GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da progettogayforum » domenica 6 giugno 2010, 11:56

Ricevo la seguente mail con la richiesta di pubblicarla.
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Da qualche anno a questa parte parlo spesso di episodi di violenza nei confronti dei gay e delle trans con altri amici gay. Tutti mi danno la stessa risposta. Emergono due fattori comuni 1) quando consiglio loro di essere prudenti, vigili e cauti mi rispondono che a loro non succederebbe mai nulla perché non si cacciano nei pasticci e soprattutto perché sono molto maschili e insospettabili (termine che odio con tutto il cuore, manco essere gay fosse un reato). Sempre, sempre e dico sempre, danno la colpa al gay pestato a sangue dicendo "chissà cosa avrà fatto, magari li avrà provocati, se la sarà cercata, avrà scheccato" [Sheccate = Avere reazioni isteriche e immotivate accompagnate da movimenti convulsi della mani]
Questo atteggiamento dei gay stessi è quanto di più vile, odioso, deprecabile possa esistere. Insomma, oltre al danno, la beffa.

Allora, i motivi dell'omofobia sono imputabili ai gay stessi e li schematizziamo così:

1) i gay non sanno difendersi, non reagiscono davanti alle aggressioni fisiche, mai, anche quando sono in numero maggiore rispetto all'aggressore (vedi il caso dei due gay di Palermo picchiati da un solo omofobo)

2) gli omofobi sanno che potranno umiliare e picchiare i gay quanto vogliono, tanto non reagiranno e men che meno rischiano di essere colpiti da qualche arma.

3) i gay hanno un atteggiamento troppo passivo davanti a questi episodi. Non ci sono personalità arrabbiate e combattive nel collettivo gay e i gay sono troppo presi dal c.zz. per potersi distrarre. Io per primo, potrei fare un gesto di protesta, rivoluzionario, e spaccare la faccia a un omofobo, ma poi mi ritroverei solo come un cane, nessun gay mi appoggerebbe, mi volterebbero tutti le spalle.

4) i gay sono convinti che non saranno MAI vittime di episodi violenti di omofobia

5) i gay pensano di essere "insospettabili". I gay hanno una percezione distorta della propria apparenza e pensano di essere molto più virili e straight acting di quanto non lo siano in realtà. Questo, fa abbassare loro la guardia, perché sono convinti di sembrare etero, anche quando non lo sembrano. Se invece fossero consapevoli di sembrare gay, starebbero sempre sul chivalà.

6) i gay colpevolizzano sempre e solo il gay di turno pestato a sangue. Questa è omofobia interiorizzata, per cui, ogni gay, nel proprio subconscio, non reagisce perché convinto di meritare le botte. Al livello subconscio il gay pensa di essere nel marcio. Io stesso sono passato per questa fase, e spero di averla risolta. Quando venivo insultato, le prime volte, la mia autostima era così scarsa che mi dicevo "ben ti sta, te lo sei meritato per essere gay, è colpa tua". Cercavo, sempre e solo e comunque una colpa imputabile a me stesso.
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Pubblico la tua mail, ma francamente resto molto perplesso, dai per assolute e scontate da parte dei gay delle reazioni che non mi sembrano proprio corrispondere alla realtà. Non nego che esisteranno pure gay che ragionano in quel modo che (condivido quello che dici) è realmente assurdo, ma francamente non ho mai visto atteggiamenti del genere nei ragazzi gay che conosco. Penso che l’omofobia sia un fenomeno di carattere culturale che sarà sempre meno presente a misura che la società diverrà più consapevole e meno oggettivamente ignorante circa la sessualità. Spaccare la faccia a qualcuno non risolve il problema. Circa il fatto degli insospettabili, beh, ti devo dire che gay acting o staight acting sono espressioni che presuppongono che esista un modo di comportarsi gay con dei connotati specifici, presupposto che non mi sembra affatto realistico. Conosco moltissimi ragazzi gay, so che sono gay perché me lo hanno detto loro, ma quando non lo sapevo non mi sarebbe mai passato per la testa di sospettarlo. Omofobia interiorizzata? Mah, ho letto tanti articoli su queste cose ma mi sembrano formule molto dubbie che, se fossero vere non, contribuirebbero comunque in nulla alla soluzione di un problema oggettivo che è soprattutto conseguenza di una profonda ignoranza delle cose attinenti alla sessualità.

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Holger
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da Holger » domenica 6 giugno 2010, 20:03

Personalemente credo che il ragionamento dell'autore di questa email non siano assolutamente sbagliato.
Non neghiamo una realtà che è palese.
Certo io non vivo la mia omosessualità quindi non posso avere problemi di omofobia ma mi è capitato più volte di pensare a quali sarebbero le conseguenze di un attacco omofobo nei miei confronti soprattutto se fossi in coppia (considerando poi che sono a roma)... se attaccasero me forse potrei pure abbozzare, ma se se la prendessero con un mio ipotetico compagno non sò come andrebbe a finire (con riferimento alla storia di palermo).

In tutto questo però, una cosa è certa, siamo una minoranza che rimarra sempre e comunque tale. Per di più viviamo in un paese in cui la società è portata per interesse (anche commerciale) verso il razzismo oltre che l'omofobia.

L'unica cosa che potremmo fare è esporci in prima persona, rivendicare dei diritti che ci sono dovuti da millenni di sopprusi. Ma questo significherebbe una presa di coscenza di massa da parte della comunità gay, compresi i non dichiarati, e al momento la cosa mi sembra piuttosto improbabile.
Noi siamo abituati a considerare immorale tutto quello che non rientra nella nostra morale e degli illusi tutti quelli che non hanno le nostre stesse illusioni.

barbara
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da barbara » domenica 6 giugno 2010, 22:55

L'atteggiamento dei gay che colpevolizzano i gay aggrediti é per certi versi simile a certe opinioni che alcune donne hanno su certi episodi di violenza sessuale alle donne . Della serie "se ti vesti in un certo modo te la vai a cercare".
Non so se sia un modo per difendersi dall'idea che possa capitare anche a se stessi oppure altro. Credo che in passato come ora una parte delle donne si sia rivelata e si riveli più maschilista di certi uomini, e questo danneggia non poco le donne. Del resto stare con chi comanda é più facile.
In ogni movimento ci sono delle divisioni , non ho mai immaginato però che nel mondo gay potesseso esserci reazioni come quelle descritte sopra.
La mia personale sensazione comunque é che le aggressioni ai gay, per quanto tragiche per chi le riceve, provochino nell'opinione pubblica etero un effetto contrario rispetto alle intenzioni di chi le ha provocate.
Non solo perché chi usa la violenza passa dalla parte del torto, ma anche per la codardia che le caratterizza abitualmente. Solo qualche pazzo sadico potrebbe giustificare un pestaggi di uno solo da parte di un gruppo.

Jek70
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da Jek70 » lunedì 7 giugno 2010, 15:01

L'agettivo pazzo sadico calza alla perfezione ma spesso chi approva non si rende conto della gravità e della codardia della cosa in se, cioè pestare una sola persona indifesa da parte magari di un gruppo. È talmente radicata in certa gente l'inferiorità e il disgusto che provano nel confronto di una "categoria bollata" che è normale, secondo il loro punto di vista, non averne rispetto. La storia insegna che queste cose purtroppo succedono da quando esiste il genere umano.

Inoltre, una persona, può essere ferita anche e soprattutto psicologicamente e le "botte psicologiche" sono quelle più terribili perchè non lasciano segno apparente e difficilmente contestabili e di queste, anche i più miti, molto spesso tirano di quei ceffoni senza magari neppure accorgersene. :?

SenzaPeso
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da SenzaPeso » martedì 8 giugno 2010, 19:05

Io sono un pazzo sadico :lol:
E ci lascio una preghiera, Signore ti imploro fa che vengano a pestare me, che da quando ho smesso col kendo non so più dove riversare l'aggressività repressa che ho in corpo e non trovo anima disposta a fare a botte.

Blueboy
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da Blueboy » martedì 8 giugno 2010, 21:42

Sarebbe bello che l'autore delle lettera venisse qui a parlare direttamente con gli utenti del forum di un argomento così importante. Anche perché vorrei conoscere meglio la sua opinione in merito: fino a qui mi sembra assurda per la maggior parte, e non voglio credere di aver capito bene.
Le parole che mi hanno colpito maggiormente sono state
Allora, i motivi dell'omofobia sono imputabili ai gay stessi e li schematizziamo così:
e mi sembra che esprimano l'attuale opinione dell'autore. Singifica che è colpa degli omosessuali se subiscono violenza? Questa è la domanda. Nel caso la risposta dell'autore sia no, il dialogo dovrebbe proseguire in altre direzioni e con altre domande, ma dovrebbe appunto trattarsi di un dialogo, ovvero una comunicazione in forma diretta. Se la risposta invece è un sì, ci sono concetti che vanno chiariti. E lo faccio adesso, non fosse altro che per velocizzare la discussione.
La colpa dell'omofobia NON è imputabile agli omosessuali, anzi: la colpa dell'omofobia NON È degli omosessuali. È totalmente assurdo, ed è assurdo anche solo parlarne. È assurdo metterlo in discussione ed ipotizzare il contrario. Non esiste giustificazione per l'omofobia: discriminare ed odiare le persone per il loro orientamento sessuale è sbagliato A PRIORI. Il razzismo è sbagliato A PRIORI, e così via. Non vi è nessuna colpa nell'essere omosessuali, è un carattere della personalità che esiste e, se può rendere felice l'individuo che lo possiede senza danneggiare gli altri individui, DEVE POTER continuare ad esistere. L'omofobia è eufemisticamente conseguenza della
ignoranza delle cose attinenti alla sessualità
e più propriamente un crimine contro la vita.
Concludo affermando che omofobia e razzismo sono accomunati, insieme a tutti gli altri elementi più o altrettanto gravi, dall'includere in una stessa categoria e condizione individui che condividono soltanto un tratto della loro identità. E non vorrei davvero che l'autore credesse che tutti gli omosessuali sono d'accordo con il campione di opinioni che dice di aver raccolto.
      • Blueboy

SenzaPeso
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da SenzaPeso » mercoledì 9 giugno 2010, 6:54

Ponendo che sono un superbo, e ponendo che, se questa è l'opinione dell'autore, dall'alto della mia superbia, non l'avrei calcolato, voglio appoggiare il Samurai, magari esponendo meglio un punto in maniera più sconnessa dal contesto:
l'omosessualità è un aspetto della personalità
chi la vive sa che la vivrà sempre, seppur provando a reprimerla, non sparirà. Mai.
Ma è logico che per chi NON la sente, possa sembrare una sceltà: è semplicemente un atteggiamento umano.
Un etero che non vive l'attrazione per il suo stesso sesso non potrà mai pienamente capire l'omosessualità, ma resta di fatto che la può accettare e accettare che esiste.
Allora pongo un esempio stupido: ad A piace il pesce e a B no. Sarebbe cretino che A colpevolizzasse B per questo fatto. Eppure accade.
Personalmente credo quando ti fanno sentire in colpa per come sei arrivi a provare una delle sensazioni più odiose e frustranti che esistano: perchè se sei quel che sei, e non puoi farci nulla, arrivi a disprezzare te stesso e di conseguenza tutti quelli che ti rassomigliano.
Altro esempio stupido: io sono sensibile
Tante volte mi sento dire "sei troppo sensibile" per anni. L'offesa non è "sensibile", ma "troppo". È espressione del gusto personale del giudicante. Non mi accetta. Io voglio farmi accettare -> TROPPO sensibile non va bene -> odio il fatto di esserlo troppo -> lo reprimo -> incontro B che è molto sensibile -> la giudico TROPPO sensibile. È quel troppo che diventa la malattia contagiosa.
Giudicare gli altri, in modo ottusamente vanesio, è una cosa che io non tollero.
È un sentirsi in colpa derivante dall'esterno ed è una battaglia che porto avanti ogni istante per rompere il ciclo. Se sono "troppo sensibile" e a te non sta bene, non si adegua al tuo ideale, ti levi cortesemente dai sacrosanti. (sto da cellulare e ho un limite)

SenzaPeso
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Re: GAY CHE COLPEVOLIZZANO ALTRI GAY

Messaggio da SenzaPeso » mercoledì 9 giugno 2010, 7:13

(quindi duplico il post) se sono omosessuale, e te non lo accetti, il problema è tuo, e ti levi cortesemente dai sacrosanti. Se a chi, ottuso, non capisce e dal basso dei suoi schemi mentali, non accetta, umiliando gli altri perchè sono quel che sono, e innescando un ciclo di intolleranza senza fine, si provasse a fare la medesima cosa, allora FORSE capirebbero. Ma so che è una sfida persa, perchè la visione assolutista egocentrica delle cose è umana, è semplice, è giustificabile dal famoso gioco: due pesi due misure dietro cui, per esperienza, la gente si para dall'umiliazione se gli fai notare il suo limite. Ovvero "non puoi paragonare la sensibilità e l'omosessualità, sono due cose diverse". Col cavolo lo sono, nessuno decide ciò che è: lo è e poche storie. Non si fugge. Non scegli se sei sensibile, non scegli se sei omosessuale, e non scegli se sei un incazzoso logorroico come lo sono io. Quindi mi piacerebbe vedere che le persone sanno essere se stesse e mettere a tacere gli altri con un bel "si, lo sono. Problema? Problema tuo."

Il problema è la forza bruta, il problema è che con questi tipi non ci si discute, quindi fanciulli: fate aikido, o tai chi, e se rompono le palle (se posso usare tale terminologia che oltretutto sono pure un grezzo della peggior specie) rigirategli la loro stracavolo di forza bruta appena ve la usano, che i cretini sono loro (sto scherzando, ovviamente, per quanto sono fan sfegatato dell'autodifesa e dell'incitazione "viulenzaaa" devo mantenere un basso profilo)

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