Emotivamente orfano

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Gio92
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Emotivamente orfano

Messaggio da Gio92 » mercoledì 26 aprile 2017, 22:27

Mi sento così ultimamente. Il titolo si riferisce alla mia famiglia.
Per me la famiglia è molto importante, è il punto di riferimento principale di ogni singolo individuo.
Sento che la mia famiglia è ed è stata soltanto biologica; il mio terapeuta spesso mi dice che se sono andato avanti è grazie al DOC, il che può sembrare un paradosso, in realtà il DOC rappresentava un meccanismo di difesa, di protezione che il mio cervello metteva in atto , eppure alla fine era una trappola anche quella, perchè il DOC non è altro che una trappola, un mostro di carta.

Non mi sento più accettato a casa, sembra che quasi dò fastidio, indipendentemente dalla mia vita sociale che è migliorata anche se non è ancora quella che vorrei, io vorrei un sostegno emotivo da parte dei miei genitori che non fanno altro che trattarmi come se fossi un bambino,non percepiscono che io sono diventato adulto. Ma essere adulti significa comunque mantenere dei contatti emotivi con la propria famiglia.
Io ci tengo molto, magari potreste pensare che io sia all'antica, ma io tengo tantissimo ai miei genitori e alle mie sorelle ma loro spesso pretendono che io sia come altri ragazzi che non hanno sofferto, mi giudicano, mi criticano se rimetto qualche kg che poi perdo subito grazie all'attività fisica che faccio, mi criticano se a volte mi sveglio più tardi, mi criticano sul 90% delle cose che faccio.

Ultimamente quando lo fanno io gli rispondo per ripicca "ecco, il DOC. E' questo il DOC, questo essere iperprotettivi pretendendo che poi io mi responsabilizzi, ma se voi mi stato col fiato sul collo non potrete mai vedermi emancipato".

Il fatto è che io sono già autodeterminato ma il problema è che loro non lo percepiscono. Ma allo stesso tempo sono comunque un ragazzo che si sta costruendo il suo futuro, che studia, segue i corsi, guida la macchina, si è normalizzato dopo un lungo processo di guarigione.
Vi prego, datemi qualche consiglio.

Non dico di essere tornato in depressione ma ho alcuni sintomi come il rimuginio, talmente forte che alcuni minuti fa ho avuto una vertigine, e stavo per cadere. Mi sono seduto subito sul letto, fortunatamente mi è passato.

Mi manca quella sensazione di accoglienza che sento quando ad esempio vado dal terapeuta, o ad esempio quando vado in qualche studio medico per qualche visita, ho quasi vergogna a dirlo ma recentemente ho fatto il test HIV per qualche rapporto non protetto, sono sieronegativo (come pensavo già), ma non ho vergogna a dire che ho fatto il test ma ho vergogna a dire che in quel momento, quando il medico mi ha prelevato il sangue, e sapendo che sono molto emotivo e che dopo svengo, mi ha tranquillizzato, invitandomi a stare seduto ancora altri 5 minuti su quella specie di poltrona dove fa il prelievo, ecco, in quel momento mi sono sentito accolto, protetto, voluto bene, da una persona, un medico che vedo sì e no 2 volte l'anno per le analisi di routine. Quel giorno sono andato da solo al laboratorio perchè i miei ovviamente non dovevano sapere nulla, anche se comunque già sapevo di non avere nulla.
Quel momento mi è rimasto impresso e anche quando sono tornato a casa ci ho pensato e stavo bene, pensavo che una persona estranea mi ha regalato una sensazione che io da molti anni non sento a casa dai miei genitori, il mio dna, ma non vi sembra assurdo?

Consigliatemi qualcosa da fare oltre quello che penso io: mi pongo gli obiettivi anche se non li raggiungo bene perchè non mi sento in forma psicofisica adatta, ma comunque provo a studiare, leggo i capitoli, ripeto anche se la concentrazione non è al massimo e ho 3 esami da dare a Giugno e spero di farcela, esco, vado in palestra, parlo con altri ragazzi all'uni, applico la mindfulness specie quando sono a casa e finalmente ci riesco dopo 2 anni mi sono perfezionato, ma tutto ciò non basta per sopravvivere emotivamente in certi momenti. Ho sempre paura di essere giudicato sul percorso di studi, sulla mia estetica, sulla mia vita dai miei genitori, io cerco di fregarmene ma nessuno ci riesce al 100%.

Vorrei trovare quella sensazione di accoglienza come l'ho trovata al laboratorio col mio medico, sembra una banalità ma io in quel momento mi sono sentito "a casa" , eppure ero in un laboratorio, con la provetta di sangue appena fatta. Lo so che fa ridere, mi sento molto in imbarazzo a dire questa cosa ma ripeto, per me è stato molto bello quel momento.

Vi abbraccio e spero di trovare qualche risposta a breve, vi ringrazio in anticipo e scusate se sono ripetitivo in ogni post, ma ho bisogno di aiuto..

Vi voglio bene
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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progettogayforum
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Re: Emotivamente orfano

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 26 aprile 2017, 23:03

Ciao Gio! Beh il titolo che hai scelto per il post è estremamente significativo. Ho sempre pensato che la famiglia abbia delle responsabilità enormi nel benessere dei figli. Se la famiglia è veramente tale i figli vengono su con delle sicurezze emotive che saranno poi in grado di trasmettere a loro volta a chi verrà dopo di loro, ma se i genitori finiscono per mettere in crisi i figli a forza di critiche e di tentativi di dirigerne la vita, poi è ovvio che ne verranno figli insicuri e ansiosi.
Però, capisco benissimo che per me è facilissimo fare questo discorso perché figli non ne ho e non devo confrontarmi con la realtà e d'altra parte nessuno insegna ai genitori a fare i genitori. La famiglia dovrebbe essere il luogo dell'armonia in cui si impara ad amare, ma purtroppo nella realtà, in famiglia si imparano mille altre cose che con le dimensioni affettive hanno ben poco a che vedere.
Un consiglio mi viene spontaneo: bisogna rendersi conto che se non è stato possibile per tanti anni creare un rapporto come lo si sarebbe desiderato, molto probabilmente è impossibile crearlo e bisogna ridimensionare le attese. Non è facile da accettare ma è un dato di fatto. La testa degli altri non la cambi, neppure quella dei tuoi genitori.
Noi ci conosciamo da parecchi anni e in questi anni hai costruito piano piano una tua autonomia vera e hai fatto passi avanti enormi e in buona parte li hai fatti da solo. Sembra brutto dire che si può contare solo su se stessi, ma è realistico. Non dico affatto che bisogna tagliare i ponti con la propria famiglia, ma che non si può chiedere alla propria famiglia quello che non ci può dare. So che l'idea di aspettarsi dalla propria famiglia meno di quello che si desidererebbe può sembrare una svalutazione della famiglia stessa, ma la famiglia non è un'idea, è fatta di persone con i loro pregi e con i loro problemi, persone che vanno accettate per quello che sono. Puoi trovare da parte di altri delle attenzioni che non ritrovi nella tua famiglia? Certo che può succedere! può suonare strano ma è così.

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agis
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Re: Emotivamente orfano

Messaggio da agis » giovedì 27 aprile 2017, 8:13

Cose che succedono Gio. Come giustamente ti ha detto project anche i tuoi genitori sono esseri umani con tutti i possibili limiti del caso. A me una cosa molto bella al proposito me la disse per la prima volta la mia povera nonna.

Tu diventerai uomo (o donna) quando comincerai a sentirti un po' come il genitore dei tuoi genitori.

Magari era pure un po' esagerata la nonnina a vero dire. Per molti anni, sperabilmente, basta limitarsi a sentirli come "uguali". :)

k-01

Re: Emotivamente orfano

Messaggio da k-01 » giovedì 27 aprile 2017, 17:34

Molte persone e persino i genitori, pensano che criticare sia il miglior modo per correggere i presunti difetti degli altri o dei figli. Ciò che ottengono è l'esatto opposto.
Dando per scontato che intenzionalmente non vogliano ferirti, forse pensano così di aiutarti. O forse sei tu che interpreti come critiche quelle che non sono.

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