disagio su lavoro

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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fosseluce
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da fosseluce » mercoledì 19 agosto 2015, 17:22

ciao Stefano, questo scambio è cominciato il 5 agosto, sono passate due settimane e mi sembra che tu abbia fatto una bella arrampicata, sei più in alto e più distante, hai una prospettiva ancora piena di domande eppure ti sento con le idee più chiare, più centrato (non voglio assolutamente dire che tutto sia risolto e parte del passato) ma certamente sei più propenso a mettere il tuo benessere al centro facendo delle cose piacevoli e uscendo. t'è costato fatica e il tipo ti ha certamente aiutato pur non volendo (forse).
Al lavoro io e la mia compagna di stanza ce lo ripetiamo ad ogni occasione: uno sul lavoro MAI. i motivi sono ovvi, siete tutti ragazzi di raffinata intelligenza e spiccata sensibilità (Stefano, Lao e Help) non è difficile immaginare quante grane se le cose non vanno bene elevate alla N. se il lui è sposato.
Se ha la coda di paglia o gli si è accorciato il braccino non te lo dirà mai così chiaro e tondo, chissà poi, laddove sia così, se se ne renda conto.
Dire una cosa tipo: "Ti ho scritto, non hai mai risposto...c'è un motivo?" se pensi che ti possa far star meglio... Anche io nelle situazioni ambigue non sono a mio agio, se possibile, preferisco sempre chiarire. detesto i “non detti” così i miei “pezzi spiazzati” tornano più o meno a posto, anche quando il chiarimento non è soddisfacente, ti offre comunque elementi di riflessione e di conoscenza dell’altro.
non vedo sulla base di che dovrebbe pensare che sei un coglione. non sei un coglione, è evidente, forse hai modo di dimostrarlo anche in altri ambiti, soprattutto sul lavoro. Se per un po’ avete avuto scambi su argomenti vari, non può pensarlo.

Ora goditi questi ultimi ¾ giorni, fai in modo di arrivare positivo, gagliardo e tosto e prima di ogni altra cosa, se mi posso permettere, vedi, prima di favorire un colloquio tranquillo tra voi, come si comporta lui. Teoricamente dovrebbe essere lui a volerti dire qualcosa e non il contrario, se non è proprio un superficiale.

Poi volevo parlare del coming out. Con me ne è stato fatto uno solo e, in quel messaggio che ho perso, te lo raccontavo. Abbiate tutti pazienza perché è chiaro che la mia prospettiva e il mio ruolo è diverso. non posso comprendere profondamente quel che significa per voi, ci sto provando.

Ti mando un abbraccio, Stefano, sempre tifando per te e augurandoti che le cose si rivelino le più leggere possibile (sempre tenendo conto della gamma di sfumature che acutamente citavi nel messaggio precedente.

Luce

Lao
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da Lao » mercoledì 19 agosto 2015, 21:16

Ciao, Stefano.

La settimana prossima sarà cruciale per te, perché avrai modo di incontrarlo di nuovo - con tutto il carico d’ansia che ciò implica - e di vedere di persona come si comporta. Finora, in questo tuo periodo di ferie, per lui è stato facile nascondersi dietro i messaggi ignorati, ma poi dovrà prendere posizione. In effetti sì, quello che ci hai raccontato finora mi fa pensare a un tipo incostante, confuso e questo potrebbe spiegare i suoi repentini cambi di atteggiamento. Secondo me neanche lui sa cosa fare. So che non sei stato insistente e che non lo hai messo sotto pressione, però il suo allontanamento c’è stato e nella sua testa, anche se tu non hai responsabilità dirette, qualcosa deve pur essere scattato. Forse nel momento in cui hai cercato di fargli capire che sei omosessuale ha di colpo percepito che il giochino che stava facendo con te si stava rivelando pericoloso, perciò ha deciso per un taglio netto. Prima si è lasciato trasportare dall’attrazione per te, poi ha bruscamente virato su un’altra strada quando ha capito che ciò che gli piaceva poteva danneggiarlo.
Hai ragione, esistono molte sfumature nelle relazioni ma lui è drasticamente arrivato a toglierti il saluto e tu non ne comprendi le ragioni. Non tutti farebbero questo voltafaccia, di certo non tu e per questo te ne stupisci, ma, per quanto bizzarra e ingrata, non è una reazione impossibile da riscontrare negli altri in certe condizioni. Bisognerebbe sapere come lui ha vissuto questa vicenda, cosa l’ha spinto a farsi avanti, se già allora nutriva dei dubbi, cosa gli è passato per la testa prima e cosa gli passa per la testa ora. Ma non lo sappiamo, non abbiamo tutti i tasselli del puzzle, ecco perché il suo rifiuto ti sembra così eccessivo. Probabilmente ci sono di mezzo anche altri motivi che non conosciamo. Spesso la realtà è diversa da come la immaginiamo. Non lo vedo come un diavoletto cospiratore, sebbene tu sia stato vittima di ciò che è successo.
Come ti ha consigliato Luce, anch’io credo che sia meglio osservare i suoi movimenti prima di un chiarimento che peraltro ti richiederà parecchia energia. Aggiungo soltanto che chi sfugge non è molto propenso ai chiarimenti, però capisco benissimo questa tua esigenza. Poi, chissà, quando tornerete a lavorare insieme con il tempo è possibile che si tranquillizzi e che riesca a riannodare il filo della vostra amicizia. È solo un’ipotesi. Se dovesse proporti amicizia, dovrai fare chiarezza nei tuoi sentimenti e riuscire a distinguere l’amicizia dall’amore. È un lavorone, ma in questa circostanza secondo me s’ha da fare. Rimani sempre vigile perché i tuoi sentimenti per lui sono ancora lì e potrebbero giocarti un brutto tiro.
Intanto in questi giorni sta’ tranquillo e arriva rilassato al 24, poi valuterai.

Ciao

satyr75
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da satyr75 » venerdì 21 agosto 2015, 11:55

ciao, si sicuramente lunedì non sarà facile...cerco di distrarmi, andare a correre, al mare, suonare, ascoltare musica...insomma cerco di rilassarmi il più possibile ma poi beh sembra buffo dirlo, ma quel pensiero torna a galla, bussa alla porta per rifarsi vivo e allora vai a vedere il cellulare se hai il messaggino di saluto....quindi mi accorgo di non aver staccato completamente, anzi, però forse rientra nell'ordine naturale delle cose, visto che se una persona ti colpisce cosi tanto è anche impensabile che in pochissimo tempo riesci a liberarti la testa.
Vedremo l'accoglienza e il suo modo di comportarsi sul lavoro, dove, vi confesso, eviterei con tutte le mie forze di tornare.... vorrei davvero non andarci..
Sono nell'ordine dell'idea che mi va bene anche un'amicizia, ma che sia amicizia, cioè che non ci sia questo ignorare che credetemi è l'arma più brutta e micidiale che possa esistere. Comprendo bene la sua situazione, per questo non ho mai forzato la mano più di tanto ma la bella sintonia tra noi, la bell'amicizia che son convintissimo faceva bene ad entrambi, non capisco per quale motivo debba terminare. Questa è la cosa che mi rode tantissimo : in cuor mio so che non ci sarà mai niente e questa cosa è dolorosa, ma che almeno rimanga il tentativo di costruire una bella amicizia e in tal senso l'indifferenza è quella che veramente mi manda fuori di cervello.
Bastava avesse risposto ad un messaggio o a sua volta mandato un saluto, per tranquillizzarmi invece di farmi passare questi giorni di tempestose domande nella mia testa.....
Lunedì sarà pesante, molto pesante.... mi sto domandando come comportarmi con lui, se salutarlo con moderato entusiasmo e sorrisone oppure se mostrare un po di freddezza limitando parole e slancio nel saluto.
grazie a tutti, un abbraccio

Lao
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da Lao » venerdì 21 agosto 2015, 15:00

Ciao Stefano.
Fai benissimo a distrarti ma, come dici tu, sei talmente preso che non te ne puoi disfare dall'oggi al domani, anche perché le cose tra voi sono ancora in sospeso. Capisco che lunedì vorresti non andare per timore di una sua reazione sgradita, ma in parte è meglio così perché almeno uscirai dal limbo di questi ultimi giorni in cui il suo silenzio ha infierito su di te. Sui motivi che potrebbero averlo spinto a raffreddare la vostra amicizia e a comportarsi con indifferenza ti ho già dato più volte la mia interpretazione, anche se è una semplice ipotesi.
Lunedì sarà difficile, comunque sia, nonostante le tue fragilità, cerca di essere all'altezza della situazione. Io lo accoglierei con un saluto tiepido, senza troppo slancio ma neanche eccessiva freddezza. Non farei trasparire la rabbia e la delusione al primo incontro, anche perché ti trovi sul posto di lavoro. Tuttavia, dato che lui ha voluto mettere distanza, trovo ugualmente inappropriato un calore che non si merita affatto.
Spero che riuscirai a riallacciare questa amicizia senza dimenticare la cautela di cui ti parlo sempre.
Forza e coraggio.
Ciao.

Lao

fosseluce
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da fosseluce » sabato 22 agosto 2015, 12:32

Caro Stefano, capisco quanto ti pesi e perché ma, per quel che riguarda il ritorno al lavoro, direi: FINALMENTE!
Credo che tu tema di scoprire che quello che hai vissuto tu, quello che pensavi fosse il rapporto con questa persona è tutt'altro e sarebbe difficile capire perché e rassegnarti laddove così fosse però mi sembra importante, a questo punto, dopo tanto patire, andare incontro a quello che, prima o poi, ti aspetta, qualunque cosa sia.
Mi sembra improbabile che tutto possa risolversi in un giorno, in una chiacchierata perché non sembra, per ora, che lui abbia tenuto a darti una spiegazione. Bastava dire "oh, scusa se non ti ho risposto, ero incasinatissimo, grazie per gli auguri." Il fatto che non abbia sentito una spinta a fare così ti dice di lui e di come lui concepisce il vostro rapporto più di mille parole. per me sono sempre i fatti che contano. Poteva anche venirgli in mente, se non gli sono arrivati i messaggi, di mandare un messaggio, questa cosa l'ho ripetuta tante volte, ti sarà venuta la nausea, mi spiace ma, anche questo, dice e non son parole, è un fatto.

Forse ora parli di farti andare bene un'amicizia perché ti sembra il male minore ma il ritmo di frequentazione tra due amici, anche se sono colleghi, è dato da tante cose, posto che si sia amici, non c'è obbligo di andare sempre a pranzo insieme o di sentirsi con una frequenza precisa e sempre uguale. In parte è un fatto casuale [ti incontro mentre sto andando a pranzo, dico: "vieni (con noi)?"]. In quasi tutti i rapporti, soprattutto di amicizia, ci sono periodi in cui ci si frequenta di più e momenti in cui, per chissà quale motivo, ci si perde un po'. Ti sarà capitato.

Questo non te lo dico per fare l'uccellaccio del malaugurio ANZI! mi piacerebbe tanto se lunedì lui sciogliesse ogni nodo e tutto tornasse a posto ma ho l'impressione netta che non potrete avere un rapporto paritario per il semplice fatto che, che tu sia così preso, sbilancia tutto. Se lui avesse avuto un sentimento per te, quello che speri, ti avrebbe certamente cercato, ne convieni?

Non escludi di salutarlo con un sorrisone, capisco ti faccia piacere rivederlo COMUNQUE ma visto che ti riservi di fargli presente che sei rimasto male per il vuoto di presenza anche virtuale, sorridergli sarebbe un po' incoerente e potrebbe far pensare che non è vero che la sua assenza-indifferenza non ha influito sul tuo umore quando, di fatto, la cosa che dici patire di più e di non voler proprio più sperimentare è proprio l'indifferenza.

Per me le cose sono due:
se lui ha un interesse per te che va oltre l’amicizia e la situazione lo permette da parte sua nei tuoi confronti e tua nei suoi, o vi parlate fuori dai denti, in modo che lui possa almeno alleggerire i tuoi malesseri spiegandoti le motivazioni del suo comportamento e anche i suoi dubbi, remore, difficoltà legate alla situazione familiare.

Se lui non ha un interesse per te ma ti stima, ti apprezza, desidera passare del tempo con te ma in piena libertà e senza sentirsi tenuto a motivare il suo comportamento, le sue scelte ed eventuali assenze, anche perché potrebbe non capire cosa produca in te un atto mancato, lo interpreteresti come volubile, capriccioso, irriguardoso, maleducato e credo che continueresti a trovarti perennemente in ascensore tra stelle e stalle. Perché lui è il centro dei tuoi pensieri.

Tutto ciò è solamente quello che mi fa venire in mente la tua descrizione dei fatti e ovviamente vale zero, lo sai cosa vale, ho una prospettiva che passa solo attraverso i tuoi racconti e poi viene filtrata da quel che ne traggo e rielaborata con un'ottica mia... insomma vale zero anche perché, come tutti ho un’idea di come dovrebbe essere un rapporto ideale, di qualunque tipo sia, ma ho declinato la perdita di dignità con tutti gli esercizi di stile possibili e impossibili. Nonostante questo mi va di darti un ritorno.

Un grosso abbraccio e cerca di stare il più sereno possibile. Potrebbe succedere qualcosa lunedì e potrebbe non succedere nulla. Tu devi solo fare i conti con cosa puoi reggere, cosa ti si confà e vivere la tua vita con correttezza ed onestà nei tuoi confronti, il resto non dipende da te.

Luce
P.S. ahà stavolta l'ho fregato si era sloggato ma avevo scritto su word e ho incollato come consigliato da Lao! Grazie Lao.

satyr75
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da satyr75 » domenica 23 agosto 2015, 0:56

ciao Luce
grazie del messaggio...però confesso veramente di esser teso per dopo domani. Sarà anche un pensiero stupido e da coniglio, ma mi verrebbe da dire (cosa ovviamente non possibile) che vorrei non andarci più..come se fosse possible sparire dai suoi radar. E' infantile lo so, ma se avessi una circostanza che mi permettesse di non farmi più vedere a lui, lo farei, sicuro al 100%. Lontano dagli occhi lontano dal cuore. E non nascondo anche la speranza che, se fosse possibile far ciò, lui arrivasse a chiedersi che fine ho fatto e magari contattarmi. Ma ahime non posso farlo, io la soglia dell'ufficio devo varcarla e non nascondo che non so come gestire la cosa. Lui è sicuramente facilitato rispetto a me.
Cosa mi consigli ? salutarlo freddamente o essere normale come sempre, diciamo come prima ? io sarei per la prima, cioè portarmi al limite del non considerarlo, usando la sua stessa arma, ma riuscirei a reggere ? sono molto confuso teso e in cuor mio amareggiato.
Non si è mai fatto vivo e so che, come dici tu, questo dice più di mille parole... ma io non sono il tipo che riesce a nascondere bene le sue emozioni e mascherarle bene, è un mio difetto...quindi se qualcosa non va anche solo dal mio sguardo si capisce e so che non riuscirò a interagire con lui senza tradire il fatto che io ho sofferto e sto soffrendo. La soluzione sarebbe non interagire, ma lo ritengo quasi impossibile quando condividiamo gli stessi uffici e siamo abituati a pranzare insieme (anche qui mi domando : cambierà atteggiamento ? eviterà di pranzare con me contrariamente a come faceva prima ? sarebbe un gesto micidiale per me...che mi porterebbe inevitabilmente a chiedere un confronto).
Inutile dire che colpa del mio carattere e di tutto questo, ho passato due settimane di ferie tutto sommato deprimenti....
un forte abbraccio
Ste

p.s. : io per non perdere il lavoro ogni tanto faccio "CTRL+A" (selezona tutto), "CTRL+C" (copia) del testo che sto scrivendo, così resta in memoria e posso riprenderlo con un "CTRL+V" (incolla) ...deformazione professionale del mio lavoro sorry :-)

fosseluce
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da fosseluce » domenica 23 agosto 2015, 11:06

Caro Ste, non vuoi tornare al lavoro perché sai bene di essere vulnerabile e con una sensibilità amplificata alla N. I conigli, la vigliaccheria e la mancanza di coraggio non c'entrano nulla, hai dato abbondantemente prova di non essere un pavido.
Come giustamente dici, lui è certamente facilitato.
Succede a volte che le situazioni reali ci traggano d'impaccio molto semplicemente. Diversamente da come avevamo previsto e io ti auguro che succeda proprio così.

Vedo che il problema del primo impatto ti angustia, posso dirti cosa per me ci starebbe bene per uscirne senza prendere una posizione, per il momento: io andrei a testa alta e con fare deciso, saluterei tutti cordialmente e, se al primo incontro, lui è "parlabile" gli direi una cosa tipo "ciao Filippo." a voce sostenuta ma non aggressiva e senza note di contentezza o entusiasmo proprio neutro, PH 7,5 (che è il PH del sangue - sottile metafora -). Se credi aggiungi qualcosa tipo "tutto bene (qui)?" Se inserisci "qui" limiti la domanda al lavoro e, se per ora non vuoi prendere una posizione a livello personale, ci sta, tanto se vuole dirti qualcosa in più lo farà.

Io credo che quando abbiamo molto timore che le nostre emozioni traspaiano, è il momento che traspaiono, come quando si teme di arrossire ma non ti preoccupare, rischi solo di essere un po’ goffo e impacciato, del resto sono due settimane che ti diverti come un matto, bevi fumi e balli tutta la notte, fai stravizi di ogni sorta ed è legittimo che tu sia un po’ spaesato (questa, OVVIAMENTE non è la versione delle tue vacanze che ti consiglio di dare). Voglio dire che a parte un comportamento poco fluido, gli altri non possono percepire di più se tu non sbrocchi. Ti pare? Tu conosci luoghi e abitudini del tuo ufficio, vedi se puoi fare il tuo lavoro in una stanza diversa dalla sua o almeno in modo che non vi vediate per la maggior parte del tempo possibile. Quando arriverà l’ora di andare a pranzo prova ad accordarti con qualcun altro. Questo per non sapere, per ora, se non sei pronto, se lui ti inviterebbe o meno, nulla gli impedirebbe di aggregarsi del resto. Non dico tu debba fare così per sempre né che tu debba evitarlo ma, visto che andrai con un carico di tensione accumulata da tempo e creata proprio da lui, per cautelarti, non mi esporrei a un pranzo con lui al tavolo, potrebbe essere totalmente ignaro del tumulto che ha provocato in te e la sua indifferenza, se continuasse a ignorarti o a darti un’attenzione molto superficiale penso ti farebbe star peggio.

Il tuo carattere è quello di una persona molto sensibile che si è presa una scuffia, non darti la croce addosso, Stefano, tutti abbiamo vissuto, viviamo o vivremo tempeste emotive che vorremmo saper governare come Soldini le barche ma siamo esseri umani. Il fatto di essere gay poi, ti porta ancor di più a voler essere riservato e a temere che qualcosa traspaia.
Le cose, in qualche modo, andranno. Tu non sei uno scervellato sei solo in una condizione molto sfavorevole per come appare al momento, sono certa che la sorte ti verrà incontro e tu avrai un comportamento cauto e saggio. Deciderai tu se, come e quando esporti a qualche rischio. Abbi un po’ di fiducia in te. E ora, finalmente, il SUO comportamento potrà continuare a dire con dei fatti e permetterti di orientarti sulla base dei medesimi e non solo su delle ipotesi. E’ vero che tu prevedi di soffrire immensamente se dovessi rinunciare a lui ma è anche vero che, con una conoscenza più approfondita e di più lunga data puoi dire francamente a te stesso se vorresti o no accanto questo Filippo.

Ti abbraccio ancora

Luce

redelmondo10
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da redelmondo10 » domenica 23 agosto 2015, 19:30

Allora ciao a tutti,
sono 2 anni che non scrivo, ma è anche una settimana che leggo sto post e sto aspettando il giorno 24 come fosse una puntata di una telenovela.
Sembrerò brutto cattivo acido e stronzo, fondamentalmente non è che sia un’impressione sbagliata di me, comunque…
Senti caro mio hai 40 anni e ormai dovresti avere 2 palle grosse così per prendere in mano la tua vita, lo saluto? Non lo saluto? Mi guarderà? Lo guarderò???Basta consigli e consiglietti da ragazzetti delle medie !
Torna a lavorare domani e fai il completo asociale, non cagare di striscio nessuno, ok ti prenderanno per toccato, ma io sono contro i contatti sociali con i colleghi, ringhia un ciao un po’ tutti e tratta tutti come fossero solo delle perfette rotture di coglioni. Te ne frega realmente di quello che potrebbero pensare???

Poi alle 5 o all’ora esci dall’ufficio ti prendi il tuo computerino entri in chat in qualsiasi chat gay e ti cerchi qualcuno che sia GAY E SOLO, poi ti ricomponi e provi a fare conoscenza NON CARNALE (!)
Prenderai tanti di quei pugni sul naso che non ti dico, però almeno non perderai più tempo

Ti rendi conto che la vita è limitata che bisogna trattarla con un po’ di sfrontatezza???
Tira fuori le palle, ti prego!!!!!!!!!!!
Se domani ti sento depresso mi incazzo.

Dai la crisi nera ce l’hai avuta ora è il momento di costruire qualcosa di buono su basi solide…

Mi scuso per le parolacce

redelmondo10
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da redelmondo10 » domenica 23 agosto 2015, 19:39

Aggiungo
E a pranzo vattene, prendi la macchina e fa un giro o chiuditi al bagno un’ora, perché devi metterti in situazioni difficili, ci vogliamo male???


Ti prego non accampare scuse, puoi farlo ...

Lao
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Re: disagio su lavoro

Messaggio da Lao » domenica 23 agosto 2015, 21:09

Ciao Stefano.

Ti voglio dare il mio sostegno per domani; le ore stanno trascorrendo e il momento del rientro è a portata d'orologio. Spero che stanotte riuscirai a dormire e che domattina varcherai con quanta più serenità possibile la porta della struttura in cui lavori. Sono totalmente d'accordo con Luce sul fatto che per il momento sia meglio non prendere posizione, poi, in base agli sviluppi della vicenda, valuterai il da farsi. Probabilmente tra te e lui c'è molta asimmetria, di conseguenza è facile che quest'uomo non abbia la più pallida idea di ciò che hai passato in questo periodo di ferie. Ciò non toglie che si sia comportato da maleducato e che abbia voltato le spalle a un bel rapporto che si era creato.
Stasera non ti parlo delle mie solite cautele (di cui sarai più che stufo) perché adesso - senza dubbio - hai ben altro per la testa. Come ti ho detto in un altro post, spesso è peggiore l'attesa di un evento che il fatto di affrontarlo direttamente. Sono certo che domani, quando ci sarai dentro, troverai la forza e la naturalezza per gestire gli eventi. In passato mi pare che tu abbia detto che non lavorate nello stesso ufficio, quindi lo incrocerai negli spazi comuni. Non sappiamo ciò che succederà, come si comporterà e forse è proprio questo che ti crea maggiore ansia. Anche se vorresti non andare, è arrivato il momento di riaprire la porta che più temi. È la cosa migliore, perché nella tua attuale situazione di sospensione non hai trovato pace. Non ti dico che la troverai domani, ma almeno questa vicenda comincerà ad avere una sua evoluzione.
Stai sereno, mi raccomando.

Ciao.

Lao

P.S.
Grazie per aver condiviso con noi la diavoleria che metti in atto per non far cancellare i tuoi messaggi. Me ne devi assolutamente insegnare delle altre, così diventerò uno streghetto furbetto come te :mrgreen:.

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