Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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ccarr
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da ccarr » lunedì 8 maggio 2017, 13:20

scusate non fate caso a questo secondo messaggio, ho fatto un macello
c-carr

milosmusiker
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da milosmusiker » lunedì 8 maggio 2017, 19:24

Mi dispiace per il tuo disagio. In effetti su cose come la voce ci puoi fare ben poco. Personalmente non sono nemmeno io una montagna di mascolinità nonostante non mi vedo in ruoli femminili. Ad esempio ogni tanto mi parte la mano in gesti "tipicamente gay" oppure mi viene da accavallare le gambe. Una volta stavo attento a non farlo, ora non mi importa più nulla. Anzi sono quasi felice se si capisce che sono gay. Di me le persone dicono sempre che mi comporto come un gentleman e mi muovo con eleganza... Quindi vaffa alla femminilità! Anch'essa ha i suoi lati positivi. E viva i ragazzi delicati e dalla voce femminile come te! Vi adoro

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Gio92
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da Gio92 » lunedì 8 maggio 2017, 22:20

ccarr ha scritto:Ciao Gio92, piacere, rispondo a te:
(però vorrei, agis che leggessi anche tu per sapere cosa pensi dell' "innatismo" di cui sto per parlare dato che non avrei quell'ironia innata di cui parlavamo prima)

Intanto sono del '92 come te quindi ho 25 anni

e ti dico subito che appena ho letto il tuo messaggio mi è venuta una grande speranza ma dopo un po' sono diciamo "tornato sulla terra" o perlomeno ritornato al mio pensiero ordinario, cioè io sono molto "innatista" nel senso che solitamente credo si nasca in un certo modo e con certe qualità e si può intervenire davvero poco su se stessi, o almeno non so dov'è il confine fin dove si può e fin dove "si rimane per sempre se stessi"

Anche per me la virilità è un valore, come più o meno hai detto tu, perché siamo comunque uomini però credo che nel mio caso resterà tale, perché ci sono caratteri di noi stessi che secondo me sono difficili da cambiare

Nel mio caso comunque cosa intendo per effeminatezza:
- voce (e infatti per un periodo provai ad andare da una logopedista per cercare di abbassarla)
- gestualità
- mentre sulla camminata si divide il mondo: c'è chi dice che è da gay c'è chi dice no (devo aggiungere che essendo alto soffro un po' di iperlordosi e ho una postura scorretta)

come vestiario e come look (capelli ecc.) mi vesto come un ragazzo qualunque

MAGARI fosse solo una mia sensazione, e forse in alcuni momenti lo è davvero perché magari mi sto "complessando" da solo e gli altri nemmeno ci fanno caso, però io ho sofferto sin da bambino per il fatto che gli altri vedevano in me qualcosa di diverso, a me "ric**ione" è stato detto sin dalla nascita, certo aggiungo che crescendo ho capito che c'era anche una certa invidia nei miei confronti per via del fatto che ci sono delle differenze economiche tra me e gli altri cittadini del mio paesino (e io mi troverei nell' "alta società" secondo loro, venivo visto come un figlio di papà e quindi essendo più "fine" questo alimentava la LORO idea di effeminatezza ma da bambino non potevo capire tutto questo)

Vorrei davvero che dissentiste sul mio innatismo, vorrei davvero poter credere che si può diventare chi si vuole e come si vuole, ma è davvero così?
Ok, la voce anche se acuta non vuol dire effeminata, perchè dipende come la usi. Prendi ad esempio donne con la voce maschile ma che la usano benissimo e sono iperfemminili anche con una voce doppia , ovviamente intendo il parlato e non il cantato, vedi ad esempio come parla Paola Turci, cerca qualche intervista su youtube che ce ne sono un mare. Se soffri per questa condizione , non è che devi modificare il timbro (è impossibile farlo) ma puoi renderla maschile attraverso ciò che dici, accompagnato da movenze sobrie, ne iper virili, ne iper femminili.

Per il fatto che ti abbiano chiamato "ricchione" mi dispiace tanto, è bruttissimo essere chiamati così, a me non si sono mai permessi a scuola, mi chiamavano con un altra parola forse anche molto peggio che non dirò quì, magari mi avessero dato del ricchione, sarebbe stato molto meglio.

Io ho una voce chiara per essere uomo, ma comunque è maschile, il problema erano solo i gesti che fortunatamente ho cambiato, ad esempio quando fumavo (ho smesso da 2 anni e mezzo) a volte fumavo come le donne e ciò mi creava imbarazzo.

Come te ho un collega dell'uni, e guarda, mi sta molto sul c@zzo ma non perchè sia effeminato e gay dichiarato, anzi, ma per il suo essere vanitoso e allo stesso tempo arrogante, sinceramente di lui l'effeminatezza mi interessa pochissimo.

Alla fine nella vita ci sono anche altre cose che contano però conta anche questo che dici tu, è emotivamente molto rilevante perchè ti crea imbarazzo.

Se poi ci pensiamo, nessuno dice che un uomo debba fare l'uomo e la donna debba fare la donna ma il concetto di mascolinità e di femminilità variano da persona a persona, magari sarai anche effeminato ma puoi esprimere la tua mascolinità nel far vedere agli altri come affronti determinati problemi, essere orgoglioso di ciò, su questo puoi essere virile!

Ripeto, io la voce ce l'ho mascolina ma ho corretto i gesti, potevo benissimo non farlo ma diciamo che mi è venuto automatico anche con la crescita e con il completamento della costruzione della mia identità.

Vorrei chiederti una cosa che sembra c'entri poco ma in realtà credo che un po' è connessa: che rapporti hai con tuo padre? e con tua madre? con chi vai più d'accordo? con chi ti identifichi di più?
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

ccarr
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da ccarr » lunedì 8 maggio 2017, 23:07

Gio92 ha scritto: Vorrei chiederti una cosa che sembra c'entri poco ma in realtà credo che un po' è connessa: che rapporti hai con tuo padre? e con tua madre? con chi vai più d'accordo? con chi ti identifichi di più?
cos'è? psicanalisi?

comunque vado più d'accordo con mio padre (non ve l'aspettavate, eh? ;)), perché è un uomo colto, sensibile (ma forte e coerente nelle decisioni in generale anche se a volte l'ho scoperto un po' remissivo pur di fare il proprio dovere) e aperto di mentalità, infatti solo con lui sono dichiarato tra i miei due genitori sebbene sia (stato) un genitore piuttosto assente per via del lavoro, dove però è molto stimato e autorevole. Mia madre è una donna complicata e con dei problemi e abbiamo un rapporto difficile in cui si parla poco o si litiga amaramente, ma da parte mia sono entrambi abbastanza temuti e rispettati (nel mio thread di presentazione spiegavo anche la mia situazione familiare viewtopic.php?t=5699 ,13° rigo se non ti va di leggere tutto ;)) Però non mi identifico con nessuno dei due, posso notare somiglianze con l'uno o con l'altra ma anche molte differenze di pensiero con entrambi.
c-carr

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Help
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da Help » martedì 9 maggio 2017, 20:47

Ciao ccar,
L'argomento che hai tirato fuori è uno degli argomenti che per me hanno fatto entrare in crisi la maggior parte dei gay. Si sa, la società ti insegna che gay=femmina ma tu ti senti maschio e vai in crisi.

Sinceramente questa cosa dell'effeminato o meno la riscontro in molti maschi, ma dopo i primi 5 minuti neanche ci faccio più caso. Per me è decisamente più penalizzante l'alito cattivo o l'atteggiamento aggressivo. All'effeminatezza si appella chi non ti conosce e chi non vuole conoscerti oltre la superficie.

Non starti a crucciare troppo,
Buona fortuna!

ccarr
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da ccarr » martedì 9 maggio 2017, 20:56

grazie, help!
c-carr

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Gio92
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da Gio92 » martedì 9 maggio 2017, 22:29

ccarr ha scritto:
Gio92 ha scritto: Vorrei chiederti una cosa che sembra c'entri poco ma in realtà credo che un po' è connessa: che rapporti hai con tuo padre? e con tua madre? con chi vai più d'accordo? con chi ti identifichi di più?
cos'è? psicanalisi?

comunque vado più d'accordo con mio padre (non ve l'aspettavate, eh? ;)), perché è un uomo colto, sensibile (ma forte e coerente nelle decisioni in generale anche se a volte l'ho scoperto un po' remissivo pur di fare il proprio dovere) e aperto di mentalità, infatti solo con lui sono dichiarato tra i miei due genitori sebbene sia (stato) un genitore piuttosto assente per via del lavoro, dove però è molto stimato e autorevole. Mia madre è una donna complicata e con dei problemi e abbiamo un rapporto difficile in cui si parla poco o si litiga amaramente, ma da parte mia sono entrambi abbastanza temuti e rispettati (nel mio thread di presentazione spiegavo anche la mia situazione familiare viewtopic.php?t=5699 ,13° rigo se non ti va di leggere tutto ;)) Però non mi identifico con nessuno dei due, posso notare somiglianze con l'uno o con l'altra ma anche molte differenze di pensiero con entrambi.
Non è psicoanalisi, tranquillo, è più che altro perchè io mi sono mascolinizzato molto da quando mi sono identificato anche con mio padre e quindi il lavoro di identità adesso è completo.
Per me identità di genere ed effeminatezza hanno qualcosa in comune, anche se molti si ostinano a dire il contrario.
Non giudico dal punto di vista della morale perchè non esistono regole, ripeto, però se sei effeminato un motivo ci sarà e credimi, ci sono fattori ambientali importantissimi che possono determinarla, ad esempio , come già ti ho suggerito, cerca fisicamente di entrare in un ruolo maschile, immaginati più maschio di quello che sei, sulla voce non puoi fare molto.

Spero non ti abbia infastidito con i miei commenti, non so, sento questa sensazione, se ti senti offeso ti chiedo scusa!
Un abbraccio
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

ccarr
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da ccarr » mercoledì 10 maggio 2017, 0:38

Gio92 ha scritto: Spero non ti abbia infastidito con i miei commenti, non so, sento questa sensazione, se ti senti offeso ti chiedo scusa!
Un abbraccio
No, Gio, non mi sento offeso anzi mi interessano molto i tuoi suggerimenti, come ti dicevo prima danno speranza, la mia paura però è che non so se si possano mettere in pratica senza un po' "fingersi chi non si è davvero" seppur vedendo alcune qualità come un valore o un'aspirazione ma che però forse non ci appartengono davvero. Capito cosa vorrei dire? Non prendere le mie parole nel modo sbagliato, non so come spiegarmi. Come dicevo prima sono un po' "innatista" e vorrei più imparare come fare a rassegnarmi che a fare sforzi che potrebbero generare altra sofferenza o frustrazione. Difficilmente credo che qualcuno possa diventare "chi vuole" nella vita, di solito è più saggio (per quanto amaro) riconoscersi, fare dei compromessi e accettarsi (e io non ci sto riuscendo o magari mi sono fatto un'opinione esagerata di me stesso). Però magari riuscite a farmi cambiare avviso.
c-carr

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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da agis » mercoledì 10 maggio 2017, 7:42

ccarr ha scritto: (però vorrei, agis che leggessi anche tu per sapere cosa pensi dell' "innatismo" di cui sto per parlare dato che non avrei quell'ironia innata di cui parlavamo prima)
leggo... leggo... ccarrino ^_^

naturalmente l'innatismo è un tema filosofico di grande interesse e passibile di complesse elaborazioni consecutive. Ma il costrutto mentale da cui deriva, descritto in italiano dall'aggettivo "innato", è semplicissimo e tautologico.
Significa semplicemente

nato dentro

Una possibile svista, a mio avviso, è considerare ideologicamente questo costrutto
come un qualcosa che ci debba determinare in una oggettività o finanche in una fisicità in via esclusiva. A me pare invece che, ancorché possibile, non esaurisca affatto le possibilità costruttive della nostra attività mentale e qui direi che ppò bastà. Cheddici? ^_^

ccarr
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Re: Perché alcuni gay "sembrano" etero e io no?

Messaggio da ccarr » mercoledì 10 maggio 2017, 13:07

agis ha scritto:
ccarr ha scritto: (però vorrei, agis che leggessi anche tu per sapere cosa pensi dell' "innatismo" di cui sto per parlare dato che non avrei quell'ironia innata di cui parlavamo prima)
leggo... leggo... ccarrino ^_^

naturalmente l'innatismo è un tema filosofico di grande interesse e passibile di complesse elaborazioni consecutive. Ma il costrutto mentale da cui deriva, descritto in italiano dall'aggettivo "innato", è semplicissimo e tautologico.
Significa semplicemente

nato dentro

Una possibile svista, a mio avviso, è considerare ideologicamente questo costrutto
come un qualcosa che ci debba determinare in una oggettività o finanche in una fisicità in via esclusiva. A me pare invece che, ancorché possibile, non esaurisca affatto le possibilità costruttive della nostra attività mentale e qui direi che ppò bastà. Cheddici? ^_^
In altre parole stai dicendo che non deve diventare una scusa per non fare un c***o?
c-carr

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