Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiorità

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Alyosha
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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da Alyosha » sabato 5 maggio 2018, 20:59

Io sono innamorato di questo ragazzo. Mi piace tantissimo fisicamente e caratterialmente, credo che sia il più serio di quelli che ho incontrato finora, e mi trovo davvero bene a parlarci insieme. Inoltre non si è avventato su di me come hanno fatto tutti gli altri.
So già che quello che dirò non sarà gradito per cui ti autorizzo a sfancularmi definitivamente :lol:. Però come si fa a sostenere si essere innamorati di una persona che si conosce appena? Non è più probabile di stare proiettando su un perfetto sconosciuto delle aspettative eccessive che sono in se ansiogene? Che forma prenda poi l'ansia tutto sommato è indifferente, però credo che ridimensionare la portata di questo incontro potrebbe solo giovarti. La persona che incontri non la conosci nemmeno e senza voler negare valore ai sentimenti che provi è indispensabile capire che si tratta più di un desiderio di sentirsi innamorati di qualcuno che di amore.
Quando si parte con queste "pretese" sulle relazioni il finale diventa abbastanza scontato. Tutto si consuma in fretta con una fiammata, che come hai potuto sperimentare è capace di fare tanti danni. Poi però l'interesse passa. Il primo nota la cosa, amplia le proprie aspettative, i sentimenti di abbandono, tradimento si mischiano assieme e a quel punto l'altro scappa. Con che pretesto si allontani poi non conta molto, il punto è che s'è già concluso tutto.
Spero di sbagliarmi su tutta la linea ovviamente.

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Niko
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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da Niko » domenica 6 maggio 2018, 11:10

Alyosha:
nella vita non si è sempre razionali. Dal nostro secondo incontro io ho provato qualcosa nei confronti di questo ragazzo. Chiamalo innamoramento, colpo di fulmine o semplice affetto, questo ragazzo ha messo in moto qualcosa dentro di me che fino ad ora nessun altro c'era mai riuscito, perché l'intesa caratteriale tra di noi è molto forte per ora, e incontro dopo incontro me ne convinco sempre di più.
Non credo che consumeremo tutto così velocemente come pensi, visto che io ancora devo lavorare su di me e questo ragazzo comunque mi ha detto esplicitamente che non vuole correre, e che ha bisogno di parecchio tempo prima di aprirsi con qualcuno veramente.
E dalla mia parte anch'io ho bisogno di tempo per fidarmi di qualcuno e per essere veramente me stesso a fianco di qualcuno.
Sarò stato anche male dalle esperienze negative ma intanto le ho fatte, ed ora come ora so come si instaura un rapporto sano e costruttivo, perciò arrivare a parlare di abbandono, tradimento e conclusione di un rapporto che si può dire che ancora debba cominciare penso sia un po' sbrigativo...
Questa è la mia occasione ed io voglio mettermi in gioco, perché provo molto affetto per questo ragazzo.

marmar77:
Una cosa mi preme considerare: che sia sesso o amore, non si tratta di una gara di performace, ma di condividere corpo e anima (quest'ultima nel secondo caso) insieme a qualcuno dal quale si è attratti (fisicamente, intellettualmente, caratterialmente, ecc.) . Il fatto di non avere esperienza o di non considerarsi all'altezza, permette di creare un'ulteriore complicità col proprio partner che dà un valore aggiunto all'atto.
La differenza secondo me, non la fa la bravura "prestazionale" dei soggetti, ma il desiderio delle parti di voler iniziare a percorrere un cammino insieme, questo vale anche per l'intimità...
Grazie per questa riflessione, ne terrò conto e ci rifletterò su, perché difatti così dovrebbe essere.
Il fatto di non avere molta esperienza da questo punto di vista mi preoccupa un po', ma poi nemmeno eccessivamente sinceramente.
Ieri abbiamo passato una serata splendida!
Abbiamo parlato tanto insieme, c'è parecchia complicità caratteriale, e abbiamo trascorso tutta la serata a baciarci ed abbracciarti, senza sfociare in qualcosa di sessuale o nella volgarità.
E' stato affetto allo stato puro.
Questo ragazzo sembra riservato, un po' timido, ma ha solamente bisogno di tanto affetto, quell'affetto che io mi sento di dargli, e quando stavo abbracciato a lui non provavo per niente competizione, avevo voglia solamente di amarlo, di farlo sentire speciale, speciale per me.
Gli dicevo che era carino, che era un cucciolo, che ero attratto da lui e lo abbracciavo, e ho l'impressione che tremasse dall'emozione in quel momento, ed io lo abbracciavo più forte, perché è proprio l'affetto che mi spingeva a farlo (e di certo non gli facevo complimenti per riceverli indietro, non mi importa nulla sinceramente).
Io voglio costruire qualcosa con lui. Io sento che lui è il mio ragazzo. Io non lo voglio, io lo desidero. Non voglio entrare nella sua vita, voglio essere accolto nella sua vita. E voglio abbandonarmi insieme a lui all'eros, quando sarà il momento a deciderlo, e là non voglio pensare più a niente, solo ad amarlo, perché io provo già affetto verso di lui e tanto.
A sto punto purché non mi giudichi a me per il mio fisico, non mi importa quello ha tra le gambe, se ce l'ha di 13, 16, 18 cm ecc. Perché lui non è un organo sessuale o una questione di centimetri, né tanto meno un ruolo a letto, così come non lo sono io.
Voglio essere amato per quello che sono ed amare l'altro per quello che è, dandogli ciò di cui più ha bisogno: baci, coccole, emozioni forti come ieri, non centimetri...

Per ora la penso così, spero di non ricadere nelle mie paranoie :lol: anche se potrebbe essere possibile visto che non è qualcosa che si può superare da un giorno all'altro.
Però anche per questo ho pensato che a breve ricomincerò sport, che questo mi aiuta molto.
Grazie ancora per tutte le risposte!!

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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da paleblueyes » domenica 6 maggio 2018, 18:24

Ciao Niko,
Ho letto con interesse il tuo post e mi ci sono in parte ritrovato.
Io mi ritengo un ragazzo normalissimo dal punto di vista fisico, ma purtroppo anche a me è capitato di provare lo stesso senso di imbarazzo, frustrazione e, in qualche modo, competizione con altri ragazzi.

Anzi é stato proprio un ragazzo per il quale avevo perso la testa a instillarmi queste idee subdole e autodistruttive. Mi sentivo a disagio non solo per le mia prestanza, che non era al suo livello, ma anche per non essere muscoloso, forte e virile come lui. Quindi posso immaginare cosa hai provato.

Credo però, per quanto il mio consiglio possa sembrare banale, che se ne esca solo facendo affidamento su se stessi.
I modelli di virilità, forza, potenza sessuale sono pure categorie di “marketing” , e alla lunga a starci dietro finiamo per distruggerci.

Dobbiamo essere noi a ripartire da noi stessi, a capire che abbiamo un grande valore e andiamo bene esattamente come così come siamo.
Non badiamo ai sentimenti di competizione di cui la nostra società è intrisa!

Io credo che nella vita sia fondamentale valorizzare la propria diversità e il proprio talento, perché é questo a renderci unici! In natura non esistono due fiocchi di neve uguali tra di loro, sai che palle se anche tutti noi ragazzi fossimo uguali!

Io ti consiglio di puntare sull’accettazione e l’amore per te stesso e e sul coltivare sempre di coltivare le tue passioni e tutto ciò che ti rende unico.
Quando arriverà, il ragazzo giusto noterà queste tue qualità e non dei banali canoni sociali destinati a scomparire.
Un abbraccio

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Niko
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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da Niko » domenica 6 maggio 2018, 21:44

Paleblueyes:
Grazie anche a te per la risposta!
Dobbiamo essere noi a ripartire da noi stessi, a capire che abbiamo un grande valore e andiamo bene esattamente come così come siamo.
Non badiamo ai sentimenti di competizione di cui la nostra società è intrisa!
Sono pienamente d'accordo in ciò che scrivi!
Alla fine sai cosa? Dovremmo essere grati ogni giorno anche per il solo fatto di poterci alzare dal letto, perché purtroppo molte persone non possono nemmeno camminare con le proprie gambe, e molte persone magari non possono nemmeno sfogarsi e lamentarsi come sto facendo io in questo momento.
Alla fine ringrazio il cielo di essere così come sono, e come tale intendo dare e ricevere amore, io ho un valore, se voglio posso far battere il cuore a qualcuno, e non con muscoli o con centimetri, bensì col mio affetto, la mia semplicità e molto spesso anche con l'umiltà.
Mi dispiace ma le persone che ci giudicano per i nostri attributi o difetti fisici sono solo dei grandissimi superficiali, e io non voglio essere come loro.
Più siamo naturali e più siamo belli, così come madre natura ci ha creati.

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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da progettogayforum » lunedì 7 maggio 2018, 9:02

Mi scuso per non aver ancora risposto, lo farò nel pomeriggio, ma ho bisogno di rileggere prima tutta la discussione per focalizzare bene il problema. A dopo.

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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da progettogayforum » lunedì 7 maggio 2018, 18:47

Caro Niko,
permettimi di raccontarti un fatto vero. Oggi ho pubblicato un post sulla depressione e sulla bassa autostima, ma non mi riferivo assolutamente alle delusioni e disillusioni che vengono da esperienze come quelle di cui parli tu, che, tutto sommato, non sono problemi veramente grossi e come dimostra tutto quello che hai scritto, tu non esci distrutto da queste esperienze, intendevo invece riferirmi a situazioni molto più complesse e in grado di provocare sofferenza profonda. Qualche volta mi capita, parlando coi ragazzi, di sentirmi completamente ridimensionato e di dover modificare del tutto i miei criteri di ragionamento, perché mi accorgo che ci sono persone che stanno veramente male, e non certo per colpa loro, e io a quelle persone so fare solo discorsi stupidi, senza neppure cercare di immedesimarmi nelle situazioni di chi mi sta di fronte. Non la faccio troppo lunga, inizialmente ho cominciato a dire a questo ragazzo (un ragazzo grande) un po’ di cose stupidamente positive e lui ha proprio perso la pazienza di brutto, e aveva ragione, perché io non solo non ero in grado di capirlo ma più o meno inconsciamente mi permettevo di giudicare. Quella conversazione mi toglieva la tranquillità e mi metteva in uno stato di agitazione e di disagio quasi fisico. Quel ragazzo si svaluta, dice che lui strumentalizza gli altri e che è incapace di costruire rapporti umani duraturi. Abbiamo parlato in modo molto serio, poi ha perso la pazienza e ha chiuso il telefono e aveva ragione, perché io non mi sentivo minimamente all’altezza di un discorso serio di quel livello. Dopo la fine della telefonata ero proprio stravolto, non sapevo se richiamarlo o meno. Dopo circa mezz’ora mi è arrivato un sms: “Adesso va un po’ meglio.” Ecco, un sms del genere è un gesto di una finezza spirituale notevolissima, significa che c’è un attenzione all’altra persona, a non metterla troppo a disagio. Un ragazzo così merita un rispetto totale perché è il primo che rispetta il suo prossimo. I rapporti affettivi sono fatti spesso di cose che appaiono minime ma non sono minime perché sono proprio quelle cose che manifestano le qualità più profonde di una persona.
Quello che dici del ragazzo che ti interessa non è banale, è un ragazzo che probabilmente sta costruendo con te un rapporto vero, per capirlo ci vorrà un po’ di tempo ma le prime sensazioni sono positive e questo è molto. Costruire un rapporto serio e destinato a durare non è facile per nessuno, nemmeno quando ce ne sono tute le condizioni perché per fare coppia nel vero senso del termine bisogna cominciare ad uscir entrambi dalla propria dimensione egoistica per guardare più lontano in due. Dirti di tenere i piedi sempre ben saldi per terra non ha molto senso, perché sarebbe come privarti di entusiasmi fondamentali della tua giovinezza, mi limito a dirti di prendere le cose con leggerezza (che non vuol dire alla leggera) , a dare valore alle piccole cose, che sono piccole ma sono significative. Già è difficile rispettare completamente un ragazzo quando ha posizioni diverse dalle tue, ma amarlo per quello che è è molto più difficile perché bisogna dimenticarsi di se stessi, anche se può essere bellissimo, quando ci si riesce.

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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da Niko » lunedì 7 maggio 2018, 22:14

progettogayforum ha scritto:Già è difficile rispettare completamente un ragazzo quando ha posizioni diverse dalle tue, ma amarlo per quello che è è molto più difficile perché bisogna dimenticarsi di se stessi, anche se può essere bellissimo, quando ci si riesce.
Caro Project, grazie per le tue risposte.
Sicuramente le premesse sono buone, il rapporto che stiamo costruendo ora è innanzitutto basato sul rispetto degli spazi di ognuno di noi: ad esempio non stiamo ad assillarci continuamente sul cellulare a chiedere che fai? Dove sei? Con chi vai? ecc.
Ammetto che sento il bisogno di sentirlo qualche volta, però cerco di regolarmi e di capire che lui, come me, ha una vita e non voglio risultare morboso o ossessivo ai suoi occhi, perciò preferisco parlarne più spesso con i miei amici di lui piuttosto che risultare invadente nella sua vita.
Il che non significa però che non ci sentiamo affatto, ci cerchiamo entrambi e comunque dopo la bella serata che abbiamo trascorso l'interesse non può calare così. Anzi, magari il sentirsi in questo modo può solamente far crescere la voglia di vedersi e di stare bene insieme.
Questa mattina quando mi sono svegliato ed ero ancora in dormiveglia ho provato un forte desiderio (anche sessuale) di averlo al mio fianco, di coccolarlo e soprattutto di sentirmi accolto da lui, nella sua vita.
Nel nostro ultimo incontro lui mi ha detto che con il ragazzo con cui si sentiva prima non si erano baciati per un mese intero perché non se la sentiva, e questa cosa a me eccita parecchio perché lui è serio, non vuole prevaricarmi fisicamente, e perché si fa desiderare; e il pensiero di essere accolto da lui e di permettermi il contatto con il suo corpo mi fa impazzire perché io non lo voglio tutto per me, ma lo desidero, e sento che anche se ci mettessimo insieme io continuerei a desiderarlo come se dovessi conquistarlo ancora.
Questo è l'affetto che provo per ora e le sensazioni positive che ho provato questa mattina, del tutto nuove direi anche! Difatti io non ho mai avuto stimoli sessuali in questo verso, ma giuro che erano fortissimi stamattina, e allora penso: magari è l'inconscio mio che mi ha voluto dire qualcosa e mi ha fatto capire che gli impulsi sessuali che in passato ho represso ce li ho tutt'ora.
Però purtroppo questo pomeriggio mentre mi masturbavo ho avuto un po' di difficoltà a venire, perché in qualche modo il mio pensiero non era del tutto rivolto a questo ragazzo ma al fatto di voler misurare ancora una volta il mio membro, vedere dove arriva, guardarmi allo specchio per capire se posso essere all'altezza di questo ragazzo o se farei solamente una grandissima figuraccia a mostrarlo così, in erezione.
Sta di fatto che non sono nemmeno riuscito a raggiungere l'erezione massima perché in qualche modo era entrato in moto lo stress e quindi ha inibito il tutto.
E' molto difficile liberarsi di certi complessi mentali... ci sto lavorando comunque sopra e sicuramente ho iniziato a provare emozioni positive, però ogni tanto sono contraddittorio con me stesso e le paure riaffiorano ed è difficile mandarle via.
Sicuramente avere a fianco un ragazzo che non ti giudica per quello che sei ma che ti accetta (e ti ama!) così come sei è importantissimo, e dovrei metterlo via una volta per tutte il righello e cercare di non pensarci più, perché mi crea solo frustrazione misurarmi e desiderare sempre quel paio di centimetri mancanti che tanto non arriveranno mai.
Scusa ancora per lo sfogo, project, ma ho bisogno di essere il più chiaro possibile sulle mie sensazioni se voglio superare questa cosa e vivere bene questa relazione, e l'ultima frase che hai scritto mi ha fatto riflettere: questo è un mio limite purtroppo e io ancora non ce la faccio a dimenticare me stesso, questo è il mio problema, perché se durante il rapporto sessuale esistesse solo l'altro tutto sarebbe molto più semplice perché io penserei a farlo godere e dargli affetto e basta, ma non ce la faccio se penso a me e al mio pene.
Sicuramente non mi do per vinto e continuo a fare un lavoro su me stesso e rifletto sulle cose che mi hai scritto in precedenza e sui valori nei quali voglio cominciare a credere io, con la speranza che con il tempo tutto possa sistemarsi e che io impari seriamente ad amare qualcuno, piuttosto che farmi questi complessi.

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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da progettogayforum » martedì 8 maggio 2018, 8:34

Caro Niko,
i tuoi post hanno un pregio fondamentale: non contengono ipocrisia. Tu parli di sesso in modo molto diretto e questo anche al giorno d’oggi è una cosa piuttosto rara, ma tu non immagini che cosa fosse il mondo della sessualità quando dovevo affrontarlo io, ormai 50 anni fa. Era un mondo di cui non si parlava, era il monopolio dei preti e di quella pochissima pornografia a stampa che bisognava andare di persona a chiedere al giornalaio e che quindi nessuno poteva procurarsi se non i ragazzi più sfacciati. Il senso del peccato era talmente forte da condizionare profondamente la vita dei ragazzi. Tutto quello che riguardava il sesso era trasgressione, il sesso gay, poi, era solo oggetto di battute sconce ed era impossibile avere qualsiasi tipo di informazione seria in proposito. Eppure la sessualità esisteva anche allora, ma allora c’era l’ipocrisia che copriva la realtà e nessuno si sognava di infrangere le regole del detto e del non detto. Parlare di sessualità in modo esplicito e allo stesso tempo serio contribuisce a diffondere l’idea che il sesso è una componente normale della vita di tutti e che è una cosa fondamentale per mantenere l’equilibrio complessivo di una persona. L’interesse per il sesso e l’esercizio della sessualità, masturbazione e sesso di coppia quando possibile, sono segni di salute fisica e mentale. Certo ci sono anche le patologie sessuali, c’è la dipendenza dal sesso, la sessualità ossessiva, ci sono le parafilie ecc. ecc. ma in un mondo con un maggiore livello di consapevolezza della sessualità i problemi sarebbero certamente di meno, ma vorrei fermarmi su un punto: tra amore affettivo, e interesse sessuale, anche quello più fisico per le dimensioni e per le performance sessuali non c’è in realtà nessuna contrapposizione di principio, l’amore più sublimato, per essere amore non può non essere supportato dalla sessualità e chi ti dice: “Io guardo solo l’anima delle persone, il fisico non mi dice nulla!” pecca di ipocrisia, ma la gradevolezza fisica di una ragazzo non si misura certo in centimetri, il fondamentale non è quello che si fa ma con che spirito lo si fa. Se il sesso, e il sesso gay in particolare, è una condivisione della propria intimità con un’altra persona, in condizioni di reciprocità, e quella persona è la persona che amiamo, che stimiamo, che desideriamo, e aggiungo anche sulla quale abbiamo fatto le nostre fantasie sessuali e ci siamo masturbati, è evidente che la sessualità diventa una cosa gratificante perché permette a due persone di conoscersi intimamente anche sotto il profilo sessuale, supera i timori e le ritrosie e crea un affidamento reciproco anche sul piano fisico. Niko, tu non hai la fissa del sesso, le cose che ti passano per la mente passano per la mente di moltissime persone. Il ragazzo che ti interessa sembra piuttosto serio e si vede che la storia che stai avviando ti fa stare bene, il che è fondamentale, va sempre tenuto in mente però che le persone si conoscono veramente solo sul lungo periodo, all’inizio si procede per sensazioni e intuizioni, col tempo si avrà anche la possibilità di verificarle.

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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da marmar77 » giovedì 10 maggio 2018, 19:03

Ciao Gianlu,
complimenti per le osservazioni: il tuo punto di vista è molto interessante!

Spero di leggere altre tue considerazioni nei vari topic del forum.


Grazie

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Niko
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Re: Dismorfofobia, competizione maschile e senso d'inferiori

Messaggio da Niko » giovedì 10 maggio 2018, 19:10

Gianlu ha scritto: Dunque Niko non volermene se mi senti alquanto polemico sovra qualche cosa che avrai detto. Non sono astioso nei tuoi confronti ma nei confronti di questa fattoria degli animali che è la società odierna.
Ho letto con grande interesse la tua risposta, e non dici assolutamente nulla di male, anzi, io stesso mi rendo conto che tante cose che penso sono da rivedere seriamente, oppure rimarrò bloccato per sempre e non potrò amare davvero qualcuno come vorrei (e qua mi riferisco al piano sessuale).
Effettivamente noi non possiamo scegliere il nostro corpo, semplicemente ci "capitiamo". Possiamo certo decidere di migliorare qualcosa, però tanto alla fine la nostra natura avrà sempre l'ultima parola.
Ho visto che molte visite ha ricevuto il mio post, a prova che questo che scrivo non è qualcosa che interessa solamente me ma, forse, una buona parte di gay.
Tanto alla fine siamo fatti così e non ci si può far nulla: una società dominata dall'eccesso e dalla ridondanza, dove gli "happy few" sono coloro dotati sessualmente, con muscoli artificiali, ragazze con la quarta
/quinta di seno e il girovita magrissimo, e nella quale purtroppo alcuni ne rimangono feriti, quelli che come me desiderano qualche centimetro in più nelle mutande, chi invece desidera avere centimetri in meno di girovita, le ragazze che desiderano una o due taglie in più di reggiseno e così via.
Fondamentalmente è vero che il problema è la visione e la percezione che io ho della mia fisicità, e so che non trovo la mia sicurezza nell'altra persona ma in me stesso, così come so di amare senza la pretesa di essere amato, però almeno una piccola pretesa ce l'ho: non venire umiliato.
E' facile puntare il coltello e fare del male a qualcuno là dove ci sono delle cicatrici sul tuo corpo, mai nessuno però che sia disposto a baciarle con amore queste cicatrici o, almeno, a rispettarle.

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