GAY E PETTEGOLEZZI OMOFOBI

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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GAY E PETTEGOLEZZI OMOFOBI

Messaggio da progettogayforum » sabato 23 maggio 2020, 20:30

Caro Project,
è dal 7 Ottobre del 2019 che avevo deciso di scriverti, ho scritto delle bozze di mail che piano piano sono diventate una specie di diario, per tenere memoria di quello che succedeva, ma poi non te le ho mandate, adesso invece te le mando perché la situazione si è definita e penso che sia importante.

Bozza di mail di Lunedì 7 Ottobre 2019.
Caro Project, oggi sono molto nervoso e non posso sfogarmi con nessuno. Non so se ti ricordi di “XY33”, ti ho scritto quasi un anno fa e mi hai risposto cose che mi sono state realmente utili, ci siamo anche sentiti su skype, ma poi non mi sono più fatto vivo perché, diciamo, sono riuscito ad andare avanti sulle mie gambe, ma oggi sono furioso, sono arrabbiato nero. Io lavoro a buon livello (e lo dico con orgoglio!) in un ufficio pubblico dove c’è tanta gente e purtroppo c’è anche tanta gerarchia. Il mio capo, che è uno che conta veramente anche a livello politico, non ha voglia di fare nulla, sta sempre al telefono a chiacchierare dei fatti suoi e scarica sempre le “sue” rogne su di noi. Due o tre mie colleghe fanno il doppio del lavoro che dovrebbero fare, perché fanno anche il lavoro del capo che in sostanza non fa niente: firma senza leggere e poi quando scoppiano i casini urla come un ossesso, ma tutto questo, se vogliamo, è ordinaria amministrazione, lo fanno più o meno tutti capi coi loro sottoposti. In fondo a questo modo di fare mi ci sono dovuto abituare per forza, ma oggi sono furioso per un’altra ragione. Questo pezzo di mer.a, parlando con le due signore leccapiedi che fanno il lavoro suo, si è permesso di fare la mia caricatura sostenendo che secondo lui sono “frocio”, le signore poi me lo hanno riferito, ma se io chiedessi loro di testimoniare quello che hanno detto a me, sono certo che si rimangerebbero tutto quello che mi hanno detto. In ufficio c’è un’omertà totale. Io col capo non ho nessun rapporto, anche se dovrei, in pratica lo vedo solo in televisione quando si sente il primo attore, e lì recita benissimo e riesce a prendere per i fondelli chi non lo conosce e poi lui non si abbasserebbe mai a parlare con me, tanto che mi è venuto perfino il dubbio che le due streghe leccapiedi (per non dire altro) si siano proprio inventate tutto. Io a lui a fare la mia imitazione proprio non ce lo vedo. È stronzo e su questo non ci piove ma per fare la mia imitazione dovrebbe sapere chi sono e dovrebbe avermi visto parecchie volte, cosa che non è successa assolutamente. Mh … Mi sa che mi stavano fregando! Perché tra noi c'è anche un carrierismo spietato e per farmi fuori ogni sistema è buono. Tu hai capito le due streghe! Mi volevano mettere contro il capo, così si sarebbero divertite come due oche (che è quello che sono!) a vedermi sbranare e mi avrebbero fatto fuori elegantemente dal giro di quelli che possono fare carriera! Pensa tu, che a caldo, ero sul punto di andare dal capo a fare una sfuriata anche a rischio di perdere il posto, per fortuna che non l’ho fatto e che ho pensato di mandarti questa mail. In effetti quello che mi hanno raccontato non ha senso! Non ha proprio senso! Ecco perché caricavano i toni quando me lo hanno raccontato. Va bene che dal capo ci possono andare solo loro, però quello che so del capo è solo quello che mi hanno raccontato loro … Project, mi sa che stavo per commettere un errore madornale, in effetti quello che hanno detto non ha senso! Non ha proprio senso!

Bozza di mail del 14 ottobre 2019.
Caro Project, ti allegherò la copia della precedente mail (che non ti ho inviato) e ora proseguo qui la storia. Per tutta la settimana mi sono studiato il comportamento delle due vipere e ci sono tante cose che non mi tornano. Loro stanno sempre dal capo. Sempre no, ma spesso sì, e allora perché quando ne parlano in separata sede con gli altri colleghi gli danno dello “stronzo” e altri epiteti simili? Se è veramente come dite, che ci andate a fare? Project, io devo capire come stanno veramente le cose. Il capo è stronzo? E voi, allora, che ne parlate solo con disprezzo viscido, che cosa siete? Siete peggio di lui perché fate pure il doppio gioco!

Bozza di mail del 15 ottobre
Stamattina le due vipere sono tornate alla carica con la storia che il capo fa la mia imitazione e io non ci ho visto più, ho fatto finta di arrabbiarmi e poi di andare dal capo per cantargliene quattro. Dal capo ci sono andato ma portando con me una cartella di documenti sui quali mi servivano dei chiarimenti, comunque il capo non c’era e io ho chiesto un appuntamento. Poco prima di mezzogiorno mi chiama la segretaria del capo e io vado a parlargli con le mie carte nascoste sotto la giacca. Entro, è proprio lui, “lo stronzo!” Si alza per darmi la mano e mi fa sedere non di fronte alla scrivania ma nel salottino. Per cominciare mi chiede chi sono, segno evidente che non mi conosce, io glielo spiego e poi passo al problema concreto e ai documenti che ho con me. Lui mi sta a sentire, poi mi cita un articolo dell’ultima finanziaria, mi dice di passare alla scrivania, cerca e trova due sentenze recenti del Consiglio di Stato e mi dice: “Penso che dovrebbe essere così, lei che ne pensa?” Io lo guardo ammirato e gli dico: “Non credo che ci siano più dubbi!” Lui mi risponde: “Ha fatto bene a sollevare il problema, scriva lei una circolare interna e me la porti e io la firmo e la facciamo girare.” Poi mi dà la mano e mi accompagna alla porta. Insomma, Project, questo sarebbe il “pezzo di merda” che non fa un cavolo dalla mattina alla sera e che mi fa la caricatura! Adesso il gioco delle due vipere è chiaro. Torno in ufficio e “non voglio parlare con nessuno”, le due vipere devono pensare che il capo mi ha distrutto, ma io devo preparare la circolare da portare al capo e non posso perdere tempo. In meno di un’ora la circolare è pronta, richiamo la segretaria del capo che mi dice che il capo mi aspetta. Io ci vado senza dire niente a nessuno, do la circolare al capo, lui mi dice: “Ci metta la sua sigla, poi io la controfirmo, la responsabilità e mia ma il lavoro lo ha fatto lei.” Io aggiungo la mia sigla e lui controfirma e dà il testo alla segretaria, poi mi congeda e mi dice: “Grazie, ha fatto un buon lavoro e lo ha fatto subito!” Io torno nel mio ufficio e cerco di essere scuro in volto. La vipera più giovane vuole sapere che cosa è successo ma la caccio via dicendo che non voglio vedere nessuno!

Bozza di mail del 16 Ottobre 2019
La circolare arriva in Ufficio, io non dico una parola, finisce nella mani della vipera vecchia che fa una smorfia con la bocca, la mia sigla sulla circolare, al posto della sua, le ha dato particolarmente fastidio, quindi decide di non rivolgermi più la parola, cosa che a me non dispiace affatto, io la mia vendetta me la sono presa!

Bozza di mail di giovedì 24 Ottobre 2019
Caro Project, la storia non è finita, ci sono state ulteriori evoluzioni. Il capo mi stima parecchio e mi ha chiesto di fare delle ricerche per chiarire alcuni punti che sembrano molto oscuri. Praticamente ogni giorno vado da lui a illustragli quello che ho trovato o ricostruito e ne parliamo insieme. Lui è etero al 100%. Mentre stavamo parlando lo ha chiamato la moglie e quando parlava al telefono con la moglie sorrideva, io ho accennato ad andare ad aspettare fuori, ma mi ha fatto cenno di rimanere e alla fine mi ha detto: “Se non avessi mia moglie sarei seppellito sotto una valanga di carte!” e ha sorriso. Poi mi ha congedato. Adesso le vipere dal capo non si vedono quasi più!

Bozza di mail di Venerdì 25 ottobre 2019
Oggi un collega anziano, che se ne andrà in pensione tra un mese e che quindi non è interessato all’arrampicamento sociale mi ha raccontato che le due vipere dicono che io sono “frocio” e che adesso mi sto lisciando il capo che è “frocio” pure lui! Al che io gli ho risposto: “Certo che essere zitelle a cinquant’anni deve essere brutto!” e lui si è messo a ridere.

Bozza di mail di Giovedì 14 Novembre 2019
Col capo va tutto bene, ma non è di questo che ti vorrei parlare ma di un fatto che mi sta proprio cambiando la vita. Doveva arrivare in ufficio un ragazzo nuovo e il capo lo ha affidato a me per l’orientamento e la formazione in servizio, prima questo compito era appannaggio esclusivo delle due vipere ma questa volta sono rimaste a bocca asciutta. Un paio di giorni dopo si presenta il tipo nuovo, è un bellissimo ragazzo sulla trentina, io ne ho 34! Gli hanno detto che sarei stato il suo tutor e di questo mi sembrava contento. Dallo stato di servizio non è sposato e non ha figli, altre informazioni che potessero interessarmi non ce n’erano. Lui si chiama Luca, è alto, biondo, occhi azzurri, ha una voce sexy da attore di prima grandezza e ha pure due caratteristiche fondamentali e molto rare, è veramente intelligentissimo e ha voglia di lavorare. Tra noi va tutto bene, con lui sto benissimo, in breve si è creata un’intesa perfetta. Dopo una decina di giorni è già molto pratico e competente nel lavoro. Allora mi decido a vado a presentarlo a capo, che gli parla molto bene di me e lo incoraggia. Da qui in poi in ufficio va tutto a gonfie vele. Luca non ha bisogno di nessuna giuda, sa fare benissimo il suo lavoro da solo e molto meglio di me, anche se a fare meglio di me non ci vuole molto. Questi sono gli aspetti, diciamo così, lavorativi del mio rapporto con Luca, poi, come puoi immaginare c’è tutto il resto. Praticamente mi sono innamorato di Luca e devo stare anche molto attento sul lavoro per non dare troppo nell’occhio, lo devo tenere a distanza e devo limitare i contatti con lui al minimo indispensabile. Non usciamo mai insieme, prima esce lui, io lo vedo allontanarsi dalla finestra e dopo cinque minuti esco io. Anche se fosse etero, cosa ovviamente molto probabile, sarebbe “comunque” una bella amicizia. Evidentemente nel dire così intendo che Luca, al limite, mi potrebbe andare bene “anche” come amico, ma io spero con tutte le mie forze che sia gay.

Bozza di mail di Martedì 3 dicembre 2019
Mi sa che ho sognato troppo! Sono molto giù di morale. Mi sento un totale deficiente. Oggi, quando è uscito, c’era una ragazza giù ad aspettarlo e si sono abbracciati e baciati. Era lontano e non posso dire se si sono baciati come due amici o come due fidanzati, però una ragazza verrebbe ad aspettare un ragazzo gay che esce dal lavoro? No! Decisamente no! Quindi, caro Luca, addio! La nostra storia è finita e io torno alla solite malinconie. Potevi essere almeno meno bello, meno intelligente, meno affascinante, almeno mi sarei sentito meno frustrato, e invece no! Bello, intelligente, affascinante e ETERO! Eppure mi sembrava che tu avessi capito, se no a che ti serve l’intelligenza? Pensavo addirittura di chiederti di incontrarci dopo il lavoro, di andare a cena insieme, di passare una domenica insieme e invece tu te ne stai con la tua ragazza e di me non ti sei nemmeno accorto. Altro che sogni gay! Ho imparato una lezione durissima! Addio, Luca, spero tu possa vivere una vita felice!

Bozza di mail di Mercoledì 4 dicembre 2019
Caro, Project, sono confuso, molto confuso. Stamattina alle 8.30 mi si presenta Luca (e non lo fa mai!) e mi dice che ieri avrebbe voluto parlare con me (io non capisco se di lavoro o di altro) poi continua quasi casualmente: “ma siccome c’era un’amica che mi aspettava sul piazzale sono dovuto andare via subito.” Parlare con me? Di che cosa? Al momento non abbiamo problemi di lavoro in comune e poi perché darmi spiegazioni e dirmi che c’era “un’amica” ad aspettarlo? Però ha detto proprio “un’amica”, non ha detto che era “solo un’amica”. Insomma restiamo d’accordo che ci vedremo oggi all’uscita, anche se non proprio davanti agli Uffici, ma in un posto che è dall’altra parte rispetto a dove passano le due vipere. Io lavoro per non pensare a quello che succederà all’uscita, devo stare attento a non costruire castelli in aria, però, mano a mano che si avvicina l’orario di uscita mi sento sempre più agitato. Mezz’ora prima dell’uscita mi chiama la segretaria del capo e mi dice che il capo vuole vedermi, ma il capo è in riunione. Spero con tutte le mie forze che si liberi subito e che mi dica perché mi ha fatto chiamare perché non voglio lasciare Luca ad aspettare, lo potrei avvisare con un sms ma suonerebbe strano. A cinque minuti dall’uscita mi decido e mando l’sms “Tutto rinviato, scusami, sono dal capo, mi ha chiamato lui.” In quel momento avrei ammazzato il mio capo. Comunque potevo solo aspettare. Mi fa entrare dopo quasi mezz’ora, dopo che sei politici di quelli che ho visto in TV escono dal suo ufficio. È molto agitato. Non oso chiedergli che cosa è successo. Mi fa accomodare nel salottino, fa un grosso sospiro e poi viene al punto e mi dice che teme che ci siano state delle irregolarità in cose molto importanti e che ha bisogno di fare una verifica ma non può fidarsi di nessuno, perché sul suo ufficio stanno girando pettegolezzi che sono arrivati ai politici e bisogna capire se le irregolarità ci sono state, e, se ci sono state, di che portata sono e chi le ha fatte. L’importante è quello, e poi se si capisce quello si può arrivare anche a capire da chi vengono i pettegolezzi. Insomma il capo mi chiede di lavorare in una stanza separata del suo ufficio, con i suoi codici di accesso al sistema informativo (lui non me li farà conoscere, questo è ovvio, ma accederà ai servizi con le sue credenziali e poi sarò io a lavorarci). Gli dico che va bene, mi dà la mano, mi accompagna alla porta e mi dice: “Si comincia domattina. Mi raccomando, massima riservatezza.” Io faccio cenno di sì con la testa e aggiungo: “Ha la mia parola!” e vado via. Però non sto pensando al capo né ai possibili imbrogli o ai pettegolezzi, io sto pensando solo a Luca, vado di corsa al posto dell’appuntamento ma Luca non c’è, mi prende una tristezza fortissima, gli mando un sms per scusarmi e mi risponde così: “Aspettami lì, arrivo subito, sono al bar dietro l’angolo, ti stavo aspettando.” Questa risposa mi fa cambiare di umore, proprio non me l’aspettavo. Arriva dopo meno di due minuti, veramente bello come un dio e mi chiede che cosa voleva il capo, io minimizzo e mi concentro sul fatto che mi dispiaceva solo farlo aspettare e avevo paura che se ne andasse. Penso di chiedergli come sta la sua amica, ma rimuovo subito questo pensiero stupido. Mi chiede se vogliamo mangiare qualcosa insieme, la risposta è ovvia, è tardi ma c’è un posto dove vanno molti turisti che è aperto fino al primo pomeriggio. C’è gente, troppa gente, non c’è un minimo di privacy, dopo un’ora siamo fuori del ristorante. Vorrei chiedergli di che cosa voleva parlarmi, ma non lo faccio, aspetto che sia lui a fare la prima mossa e dopo un po’ la fa. Mi dice: “Ti volevo parlare, ma penso che non ce ne sia bisogno perché da tante piccole cose penso che tu abbia capito. Che devo fare?” Io gli dico: “Mi sento molto contento e non c’è bisogno di nessun discorso.” Subito dopo è subentrato in entrambi un imbarazzo terribile, un misto di ansia e di paura di avere capito male, il discorso era stato molto allusivo ma sostanzialmente vago. Un discorso esplicito sarebbe stato molto più difficile ma avrebbe dissipato tutte le nebbie. Io non potevo andare avanti nemmeno con l’ombra dell’incertezza e allora gli chiedo: “Come hai fatto a capire che mi sono innamorato di te?” e lui mi risponde: “Beh, un radar gay esiste eccome!” Dopo queste parole lo stato di felicità sia suo che mio si sentiva nell’aria, abbiamo camminato a piedi fino alla sera tardi, e faceva un freddo cane! Poi ci siamo salutati con un abbraccio (il primo abbraccio con Luca!).

Bozza di mail del 4 Gennaio 2020
Caro Project, è un mese che sto con Luca, è una cosa bellissima ma pure molto complicata, ci facciamo mille problemi. Il nostro rapporto è molto tenero. Luca ha per me mille attenzioni, parliamo tanto, mi ha raccontato le sue storie precedenti, niente di etero a nessun livello, solo due ragazzi che poi lui ha perso di vista, del primo forse era innamorato, ma quello non era veramente innamorato di lui e si è trovato un altro compagno. Col secondo c’è stato solo qualche giorno di sesso, poi è finito tutto per stanchezza reciproca. Io gli ho detto delle mie storie di dieci anni fa con uno che poi ha trovato di meglio e se n’è andato dopo nemmeno un mese.

Bozze di mail del 21 Marzo 2020
Tra me e Luca c’è molto imbarazzo a parlare di sesso, non di quello che c’è stato prima ma di quello che ci può essere tra noi e d’altra parte ne parliamo solo per telefono perché adesso dobbiamo stare isolati. Oggi mi ha detto: “Che ne dici di fare entrambi il test per le malattie sessualmente trasmesse?” Io gli ho detto di sì, perché la sua proposta era in sostanza anche una proposta sessuale, ma chissà quando sarà possibile farlo e quindi tra noi, almeno adesso, niente sesso. Coccole sì e per giunta solo telefoniche ma proprio di sessuale niente. Avevo pensato di proporgli di usare la cam, ma mi sembrava una pessima idea. Aspetterò! Ovviamente mi masturbo pensando solo a lui e lui probabilmente fa lo stesso ma questo è un argomento tabù e non se ne parla mai! Non immagini quanto mi sento condizionato e ansioso, queste attese lunghissime sono snervanti e poi dobbiamo fare prima il test, non se ne può proprio fare a meno.

Bozza di mail del 5 Maggio 2020
Abbiamo prenotato il test per l’HIV, lo abbiamo fatto ovviamente nello stesso istituto ma separatamente per non essere etichettati! Pensa a che livelli arriva la paranoia! Ci hanno dato appuntamento per il 5 Giugno e un altro mese passerà così. Parlo con Luca su Skype ogni sera anche per un paio d’ore e resto proprio ad ammirarlo perché è proprio bellissimo, non sono io che sono fissato, è proprio lui che è bellissimo! Adesso siamo meno imbranati e parliamo di tutto anche di sesso e di masturbazione anche se ne parliamo ancora “in generale”.

Bozza del 22 Maggio 2020
Siamo arrivati a fare sesso in cam. Nessun imbarazzo! È stata una cosa travolgente e poi lui è bellissimo anche lì e il sesso lo vive proprio in modo spontaneo, ridendo, scherzando e soprattutto partecipando in modo fortissimo. Se in cam mi fa questo affetto mi immagino che cosa sarà quando lo potremo fare di persona. Il 5 giugno è vicino, ma ci mancano ancora 13 giorni, io spero solo che non richiudano tutto un’altra volta, altrimenti finisce in niente pure questa volta. Adesso i nostri discorsi adesso sono anche esplicitamente sessuali e senza nessun imbarazzo e ne sono felice perché prima avevo qualche dubbio che lui non fosse veramente coinvolto al 100%, ma adesso questo dubbio mi è completamente passato.
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Fine della citazioni! Adesso la mail te la mando, poi magari te ne mando un’altra dopo il 5 giugno.
Se vuoi, puoi pubblicare tutto, perché mi pare che non ci siano riferimenti a elementi sensibili in relazione alla privacy. Alcune cose relative al lavoro le ho modificate e poi è tutto abbastanza vago, anche se le atmosfere sono proprio quelle.
Ti abbraccio e spero di sentirti presto.
Mat

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