GAY E DEPRESSIONE

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Rispondi
Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5978
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

GAY E DEPRESSIONE

Messaggio da progettogayforum » venerdì 17 giugno 2016, 11:06

Caro Project,
ti scrivo in uno stato d’animo molto emotivo e incerto. Oggi pomeriggio mi ha chiamato il mio ex, anzi dovrei dire il mio primo ragazzo (lo chiamerò Marco) e mi ha detto che si sente strano, che ha un atteggiamento negativo di fonte alla vita e che non vede bene il suo futuro. Tutto questo mi mette in uno stato di agitazione. Ma forse è meglio che io mi spieghi più chiaramente, perché penso che non si sia capito assolutamente nulla. Io voglio bene a Marco, ma gli voglio bene veramente. Lui è stato il mio primo ragazzo e io sono stato il primo per lui; con i ragazzi che ho avuto dopo di lui non c’è mai stato nulla di paragonabile a quello che c’è stato con Marco. Poi lui ha conosciuto altri ragazzi e ci siamo lasciati, ma solo nel senso che non eravamo più una coppia, perché abbiamo continuato a sentirci e direi pure a volerci bene, abbiamo continuato a parlare in modo serissimo, insomma, tra noi si è mantenuto un rapporto importante. Oggi, quando mi ha chiamato, ero felice. Non lo sentivo da qualche giorno e mi mancava, mi mancava proprio tanto. Quando mi ha chiamato gliel’ho detto, ma gliel’ho detto proprio con grande affetto. Lui mi ha risposto che questo lo mette in difficoltà, perché lui sa che non prova per me gli stessi sentimenti. Ma io non vorrei in nessun modo togliergli la sua libertà, non vorrei riprovare a mettermi con lui come coppia, perché non funzionerebbe, io gli voglio bene com’è, non voglio nulla di diverso da quello che lui ha sempre fatto spontaneamente. Quando gli dico che gli voglio bene quasi si preoccupa e non riesce a capire che a me va bene così, che lui non mi ha mai tradito, mi ha cambiato la vita e mille volte in meglio, mi ha fatto crescere emotivamente, mi ha insegnato tante cose che io non avevo mai considerato importanti ma che erano importantissime. Quando ci siamo lasciati non mi sono sentito tradito perché sapevo che qualcosa tra noi non si sarebbe comunque interrotto. Lui pensa di avermi illuso e poi di avermi abbandonato, ma io non l’ho intesa affatto così. Tra noi nulla ha seguito uno schema, ma nonostante tutto, ancora adesso, quando parliamo si sente una corrente emotiva fortissima, forse dovrei dire “io sento…” ma quando uno ti cerca per parlare con te a cuore aperto significa che ti considera una persona affidabile, cioè che si fida di te. Quando lo sento malinconico lo abbraccerei e forse farei anche l’amore con lui, che adesso non ha un ragazzo da qualche mese, ma poi mi chiedo se una cosa simile sarebbe veramente utile, se potrebbe veramente allontanare la sua malinconia, e qualche volta penso che potrebbe solo accentuarla. Quando stavamo insieme, specialmente i primi tempi, stare con lui era bellissimo perché allora non si faceva problemi e viveva in modo molto spontaneo. Ha una certa tendenza alla malinconia, specialmente in questi giorni. Gli ho detto che forse è perché adesso non ha un ragazzo, ma lui mi ha risposto che quando aveva il ragazzo era lo stesso, col ragazzo stava bene, ma non stava bene con se stesso. È un po’ in crisi con gli studi (che ha quasi finito), non studia come dovrebbe, ma è oggettivamente un ragazzo intelligentissimo e ha ottenuto risultati veramente notevoli, quello che lo rovina è il tono depresso dell’umore, la sfiducia in se stesso, il farsi mille scrupoli, anche con me. Non ti nascondo che ho desiderato più volte che si creasse con lui una qualche forma di convivenza, perché vederlo, sentire la sua voce e pensare di poter fare qualcosa per tirarlo fuori dalla sua malinconia, sono le cose che più desidero. Poi, se ci penso con un minimo di distacco, mi rendo conto che mi sto costruendo tutto un film che ha basi molto deboli, forse. Mi sono chiesto se posso fare veramente qualcosa per lui, senza invadere troppo, lasciandogli la sua autonomia più totale ma a questa domanda non so rispondere, ho paura di chiamarlo al telefono e anche di mandargli un sms, mi limito a giocare di rimessa, ad esserci in modo entusiastico quando è lui che mi chiama, a dirgli che gli voglio bene, lui si schermisce molto ma penso che gli faccia piacere. Non penso che abbia molte persone che gli vogliono bene veramente. Quando parliamo mi accorgo che non ha rimosso il periodo in cui siamo stati insieme e da quello che dice capisco che per lui sono ricordi positivi, sia per la cosa in sé, sia perché, a distanza di anni, non ci siamo persi di vista. Certo, io penso a lui mille volte al giorno e lui è perso nei suoi pensieri, è come se non capisse quanto è importante e anche quanto è mostruosamente intelligente. È sfiduciato, ha scarsa stima di sé, si colpevolizza, tende a lasciare andare le cose per la loro strada, come se non avesse voglia di combattere per qualcosa di veramente suo. Dopo la laurea potrebbe molto concretamente andare all’estero, ma è come se la cosa non lo interessasse veramente, dice che si sentirebbe spiantato più di come ci si sente qui in Italia. Certe volte tento di scuoterlo ma è come se io non potessi arrivare se non ad un certo livello della sua anima, come se non potessi entrare nella parte più oscura, quella dalla quale vengono i pensieri depressivi. Non credo che quei pensieri derivino dall’essere gay o dalle sue storie affettive più o meno complicate, penso che la loro origine sia più remota, più legata alla prima infanzia, ai rapporti coi genitori, alle frustrazioni subite in casa o a scuola. Ogni tanto accenna a queste cose ma tende a rimuoverle e a restare nella sua malinconia come se fosse una condizione originaria. Non è sempre depresso, anzi, certe volte è di umore ottimo, ma qualche volta scivola in periodi di depressione forte, in cui ragiona molto, ma sempre in astratto e il suo ragionare serve a distruggere ideologie e speranze e a svuotare dall’interno i sentimenti.
Caro Project, mi sento piuttosto agitato quando lo vedo depresso, io vorrei con tutto il cuore che fosse felice perché è un ragazzo buonissimo, che non ha mai fatto male a nessuno. Continuo a pensare a lui e a come tirarlo fuori dalla sua malinconia… ecco, questo è oggi il mio stato d’animo. Che poso fare?
Diego

Avatar utente
agis
Messaggi: 1222
Iscritto il: sabato 28 dicembre 2013, 22:27

Re: GAY E DEPRESSIONE

Messaggio da agis » venerdì 17 giugno 2016, 12:21

Eh vabbè e tu che gli hai detto? :)

Avatar utente
Gio92
Utenti Storici
Messaggi: 633
Iscritto il: domenica 6 settembre 2009, 18:19

Re: GAY E DEPRESSIONE

Messaggio da Gio92 » venerdì 17 giugno 2016, 19:06

L O L

ho letto solo l'inizio della storia (magari poi la leggerò meglio con calma qualche altra volta perchè adesso non mi va), però ho visto la risposta di agis sotto :lol:

Agis, credo che project abbia parlato in privato con questo ragazzo ma non credo che svelerà i dettagli quì sul forum :lol:
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

Avatar utente
agis
Messaggi: 1222
Iscritto il: sabato 28 dicembre 2013, 22:27

Re: GAY E DEPRESSIONE

Messaggio da agis » venerdì 17 giugno 2016, 19:26

Ma non volevo mica un report parola per parola Gio ^_^
Mi accontentavo di un piccolo abrégé... 8-)

Avatar utente
Gio92
Utenti Storici
Messaggi: 633
Iscritto il: domenica 6 settembre 2009, 18:19

Re: GAY E DEPRESSIONE

Messaggio da Gio92 » venerdì 17 giugno 2016, 21:24

L'abrègè non lo avrai mai :mrgreen:
Non è cosa che project fa, di solito.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

Avatar utente
agis
Messaggi: 1222
Iscritto il: sabato 28 dicembre 2013, 22:27

Re: GAY E DEPRESSIONE

Messaggio da agis » venerdì 17 giugno 2016, 22:38

Gio92 ha scritto:L'abrègè non lo avrai mai :mrgreen:
Non è cosa che project fa, di solito.
ihihihihihi vabbè vabbè rinunceremo all'abrégé Gio :D

Rispondi