Amore gay = Amore impossibile

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Niko
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Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da Niko » martedì 29 dicembre 2015, 23:27

Ciao a tutti, mi presento brevemente per coloro che ancora non mi conoscono: sono Nico, ho 18 anni, sono omosessuale e frequento questo sito da quest'estate.
In precedenza progetto mi ha aiutato molto e quindi ho deciso di scrivere un nuovo topic perché in questo periodo mi sento giù, sono triste e non riesco a vivere appieno la mia vita e con felicità...
Riflettendo sulla mia vita sentimentale posso ritenermi un single sfigato: non ho mai avuto una relazione con qualcuno, né con ragazze, né con ragazzi, anzi, nella mia vita ho solo ottenuto mazzate dalle persone a cui tenevo e verso le quali provavo dei sentimenti: la prima grande mazzata ce l'ho avuta in terza media, quando dopo ben 3 anni mi dichiarai ad una ragazza, la quale però non era interessata a me e il suo amore non ricambiato mi fece soffrire.
Successivamente, nei seguenti anni scoprii piano piano di provare dei sentimenti verso persone del mio stesso sesso, e mi innamorai in 4° anno di scuola superiore di un ragazzo tedesco che conobbi durante il mio soggiorno in Germania, a cui però non rivelai mai i miei sentimenti per lui, e infine quest'estate conobbi un ragazzo in un sito internet (preferirei non dire il nome) con cui entrammo ben presto in confidenza, mi fece capire di essere interessato a me e fui subito felice.
Nei successivi due mesi continuammo a scriverci quasi ogni giorno, finché alla fine decisi di incontrarlo di persona, per capire se veramente potesse nascere qualcosa tra noi due.
Non potete immaginarvi quanto ero felice di vederlo: finalmente il mio sogno di incontrare un ragazzo come me si stava avverando, avrei avuto finalmente la possibilità di scambiare qualche bacio col ragazzo che mi piaceva e di camminare mano nella mano con lui lungo le strade di una grande città, ignorando i giudizi delle persone attorno a noi... insomma, sembrava che quella lunga attesa fosse giunta finalmente a termine.
Ben presto però dovetti affrontare la realtà dei fatti: quelle parole sussurrate da lui furono lame alle mie orecchie... "non sei il mio tipo".
Non gli piacevo, quel castello in aria di aspettative che mi creai crollò improvvisamente, un lungo silenzio calò tra noi due, nessuna parola, solo una voglia immensa di prendere il primo treno e di fuggire da quella città, fuggire da lui e da quell'incubo.
Purtroppo certe ferite sono difficili da curare, da quell'avvenimento la mia autostima è a terra, mi sento uno schifo, mi guardo allo specchio e mi faccio schifo, mi sento sfigato e mi sto sempre più auto-convincendo che per me non esiste l'amore, non esiste l'amore della mia vita, perché semplicemente non c'è NESSUNO in grado di capirmi e di apprezzarmi per le qualità che ho, nessuno c'è mai riuscito e nessuno ci riuscirà mai, tutti ti giudicano dall'aspetto fisico che hai, guardano ogni tuo singolo difetto, ogni tuo lato negativo, mai nessuno ti dice "mi piaci così come sei, nonostante i tuoi difetti", perché lo ammetto, non sono il ragazzo perfetto, ma non pretendo nemmeno di trovare qualcuno perfetto perché non esiste!
La perfezione appartiene solo a Dio e ognuno ha i propri difetti, io però sono in grado di accettarli e di vedere quel buono che c'è nelle persone, ma mai nessuno è in grado di capire come sono veramente e quanta voglia di amare c'è dentro di me.
Caratterialmente comunque sono simpatico, aperto, comprensivo, fedele, disposto ad aiutare chi ne ha bisogno, umile, sentimentale...
Tuttavia mi faccio troppe aspettative sulle persone sbagliate e nella maggior parte dei casi ci rimango male per questo.
L'unica persona in grado di superare addirittura le mie aspettative e di stupirmi sempre è la mia migliore amica... quanto le voglio bene, se solo esistesse un ragazzo come lei!
Come posso trovare ragazzi come me? Devo dichiararmi a tutti e correre il rischio della non-accettazione? Ho scritto all'Arcigay più vicino a me e dopo le feste mi farò risentire per sapere se ci sono delle possibilità di socializzazione con altri ragazzi, devo iscrivermi a siti d'incontri sperando di non trovare maniaci? (L'idea di postare nome, cognome e una mia foto proprio non mi piace, tutti possono vedere chi sono e farsi fantasie su di me, assolutamente no), locali gay non ci sono nelle mie vicinanze e le serate gay-friendly vengono organizzate lontano da dove abito io, allora come faccio?
Uno sfigato come me non troverà mai qualcuno simile a me, perciò rimane l'equazione: amore gay = amore impossibile
P.S.
Una luce in tutta quest'oscurità: posso ritenermi fortunato solamente per quanto riguarda il rapporto con i miei genitori, entrambi sanno che mi piacciono i ragazzi, mamma ha quasi accettato la mia omosessualità e la sta prendendo bene, mi dà consigli e mi è sempre vicina.
Papà è molto più razionale, ma comunque anche lui non l'ha presa male, spera che io sia bisessuale, ma mi accetterebbe comunque a braccia aperte anche se scoprisse che sono gay, i rapporti con papà non sono cambiati da quando ho fatto c.o., ci comportiamo esattamente come prima, per lui sono sempre suo figlio ;)
L'ultima volta mi ha chiesto di dargli un bacetto sulla guancia... non sono mai stato così orgoglioso di mio padre.
Mamma, papà, VI VOGLIO UN BENE DELL'ANIMA!!

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progettogayforum
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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da progettogayforum » giovedì 31 dicembre 2015, 10:33

Ciao Niko,
beh, lo dici tu stesso: “mi faccio troppe aspettative sulle persone sbagliate e nella maggior parte dei casi ci rimango male”. Quando le esigenze affettive sono forti, è facile che si prendano lucciole per lanterne e ci si costruisca mentalmente storie che non hanno un reale fondamento. Direi che passare un’esperienza di delusione come quella seguente alla frase lapidaria: “non sei il mio tipo” è praticamente inevitabile per tutto gay o etero, poi si sta più attenti a non proiettarsi troppo lontano. Alla base di tutto questo c’è l’impulso comprensibilissimo a trovarsi un compagno. Nel bene e nel male anche i gay sono immersi in un mondo che è già strutturato sull’idea che la realizzazione della vita di un individuo coincida con il matrimonio e con la nascita dei figli. Per i gay, la cosa si riduce all’idea che la finalità della vita sta nel vivere in coppia. Siamo tutti originariamente e inconsciamente orientati in quella direzione, che è in buona parte un’acquisizione di tipo culturale. Non intendo dire che la spinta ai rapporti affettivi importanti non sia naturale, ci mancherebbe altro, ma il modello di coppia diventa dominante e tende ad eliminare tante altre componenti essenziali della vita affettiva, per capirci, quelle che si realizzano nelle amicizie. Io penso che l’equilibrio generale di un ragazzo, come d’altra parte quello di un adulto, sia una realtà molto complessa, in cui, certo, la sessualità ha il suo peso notevole, ma ci sono tante altre cose, come i rapporti familiari, l’inserimento sociale, le prospettive per il futuro e specialmente le amicizie, che hanno un ruolo che non è meno fondamentale di quello dell’amore sessuale. In genere non lo si capisce subito, perché non siamo abituati a valorizzare queste cose, mentre tutto, dalle canzoni ai film, esalta la vita di coppia. La vita di coppia è un’eventualità, non il fine della vita e, tra l’altro, non si può mai realizzare sulla base di un interesse solo unilaterale, cioè, in pratica non dipende completamente da noi. Siccome la creazione di un rapporto di coppia dipende da noi solo al 50% completiamo l’altro 50% con la fantasia e creiamo delle “false coppie”, o anche delle coppie fortemente sbilanciate, nell’illusione che la felicità così sia raggiunta, poi, in genere in tempi brevi, la falsa coppia o la coppia fortemente sbilanciata si sgretola e restiamo a leccarci le ferire. Dove trovare altri ragazzi gay? Attenzione! Altri ragazzi gay come candidati ad essere partner di un’altra coppia ipoteticamente vera? Oppure altri ragazzi gay, che possano diventare nostri amici, ma senza proiettarsi troppo lontano? Quando parlo di amicizie parlo di amicizie serie, ma solo di amicizie senza alcuna finalità non dichiarata, non di cose che poi devono evolversi in legami di altro tipo. Sono sincero nel dirti che anche alla base delle amicizie, che sono comunque legami che hanno una base affettiva non indifferente, c’è uno scegliersi reciprocamente, e anche nelle amicizie è possibile e addirittura facile proiettarsi molto lontano. Le amicizie non devono essere cercate per realizzare un’amicizia, come le coppie non vanno create al fine di creare una coppia, è sempre e solo un questione di persone. Se un rapporto interpersonale si crea per risolvere un problema personale (tipo la solitudine) lo si crea solo per un fine strumentale, il che significa che il rapporto nasce intrinsecamente fragilissimo. Andare all’Arci Gay per conoscere ragazzi gay o cercarli tramite siti specializzati? Mah, francamente sono molto perplesso. Se uno è “pubblicamente dichiarato” andare all’Arci Gay può avere un senso, se uno non è “pubblicamente dichiarato”, frequentare un’associazione gay equivale a dichiararsi pubblicamente ed è una scelta che va fatta con la massima prudenza perché alla lunga non resta senza conseguenze. Quanto poi ai siti… beh lì il rischio di fare brutti incontri o almeno di rimanere profondamene delusi è altissimo. Chi cerca “amici” sui siti di incontri non cerca solo “amici” con tutto quello che ne viene di conseguenza. Questo per non dire dei rischi per la salute. Personalmente, per quello che può valere il mio punto di vista, sono portato a credere (e lo vedo ogni giorno) che le coppie gay più serie e più stabili non fi formino in strutture create appositamente o comunque etichettate gay. Non voglio farmi maestro di nulla perché io conosco solo i ragazzi di PG che sono un gruppo molto particolare: in pratica sono tutti o quasi non “pubblicamente dichiarati” e tengono molto alla loro privacy, anche se, ovviamente hanno amici gay. Quello che dici dei tuoi genitori è bellissimo ma può portarti all'idea che, di fonte ad un tuo coming aut allargato, le reazioni dell'ambiente extra-familiare non possano che essere analoghe a quelle che hai avuto in famiglia, cosa però molto improbabile. Se la stragrande maggioranza dei gay non si chiara pubblicamente ci sarà pure una ragione. La finisco qui e ti auguro di cuore un bellissimo 2016!!

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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da Geografo » venerdì 26 febbraio 2016, 5:41

Ciao Niko,
premetto che ho visto adesso il tuo post e rispondo dopo due mesi, e spero che quindi la mia risposta non sia troppo tardiva.
Per certi versi concordo con Project, per altri no, e non perché non condivida quello che dice, ma per un fatto di concretezza. Ma partiamo con ordine.

Prima di tutto, posso capire cosa possa significare una vera e propria cantonata, che vale sia per ragazzi gay che per etero, ma a parer mio ancor di più per i ragazzi gay, perché siamo vittime di un "sistema" in cui l'unico approccio possibile con altri ragazzi gay è chiaramente internet, e si creano tante di quelle illusioni che ci ritroviamo carichi di aspettative che difficilmente si riscontrano nella realtà e quindi, spesso e volentieri, come è successo a te, si crea un grande flop.
A questo aggiungici che effettivamente trovare un ragazzo gay che rispecchi un minimo quello che si cerca non è un'impresa da poco, perché è ovvio che quando uno spulcia 'sti siti di incontri, ogni 50 persone che ci sono se ne trova solo una (se ti va bene) che non cerchi solo sesso, che corrisponda a età, si dimostri un minimo interessante, possa piacere esteticamente e così via. E trovare ragazzi della nostra età è davvero molto difficile, su questo non ci sono dubbi. Di conseguenza, dopo tanta fatica, quando si trova quel singolo ragazzo con cui virtualmente si riesce ad avere un riscontro, immediatamente quel ragazzo viene idealizzato e ci si cimenta in tutto e per tutto nell'evoluzione della relazione (il che, voglio dire, è assolutamente normale).
Posso capire il crollo di autostima che ne consegue se poi, dopo l'incontro reale, si viene rifiutati, perché io l'ho vissuto sulla mia pelle e ti posso assicurare che per me è stato devastante come lo è stato per te, e preciso che ho un anno in meno di te (ho 17 anni), perché da un punto di vista psicologico due le considerazioni che ne conseguono:
-Sono stato rifiutato e quindi significa che sono privo di attrattiva e non piaccio
-Non sono piaciuto al ragazzo che ho trovato, che era un potenziale ragazzo con cui avere delle esperienze
A questo punto, ecco che cominciano le prime crisi, la propria omosessualità viene vista come un problema peggio di prima e non si sa più dove sbattere la testa.

Partiamo da un principio: solo non ci rimane nessuno.

Il fatto è che, come ha detto Project, di una coppia il 50% stiamo a farlo noi, il restante 50% lo fa la persona di cui ci invaghiamo. E, questo è un dato di fatto, la persona di cui ci invaghiamo viene continuamente idealizzata in una data maniera.
Molto probabilmente, per non dire sicuramente, il ragazzo in questione si era fatto un'idea di te, ovvero ti aveva idealizzato. Idealizzato non vuol dire che pensava che tu fossi "migliore" di quello che tu sei, ma semplicemente ti aveva immaginato diverso, che combaciasse alla sua idea di "altro 50%" (e questo fidati che è importante e ci tengo che tu lo capisca).
Evidentemente la tua idea di lui ha combaciato alla realtà, la sua no.
Purtroppo è questa la fregatura degli appuntamenti tra gay, o meglio, se vogliamo dirla tutta, di tutte le conoscenze nate su internet, gay o etero che siano.
Se conosciamo una persona realmente, ci siamo immediatamente fatti un'idea di quella persona, dal virtuale no, e il problema è che l'unico approccio che un ragazzo gay ha per conoscere altri ragazzi gay è internet, che è un'arma a doppio taglio e in cui ci bazzica gente poco raccomandabile purtroppo.

È inutile che comunque Project dice che le relazioni gay più durature sono nate spontaneamente e non in posti adibiti alla conoscenza tra gay, perché questo in realtà sarebbe il sogno di tutti i gay secondo me.
Voglio dire, trovo ipocrita ripetere la manfrina: "I ragazzi li devi conoscere fuori, nel reale", se poi il problema numero uno di un ragazzo gay è proprio riuscire a trovare un proprio simile.
La gente nella vita reale fatica ad avere un nuovo amico, figuriamoci per un ragazzo gay quanto possa essere difficile (io direi al limite dell'impossibile) riuscire a conoscere in maniera spontanea un altro ragazzo gay.
Ci sta pure che una relazione non è tutto nella vita, sicuramente, ma è una componente importante che per un ragazzo è essenziale, per come la vedo io gli amici passano in secondo piano, perché se così fosse adesso tu non saresti nemmeno a lamentarti del fatto di non avere un ragazzo.

Il mio consiglio? Eh, bella domanda.
Partiamo da un presupposto: tutti, e dico tutti i posti che sono specificatamente gay (Arcigay e simili) sono adibite semplicemente all'incontro tra persone gay che cercano una relazione (è risaputo che il fine è quello, e di sicuro non lavorano per i diritti gay) e quindi se tu andassi all'Arcigay sicuramente avresti la possibilità di avere un riscontro reale con altri ragazzi.
Il fatto è che andarci equivarrebbe a dichiararsi.
I siti di incontri non sono sempre così malaccio, in quanto con le dovute ricerche e scremature si trova qualcuno, e non è richiesto di inserire nome e cognome né di mettere una foto. Alla fine dipende dall'uso che se ne fa, che deve essere un uso attento. Poi, possono capitare rifiuti come è successo a me o a te, ma ti ho spiegato perché succede.
Altre alternative, oltre a un uno smoderato di internet, sinceramente non ne trovo.
Comunque tranquillo che quando comincerai l'università effettivamente le conoscenze verranno da sé perché la gente comincerà a vivere la propria omosessualità più serenamente.

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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da Niko » domenica 6 marzo 2016, 22:46

Per Geografo: scorrendo tra i vari post ho ritrovato per caso il mio e ho appena letto la tua risposta (fortunatamente non hai scritto tutto questo per niente ;) ), hai colto esattamente nel segno ciò che mi ha fatto soffrire, il che è comprensibile visto che tu hai vissuto un'esperienza analoga alla mia, e mi dispiace perché so quanto si soffre.
Sono d'accordo in tutto quello che dici, è vero, avere amicizie con altri ragazzi gay è una cosa senza dubbio positiva, però inevitabilmente ci si crea troppe aspettative e comunque si spera sempre che magari possa nascere qualcosa in più di una semplice amicizia.
Terminata la scuola andrò a studiare all'università in un'altra città, è l'unico modo per conoscere altri ragazzi gay, e, se necessario, comincerò a dichiararmi.
Ti ringrazio molto per l'attenzione che hai dedicato al mio post e per i tuoi consigli, mi farebbe piacere parlare con te in chat, così magari se vuoi mi racconti la tua esperienza etc.
Un abbraccio, Niko.

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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da Geografo » mercoledì 9 marzo 2016, 23:00

Ma infatti io non è che creda così tanto nella tanto decantata "amicizia tra gay". Voglio dire, l'amicizia è amicizia, non esiste l'amicizia gay.
Non è l'omosessualità a creare qualcosa in comune tra due persone. È come dire che due ragazzi sono entrambi appassionati di, non so, tennis. Questa loro passione basta a farli diventare degli amici? No.
L'amicizia è ben altro.
Per quanto riguarda il dichiararsi non mi esprimo perché è una scelta personale, anche se sinceramente io penso che non lo farò mai, anche perché... non ho niente da dichiarare. Voglio dire, se mai qualcuno verrà a sapere di me è perché mi vedrà mano per la mano col mio ragazzo, ecco.
Comunque il problema è che io al momento vivo negli Stati Uniti e sto 6 ore indietro, quindi non ho possibilità di frequentare la chat considerando che qui esco da scuola alle 5.30 (quando in Italia sono le 11.30 di sera).
Sono libero il sabato e la domenica proprio perché non ho scuola, dammi tu un orario. :)
Un abbraccio anche a te!

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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 9 marzo 2016, 23:50

Dico la mia. L'amicizia "gay" esiste eccome, non è come avere in comune l'interesse per il calcio o per la matematica, significa avere esperienze di vita sotto molti aspetti affini. Ho visto proprio di recente un episodio molto significativo. Due ragazzi erano stati insieme per anni, poi la relazione si era interrotta e entrambi avevano trovato un altro compagno. Quando uno dei due è rimasto solo perché il suo nuovo compagno se ne è andato, ha contattato il suo vecchio compagno, il quale anche se aveva una relazione stabile ha fatto di tutto per dargli tutto il supporto possibile. Dopo la fine della loro relazione c'era rimasta un'amicizia vera, un'amicizia che si vede nei momenti di necessità, sono persone che si stimano reciprocamente. Non sono in un rapporto di coppia ma un volersi bene vero e serio c'è rimasto eccome!

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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da Azaelh » giovedì 10 marzo 2016, 23:10

Ciao Niko, bell'avatar (Mirai Nikki se non sbaglio, giusto ?) !
Non prenderla nel verso sbagliato, ma mi viene un po' da sorridere ogni volta che leggo qualcuno della tua età fare riflessioni così negative e pessimiste.
So che significa, perché anch'io le faccio, ma almeno aspetta di arrivare alla mia età prima ahah XD

Scherzi a parte, fossi in te vivrei questi anni con molta più tranquillità e spensieratezza, e intendo nel senso letterale del termine: senza pensieri.
Approfitta di questa fase di transizione verso il mondo universitario per cambiare, costruire la tua identità e fare nuove esperienze. Quel che ti capiterà d'ora in avanti è molto importante, se non fosse stato per gli anni universitari non avrei mai superato la mia cronica timidezza e alcuni dei miei grandi blocchi mentali.

Per quanto riguarda la delusione ti ha già risposto ottimamente geografo, non potrei aggiungere nient'altro ...

Basta, sto dando troppi consigli, mi faccio senso, non è da me
Ultima modifica di Azaelh il venerdì 11 marzo 2016, 23:41, modificato 1 volta in totale.
Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto
al mio deserto
una desolazione
inaudita...

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Re: Amore gay = Amore impossibile

Messaggio da Geografo » venerdì 11 marzo 2016, 4:13

Sì, ma quello che è successo a questi due ragazzi è tranquillamente applicabile anche in ambito etero.
Non credo nelle amicizie "gay" (termine in cui io non mi riconoscerò mai nemmeno si pagassero, ma questo è un discorso personale), come non credo nelle discoteche gay, nei bar gay e via dicendo.
Io non ho mai avuto bisogno di un "amico gay", al massimo ho avuto il mio ex ragazzo, che per me era anche un amico, e quello mi è bastato.
Gli amici sono amici, e se cominciamo a fare le differenziazioni basate anche sull'orientamento sessuale, beh, allora stiamo a posto...

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