La forza del perdono: un'arma che ridona la libertà persa

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Rispondi
Avatar utente
Gio92
Utenti Storici
Messaggi: 633
Iscritto il: domenica 6 settembre 2009, 18:19

La forza del perdono: un'arma che ridona la libertà persa

Messaggio da Gio92 » mercoledì 28 marzo 2018, 17:28

Per molti la parola "perdono" è un'utopia, a molti da fastidio perchè non riescono a perdonare nonostante i loro sforzi, altri che lo fanno naturalmente e altri che non sanno nemmeno cosa sia;
Di guai ne ho passati e spesso ho raccontato anche sul forum delle mie vicende; sarà che adesso sono 25enne e sono più maturo rispetto a quando avevo 16/17. Ma anche qualche annetto fa a 20/21 anni non ero giunto a queste consapevolezze.

Spiego meglio di cosa voglio parlare: è un argomento delicatissimo, più di un cristallo appena lavorato.
Il perdono è un processo lungo, lunghissimo. E' qualcosa che può anche non avvenire e spesso non avviene , e lì non bisogna farsene una colpa.

Ci ho messo quasi 10 lunghi anni per arrivare a questa consapevolezza: non riuscivo a perdonare i miei compagni di scuola o i miei genitori per avermi insultato sul mio orientamento sessuale, a volte lo fanno attraverso messaggi subliminali.
E' quì che è successo: mio padre di continuo dice che non sono uomo, non sono virile, nonostante il mio psicologo mi abbia detto che io sia mascolino ma mio padre riversa sulla mia immagine fisica la sua paura che io possa diventare effeminato;
questa sua paura io l'avevo interiorizzata e fatta involontariamente mia, a volte anche quì sul forum scrivevo cose brutte sugli effeminati, chiedo scusa , sono stato poco educato e umano.
Oggi ho capito tutto, ho capito che le offese di mio padre, al di la del fatto se dicano la verità o meno (io so benissimo che non sono effeminato ma anche se lo fossi non sarebbe comunque un problema) ormai mi scivolano addosso.

Ieri sera mi è capitato di pensare alle parole di mio padre dell'altro giorno, ma poi all'improvviso mi sono sentito felicissimo; mi sembrava tutto così strano, come se fosse un sogno, un paradosso; automaticamente ho pensato "l'amore che provo per lui è più grande dei suoi insulti nei miei confronti" "io gli voglio bene nonostante tutto, che dica quel che vuole" "io sto bene con me stesso e non mi ferisce più nessuna parola su me stesso da parte altrui, vera o falsa che sia".

Anche col mio passato sto facendo lo stesso; immagino di abbracciare e dire ad alcune persone , un po' come la canzone che ha vinto a Sanremo quest'anno "non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente".
Vado oltre, volo più in alto.

Non mi frega più nulla. Non ci resto più male. Mio padre è un umano. Come tanti altri. Forse volevano sfogare su di me le loro frustrazioni. Bene, l'avete fatto. Ma io non porto più rancore.

Decido di proseguire per la mia strada , di terminare la lotta.

come se ci fossero queste parole:
"Dammi uno schiaffo, un altro e un altro ancora. Non preoccuparti se mi fai male.
Ma io ti auguro di fare pace con te stesso. Te lo meriti, sei troppo arrabbiato. Voglio accarezzarti nonostante tu mi abbia schiaffeggiato.
Io non voglio perdere la mia bontà d'animo. E nemmeno la mia forza per seguire i miei obiettivi di vita. Il mio amore per me stesso e per te (papà) è più grande dei tuoi insulti."

Ho deposto le armi.

E finalmente sto trovando la pace interiore che desideravo da tanto tempo.

Vi auguro di riuscirci, è molto difficile.

E' una consapevolezza a cui si giunge dopo molti anni di introspezione. Ma non è nemmeno così impossibile. Magari potrebbe succedervi tra un mese, un anno.

Un abbraccio a tutti e buona Pasqua!!! :) :)
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5950
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: La forza del perdono: un'arma che ridona la libertà pers

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 28 marzo 2018, 18:17

Bellissimo post Gio!! E poi quando scrivi: "Forse volevano sfogare su di me le loro frustrazioni" dici una cosa che penso sia alla base dell'aggressività. Succede anche a me, qualche volta, di sentirmi aggredito e di non capire assolutamente il perché, ma poi penso a quello che hanno passato le persone che se la prendevano con me e mi rendo conto che hanno assoluto bisogno di sfogare le loro frustrazioni e che il loro comportamento non è malevolo, ma è solo un modo per cercare un po' di sollievo, anche se sbagliato. E con questo ragionamento i miei risentimenti svaniscono e non posso nemmeno dire che perdono, perché non c'è proprio nulla da perdonare. Grazie del tuo post, che mi ha fatto riflettere!

Rispondi