E daje, si riscrive tutto daccapo -.-
Non ho affatto un'idea negativa di te, tuttavia abbiamo sicuramente esperienze diverse, le mie purtroppo mi hanno portato a lasciare il mondo dell'infanzia in modo traumatico a 13 anni, da allora ogni mio sogno è stato spezzettato ed ora non ne ho nessuno, cerco di vivere la vita giorno per giorno e cerco cose vere e reali. Questo è quello che *CERCO* di fare, poi quello che faccio è un'altra storia... anche io do molta importanza a storie mai nate e che mai nasceranno, ma cerco di impormi nel vivere esperienze vere e non lasciarmi andare nel mio mondo dei sogni.Mi dispiace che ti abbia passato un'idea sbagliata di me...
Le tue parole mi spaventano e non so cosa dirti, sei troppo realista tanto che dimentichi che oltre la realtà esiste qualcos'altro...
Ho capito, avevo già capito in realtà... qui è proprio un concetto diverso di poesia ad aver "fregato" la nostra mutua comprensione. Per me una poesia, un'opera d'arte in generale, è tutta istinto, le riedizioni (che purtroppo anche io ogni tanto faccio) in cerca di una perfezione non funzionano. Nella vita reale non abbiamo possibilità di ritrattare quanto diciamo, quindi io considero così anche la poesia. Passo da una lingua all'altra e da un registro linguistico dolce ed aulico ad insulti tra una strofa e l'altra... a seconda del sentimento che provo in quel singolo istante (sono molto lunatico).Tuttavia qualcosa devo scrivere ed inizierò con il fraintendimento maggiore, penso che tu abbia frainteso (come era infatti prevedibile farlo) che scrivo per studiare il linguaggio, io scrivo poesie liriche che esprimono le mie emozioni per tentare di parlare, come alla mia, come alla profondità di un altra persona, e parlo alla profondità cercando di trovare qualche risposta al perchè della sofferenza, della solitudine e sopratutto a quella voglia di vivere che sopravvive nonostante tutto.
In genere esprimo tanta disperazione perchè a parlare di esistenza non si trova mai una soluzione felice se non un tempo che ci cancella.
Lo studio del linguaggio poi mi rende consapevole di come potermi approcciare ad una persona, dovrei infatti in qualche modo farti passare il tono con il quale scrivo queste parole, che non sono un gettato impulsivo, ma un turbato riflettere ad una luce soffusa con occhi che desiderano solo un pó di pace.
Tu cerchi di insinuarti nell'altrui solitudine cercando le parole adatte, io non mi curo delle parole e vado come un fiume in piena scrivendo tutto quello che penso.... tu sei come l'arciere che scocca una sola freccia e punta al cuore, io sono come quello che ne spara diecimila e magari non centra nessun organo vitale, ma in qualche modo catturo la mia "preda" perché dopo diecimila colpi... qualcosa la devi aver pur colpita.
Sì ma è un unicum, non si può basare la propria vita solo sulle casualità o si rischia di morire di speranza... anche io vorrei incontrare un ragazzo per caso e innamorarmi del suo sguardo ma se vivo con sta speranza... faccio notteE con lo sguardo ti dirò che mi è andata bene, chi avevo infatti trovato era una persona davvero speciale che purtroppo ho perso per ragioni estranee a me e a lui, non ho mai avuto un rapporto sessuale ne un ragazzo, la possibiltà di averne uno come ti dicevo è stata stroncata...
Ecco qua è proprio una questione diversa di sessualità, io già a 6 anni ricordo avessi fantasie sessuali chiarissime e molto forti, e a 11 anni scoprii la masturbazione in maniera naturale (non spinto quindi dalla pornografia, che continuo a non amare, quando mi masturbo faccio tutto con la mia fantasia, al massimo mi "stimolo" con musica celtica, che non so perché ma la trovo afrodisiaca haha) e comunque sin da piccolo sentivo forti attrazioni verso quello o quell'altro, per me la fisicità è importante, la mia mente è zeppa di scene sessuali di ogni tipo, qualsiasi posizione e qualsiasi scenario, ho pensato davvero a tutto nella mia vita. Anche per questo ho difficoltà a rapportarmi ai ragazzi del "branco" per i quali fare sesso significa solo anale, orale o sega (Il primo mi fa schifo, gli altri due... sì mi piacciono ma fino a un certo punto). Io appunto ho bisogno estremo della fisicità, sono carnale, sento l'esigenza di toccare le persone, ne ho un bisogno estremo... ho pensato tanto tempo che il corpo fosse la prigione dell'anima ma non è vero, noi siamo corpo oltre che anima.... ora avrei bisogno di baciare il petto di un ragazzo e salire lentamente verso le sue labbra e sentire le sue braccia stringermi forte mentre la mia barba e la sua si sfiorano facendomi il solletico.Io a differenza tua non mi posso dichiarare, non lo avrei potuto fare a 13 anni perche la sessualità vera l'ho scoperta a 15, essendo stato lontano dai porno e stando con gli amici a giocare insieme tutto il giorno non mi sono posto il problema, quando avevo qualche erezione a dirtela tutta pensavo di avere qualche malattia... per dirtela breve non sapevo che potesse avere funzioni diverse da quello urinario.
Poi non mi posso dichiarare perchè mi gioco delle possibilita che non posso perdere, i miei non mi permetterebbero di andare fuori sede, ma questo è il punto minore, tuttavia dichiararmi non credo che serva, al momento ho attirato un paio di ragazze, e nell'altro caso penso attirerei qualche ragazzo, ma a che scopo?
Comunque... se la tua famiglia è omofoba e non ti manderebbe fuori non fare C.O., io l'ho fatto perché mia madre è straniera e viene da un Paese dove l'omosessualità è legale da oltre 300 anni e dove persino l'estrema destra ormai è diventata gayfriendly... quindi da questo punto di vista non mi preoccupavo. Ma se può impedirti di andare fuorisede, fottitene, al peggio puoi farlo dopo, non c'è nessuna data di scadenza.
Ecco l'ultima frase è molto importante, per me era molto importante cercare di attrarre ragazzi, lo scopo c'era e mi sembrava ovvio, ho bisogno anch'io di sentirmi voluto e desiderato una volta tanto...
Certamente, anch'io. Io sono un fiume nero in piena di tristezza eppure credimi che la cosa che più mi tira su quando sono triste è un abbraccio che ho avuto da un ragazzo con il quale non c'era niente di serio eppure quell'abbraccio è stato vero, so che può sembrare strano da spiegare, ma sebbene non ci fosse nulla di serio in quel momento ci eravamo davvero capiti, lui aveva capito il mio punto di vista, siamo stati abbracciati senza parlare per 5 minuti, e se stavo quasi piangendo abbracciando un quasi sconosciuto pensa con il ragazzo che amo... quindi insomma ci vuole anche fisicità non solo parole... ho avuto una relazione online molto tormentata tempo fa con un ragazzo che mi capiva appieno e stavo benissimo ero felice gli volevo un mondo di bene ma senza fisicità è crollato tutto.Io non cerco il ragazzo che semplicemente si dedica a me a livello fisico, ma vorrei un ragazzo che mi comprenda per quello che sono, e che mi ascolti parlare delle mie sofferenze, o che in caso non riesca a raccontarle mi abbracci. E un abbraccio, l'unica cosa fisica che ho provato, di una persona cara ti salva, mi fa superare la mia sofferenza accettandola scoprendo che c'è chi mi comprende.
Non dovresti prendere tutto quello che ti dico per verità, ma per lo meno sono sincero, e cosa dirti?
Un ragazzo lo cerco, ma solo per un abbraccio profondo, il sesso lo passo in secondo piano nonostante lo desideri eccome.
Io non ho più paura della solitudine, cioè, ne ho terrore, ma sono sopravvissuto un anno sopravvivrò ancora. Ho cambiato nazione a 12 anni e mezzo, non parlavo davvero con nessuno, i miei oltretutto lavoravano sempre. A quel punto ho capito che vivendo in una "regione invernale" dovevo scendere a compromessi e compromettermi per sopravvivere, perché piuttosto che niente è meglio piuttosto. Questo per quanto riguarda qualsiasi rapporto sociale, non solo omosessuale (anche se col tempo ho trovato degli amici veri, ma che fatica...). Del resto trasferirsi dalla Francia ai monti calabri si fa sentire.Mi dispiace che tu sia stato solo, la solitudine mi fa troppa paura, o su di me anche il fatto di non avere una persona in casa mi distrugge, tuttavia spero di averlo un carattere di ferro, non rinuncio ai miei ideali e accetto tutta la sofferenza che implica, ed è stata davvero tanta.
Alla fine tutto questo soffrire però apre l'anima, tutti siamo uguali nella sofferenza e vorrei accudire ed essere accudito da un mio simile, e parlare e parlare...
Di offese per il mio orientamento non ne ho avute, però di discussioni tante e alla fine.
La mia anima non è aperta, è sventrata, la sofferenza non mi ha fatto crescere, mi ha solo fatto piombare nel nulla. Anzi mi ha fatto regredire, spesso ho atteggiamenti assolutamente folli ed incomprensibili agli occhi altrui.
Diceva uno scrittore russo che le storie felici sono tutte uguali, sono le storie infelici ad essere una diversa dall'altra, quindi le sofferenze non sono uguali. Non devi trovare una persona che ha sofferto per capirti, devi trovare qualcuno che ha vissuto la tua sofferenza... è questo il problema.
Io sono duro, ho dovuto imparare ad esserlo per sopravvivere o sarei stato spazzato via. Ciò non significa che non provi stima per te, ho letto anche tuoi interventi in altri post e li reputo molto intelligenti ed interessanti, ma lo sai giàMi sei sembrato un pó duro, ed io non penso di essere stato da meno, ma la tua risposta é uno spunto di riflessione importante, sulla bellezza non so se darti ragione o meno, in teoria dico che non conta, ed infatti confermo che non conta, infatti il voler bene dovrebbe essere un accettazione dell'essere, e l'avere una persona che mi sfiori accanto sarebbe tanto.
La bellezza per me è l'antitesi della vita, una cosa non è bella, una cosa si vive. Una cosa bella significa che la ammiri ed è morta lì, una cosa viva la respiri la odori la tocchi la assaggi ed io riesco a fare questo solo con corpi reputati brutti, nei ragazzi adoro il grasso, i brufoli, i difetti fisici di ogni tipo, sarà un feticismo forse... la bellezza è mortifera, per essa si sono strutte (esiste sto verbo!?) migliaia di artisti, ma a che pro? Quando leggo certe poesie greche sulla bellezza dei giovani ragazzi resto un attimo esterrefatto. Io sono l'anti esteta, nella mia poesia esalto l'asimmetrico, la violenza... il mio mito letterario è molto più Laclos o De Sade (la letteratura libertina francese, malgrado io non sia affatto un libertino!) rispetto a un Wilde o un d'Annunzio... trovo stupida questa ricerca della perfezione, l'uomo è imperfetto, e non è bello malgrado ciò, ma proprio per questo, in De Sade leggi di come donne e uomini assolutamente brutti si posseggano in maniera terribilmente sensuale, di come conoscano perfettamente l'uno il corpo dell'altro, io questa cosa in d'Annunzio o in classico greco non la vedo, certo per carità metrica perfetta ma...
Ho chiesto a sconosciuti cosa pensassero della schiavitù sessuale, ho detto a due ragazzi che avevo un colpo di fulmine per loro in mezzo alla strada, vado in giro con le pantofole e i pantaloni verdi, che coraggio ci vuole a scrivere in un post con sconosciuti che sono stato offeso?Le offese che hai ricevuto le posso immaginare, ed hai avuto coraggio a dire di essere stato offeso, io di offese personali non ne ho ricevute per fortuna, ne per l'orientamento ne per il fisico ,infatti potrei magiare una cucina intera senza prendere un grammo, tuttavia la bilancia sopporta anche troppo bene il mio peso (avrai capito che sono nella condizione inversa alla tua).
Io oltre che per l'orientamento sessuale (ben poco) e per il fisico (già di più) sono stato sfottuto per il mio accento (non tanto ora che parlo italiano quasi normale, ma appena arrivato ero tipo carlàbriunì quando si inventa un accento francese in italiano ahah) e per le mie idee, appunto io dico quello che mi passa per la testa, cammino ascoltando musica barocca ad alto volume, se la gente mi guarda storta rispondo "cazzo voi?" e sono capace di mettermi a saltellare mentre cammino sulla strada dell'università solo perché un messaggio mi mette di buon umore XD o andare a fingermi spagnolo e chiedere indicazioni, cioè sono abbastanza particolare ahha e questa cosa la hanno notata tutti. Pensa che entro a lezione all'università dicendo "Buona notte" ahahha sono i miei piccoli rituali per ricordarmi che esisto e sono vivo. Quando per tanto tempo sei passato del tutto ignorato e non sai quale sia la tua strada, fare cose "pazzigne" e importi anche a costo di sembrare lo scemo del villaggio diventa la cosa che più ti fa sentire vivo, quando vedo che la gente è disturbata dalla musica che ascolto gongolo, voglio che sappiano che io ci sono, il mio è tutto un volersi imporre.
Uuuuh guarda, un'esperienza ho che....! ahhahTi riscriveró qualcosa domani, la tua risposta mi ha fatto piacere, parlare con un ragazzo gay (magari con piú esperienza) é una cosa preziosa.
Buonanotte!
Buonanotte e scusa il ritardo, purtroppo il pc mi ha cancellato tutto. SE LO FA ANCHE STAVOLTA LO SPACCO.
Sì ma almeno bevendo per mezz'ora la fame ti passa, io ho una fame d'amore così insaziabile che berrei pure piscio se questo mi desse minimamente l'illusione di riempire 1/10 del mio stomaco d'amore. Grazie comunque :*Per Roxas: Se condividi il tuo tempo con persone che non reputi all'altezza, non credo tu faccia meglio rispetto allo stare solo.
Capisco il discorso "Piuttosto che niente meglio piuttosto", ma se quando hai fame bevi l'acqua, la fame sparisce solo per mezz'ora (da esperienze di vita vera ) . Non credo di avere molti consigli utili a riguardo e quindi non mi resta che augurarti buona fortuna
Oh project project, sapessi quante persone sono sole per tutta la vita, non solo in vecchiaia... quanti tuoi coetanei pur avendo figli e nipoti sono del tutto ignorati da loro... io invece cercherei di vederla in modo diverso. Certo è inutile ribaltare dei dati di fatto e dire che la vecchiaia sia migliore della gioventù, ma anche la vecchiaia ha dei vantaggi che la gioventù non conosce: hai una pensione e molto tempo libero, immagino. Io fossi in te partirei per qualche viaggio intorno al mondo, osserverei il mondo con distacco, cercherei di rendere l'isolamento produttivo. Lo so che può sembrare tutto sciocco, ma guarda, è proprio questa esistenza ad essere sciocca. Solo che finché si ha una certa età la società ti è più vicina per vari motivi e te ne accorgi di meno. Ma io ho avuto l'esperienza del suicidio di una persona a me carissima a soli 17 anni, un'altra mia cara amica pur essendo per fortuna viva non esce praticamente di casa e ormai per vederla devo andare a casa sua e ultimamente mi sembra stia ancora peggiorando. Insomma si soffre a tutte le età. L'affetto puoi trovarlo sempre, anche andando in posti esotici dove si vive la vita vera e non tecnologica come qua. Sulla coppia non mi esprimo, non so niente... se può consolarti anche io penso proprio resterò solo! E in ogni caso figli non ne ho mai voluti, manco fossi stato etero.... che dramma sarebbe stato, specie se la mia ragazza li avesse voluti! A me i bambini fanno ribrezzo, sarà che sono figlio unico e sono abituato ai miei spazi, altro che accudire cuccioli di umano ahhaaRingrazio sentitamente RoXasVersailles per la sua risposta, che è graditissima proprio perché non alza barriere. Per un vecchio come me, mantenere un rapporto di simpatia e di comprensione con persone che appartengono ad un’altra generazione è molto importante, perché crea un qualche contatto affettivo, che, alla fine, è l’unica cosa che conta. Le cose che dici sono tutte vere e mi rendo conto di avere una visione molto semplificata (per non dire semplicistica) di cose che sono in realtà molto complesse e difficilmente riducibili a un denominatore comune. La storia del cibo scaduto la metterò certamente da parte, nel senso che non ne parlerò più, ma il cibo non scade perché qualcuno lo fa scadere, scade semplicemente perché passa il tempo e c’è un tempo per tutte le cose e anche per ciascuna persona. Quello che dico o quello che scrivo nei momenti grigi (e ce ne sono) alla fine può essere utile a capire in anticipo a che cosa si va incontro col passare del tempo. La sensazione non è quella dello splendido isolamento ma quella dell’inadeguatezza, cioè il difetto viene da dentro e non è colpa di nessuno. La vecchiaia, con tutto quello che porta con sé, è semplicemente un dato di fatto e con la vecchiaia cambiano anche gli atteggiamenti affettivi e i livelli di partecipazione. Nei vecchi che hanno famiglia (nipotini ecc. ecc.) la sensazione di inadeguatezza è attutita dall’ambiente circostante, nei vecchi gay che non hanno un compagno, la sensazione di scivolare fuori dai ritmi della vita degli altri è molto più comune. Il futuro fa paura, perché di fatto sarà un futuro di marginalità, tollerabile finché dura l’autonomia fisica e poi si finirà da qualche parte in totale abbandono. Mi viene in mente molte volte l’idea che per un gay che ha un compagno la vecchiaia può essere meno grigia. Ormai il mio tempo è passato, ma chi è ancora a tempo e ha la possibilità concreta di creare un rapporto di coppia serio, in teoria, dovrebbe pensarci per tempo. Ma devo dire che anche di questo non sono assolutamente convinto. Io ho fatto l’esperienza del single e, specialmente col passare del tempo, non l’ho trovata entusiasmante, e mi chiedo se avrei trovato entusiasmanti quelle esperienze di coppia, sostanzialmente impossibili, che ho rimpianto quando si sono concluse in nulla. Penso che la vita di coppia non sia per tutti, e comunque non era per me, e infatti non si è realizzata. Ovviamente mi trovo ad affrontare la vecchiaia da solo. Affrontarla in due sarebbe stato meglio? Questo in realtà non lo sa nessuno e a me manca qualunque metro di paragone. Non mi chiedo se la vita di coppia possa essere migliore in generale, ma solo se sarebbe stata migliore per me, e il dubbio resta, inutile, come tutti i dubbi.
RoXasVersailles, io partecipo alla discussione a modo mio, da vecchio, ma sono contento che ci siano persone come te.