VITTIMISMO GAY E OMOFOBIA REALE

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Rispondi
Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5949
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

VITTIMISMO GAY E OMOFOBIA REALE

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 28 novembre 2018, 13:37

Riporto qui di seguito, con l’autorizzazione dell’autore, una parte di una mail che ho ricevuto ieri. Solleva un problema che andrebbe preso sul serio, quello del rapporto tra vera omofobia e vittimismo, reale o presunto, di un buon numero di gay:
… omissis …
Caro Project, tu dici che tra i gay c’è di tutto, come tra gli etero, e questo penso che sia vero, ma le proporzioni sono diverse. Dico una cosa paradossale, non ho mai visto un etero lamentarsi del fatto di essere etero, o meglio non ho mai visto un etero sentirsi vittima della società per il fatto di essere etero, mentre di gay che si lamentano e si sentono vittime ne vedo tanti. Forse dove vivo io è un posto eccezionale, ma io, quando sento parlare un gay la parola omofobia la sento sempre, ce la mettono sempre in mezzo. Tutto è colpa degli altri: “Noi siamo discriminati, siamo repressi, non siamo liberi, siamo le vittime dell’omofobia ecc. ecc.” Non nego che ci siano tante manifestazioni di omofobia vera, ma mi chiedo, allora, essere un migrante non vuol dire andare incontro a forme di discriminazione molto più pesante? Qui non siamo in Iran o in Arabia Saudita, l’omofobia, chiamiamola così, diffusa, quella che viene dall'ignoranza, c’è ancora, ma se uno si sente vittima veramente e non reagisce che cosa fa? Si lamenta e basta? Non ha senso! Mi rendo conto che non sono problemi piccoli, perché sono problemi di mentalità diffusa, ci sono radici storiche anche molto lontane, ma non è che per caso lamentarsi e sentirsi vittime è più comodo che impegnarsi. Poi c’è una cosa che non capisco e che penso non capirò mai ed è la divisione tra gay e etero e lo dico da gay. Per un verso vogliamo l’integrazione e per l’altro alziamo steccati, e poi ci facciamo delle pare incredibili pensando che magari gli etero ne fanno una questione di principio, ma da quello che vedo io agli etero dei gay non gliene frega proprio niente. Certo se ti metti a importunare un ragazzo etero (e una cosa del genere l’ho vista) quello reagisce male ma questo con l’omofobia non c’entra niente. Come reagirebbe un gay se una ragazza gli si appiccicasse addosso? Però mica si parlerebbe di eterofobia. Mi dicono che i gay vivono in condizioni più stressanti soprattutto in famiglia, e questo è vero, ma non è che per caso stiamo sopravvalutando queste cose e stiamo creando il mito del gay perseguitato, parlo dell’Italia ovviamente, all'estero può essere oggettivamente diverso, almeno in certi paesi. E poi, se si parla del gay povero, allora il senso del disagio lo capisco, ma io ho dovuto sentire la lagna di certi figli di papà nullafacenti che spendevano 300 etero in una serata in discoteca e poi si lamentavano di vivere nel disagio perché gay! Ma questo è sputare in faccia alla povera gente che non arriva alla fine del mese! Non è questione di gay e etero ma di ricchi e poveri, è verissimo, ma un gay ricco che si sente vittima perché è gay proprio non lo sopporto. Qualche anno fa avevo perso la testa per un ragazzo dei quartieri altri, e lui pure aveva una mezza cotta per me, io pensavo che i sentimenti contassero molto e invece mi sono reso conto che per quel ragazzo con contavano un cazzo! Che mi trattava come un inferiore. Il fatto che fossimo due gay che si piacevano non contava proprio nulla, quello non solo pensava di potermi trattare come una pezza da piedi ma si lamentava perché si sentiva pure vittima, ma vittima di che? Ecco, queste cose mi mandano proprio in bestia.
… omissis …

Rispondi