Lieve atto omofobico

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Rispondi
Avatar utente
Gio92
Utenti Storici
Messaggi: 633
Iscritto il: domenica 6 settembre 2009, 18:19

Lieve atto omofobico

Messaggio da Gio92 » mercoledì 19 febbraio 2020, 20:07

Ciao a tutti è parecchio che non vengo quì nel forum, spero stiate tutti bene.

Scrivo perchè fino a un paio d'anni fa andavo in palestra 3 volte a settimana.
Ma è successa una cosa , non grave, ma che comunque mi porta ansia.

Mentre mi vestivo dopo essermi fatto la doccia lì , il mio occhio era caduto su alcuni ragazzi e su quelle "zone".

Io sono sempre stato disciplinatissimo, mi sono sempre controllato tantissimo, ancora oggi sono abituato a farlo.
Nelle mie zone purtroppo l'omofobia è diffusissima.

In quel periodo (da gennaio ad aprile 2018) io ero molto triste perchè il mio cagnolino mi stava per abbandonare, infatti è morto a marzo 2019, un anno dopo.
Con i farmaci gli ho allungato l'esistenza ma ormai a 14 anni era giunta l'ora. Ancora oggi soffro nonostante abbia preso un nuovo cucciolo che ha compiuto un anno a Gennaio.

In quel periodo, come dicevo, ero molto vulnerabile. Anche adesso lo sono e vi spiego perchè.

Quando avevo allungato l'occhio qualcuno ha detto "a questo gli piace proprio il c....o".
Questa frase io l'ho sentita ma probabilmente ero distratto da altri pensieri.
Quando sono entrato in macchina per tornare a casa mi è giunta questa frase in mente che 10 minuti prima avevo sentito nello spogliatoio e molto probabilmente era rivolta a me, visto che oltre a questo ragazzo che ha detto questa cosa c'era solo un altro che ridacchiava in quel momento.

Di fatto non riesco nemmeno più ad andare in psicoterapia perchè dopo tanti anni sono stufo.
Sto comunque prendendo ancora farmaci sotto controllo psichiatrico.
Il DOC è quasi sconfitto, sto sconfiggendo anche i rituali mentali grazie alle tecniche di distacco dal pensiero. (Il mio cervello funzionava così fino ai 9 10 anni quando poi è comparso questo DOC).

Di fatto io sto guarendo ma il mondo a volte ancora mi angoscia.
Ho ancora paura che qualcuno possa intuire della mia omosessualità e possa prendermi in giro per questo.
Nonostante io sia un gay maschile nei modi ho comunque paura.

Sono passati 2 anni e spero che se vedo questo ragazzo non si ricorda più di me.

Io a volte maledico ancora la natura per avermi fatto nascere gay, perchè i gay hanno molte più difficoltà sotto questo punto di vista e quando qualcuno mi dice "si ma tanto non sono tutti omofobi , e poi se tu pur fossi etero la tua vita sarebbe comunque problematica come per tutti" io mi innervosisco.
Questa frase non mi ha mai dato così tanta fiducia e la trovo troppo ottimista. Siamo comunque in Italia.

Anche il mio psicologo me la diceva sempre questa frase ma io voglio consigli più concreti.

Io a volte mi scindo dal mio corpo stesso come se fossi un automa (è una sorta di autoipnosi che mi procuro per affrontare le situazioni difficili) , è una tecnica che ho imparato anche grazie alla mindfulness, in psicoterapia si definisce "fenomeno di dissociazione".

Se usata troppo puo' portare a danni psicologici, di fatto mi è stato spiegato che è una tecnica che il nostro cervello mette in atto in automatico quando ci ritroviamo nelle situazioni difficili. Mi ha sempre portato ottimi risultati.
Io ho imparato a conoscerlo questo fenomeno e a usarlo al bisogno.

Però vorrei che oltre a questo qualcuno mi dia anche altri consigli.

Sono sempre stato coraggioso ma stavolta ho paura e non so se riuscirò a gestirla bene.
Sono comunque un essere umano e fino ad oggi ho oltrepassato fin troppo i miei limiti.

Chi mi conosce sa da che vissuto provengo.

Cosa mi consigliate di fare?
In questi giorni devo ritornare per l'iscrizione, oggi ci ho rinunciato perchè ero paralizzato dall'ansia.

Aspetto risposte. Vi ringrazio e spero che mi aiuterete.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5948
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: Lieve atto omofobico

Messaggio da progettogayforum » giovedì 20 febbraio 2020, 19:05

Ciao Gio,
beh, indubbiamente l’essere gay, qui in Italia, e in certe zone specialmente, può costituire un problema perché l’omofobia esiste, spesso repressa e controllata, ma talvolta anche espressa in modo diretto e senza filtri. In altri paesi d’Europa le cose sono diverse, ma l’Italia in questo campo deve fare ancora molta strada. Andare in palestra? Certo! Ci mancherebbe altro! Ci sono quelli che possono fare commenti, beh, sì ci possono essere. Il buon senso e il self contro ci vuole da entrambe le parti, ma bisognerebbe esercitarlo anche se non soprattutto nel non farsi condizionare troppo. So bene che tra il dire e il fare c’è di mazzo in mare, ma alla fine è proprio la paura che puoi avere che può scatenare l’omofobia. Comunque gli ambienti sportivi sono in genere tra quelli più seri in questi campi, se ho capito bene, dai fatti cui accenni sono passati due anni e se per due anni è andato sempre tutto liscio non vedo perché non dovrebbe continuare così. Un consiglio solo mi viene in mente e cioè di andare in palestra con un amico piuttosto che da solo, perché gli esercizi di dissociazione possono anche avere un effetto, ma la presenza di una persona amica è l’arma più efficace per ridurre l’ansia in certe situazioni. In palestra avrai pure fatto qualche amicizia, magari per fare due chiacchiere, ecco, quella penso sia la strada migliore per superare l’ansia.
Sapevo quanto tenevi al tuo cagnolino e quello che hai provato quando ha cominciato a stare male e poi è morto indica quanto tu sia sensibile. Ora c’è il muovo cucciolo, Purtroppo le generazioni si susseguono anche tra gli uomini e bisogna prenderne atto.
Non farti spaventare e tira avanti per la tua strada. Nota che spesso il nostro cervello amplifica a dismisura le sensazioni negative e le paure, so bene che è difficile tenerlo sotto controllo ma bisogna provarci.
Un abbraccio.

AlbusDumbledore
Messaggi: 64
Iscritto il: venerdì 28 giugno 2019, 10:47

Re: Lieve atto omofobico

Messaggio da AlbusDumbledore » venerdì 21 febbraio 2020, 0:10

Ciao :)

Io non sono per niente esperto su queste cose, visto la mia età e la mia esperienza sociale quasi nulla.

Intanto mi dispiace molto per il tuo cagnolino. So bene quanto si arriva ad amare il proprio cane perché ne ho uno anche io ed è come se fosse un fratello minore o un figlio. Fa parte della famiglia ed è sempre piccolo, anche se cresce. È sempre il cucciolo della famiglia e riempie le giornale di allegria e di coccole.
Ora sicuramente sta meglio e va bene anche ricordarlo insieme a tutti i bei momenti passati insieme. Così è come se non se ne fosse mai andato.

Io seguo le orme di Project, che ha pienamente ragione e ha dato consigli molto utili.
Io molte volte rifletto sulla mia situazione all'università.
Di solito affronto i miei problemi facendo finta che siano di un'altra persona e non miei. Cioè affronto la situazione da esterno... Non so se sia la stessa cosa del "fenomeno di dissociazione" che hai descritto... non sono a conoscenza di pratiche psicologiche, però a me aiuta molto.
Ad ogni modo, alle superiori venivo preso un po' in giro perché timido, riservato, troppo educato e soprattutto non parlavo mai di ragazze. Per cui per molti di loro ero gay... per me ancora no.
Ora che so di esserlo, ho paura che venga fuori perché non conosco le reazioni degli altri e qualche volta mi dico chi se ne frega, se salta fuori non mi devo vergognare io, ma quelli che prendono in giro. Però, come dice Project, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
La paura di essere lasciato da tutti, di essere isolato, di essere preso in giro c'è ed è forte perché effettivamente il pericolo esiste.
Molti usano la parola gay come un insulto, magari anche nello scherzo, però non si può fare a meno di rimanerci un po' affranto quando la usano così.
Però bisogna sempre pensare che il problema non siano noi ma di quelli che insultano. E se non lo vogliono capire, peggio per loro.
Di certo il parere delle persone che mi trattano male non mi interessa e non lo devo proprio considerare.
Ecco, il mio consiglio è questo: pesa il parere degli altri a seconda della loro importanza.
Un commento infantile c'è sempre, per noi gay, per gli ebrei, per gli stranieri...
Però dovremmo imparare a fregarcene e seguire le parole di Virgilio quando disse "non ti curar di loro ma guarda e passa".
Certo, con discrezione, continuando ad essere se stessi e a vivere tranquillamente la propria vita, ma senza privarsi di qualcosa per colpa di quattro imbecilli e delle loro risatine.

Spero di esserti stato un po' utile...
"La causa fondamentale dei problemi è che nel mondo moderno gli stupidi sono sicuri di sé, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi."

Bertrand Russell

Avatar utente
riverdog
Messaggi: 315
Iscritto il: venerdì 9 luglio 2010, 0:27

Re: Lieve atto omofobico

Messaggio da riverdog » venerdì 28 febbraio 2020, 0:27

Ciao Gio,
mmh... da quanto c'ho capito io, dopo l'episodio raccontato non sei più tornato in palestra (?), e adesso, a distanza di un paio di anni, vorresti riprendere ma temi di incontrare di nuovo quei ragazzi e che possano ricordarsi di te...
Secondo me faresti bene a riprendere con la palestra, però magari io valuterei la possibilità di cambiarla andando da qualche altra parte... Soprattutto se vai da solo sei più vulnerabile e ritrovarti davanti quelle persone potrebbe crearti qualche imbarazzo. Io proverei a voltare pagina in questo modo, poi se li incontri in un'altra palestra o in qualche altra circostanza, pazienza, doveva andar così, fai finta di niente e via... che tanto non hai commesso niente di grave, quindi farsi prendere dall'ansia per qualche sguardo furtivo proprio nooo (però fai attenzione!).
Se nel frattempo hai deciso comunque di iscriverti a quella stessa palestra... Hai fatto bene ugualmente, si vede che sei più tosto del sottoscritto... :-)

#giotornainpalestra

Rispondi