Si può chiamare "Amore"? O si può chiamare "Illusione"?

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Buddha
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2015, 22:41

Si può chiamare "Amore"? O si può chiamare "Illusione"?

Messaggio da Buddha » mercoledì 1 aprile 2015, 21:16

Buonasera a tutti, mi sono iscritto oggi in questo forum e ho 20 Anni.

Insomma come tutti quanti voi soffro di un disagio, solo che il mio è un disagio legato al fatto che pur essendo conscio di essere gay, provo una strana sensazione a stare a contatto con gente gay come me o ad avere un rapporto sessuale, come se provassi una resistenza verso i miei impulsi sessuali o repulsione.
Proiettando sugli altri gay i miei lati "sporchi", "cattivi", "viscidi", che vorrei vivere se avessi una relazione... :twisted:

Però dentro ho come la sensazione che delle naturali pulsioni, anche perversioni, mi facessero appartenere in automatico ad un clichè, per questo provo una resistenza. Non voglio far parte di un ghetto.
Rapporti sessuali non ne ho mai avuti.


Comunque il motivo che mi ha spinto a fare questo topic è questo:
Precisamente due anni fa, ero insieme a mia madre e un uomo di 30 anni, conoscente suo chiese a lei se ero suo figlio.
Quindi ci siamo conosciuti, parlato un po, contattati su facebook e lui aveva appena lasciato la sua ragazza. E un giorno mi scrisse se voleva che ci incontrassimo, ma siccome provavo una strana emozione, una pulsione in conflitto per questa persona, proiettando su di lui ciò che trovo sporco e volgare in me, non sapevo come comportarmi, non chiamandola per mesi e mesi.
Lui è un tipo un po effeminato nei modi di fare, un po stravagante.
Spiando il suo profilo di facebook parla spesso di omosessualità e ha persone gay tra gli amici, e sul suo canale di youtube ci sono molte cose che riguardano questo tema.
Quindi secondo me è bisessuale.
Nel 2014 l'incontro per caso insieme a mia madre e parlandoci mi ammiccava spesso, facendo l'occhiolino e uno sguardo sorridente come se volesse creare intesa.
A settembre mi sono preso di coraggio e l'ho telefonato tante volte, rispondendomi solo ad una chiamata e la risposta da parte di una che diceva stesse lavorando.
L'ultima volta che l'ho incontrato era serio e vicino a me mentre parlavamo, ma ad un certo punto mi ha guardato con uno sguardo che ti scruta dentro, occhi aguzzi e quella luce che si muoveva nei suoi occhi come quei film smielati di quando due innamorati si fissano :lol: E dopo uno strano sorriso. Io ho reagito così :roll:
Quando lo incontro provo un calore nella pancia, mi tremano il corpo e le gambe, una sensazione simile ad ansia e terrore a lasciarmi andare, destabilizzato, ho proprio l'immagine del fuoco negli occhi.
Secondo voi cosa significa? Mi faccio troppi filmini mentali? In fondo non credo di essere il centro del suo mondo, però ogni volta che mi guarda negli occhi e ci parliamo, ha uno sguardo che non riesco ad interpretare.
Secondo voi c'è speranza se per due anni, io non mi sono fatto sentire da questa persona e lui al telefono non risponde mai?
Persone che lo conoscono di vista e che l'hanno visto crescere, dicono che è sempre stato un tipo strano.
Cosa ne pensate?

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progettogayforum
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Re: Si può chiamare "Amore"? O si può chiamare "Illusione"?

Messaggio da progettogayforum » giovedì 2 aprile 2015, 11:21

Intanto benvenuto su questo forum!! Spero che tu possa trovarti a tuo agio qui!!
Partiamo da una cosa fondamentale: la sessualità non ha proprio nulla di sporco, cattivo e viscido, non è una cosa trasgressiva e degradante ma una manifestazione dell’affettività che, tra l’altro, nella vita di un ragazzo scatta in modo serio solo con alcune persone, in genere pochissime, delle quali si innamora. Gli altri, gay o non gay sono e restano del tutto indifferenti. Nei confronti dei ragazzi di cui si ci innamora sorgono ovviamente anche desideri sessuali ma, te lo ripeto, i desideri sessuali non hanno nulla di sporco, cattivo e viscido. Il male esiste eccome ma non ha niente a che vedere con la sessualità. Il male consiste nel creare sofferenza per altre persone e, quando ci si innamora, l’ultima cosa che si vorrebbe è creare sofferenza per il ragazzo di cui si è innamorati. Mi capita diverse volte di sentire ragazzi che si colpevolizzano di cose che non solo non sono colpe, ma sono solo desideri sessuali che non hanno proprio nulla di eccessivo. Le tue reazioni davanti a quell’uomo sembrano più che altro le classiche reazioni di un ragazzo gay che per la prima volta si accorge di avere creato un contatto (fosse anche banalissimo) con un altro gay. Ma attenzione, l’idea che gay + gay = amore è del tutto sbagliata. È difficile che si creino rapporti di una qualche consistenza a prima vista. Francamente starei molto attento a non credere alla befana. A parte i rischi per l’aids, costruire un rapporto con un ragazzo richiede tempo e “serio” interesse “reciproco”, ma interesse per quello specifico ragazzo, e non per il fatto che è gay. Io penso che dovresti tenere presente che i gay dichiarati (e uno che scrive su facebook molti articoli sui gay, nei fatti, è dichiarato pubblicamente) sono visibili ma sono decisamente pochi rispetto alla gran massa dei gay che sono invisibili perché assolutamente indistinguibili da tutti gli altri ragazzi. Per controllare la frenesia che può dare la conoscenza di un altro gay ad un ragazzo gay che non ne ha mai conosciuto uno, bisognerebbe rendersi conto in modo diretto della normalità dei ragazzi gay. Capita talvolta che dei gruppi di ragazzi di Progetto Gay si incontrino per una pizza o per una passeggiata insieme, o per una giornata insieme; quando a questi incontri partecipano dei ragazzi che non hanno mai conosciuto un gay, restano impressionati dalla assoluta normalità della cosa. Si aspettavano che i gay parlassero solo di sesso o fossero in qualche modo strani, ma poi si rendevano conto che erano ragazzi come tutti quanti gli altri. In ogni caso, massima prudenza. La frenesia nei primi contatti con altri gay ci può essere ma è rischiosa perché porta ad abbassare i livelli di autocontrollo, si usa chiamare questa fase “fase frenetica” e nella fase frenetica si possono commettere leggerezze ed errori che è bene non commettere.

Ken
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Re: Si può chiamare "Amore"? O si può chiamare "Illusione"?

Messaggio da Ken » giovedì 2 aprile 2015, 20:33

Siete entrambi, confusi, secondo me...E tu dovresti chiarire di più i suoi segnali fisici. Prova ad ammiccare anche tu, e vedi come reagisce, alla fine in questi casi, ci devono essere dei tentativi, altrimenti non capirai mai cosa c'è in questa storia...Bisogna avere coraggio, e magari sperimentare di più l'empatia, che è uno strumento molto utile nei casi in cui, una persona voglia capire gli altri, ma non solo nei problemi, anche nelle gioie della vita!
Se poi una persona ha il caos dentro, chiaro che anche l'empatia serva a poco. Inanzitutto, devi toglierti questi pensieri di colpa, verso la sessualità, che se ce l'abbiamo un motivo ci sarà, quindi non è ne sporca ne nient'altro...Un'attività sessuale presente nella vita di una persona la rende fonte di benessere e serenità, altrimenti non sarebbe un'ossessione costante.
Probabilmente lui non si fa sentire, perchè tu da quanto mi pare di capire, non sei chiaro, e non accogli bene i suoi tentativi, come dici tu, di instaurare una sintonia, e credo sia normale, se lui prende le distanze, e non si faccia sentire, magari pensa che ha sbagliato persona con cui fare dei tentativi del genere.
E' altrettanto ovvio, che se tu pensi che i tuoi istinti siano peccaminosi, non vivrai mai una relazione di qualsiasi tipo, amicale o amorosa, in modo sereno. Avrai sempre delle repulsioni, dettate dal senso di colpa. Credo sia ora di fare molta chiarezza, e buttare via tutta la spazzatura mentale, che ci ha incastrati per secoli!

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