AMORE E DISAMORE GAY

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Rispondi
Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5947
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » martedì 1 maggio 2018, 8:57

Caro Project,
ultimamente, navigando in internet ho trovato il tuo forum e ho cominciato a leggere in cerca di una risposta che non trovo da nessuna parte. Ho 35 anni, un gay a 35 o ha già costruito il suo mondo oppure comincia a pensare che non ne avrà più uno, ma francamente non mi importa molto di costruire un mondo mio, sarà quello che sarà, c’è una sola cosa che mi tiene in ansia e nello stesso tempo mi fa andare avanti ed è il futuro del mio ex-ragazzo. Ormai non stiamo più insieme da anni ma tra noi è rimasto un legame profondo, almeno io penso che sia così. Lui ha 30 anni e lo vedo molto sbandato, molto confuso, sempre in cerca di persone in grado di capirlo e anche sempre deluso dalla sue esperienze, è come se avesse scelto di buttarsi via, certe volte sembra pensare che la sua vita non valga nulla, non so dirti perché ma io gli voglio bene, cioè penso spesso a lui e lo penso con preoccupazione, qualche volta mi mette a disagio e non so che cosa rispondergli, vorrei stare molto tempo con lui ma so che non mi sopporterebbe. Mi cerca solo in certi momenti ma in quei momenti il nostro colloquio è diretto, sincero, senza riserve anche se spesso finisce in incomprensioni o meglio finisce nella costatazione che i nostri mondi sono lontani, non come ambienti sociali ma proprio come modi di essere, lui ha 30 anni e ha in teoria tanta voglia di vivere ma poi ha momenti di malinconia paurosa, adesso non lavora ed è tornato a dipendere economicamente dai genitori, e per lui una cosa simile è distruttiva perché coi genitori non è mai andato d’accordo, io sono ipocondriaco, anche perché la mia salute non è certo una salute di ferro, e con lui parlo sempre di malattie, di depressione e di morte, cose che lui non vuole sentire e poi mi dice che parlo di quelle cose perché cerco scuse e non voglio farmi veramente coinvolgere da lui e quando me lo dice in modo chiaro mi mette in crisi. Ho sempre pensato di amarlo, o meglio avevo sempre pensato di amarlo, ma se ci penso bene, io faccio tanti discorsi teorici, da manuale, ma quando poi devo fare una scelta e stare dalla sua parte, condividere un pezzo della sua vita vera mettendo in crisi la mia stabilità e le mie abitudini, alla fine non faccio nulla, cerco scuse e mi tiro vigliaccamente indietro. Anzi penso di avere io il diritto di chiedergli di adattarsi a me e ai miei sogni, ma sono sogni che a lui non interessano e il discorso finisce in stallo, si conclude dopo cinque minuti e lascia in entrambi la sensazione dell’ennesimo fallimento. Io credo di non essere più capace di amare, mi sento limitato dal mio egoismo, non ho voglia di espormi, di rischiare, preferisco dire sempre di no cercando scuse, questo è vero, e lo faccio da sempre e poi mi illudo di volergli bene, dico di volergli bene ma evidentemente non è così, lui se ne rende conto e me lo fa capire, in pratica mi dice che sono un ipocrita e che non ho il coraggio di fare una scelta, la scelta di seguirlo sul suo terreno, mettendo completamente da parte le mie sicurezze. Quando mi dice queste cose non so che cosa rispondere perché sono cose vere. Comincio a sentirmi veramente un ipocrita e comincio a pensare che nei fatti l’ho abbandonato, anche se a parole dico ancora di volergli bene. Forse non sono nato per la vita di coppia. Nella mia vita c’è stato solo lui, non ho mai perso la testa per altri ragazzi. Ho sempre pensato che preferivo stare solo più che mettermi con altri ragazzi, però pensavo anche che il discorso non valesse per lui, perché pensavo di amarlo, ma mi sto rendendo conto che non riesco più a volergli bene e non perché c’è un altro ragazzo, ma perché la mia vita da single è molto meno rischiosa, molto più tranquilla, o almeno ha delle sicurezze di fondo, se stessi con lui non avrei più alcuna certezza e sarei sballottato dalle onde esattamente così come è successo nella prima parte della nostra storia. Comincio a capire che non mi coinvolge veramente e non so più che fare, sono tentato di farmi forza e di accettare tutto quello che mi viene da lui, cioè di prenderlo come è ma so anche che prima o poi mi stancherei e sognerei di stare di nuovo solo. Guarda, Project, io non sto parlando di mettersi insieme ma solo di essere amici, però un’amicizia con lui non è una cosa qualsiasi, e non è nemmeno il fatto che lui ha comunque una sua vita sessuale, di cui io non so nulla, se non il fatto che quella vita c’è e risponde ad esigenze che io non potrei comunque soddisfare, quello che mi mette in crisi è che lui, alla fine, si sente solo anche con me, che alla fine per lui io sono un salvagente, un ripiego, un po’ un’ultima spiaggia. Prima pensavo che in qualche modo si potesse andare avanti anche così, ma adesso sto cambiando idea. E poi lo sto imbrogliando, quando parliamo cerco di dargli un’idea deprimente di me in modo che lui perda anche quel poco di interesse per me che gli è rimasto. Non gli so dire: guarda, io preferisco stare solo! No, e allora gli dico tante cose belle e probabilmente false, e poi nella realtà cerco di spingerlo a liberarsi di me. Per un verso vorrei stargli vicino, ma per l’altro ho paura di lui, ho paura di restare intrappolato in una qualche specie di dipendenza reciproca. In questi anni, quando lui si trovava un ragazzo io ne ero felice, in un certo senso ne ero felice per lui, perché poteva avere un minimo di stabilità affettiva, ma in un altro senso ne ero felice per me, perché speravo di poterlo dimenticare, speravo che lui fosse completamente assorbito dall’altro ragazzo e si dimenticasse di me, ma sistematicamente non succedeva, dopo qualche mese l’altro ragazzo se ne andava e il nostro rapporto tornava ad assumere importanza. Certe volte si comincia col dire a un ragazzo: ti voglio bene, ti amo… e poi si resta intrappolati da quelle parole e non se ne esce più, anche quando i sentimenti ormai sono svaniti. Piano piano mi sto rendendo conto anche di questo: i sentimenti non sono eterni e anche quelli che mi sembravano più forti e quasi indistruttibili finiscono poi per logorarsi. Certe volte sono preoccupato per lui, adesso, dopo che ha perso il lavoro, la situazione è peggiorata e l’umore è proprio calato ai minimi. Certe volte fa dei discorsi che mi fanno proprio paura, forse è anche per questo che tendo ad allontanarmi, ammesso che non sia solo per vigliaccheria, che però mi sembra l’ipotesi più credibile. Non so se questo è amore, Project, so che vorrei vederlo sorridere come però è successo solo pochissime volte. Adesso lui frequenta uno psicologo che, da quello che lui mi racconta, non dovrebbe essere tanto male, ma dopo mesi di, diciamo così, terapia, le cose non sono affatto cambiate, in un primo momento ci avevo sperato ma poi, con la perdita del lavoro, le cose sono andate proprio a precipizio. Mi sento tanto a disagio, Project, non so proprio che cosa fare, non ho paura di quello che può dire la gente, in fondo anni fa stavamo insieme, la gente lo sapeva, o almeno lo intuiva, ma nessuno ci ha mai dato fastidio. Ho paura di avvicinarmi a lui perché potrei illudermi di allontanarlo dalla depressione e finire poi per rendermi conto che non cambierà comunque nulla. Mi sento a disagio, Project, mi sento un uomo a metà.
Fatti sentire, se vuoi, mi farebbe piacere.
Richard N.
__________
Read this post in English http://gayprojectforum.altervista.org/T ... saffection

Avatar utente
Help
Messaggi: 299
Iscritto il: venerdì 19 giugno 2015, 13:55

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da Help » martedì 1 maggio 2018, 13:23

Sarebbe conodo sapere se ha visto il forum inglese o questo, per capire dove potergli rispondere :P .

Un paio di cose volevo dirle. In primo luogo rinnegare le proprie certezze per un amore ballerino non è mai una mossa saggia, soprattutto perché in caso di liti è una mossa che potresti rinfacciare. E poi questa persona di cui parli non mi è sembrata disposta a rinunciare al suo mondo per stare con te, almeno per come ne parli.

Seconda cosa, per stare vicino a una persona debole ci vuole la forza per sostenerla sulle proprie spalle, anche per molto. Nel mondo delle favole è bello e carino aiutare le persone tristi, ma spesso queste persone non hanno alcuna voglia di fare progressi, anzi sono una specie di zavorra che ti trascina a fondo.

La tua scelta non è da mezzo uomo. E poi a 35 anni non sei neanche vecchio, quindi cancellerei anche tutta l'introduzione, perché mediamente dovrai vivere altri 45 anni, e quindi non sei neanche a metà vita.

Buona giornata.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5947
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » martedì 1 maggio 2018, 14:28

La mail è in Italiano, io l'ho tradotta in Inglese e l'ho messa anche nel forum inglese http://gayprojectforum.altervista.org/T ... saffection penso che varrebbe la pena di commentarla su tutti e due i forum perché l'argomento è molto particolare e potrebbe aprire una discussione seria. Anche io ho diverse cose da dire e cercherò di rispondere nel pomeriggio.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5947
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » martedì 1 maggio 2018, 19:21

Caro Richard,
Ho letto la tua mail con molto interesse, perché c’è ben poco di ovvio e di schematico, ci sono invece i dubbi tipici della costruzione dei rapporti affettivi veri. Nel tuo caso le cose sono un po’ complicate perché sia da parte tua che da parte sua si tratta di costruire tutto ex novo, senza poter fare riferimento su nulla di prefabbricato. Lui ha anche una sua vita sessuale, ok, ma il rapporto che ha con te dura ormai da anni e non si è sfaldato. Tu hai avuto la sensazione che tutto stesse per crollare, o che fosse già crollato, ma anche nello scrivere questa mail manifesti ancora una certa nostalgia per quel rapporto che pure sembri considerare già concluso. Un rapporto non è concluso quando si fa di tutto per capire che cosa fare, ma quando non ci si pone affatto il problema, e tu il problema te lo poni eccome. Non hai avuto altri ragazzi, ma non perché la cosa non ti interessava, ma perché avevi lui, e il tuo cervello era già occupato in una storia che era sostanzialmente una storia d’amore, sesso o non sesso, era comunque un modo di volersi bene, e puoi stare certo che sei stato per lui una certezza ben più solida di quella di tanti altri. Potevi anche temere che si creasse una dipendenza e forse si era già creata ma in effetti, amare un’altra persona non significa costruire qualcosa per sé ma pensare di poter essere utile all’altra persona, e utile lo sei stato e continui ad esserlo. Mi ha colpito molto fa questione dell’accettare tutto quello che ti viene da lui. In effetti, è proprio il fatto che non accetti tutto e che mantieni una tua indipendenza di giudizio che ti rende una persona preziosa. Mi lancio in un’interpretazione. Gli altri ragazzi sono stati con lui, poi qualcosa non ha funzionato e se ne sono andati, questa è la logica comune delle coppie, ma non è la logica dell’amore, è la logica di chi cerca qualcosa per sé, tra te e lui le incomprensioni ci sono state eccome e forse più profonde di quanto sembra, ma tu sei rimasto lì, non sei sparito, non hai cercato di costruire qualcosa per te, hai ceduto, ma fino ad un certo punto per non perderlo, ma nonostante i tuoi mille dubbi, alla fine gli sei rimasto vicino, e questa è la logica dell’amore. E non dirmi che a 35 anni non troveresti un ragazzo, se tu lo volessi lo troveresti eccome, ma tu un ragazzo già ce l’hai. Francamente non credo che te ne andrai e che lo lascerai solo, non lo credo proprio, ne parli troppo per mettere in pratica un progetto simile. Lui adesso sta passando momenti veramente difficili, perché perdere il lavoro e tornare, a 30 anni, a dipendere dai genitori è veramente difficile da accettare. Lui ti sta mettendo alla prova per vedere se può fidarsi di te senza riserve, ma io credo che possa fidarsi eccome, e stai certo che non se ne andrà, perché un rapporto come quello che ha con te (dico deliberatamente “che ha” e non “che ha avuto”) può averlo solo con te e lo sa benissimo. Il vostro rapporto ha tutte le apparenze del rapporto fragile e ormai quasi in dirittura di arrivo, ma è un rapporto molto profondamente radicato. Tu stai a pensare a come comportarti con lui ma stai sicuro a lui non ti metterà da parte, adesso reagisce in modo forte con un aut aut, ti chiede di seguirlo senza riserve… tu che farai? Prima di tutto non interromperai il dialogo con lui perché interrompere il dialogo sarebbe disastroso per entrambi, tu continuerai ad esserci, cedendo un po’, ma con prudenza, e così lo accompagnerai fuori dai momenti peggiori. Io penso che questo ragazzo ti abbia dato tantissimo attraverso quel dialogo schietto che ha con te e penso che senza di lui staresti veramente a disagio. Adesso stai passando anche tu dei momenti di incertezza, parlane con lui e vedrai che non rimarrà sorpreso e questa volta sarà lui ad accompagnare te fuori dai dubbi.
Un forte abbraccio.
Project

k-01

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da k-01 » giovedì 10 maggio 2018, 21:13

Difficile credere ad una relazione d'amore, dato che non hai mai pensato veramente di mettersi in gioco. Anzi dirò di più, mi pare una persona veramente gretta e anche meschina.
Io penso che lui abbia solo bisogno di sentirti in qualche modo utile e il suo ex coi suoi problemi, gli offre l'occasione per dimostrarlo.

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5947
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » giovedì 10 maggio 2018, 23:01

Sostanzialmente concordo con quello che ha scritto K-01, avrei qualche riserva solo sul fatto che l'autore della mai sia una persona gretta e meschina, perché in fondo, mentre gli altri se ne sono andati tutti, lui, alla fine, è rimasto vicino al suo ex nonostante le difficoltà, non sarà un amore travolgente, sarà una cosa contorta e forse un po' ambigua, questo lo penso anche io, ma alla fine è comunque qualcosa.

marmar77
Messaggi: 155
Iscritto il: venerdì 10 marzo 2017, 21:43

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da marmar77 » venerdì 11 maggio 2018, 11:54

Ciao Richard,
dal tuo intervento è chiaro che la vostra relazione di coppia non sia durata perchè entrambi concentrati su voi stessi anzichè, com'è di solito, propensi ad essere spalla e sprono l'un per l'altro.

Sul finale della lettera però appare un tuo coinvolgimento amoroso (sentirsi "uomo a metà", frase che non direbbe mai un amico..) che non sembra completamente superato.

Secondo me dovresti prima te e poi con l'altro, chiarire a voi stessi quello che siete. In questo modo sarete libri di aiutarvi.

Le relazioni (e non solo), a mio avviso, hanno delle fasi e se vogliamo che funzionino, dobbiamo rispettarle.

Nel caso specifico, non ci si può comportare da fidanzato, quando ormai il rapporto si è concluso. Tra ex questo atteggiamento spesso è difficile da gestire, ma lo vedo necessario per poter andare avanti.
Come scrivi, il vostro legame può diventare una vera amicizia, ma dovete imparare innanzitutto a essere amici e no ex che riversano sull'altro le proprie frustazioni. Tu da amico, devi capire che è giusto dare una mano, ma che soprattutto se si tratta di depressione, il percorso di ripresa va affrontato con uno specialista, come del resto sta facendo.

Se vuoi bene a questo ragazzo, dagli positività e regalagli bei momenti. Non ti colpevolizzare perchè altro non puoi fare e lui lo sa, anzi se è uno che non dà per scontato le tue attenzioni, te n'è grato.

Alyosha
Utenti Storici
Messaggi: 2474
Iscritto il: mercoledì 20 ottobre 2010, 0:41

Re: AMORE E DISAMORE GAY

Messaggio da Alyosha » venerdì 11 maggio 2018, 15:45

Neanch'io penso si possa parla di comportamenti meschini, la prima parola che mi viene in mente è piuttosto dipendenza. Le relazioni generano dipendenza e la dipendenza a sua volta deriva da un'incapacità di dare risposte efficaci a problemi effettivi. Un po' ci si anestetizza dentro questo tipo di relazioni, ma credo che da entrambe le parti alla fine resti un profondo senso di frustrazione. L'unico appunto che ti faccio è che sembri un settantenne da come descrivi la tua vita e invece hai solo 35 anni. Sei nell'apogeo della tua esistenza e dovresti impegnarti per produrre un cambiamento efficace. Il punto secondo me non è tanto allontanare questa persona. E' chiaro che c'è un legame e anche intenso, il punto è poter cambiare la vostra relazione, uscire dall'ambiguità di un certo erotismo mal celato e dirvi con chiarezza che siete due buoni amici. Le ambiguità cui devi rinunciare sono sopratutto interiori. Accettare l'idea di poter stare da soli è un primo passo.

Rispondi