Prima esperienza (deludente) gay

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Gio92
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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da Gio92 » martedì 5 aprile 2016, 15:35

Caro Alyosha, ti giuro che mi ha fatto davvero piacere incontrarti dopo tutto questo tempo
Inoltre non mi aspettavo tutte queste risposte, sono rimasto davvero stupito, anzi a dire il vero prima di aprire questo topic pensavo "ma chi me lo fa fare? tanto nessuno risponde.." invece è stata una bella sorpresa.

Vorrei dire ancora riguardo l'hiv che farò il test tra 3 mesi.

Inoltre sto pensando seriamente a una cosa: dopo tutta la fatica che ho fatto per ristabilirmi psicologicamente dopo tanti anni, adesso sono in fase di lavoro fisico perchè sto dimagrendo e prendendomi cura di me, insomma, ho fatto un lavoro davvero globale su me stesso e adesso sto proiettando le mie potenzialità all'esterno, sinceramente sto pensando di non dare più il mio corpo così, come se fosse un oggetto.

Ci ho riflettuto in questi giorni: se pur dovesse capitare una scappatella sessuale sarò molto prudente come lo sono stato anche un paio di settimane fa con un altro ragazzo ma comunque credo che io non sia pronto a vivere a pieno la sessualità; d'altronde vivere la sessualità è come la socializzazione, ci devono essere dei punti in comune con l'altro e bisogna essere in sintonia altrimenti la condivisione dell'intimità non avviene.

Fare sesso è donare la propria intimità all'altro, e quindi se io mi sono costruito faticosamente un'autostima e una dignità in questi anni, dopo tutto il sudore e le lacrime che ho fatto, dopo tutto quello stress psicofisico che forse mi avrebbe fatto ammalare nel corso degli anni ma dovevo pur sforzarmi altrimenti non sarei riuscito a raggiungere un certo grado di benessere, io voglio dare il mio corpo a qualcuno che capisca davvero il mio mondo interiore.
Dietro queste spalle, queste gambe e braccia c'è un ragazzo che ha sofferto tantissimo e che ha imparato davvero tanto in pochi anni, non sono solo corpo, io ho una dignità: fare sesso con persone che si conoscono poco va contro tutto questo, soprattutto se queste persone pensano solo al sesso senza un briciolo di affettività.
Qualcuno mi ha scritto che sono stato anche io a volerlo, ma è ovvio! Ma dopo quel rapporto ci sarebbe dovuta essere un'amicizia almeno, no?

Sta di fatto che io sto pensando seriamente a non concedermi più così facilmente,e se dovesse capitare una scappatella sarò prudente sia da attivo che da passivo.

Farò il test a Giugno e dopo quello credo mi asterrò per un bel pò dalla sessualità convidisa.
Quindi quello che ha pensato Alyosha l'ho pensato anche io e l'ha detto anche il mio psicologo nell'ultima seduta, ovvero mi ha detto di usare una certa consapevolezza nel vivere le esperienze e chiedersi se queste esperienze facciano davvero parte del nostro essere, quindi della nostra natura o lo stiamo facendo per dimostrare a qualcuno un qualcosa che forse nemmeno noi siamo ma che sforziamo di esserci?

In realtà un pensiero che mi veniva in mente negli ultimi anni è questo "ho 23 anni e non ho avuto rapporti sessuali soddisfacenti, se non qualcuno ogni tanto, e sinceramente sono stanco di masturbarmi senza andare oltre". Ciò mi ha spinto a cercare qualcosa, diciamo che con questo ragazzo avrei sperato qualcosa in più che non c'è stato.

In tutto ciò io non mi sento ancora pronto al 100% per incontri sessuali/divertenti e non so se faranno parte della mia concezione della vita sessuale che ho e che svilupperò nel corso del tempo.

Sono in una fase di transizione ma voglio essere consapevole di ciò che faccio.

Isabella, gli anni persi non si recuperano più. Io ne sto pagando le conseguenze. Avrei dovuto già laurearmi ed emanciparmi, invece mi sto ancora formando come persona e sto facendo un lavoro su me stesso che avrei dovuto fare prima.
Ma in tutto ciò io sono felice che mi sono rifatto in tempo e in pochi anni ho fatto molto ed ho accelerato i tempo.
A maggio compirò 24 anni e se ci penso sono ancora molto giovane.

In genere se vedo mia sorella o altri adolescenti che vivono la loro adolescenza spensierati e hanno una vita tutto sommato tranquilla ed ordinata, mi viene non poca invidia. Ma se penso invece, a chi a 30/35/40 anni non si è mai realizzato professionalmente/personalmente o chi addirittura, come qualcuno nella mia famiglia materna ha deciso di farla finita, io mi reputo davvero fortunatissimo. Cerco di guardare chi sta o è stato peggio di me per confortarmi.

So che non è bello farlo ma mi viene naturale e credo che sia un istinto umano.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Gio92
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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da Gio92 » martedì 5 aprile 2016, 15:42

Inoltre vorrei dire una cosa: in parte la sofferenza mi ha cambiato permanentemente, forse se non avessi sofferto sarei meno maturo di ciò che sono e da non poco tempo penso ad una carriera come psicoterapeuta.

La mia storia deve essere comunicata e non dimenticata: ho composto diverse musiche che parlano di me. Se in futuro riuscirò avevo pensato di scrivere un romanzo autobiografico, visto che molte persone dicono che scrivo bene.

Insomma, quello che ho vissuto deve essere conservato e comunicato sotto altre forme, perchè mi ha segnato tanto sia nel bene che nel male, purtroppo.
Non posso dimenticare ciò che ho passato e la depressione che ho vissuto, ma l'ho accettata come parte del mio vissuto e integrata.

Se in futuro decidessi di adottare un bambino, da grande gli racconterò una buona parte di tutto ciò e gli darò fiducia e lo sosterrò durante il suo percorso come ho fatto con me stesso e come non hanno fatto come avrebbero dovuto, i miei genitori.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 6 aprile 2016, 15:12

Gio92 ha scritto:In genere se vedo mia sorella o altri adolescenti che vivono la loro adolescenza spensierati e hanno una vita tutto sommato tranquilla ed ordinata, mi viene non poca invidia. Ma se penso invece, a chi a 30/35/40 anni non si è mai realizzato professionalmente/personalmente o chi addirittura, come qualcuno nella mia famiglia materna ha deciso di farla finita, io mi reputo davvero fortunatissimo. Cerco di guardare chi sta o è stato peggio di me per confortarmi.

So che non è bello farlo ma mi viene naturale e credo che sia un istinto umano.
Diciamo che l’adolescenza non è tutto quel “paradiso” che si vuole dipingere. Ci sono una marea di fattori che possono farci vivere l’adolescenza in maniera non proprio felice, sessualità a parte.
Il fatto di essere gay in una società come la nostra rende tutto ancora più pesante da vivere.
Diciamo anche che di solito è normale provare invidia per chi sta meglio di noi… comunque hai 24 anni (quasi), hai incominciato a vivere la tua sessualità e ci sono tanti cambiamenti in corso…
Gio92 ha scritto:Se in futuro decidessi di adottare un bambino, da grande gli racconterò una buona parte di tutto ciò e gli darò fiducia e lo sosterrò durante il suo percorso come ho fatto con me stesso e come non hanno fatto come avrebbero dovuto, i miei genitori.
Penso che la vita di un genitore non sia semplice. Purtroppo dobbiamo renderci conto che i nostri genitori sono stati cresciuti ed educati in un certo modo. Penso proprio che il dover vivere certe esperienze che ci feriscono così tanto, alla fine ci porti a relazionarci con gli altri in maniera diversa e più profonda.

Non so perché ma ieri ascoltando questa musica, https://www.youtube.com/watch?v=3VHUCpnH_u0, mi sei venuto in mente…
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da pip75 » mercoledì 6 aprile 2016, 18:43

Da "genitore Rainbow" posso solo suggerirti per mia esperienza che la vera realizzazione sociale/personale si ottiene dopo tante "batoste". Ogni esperienza bella o brutta che sia fa appunto "esperienza" e fara' di te l'uomo che un giorno diventerai. Sono sicuro che in un futuro prossimo troverai la persona giusta per condividere un percorso insieme. Come ho detto, almeno nel mio caso, la maturità l'ho acquisita a suon di "cadute" e presa di coscienza di me per rialzarmi piu' forte di prima.
PS. Per il discorso dell'HIV, se puo' farti sentire meglio, puoi fare gia' un test 3/4 settimane dall'accaduto che ti dovrebbe dare un risultato vicino al 99%. Quindi valuta se sei un tipo particolarmente ansioso.
Ciao e buona serata.

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Gio92
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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da Gio92 » martedì 12 aprile 2016, 17:42

IsabellaCucciola ha scritto:
Gio92 ha scritto:In genere se vedo mia sorella o altri adolescenti che vivono la loro adolescenza spensierati e hanno una vita tutto sommato tranquilla ed ordinata, mi viene non poca invidia. Ma se penso invece, a chi a 30/35/40 anni non si è mai realizzato professionalmente/personalmente o chi addirittura, come qualcuno nella mia famiglia materna ha deciso di farla finita, io mi reputo davvero fortunatissimo. Cerco di guardare chi sta o è stato peggio di me per confortarmi.

So che non è bello farlo ma mi viene naturale e credo che sia un istinto umano.
Diciamo che l’adolescenza non è tutto quel “paradiso” che si vuole dipingere. Ci sono una marea di fattori che possono farci vivere l’adolescenza in maniera non proprio felice, sessualità a parte.
Il fatto di essere gay in una società come la nostra rende tutto ancora più pesante da vivere.
Diciamo anche che di solito è normale provare invidia per chi sta meglio di noi… comunque hai 24 anni (quasi), hai incominciato a vivere la tua sessualità e ci sono tanti cambiamenti in corso…
Gio92 ha scritto:Se in futuro decidessi di adottare un bambino, da grande gli racconterò una buona parte di tutto ciò e gli darò fiducia e lo sosterrò durante il suo percorso come ho fatto con me stesso e come non hanno fatto come avrebbero dovuto, i miei genitori.
Penso che la vita di un genitore non sia semplice. Purtroppo dobbiamo renderci conto che i nostri genitori sono stati cresciuti ed educati in un certo modo. Penso proprio che il dover vivere certe esperienze che ci feriscono così tanto, alla fine ci porti a relazionarci con gli altri in maniera diversa e più profonda.

Non so perché ma ieri ascoltando questa musica, https://www.youtube.com/watch?v=3VHUCpnH_u0, mi sei venuto in mente…
Ti sono venuto in mente perchè anche io faccio musica del genere, forse! Lo stile della musica che hai postato è uno stile vicino alla mia sensibilità e in qualche modo si accomuna a tutto ciò che racconto nel forum.

Sono una persona che ha sofferto molto e questa sofferenza esce fuori attraverso la musica o i miei scritti.
Ma non ci deve essere solo questa! Deve esserci una risoluzione positiva. Le mie musiche non sono solo tristi; spesso all'interno c'è una risoluzione positiva, perchè un buon artista deve saper giostrare le emozioni attraverso la musica.

Una cosa che ormai mi viene automatica è quella di dare positività intorno e spero che le persone se ne accorgano. Ormai non dò più l'impressione di un ragazzo sofferente come in passato perchè ritengo che nessuno abbia il diritto di sapere come ho sofferto, sono fatti miei e lo faccio sapere solo a poche persone e fidate, tra le quali rientrate anche voi.
Bisogna emanare energia positiva e spesso bisogna sforzarsi un pò! Non solo aiuta le persone intorno ma aiuta noi stessi.

La vita è bella e va vissuta in pieno :)
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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da Peter93 » martedì 7 giugno 2016, 14:54

Ciao Gio92, leggendo la tua esperienza mi sono ritrovato in molti aspetti.
Ho compiuto 23 anni a maggio e come te ho alle spalle un passato davvero molto difficile che mi ha segnato purtroppo anche nel carattere e dal quale solo negli ultimi 2 anni sono riuscito a risollevarmi. Avevo autostima e fiducia in me stesso pari a zero e questo mi ha portato anche a soffrire di DOC e reprimere la mia sessualità per molto tempo. Ho fatto la mia prima esperienza da poco con un ragazzo limitandoci ad un rapporto orale reciproco. Ci siamo conosciuti in chat e da subito mi ha fatto una buona impressione visto che a differenza di molti altri non ha cominciato a parlare subito di sesso. L'ho informato che per me sarebbe stata la prima volta, che non cercavo solo sesso e che per il momento mi sarebbe bastata anche un'amicizia ed a lui andava anche bene. Ho fatto un viaggio in macchina di 2 ore pur di conoscerlo di persona perché pensavo che un ragazzo così sensibile e disposto semplicemente a parlare non sarebbe stato semplice trovarlo in futuro. Da parte di entrambi c'era solo la voglia di conoscersi ma quando ci siamo visti è scattato qualcosa di inaspettato. Eppure non sono proprio il tipo che al primo appuntamento vuole fare certe cose ma ho seguito l'istinto e mi sono lasciato andare alle emozioni che provavo in quel momento. Seguono lunghi scambi di messaggi molto affettuosi fino a quando un bel giorno lui non ne vuole più sapere. Ed io sono rimasto qui a piangere e disperarmi per questa situazione, trascurando anche i miei impegni all'università. Probabilmente lui mi avrà archiviato come uno dei tanti ma per me è stato diverso. Tutto questo solo per essermi illuso tanto per tutte le belle cose che mi diceva e che mi stavano aiutando molto. Non vorrei esagerare parlando di amore ma credo che qualcosa di più non solo da parte mia ma anche da parte sua ci fosse visto che ha continuato a cercarmi anche dopo esserci visti. Sono esperienze molto dolorose, sopratutto per chi magari è alle prime armi ed ha certe aspettative, ma penso che aiutino a crescere. Di sicuro la prossima volta cercherò di essere molto più cauto e di non farmi coinvolgere troppo. Un caro saluto :)

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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 8 giugno 2016, 19:29

Peter93 ha scritto:Probabilmente lui mi avrà archiviato come uno dei tanti ma per me è stato diverso.
Peter, parliamoci chiaramente, se uno cerca una “botta e via”, una volta che la cosa è successa non si fa più sentire, mica ti continua a messaggiare.
Peter93 ha scritto:Di sicuro la prossima volta cercherò di essere molto più cauto e di non farmi coinvolgere troppo.

Questi sono i casi in cui è difficile dare un consiglio. Da una parte è ovvio che quando si viene feriti ci si chiuda a riccio verso il mondo esterno, e si incomincia a pensare che forse il lasciarsi andare il meno possibile sia la soluzione. Ci si dice: “Non voglio più innamorami; Non voglio più soffrire così; Nessuno merita il mio amore, anche perché sono tutti stronzi…”. Nonostante questo ragionamento sia condivisibile, penso che sia bello dare se stessi al 100%. Perché penso che dimostri di non essere diventati “aridi” come persone. Lo so che forse il ragionamento è un po’ complicato (mi è difficile anche descriverlo a parole).
Peter93 ha scritto:Seguono lunghi scambi di messaggi molto affettuosi fino a quando un bel giorno lui non ne vuole più sapere.
Molte volte è difficile “decifrare” i nostri sentimenti quando li proviamo, figuriamoci quelli di un’altra persona.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da Peter93 » mercoledì 8 giugno 2016, 21:47

Hai proprio ragione Isabella, ho cercato di capire che cosa gli possa essere passato in mente ma ci ho rinunciato. Nonostante tutto la voglia di innamorarmi non mi è passata affatto, anzi spero di trovare presto qualcuno a cui dare tutto me stesso ma ovviamente un po' di paura di soffrire ancora ce l'ho. Magari si tratta solo di incontrare la persona giusta e lasciarsi andare.

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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da Gio92 » giovedì 9 giugno 2016, 17:31

Lo troverai Peter. Anche io lo troverò. Ma ciò non toglie che l'impatto emotivo negativo non si può evitare, purtroppo è così.

Purtroppo la vita ci pone degli scalini molto ripidi da salire e se non si sale si rischia di rimanere sempre allo stesso punto, ma come diceva Eraclito panta rei, ovvero, tutto scorre. E visto che tutto scorre non possiamo rimanere sempre allo stesso punto e a volte dobbiamo salire degli scalini enormi ma lo dobbiamo fare. E' questa la vita. Ti faccio comunque i complimenti per esserti vissuto comunque un'esperienza, anche se non positiva, ma pur di farti 2 ore di viaggio hai deciso di incontrarlo e questo denota il tuo essere pronto a costruire un rapporto amicale o una relazione.

Detto questo, voglio raccontare ciò che mi è successo stamattina riguardo il ragazzo che ho rivisto, da quì in poi lo chiamerò A.


Stamattina sono stato all’uni e mi sento molto demoralizzato perché dovrò sostenere un esame scritto in cui il prof mi ha detto che non sono molto pronto. Fa così con tutti ma mentre gli altri addirittura gli ridono appresso io come al solito, essendo molto sensibile, ho paura che mi bocci, anche perché questo esame l’ho già sostenuto e sono stato bocciato. Ero davvero demoralizzato e qualcuno mi ha anche detto “stai tranquillo che sei pure più bravo di me e ce la farai”.

Sono stressato perché durante l’inverno ho fatto una marea di cose che non sto a raccontare altrimenti non la finirei più, tra le quali c’è anche l’incontro di un paio di mesi fa con A.
Ero demoralizzato. Finita la lezione esco dall’uni, prendo la metro e torno a casa. Nel frattempo ascolto musica pop-rock con gli auricolari per tirarmi su col morale e vedo un ragazzo che parla con altre due ragazze. Questo ragazzo è molto carino e leggermente effeminato e mi dava l’idea di un ragazzo gay. Però c’era un signore davanti a me e non vedevo bene. Poi mi accorgo che oltre a lui e le due ragazze c’era A.

Ho avuto un colpo. Ho detto “ma sto sognando?”, invece era proprio lui, con gli occhiali da sole sulla fronte che parlava e si divertiva con questi tre ragazzi. Lui non mi notava, poi ad un certo punto mi ha visto e faceva finta di non vedermi. Poi è sceso ad una fermata prima della mia insieme a quest’altro ragazzo.
In quel momento sono stato malissimo. Gli ho anche dedicato una musica che ascolto spesso e che lui non ha mai ascoltato e suppongo che non gli piacerebbe nemmeno se la ascoltasse perché non è il suo genere, visto che è un tipo da discoteche etc.
Già ero demoralizzato di mio, poi ad un certo punto lui e il ragazzo salutano la ragazza (l’altra ragazza era scesa prima) e scendono. Io volevo piangere per tutta la situazione che stavo vivendo.
Allora mi dico “ok, piangi pure, ma non qui davanti alla gente, ma quando andrai al parcheggio e salirai in macchina”.

E così faccio. Non sono masochista ma ne avevo bisogno. Salgo in macchina, metto la colonna sonora che ho composto e che mi ricorda la notte passata insieme a lui e piango tantissimo e dicevo “non me ne va bene una!” e piangevo. Mi guardo allo specchietto della macchina e avevo un viso rossissimo e gli occhi gonfi , era tutto il dolore che provavo in quel momento. Adesso sto meglio ma sono ancora molto triste.
Poi mi asciugo con un fazzolettino e durante il viaggio, mentre ritorno a casa comincio a riprendermi emotivamente ascoltando una canzone allegra che ho su un cd.
Non voglio più abbattermi anche se ancora mi viene da piangere. E’ stato un colpo duro da accettare. Ma perché non riesco a togliermelo dalla testa?

Credevo di averlo fatto invece ritorna sempre lui, il suo ricordo mi ossessiona.

Oggi però mi sono dedicato ad un ragazzo di 14 anni che è nostro amico di famiglia e che mi ha raccontato delle sue vicende su whatsapp e dice che vuole molto bene a me e a mia madre, lui per me ormai è un fratellino e gli ho dato coraggio, ieri voleva tentare il suicidio. Mi sono detto “ e chi meglio di me può aiutare altre persone in difficoltà, proprio io che ho avuto delle sofferenze sovraumane!”.

L’ho fatto perché innanzitutto sentivo il bisogno di proteggere questo ragazzo con una storia familiare tragica, al di la dell’episodio di stamattina, gli ho dato positività e allo stesso tempo gli ho fatto capire che sono dalla sua parte. Ma lo faccio soprattutto perché il bene deve vincere sempre, Il ragazzo A non lo dimenticherò mai ma il suo ricordo non deve abbattermi e ormai la forza di volontà nel riprendermi dalle cadute è diventata come una maglietta che indosso tutti i giorni, è diventata IL MIO STILE DI VITA.
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Re: Prima esperienza (deludente) gay

Messaggio da IsabellaCucciola » giovedì 9 giugno 2016, 19:08

Gio92 ha scritto:Stamattina sono stato all’uni e mi sento molto demoralizzato perché dovrò sostenere un esame scritto in cui il prof mi ha detto che non sono molto pronto. Fa così con tutti ma mentre gli altri addirittura gli ridono appresso io come al solito, essendo molto sensibile, ho paura che mi bocci, anche perché questo esame l’ho già sostenuto e sono stato bocciato. Ero davvero demoralizzato e qualcuno mi ha anche detto “stai tranquillo che sei pure più bravo di me e ce la farai”.
Allora Gio, ci sono dei professori che hanno un po’ questo “vizio” di lamentarsi dicendo che gli studenti non sono mai abbastanza pronti. Tu pensa a ripassare, e cerca di non farti venire delle ansie perché alla fine sono solo controproducenti.
(Ho trovato in Rete questa frase che ritengo più che giusta: “L’università è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il “Chi me l’ha fatto fare” e le bestemmie…”).

Riguardo ad A
Può darsi che A quando ti ha visto non sapeva cosa fare. Ci sono dei momenti in cui quando vediamo una persona non è che non la salutiamo perché abbiamo qualcosa nei suoi confronti ma perché c’è una specie di “imbarazzo” (?), “ansia” (?), perché non si sa come comportarsi.
Diciamo che hai accumulato veramente tanto stress in questi mesi e in più ci aggiungiamo l’ansia del tuo professore, direi che il fatto di avere bisogno di piangere sia una cosa normale.
Gio92 ha scritto:Ma perché non riesco a togliermelo dalla testa?
Ci sono delle persone che ci entrano nel cuore. Non so bene il perché queste persone abbiano più facilità a entrarci ma è così. Sono delle persone che ci hanno fatto vivere delle emozioni particolari e queste emozioni lasciano delle tracce dure da “lavare” via. Penso che soprattutto quando siamo soli e tristi, sentiamo il bisogno di voler vivere di nuovo le emozioni con queste persone.
Gio92 ha scritto:Oggi però mi sono dedicato ad un ragazzo di 14 anni che è nostro amico di famiglia e che mi ha raccontato delle sue vicende su WhatsApp e dice che vuole molto bene a me e a mia madre, lui per me ormai è un fratellino e gli ho dato coraggio, ieri voleva tentare il suicidio. Mi sono detto “E chi meglio di me può aiutare altre persone in difficoltà, proprio io che ho avuto delle sofferenze sovraumane!”.
L’ho fatto perché innanzitutto sentivo il bisogno di proteggere questo ragazzo con una storia familiare tragica, al di là dell’episodio di stamattina, gli ho dato positività e allo stesso tempo gli ho fatto capire che sono dalla sua parte. Ma lo faccio soprattutto perché il bene deve vincere sempre
È veramente bello quello che hai fatto Gio :) ! Forse la sofferenza ha l’unico “pro” il fatto che ci permette di affinare la nostra sensibilità in modo da essere più aperti per stare vicino a chi sta soffrendo.

Un abbraccio Gio :D !!!!!!
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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