essere solo perchè non mi sono integrato bene in classe alle medie e al liceo, e quei pochi amici d'infanzia non li ho più visti. Soffro per questo ma forse grazie anche a questa mia solitudine che sto cominciando a fare pace con me stesso e a stare a contatto con il mio corpo e la mia mente, cosa che per anni, non ho fatto.

Vorrei un ragazzo, ok, ma io sono dell'opinione che più cerchi disperatamente una cosa, mai la troverai. Quindi con, o senza ragazzo, vado avanti comunque. Poi il ragazzo per me arriverà di sicuro, ne sono certo, ma per ora sto facendo ordine nella mia mente, cosa che non è facile.

L'età non conta, ognuno ha la sua storia quindi se tu hai 16 anni e hai dubbi posso averne anche io che ne ho 22, in fondo abbiamo solo 6 anni di differenza che sono pochi.

Mi sto costruendo una mia autonomia, guido la macchina, vado all'uni, parlo con le persone, cose che prima non riuscivo a fare. Ci ho messo più tempo degli altri perchè ho avuto un passato infernale alle spalle che mi aveva completamente paralizzato.

Il mio discorso riferito ai miei genitori non deriva dal fatto che sono a stretto contatto con loro, ma dal fatto che qualunque gay vorrebbe che i genitori accettassero con serenità il proprio orientamento sessuale. Vivo con loro ma non ci sto appiccicato addosso come un bambino di tre anni, che sia chiaro.

;)
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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