UN RAGAZZO GAY TRA SOGNI E REALTÀ

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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progettogayforum
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UN RAGAZZO GAY TRA SOGNI E REALTÀ

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 6 settembre 2017, 16:18

Caro Project,
sono forse solo un ragazzino (ventunenne) ancora ingenuo, ma voglio continuare a sperare di poter avere una vita decente e anche di poter trovare un ragazzo che mi voglia bene. Quando c’è un ragazzo che mi piace e che mi fa battere il cuore, la mia vita è proprio sconvolta, penso sempre a quel ragazzo, è come se lo avessi sempre davanti agli occhi. I miei amici mi dicono che sono troppo romantico, ma io sono fatto così. Arrivo anche a piangere la notte ma non per la solitudine ma perché penso che quel ragazzo possa stare solo mentre potrebbe stare con me. Forse quel ragazzo non vorrebbe neppure stare con me, però io mi fermo a fantasticare su di lui, mi costruisco tutti i discorsi che potrei fare io e quelli che potrebbe fare lui, mi studio gli atteggiamenti che dovrei assumere per metterlo a suo agio e tante altre cose di questo genere. Qualche mese fa mi ero innamorato di un ragazzo, su di lui avevo fatto mille ricerche, avevo cercato anche le più piccole tracce che poteva aver lasciato in Internet e in pratica avevo ricostruito tanti elementi della sua vita, poi, alla fine, è arrivata la notizia che non doveva arrivare: in un suo profilo si dichiara etero, anzi pazzo per una ragazza! Per me è stata una catastrofe, mi è crollato un sogno. Io ci avevo creduto in quel sogno, lo avevo considerato realistico, e invece lui diventa matto per una ragazza! Fino ad ora la mia vita è stata dedicata tutta allo studio, ma non solo per l’università, mi piace moltissimo leggere e leggere di tutto. Dalle riviste scientifiche alla poesia. Ho riempito la mia casa di libri e li ho letti quasi tutti. Ho pochi amici, dovrei dire che ne ho solo due, perché oggettivamente è così. Loro non sanno che sono gay e non lo sapranno certamente da me. Mi chiedo ogni giorno se i miei desideri diventeranno mai realtà e ho il terrore che il tempo passi e che non si possa realizzare nulla di concreto. Per il momento vivo di fantasia perché ho troppa paura della realtà, o, meglio ho troppa paura che quelle delusioni che, secondo quello che leggo nel forum, deprimono tanti ragazzi, possano prima o dopo arrivare anche per me. Per il momento sono in attesa, non so esattamente di chi o di che cosa, e cerco di non farmi troppe illusioni, cioè cerco di costruirmi anche una vita alternativa, in cui non c’è un ragazzo, non c’è una relazione gay, non ci sono amicizie gay, ma c’è altro, c’è lo studio, il lavoro, l’impegno personale. Si può anche vivere una vita senza contenuti gay reali, in fondo l’essere gay non è tutto, non definisce l’individuo, ma ne è solo una qualità.
Ho i miei amici, che penso siano tutti etero, conosco le loro ragazze, stiamo bene insieme, loro non mi fanno domande e io non ne faccio a loro. Parliamo di cose che mi interessano solo marginalmente, ma per superare il senso della solitudine va bene anche questo.
C’è poi un’altra questione, che sembra poco importante, ma è invece determinante: io non sono il classico ragazzo californiano palestrato da mettere in prima pagina, no! Io sono un ragazzo molto normale, per così dire e forse per certi aspetti anche un po’ al di sotto della media. Ho avuto complessi su questo fin da quando ero poco più che un bambino. Non sono mai stato in una palestra, soprattutto per paura dello spogliatoio, che è una mia grande fantasie e insieme anche una mia grande paura, perché lì puoi vedere i ragazzi nudi, ma devi anche metterti nudo, e questo proprio non riuscirei mai a farlo.
Mi sono chiesto tante volte se questo mio essere pudico non sia in realtà derivato dalla paura del sesso, ma non credo che sia così. Io penso che col mio ragazzo non avrei nessun problema, però avrei bisogno d’amore, di amore vero, dovrei sentirmi bene con lui. Non riuscirei mai a fare sesso con uno sconosciuto, nemmeno se fosse il ragazzo più bello del mondo, quello che sogno è un ragazzo dolce, che si sforzi di capirmi e di volermi bene, che non si vergogni di dirmelo, e che non pensi a me solo per il sesso, ma si interessi di me come persona, come ragazzo che ha i suoi problemi in tutti i campi. Quando scrivo queste cose mi sento ingenuo, terribilmente ingenuo. Penso che nel mondo gay ci siano persone molto meno complessate e contorte di me e penso che, in fondo, è anche giusto che siano proprio quelle persone a vedere realizzati i loro sogni, e allora mi rassegno al mio destino che vedo, purtroppo, come un destino di solitudine. Io non ho coraggio, penso molto prima di agire, e spesso, dopo aver pensato molto, non agisco affatto. Non prendo mai l’iniziativa, aspetto che le cose arrivino dall’esterno ma so anche molto bene che un simile atteggiamento non produrrà nulla di buono.
Prima di mandarti questa mail ci ho pensato mille volte, l’ho scritta e riscritta, corretta, modificata, ho pesato le parole, sono stato attentissimo, quasi maniacalmente attento a non metterci cose che potessero mettere a rischio la mia privacy, però, ancora adesso non so se te la menderò. E non so neppure che cosa aspettarmi da te. Ti confesso che per un verso ho paura e per l’altro aspetto con ansia per vedere che cosa succederà.
Chiudo qui, prima che se ne vada anche quel po’ di coraggio che c’è rimasto.
Grazie di tutto.
R.B.
p.s.: Se pensi che possa servire a qualcosa pubblica pure la mail. Non credo che possa mettere a rischio la mia privacy.

Francesco1999
Messaggi: 37
Iscritto il: giovedì 6 luglio 2017, 11:24

Re: Il proprio Paradiso

Messaggio da Francesco1999 » giovedì 7 settembre 2017, 0:20

Tra sogni e realtà vi è un bilico che si perde all'infinito, tragico è il momento nel quale anche il sogno implora la realtà di poter avere anch'esso una propria verità, ma non ci si deve mai arrendere, esercitare la nostra Volontà come hai fatto ora, e non rinunciare mai ai sogni perchè ricorda, anche costoro avranno una realtà tutta loro. Hai uno spirito sincero, che tu sia gay non ha alcuna valenza, la tua idea di amore si capisce che essa voglia esser alta, anzi vera, ma è una condanna, una pesante bisaccia che ci portiamo dietro l'omosessualità, ma non importa perchè è comunque un attributo del nostro vivere. Concediti di sognare, un ragazzo che ti vorrà bene lo troverai senz'altro, si comprende dalle tue parole che sei quella proibita camelia, un fiore rarissimo, te ne accorgerai quando senza ragione quella viva immagine la vedrai in te creare e dissimulare. Io nascosta in un mio cassetto tengo confezionato a dono un pennino in cristallo, speciale oggetto che dovrò rendere a chi sarà il suo proprietario, è quell'idea il mio paradiso, quell'interminabile attesa e coscienza della pazienza che alimenta se stessa.
Forse chi ha veramente amato giurerà di aver conosciuto una sola persona, e se la intervistasimo credo piuttosto che al sesso, dia senso d'immenso ad un abbraccio perpetuo quando solerte è la Luna abbracciare nella notte il Sole di amata oscurità.
Se tu sei un ragazzino io credo essere degno di essere chiamato lattante, ma nonostante tutto ti dico che non sei matto, pazzo, o se lo sei non sei il solo, la solitudine è un abisso di tenerezza, e per quanto sia essa spiacevole, considera bellissimo averne fatto esperienza.
Le tue lacrime disperse nella notte saranno ritrovare cristallizzate in indicibli meraviglie, perciò non temere colui che si farà avanti mostrandotele.
Chiunque esso sia abita sotto questo Cielo che a guardarlo bene non sembra tanto infinito, perciò cerca di sperare, parole che provegono da tale cuore non possono essere non amate.
L'essere gay è uno dei mille attributi di un individuo, chiamandoti gay potresti dirmi, e perchè non mi chiami occhi castani? Hanno la stessa valenza, ma entrambi sono irrinunciabili, e personalmente potrei rinunciare alla vista ma non all'essere amato, costui sarà altri occhi.
E' molto importante che tu legga, e non sarà un ragazzo più piccolo di te a dirti cosa è importante e cosa non lo è, ma una coniscenza assoluta la posseggo, non lamentarti e non attentare idee della tua miseria fisica, io personalmente cado in contraddizione, frequento la palestra durante le vacanze estive, ma è per piacere, prepararmi a chi mi amerà, quando so che chi amerà, magari si accorgerà di te quel giorno nel quale sei più scomposto, siupato del solito.
Chi ti ama della bellezza se ne frega, perchè costui ti amerà in un modo più radicale, costui ti amerà perchè sei proprio tu, e fattelo dire, riesce meglio amare le imperfezioni.
Io personalmente leggo molta Poesia e anche riviste scientifiche e libri di filosofia, scrivo Poesia, e come potrei dire chi amerò, basta che mi ascolti volentieri raccontare qualche mio o non mio verso.
Non credere alla solitudine, anche se più alta hai l'idea di amore meno individui puoi trovare, c'è chi chiama amore fare abitualmente sesso, e chi magari sogna di abbraciare il proprio uomo sussurrando le proprie verità e sogni, poi quando il proprio compagno è triste mi metterei giù ad assillarlo forse finche non riuscirò a veder affiorare un sorriso. E nonostante nella mia vita io possa rinuncuare alla sessultà, non potrei rinunciare all'affettività.
Altro che sesso, nel cuore della notte imcanto è il cercare cieco il proprio compagno nel letto, vi stenderei la testa come su una virente distesa stringendo il petto con la mano destra cercando di cattuare l'odore della pelle del proprio compagno.
Ti auguro di leggere queste mie parole e che ti possano essere di conforto.

P.S. riguardo il ragazzo ideale, l'importante è che ci si voglia bene profondamente, anche se conoscesse le Poetesse Spaziani, Rosselli o anche Montale penso che perderei il senno e anche lì mi farà compagnia l'orlando furioso sulla Luna.

marmar77
Messaggi: 155
Iscritto il: venerdì 10 marzo 2017, 21:43

Re: UN RAGAZZO GAY TRA SOGNI E REALTÀ

Messaggio da marmar77 » mercoledì 13 settembre 2017, 9:53

Sognare è bello ed importante, ma rifugiarsi nel mondo dei sogni può rappresentare una trappola...
I sogni sono propulsioni per andare avanti, per trovare la direzione verso la quale muoverci e non un freno che ci bloccano in un mondo affascinante, ma inconsistente.

Ammiro lo scrivente: non deve vergognarsi di nulla, anzi del suo essere ne deve andar fiero. Sicuramente ci sono tanti ragazzi come lui, dai molteplici interessi e che si sentono toccati nell'animo dalle cose più semplici..oramai siamo ossessionati dall'apparire e dal rincorrere miti o stereotipi imposti dalla società, col risultato? Perdere la propria identità e sentirci inadeguati, infelici.

Per come la vedo io, il problema è uno: il coraggio. Il coraggio di uscire allo scoperto, di non aver paura di cosa pensano o possano dire gli altri. Il coraggio di non far nulla di eclatante: non c'è bisogno di mettersi paillettes e tacchi, ma di esprimere "semplicemente" ciò che si è.

Non è affatto facile...ma se ognuno di noi si nasconde nel proprio mondo fantastico, i nostri sogni rimarranno tali.

Uscire allo scoperto non dev'essere un annuncio da distribuire all'uscita della stazione o un cartello da attaccarsi sulla fronte, anche perchè concordo col ragazzo in questione, essere gay è una delle tante sfaccettature che ognuno di noi ha.

Credo che sia importante non nascondersi con le persone di cui ci si fida, affermando i propri gusti quando capita l'argomento e senza dover necessariamente dare spegazioni, perchè per noi è naturale essere così e la dobbiamo vivere come tale...fortunatamente di persone intelligenti ce ne sono ancora e talvolta ne potremo rimanere sorpresi in maniera positiva!

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