Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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IsabellaCucciola
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 1 giugno 2016, 18:42

Gio,
per quanto si possa essere arrabbiati e si abbia voglia di, metaforicamente, “menare le mani”, penso sia inutile iniziare un discorso con accuse, e incazzarsi. Meglio iniziare in maniera calma e spiegare le proprie ragioni, e cercare di far capire quanto si è stati male per un certo comportamento.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Gio92
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da Gio92 » giovedì 2 giugno 2016, 15:39

L'ho pensato anche io.

Il fatto è che sono molto amareggiato per tutti questi anni e non sono orgoglioso di niente, anzi, sto pagando il prezzo di tutto quello che ho fatto, che da un lato mi ha salvato dalla depressione ma dall'altro mi ha solo stancato e innervosito.
Ora c'è molto altro lavoro da fare e lo farò da solo, visto che ormai diventato il coach di me stesso.
E ogni tanto vorrei un po' di pace mentale ma probabilmente arriverà da sola e forse se mi chiarirò con lui, male che vada almeno l'ultima seduta è servita per chiudere ufficialmente questo lungo percorso.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Birdman
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da Birdman » giovedì 2 giugno 2016, 23:48

Ciao Gio, non posso che condividere il consiglio che ti ha dato Isabella, perché se è vero che alcuni comportamenti del tuo terapeuta ti hanno causato problemi, è anche vero che lui agisse in buona fede. Io penso che sarebbe un peccato terminare con una sfuriata o qualcosa del genere perché, alla fin dei conti, lui ha dato il suo contributo, anche importante, nel tuo prodigioso processo di guarigione, e concludere in questa maniera sarebbe a mio avviso ingiusto. Sarebbe un po' come condannarlo per alcuni errori (anche pesanti è vero) che ha commesso in un percorso lunghissimo, trascurando tutto quel che di positivo ha fatto (e penso che ce ne sia).
Dovresti discutere con calma delle ragioni che ti spingono a interrompere la terapia, facendogli capire quali sono stati i punti critici che ti hanno portato a questa conclusione.
Farlo con rabbia potrebbe non essere risolutivo, e magari ti farebbe star bene adesso, ma poi magari in futuro potrebbe dispiacerti, quando rivedrai il tuo percorso da un'altra prospettiva.
Certo, dovrai fargli capire che quegli errori che ha commesso proprio non ti sono andati giù, ma cerca di farlo senza "sputare fiamme".
Spero di esserti stato utile.
Alla prossima!

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Gio92
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da Gio92 » domenica 5 giugno 2016, 21:44

Voglio raccontare com'è andata ieri. E cioè molto bene.
In pratica lui già aveva capito che avevo rabbia nei suoi confronti dai miei scritti che gli inviavo su whatsapp.
Ma visto che lui è molto "strategico" e quindi sa come descrivere le dinamiche in modo chiaro e facendomi capire tutto, ho capito che io avevo frainteso le sue parole. E' lunga da spiegare, circa il sovrappeso e altri problemi etc.etc.

Sta di fatto che la terapia (l'ultima di questo enorme ciclo di 6 anni e mezzo) è durata non un'ora ma un'ora e mezza in cui abbiamo parlato molto e mi sono riconciliato con lui, sentivo il bisogno di farlo. Lui mi ha detto che è stato molto grato del fatto che io sia andato a trovarlo e che aspettava proprio che accadesse ciò per chiarirsi con me e farmi capire che avevo franteso alcune cose.
Ci siamo salutati egregiamente e mi ha detto che se durante l'esplorazione del mondo sentissi il bisogno di contattarlo, posso farlo perchè lui si è definito "mio alleato", ovvero rientra nella schiera delle persone che mi sostiene (oltre ai miei genitori e poi ci saranno degli amici che lo faranno). Anche se mi ha detto che posso farcela benissimo da solo, come già sto facendo e quindi è avvenuto lo stacco.
Non sto inventando nulla, sono sue testuali parole.
Anzi, mi dispiace per il fatto che nella mia mente l'ho odiato in questi due mesi e da una parte mi sento in colpa di averlo fatto. L'importante è che ci siamo chiariti.

Ora il resto del lavoro è ciò che succederà nella mia vita, come già sto facendo.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

Alyosha
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da Alyosha » lunedì 6 giugno 2016, 7:23

Sono molto contento di come hai affrontato la cosa, a volte il miglior modo per allontanarsi è semplicemente salutarsi. Può sembrare banale, ma non lo è per nulla. Arrabbiarsi, vedere come capitali i piccoli difetti che infondo ci sono sempre stati e che si è sempre tollerati sono tutti modi per allontanarsi senza sentire la tristezza e insieme la gioia della separazione, perché si tratta pur sempre di un passo per te super positivo. Sei stato bravo a non agire di impulso.
Ultima modifica di Alyosha il martedì 7 giugno 2016, 14:07, modificato 1 volta in totale.

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Gio92
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da Gio92 » lunedì 6 giugno 2016, 19:49

Oggi sono andato dal supervisore e gli ho detto tutto ciò. Gli ho inoltre detto che ho ancora molte cose da smaltire del passato, so che sembro noioso e ripetitivo ma purtroppo sono ancora parecchio scottato.

Voglio lavorare su me stesso per far sì, come mi ha detto il supervisore, che queste cicatrici non siano troppo dolorose per me da oggi in poi. Purtroppo la storia non si può cambiare, ognuno di noi si porta delle sofferenze interiori, ma sinceramente parlando, credo che il mio vissuto appartenga a poche persone, è stato troppo doloroso e pesante dal punto di vista emotivo.

Voglio ringraziare anche tutti voi di progetto gay soprattutto per il fatto di esservi immedesimati nella mia storia come se l’avesse vissuta anche voi, siete stati molto bravi nel darmi consigli scendendo nei dettagli e in questo forum mi sono sempre sentito a casa. Vi ringrazio davvero tanto e ringrazio anche e soprattutto Project che ha sempre seguito le mie vicende online anche tramite le nostre lunghissime chattate. Grazie a tutti anche per la pazienza che avete avuto nei miei confronti e anche chi ce l’ha in chat la sera, sono un tipo particolare e molto irritabile e spesso sono sfociato nell’arroganza ma chiedo scusa se ho ferito qualcuno, non era mia intenzione.

Forse quando un ragazzo mi accoglierà tra le sue braccia e mi farà sentire protetto io sicuramente mi addolcirò di nuovo e potrò provare l’ebbrezza di stare bene e di essere amato senza essere giudicato, quella dolcezza che spesso caratterizza un bambino quando non ha ancora sofferto e non ha ancora capito la vita cos’è, ovvero un alto e basso continuo.

Mi vedo ancora rigido per certi versi e sembrerà strano, ma anche se ho superato le mie paure e anche se rispetto al passato un po’ mi sono ammorbidito ma ho ancora rancore. Basterebbe un qualcuno che mi dicesse “ti voglio bene” e tutta la rabbia da 100 passerebbe a 0. Vorrei che accadesse ora ma non accade, intanto proseguo con i miei obiettivi.

Riguardo lo psico, prima di andare lì mi ero detto che arrabbiarsi non serve a nulla e ho agito da persona matura. Inoltre c'è da dire che mi conosce da piccolo e poi ha sempre avuto una sorta di potere su di me, quasi "ipnotico", e di un'estrema calma anche quando a volte esprime concetti forti con un tono di voce fermo e una parte di me lo ha "mitizzato". In parte mi ha trasmesso un atteggiamento calmo fisico e verbale e spesso quando parlo e gesticolo sembro che imito lui, ma in realtà mi ha positivamente condizionato e ho appreso qualche suo atteggiamento. Vorrei precisare che con queste parole non sto dicendo che mi sono infatuato di lui o altro, non vorrei essere frainteso ma in generale ammiro lui ma ammiro chi lavora per il sociale e lo fa bene.


Intanto continuerò a frequentare il forum e tempo permettendo cercherò di commentare le storie degli altri utenti e per quanto possibile cercherò di tendere la mia mano, anche se virtualmente.

Buon pomeriggio :) vi abbraccio
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da progettogayforum » lunedì 6 giugno 2016, 21:16

Grazie delle belle cose che mi dici, mi fanno veramente piacere, ma mi fa più piacere vedere che cosa sei riuscito a fare. Hai saputo far fronte a problemi seri e non ti sei scoraggiato, hai lavorato su te stesso e hai creduto nel tuo futuro e devo dire che hai fatto un ottimo lavoro. Insomma, Gio, sei veramente un grande e non ti sei fatto piegare da niente e da nessuno! Avanti sempre così!!
Un forte abbraccio!!

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IsabellaCucciola
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Re: Fase di ricaduta psicologica? o fase di stallo?

Messaggio da IsabellaCucciola » martedì 7 giugno 2016, 13:05

Gio92 ha scritto:In pratica lui già aveva capito che avevo rabbia nei suoi confronti dai miei scritti che gli inviavo su whatsapp.
Ma visto che lui è molto "strategico" e quindi sa come descrivere le dinamiche in modo chiaro e facendomi capire tutto, ho capito che io avevo frainteso le sue parole.
[…]
mi dispiace per il fatto che nella mia mente l'ho odiato in questi due mesi e da una parte mi sento in colpa di averlo fatto. L'importante è che ci siamo chiariti.
Il problema dei fraintendimenti è quello di generare malesseri, e nervosismo verso una persona, però la cosa migliore in questi casi è proprio quella di parlare e soprattutto di chiarirsi. Tenersi dentro le cose non serve a nulla, anche perché continuiamo a pensarci e più ci pensiamo e più ingrandiamo le cose e i nostri sentimenti diventano sempre più pesanti, fino a sfociare in una sorta di “odio”. Anche se più che odio girano le balle.
Il chiarirsi è come se facesse partire da zero le cose, cioè, ci siamo chiariti, bene, adesso è come se non fosse successo nulla.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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