Problema n° 2: felicità...

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
Rispondi
Avatar utente
Isolander_Andy
Messaggi: 157
Iscritto il: sabato 28 agosto 2010, 11:14

Problema n° 2: felicità...

Messaggio da Isolander_Andy » domenica 3 ottobre 2010, 14:53

In merito al Prolema n°1: solitudine... [ viewtopic.php?f=20&t=833 ]
mi sono deciso dunque a pubblicare il secondo probelma.
La Felicità.

D'accordo, sembra che io faccia sempre discorsi di idealismo campati per aria. Ma in realtà c'è un base di solida realtà anche in concetti puramente astratti.

Dopo aver affrontato la solitudine, per un gay, è di fondamentale importanza il "come faccio ad essere felice?" :?:

Tutti nasciamo uguali. Diciamo pure con un 50% di felicità e un 50% di infelicità. Appena nati, e nei primi anni di vita, siamo sostazialmente "neutri", "stabili".
Poi mano a mano che cresciamo, le esperienze che facciamo, possono far oscillare questo "ago" da una parte all'altra. Magari più verso "felicità", o più verso "infelicità".
Dipende dalle cose che viviamo.
Certamente è ovvio che se la Felicità Assoluta non esiste (poiché a mio avviso bisognerebbe trascendere il fatto di essere uomini, e liberarsi del fardello della propria natura) e anche ovvio che non può esistere l'Infelicità Assoluta. Da questo punto di visto è rassicurante il fatto che "peggio di così non può andare". In effeti, se ci si pensa, una volta toccato il penultimo gradino (l'ultimo lo raffiguro con l'assenza stessa di vita, la mancanza totale di vitalità in una persona vuol dire che è morta :mrgreen: ) non si può far altro che risalire la scala. Ma siamo anche consci del fatto che oltre il 2° gradino, non c'è niente... Per quelli che credono ci sono le varie versoni alternatie di Paradiso, Eden, Valahallah, Il Regno di Allah, quello che volete. Semplicemente perché vivere la Felicità Assoluta comporterebbe la cessazione di questa "spoglia" che indossiamo. Essere Assolutamente felici vuol dire non dover preoccuparsi di morire, non dover preoccuparsi della morte dei propri cari, non dover pagare le bollete, non dover temere incidenti di nessun tipo, evitare i vizi, il fumo, tante cose...
E da poveri mortali quali siamo, vi rendete conto che ciò è alquanto improbabile...

Fatta questa premessa, la mia domanda è:
"Essere gay, in che modo può far variare il coefficiente di Felicità di una persona?"

PS: la domanda è volutamente puntigliosa. Fino a che punto possiamo ritenerci felici noi Gay?? E sopratutto, può aiutare il fatto che vivere con un altro ragazzo crei complicità? Fra due ragazzi, prima dell'amore, c'è l'amicizia... Questo può influire?

:D
Buon ragionamento...
Andy
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

Avatar utente
Isolander_Andy
Messaggi: 157
Iscritto il: sabato 28 agosto 2010, 11:14

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da Isolander_Andy » domenica 3 ottobre 2010, 18:41

ahhhhhhhh dimenticavo!!!!!!!
:roll:

Music ti voglio bene!!!!!!!!
:D :D :D :D :D




:lol: :lol: :lol: :lol:



ora Project mi caccia via se continuo!!!



:P :P :P :P
:D :D :D :D
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

Avatar utente
kikko
Messaggi: 246
Iscritto il: domenica 3 ottobre 2010, 13:55

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da kikko » domenica 3 ottobre 2010, 18:58

Iso poni le questioni alla Marzullo ihihih... aspè lancio la sigla:" e notte alta e sono sveglio (poco probabile) sei tu lo sai il mio chiodo fisso (vabbè ma ti martello domani) ecc ecc... ora mi scuso con Iso per questa fuoriuscita ma era più forte di me (non zò ma a volte credo di essere posseduto boh) OKAY TORNO SERIO perchè l'argomento lo richiede! Comunque io Iso se permetti vedo la cosa da un altro punto di vista. Tu infatti hai affermato che noi nasciamo con la stessa percentuale di felicità/infelicità che poi si determina nella maggiore o minore percentuale dell'una o dell'altra crescendo a seconda delle esperienze che uno matura; io penso invece che noi nasciamo sotto la grazia della incoscenza, cioè non ci appartiene nè l'una nè l'altra natura di quello stato che si determina intorno a noi senza che ce ne rentiamo conto... in sostanza noi cominciamo ad essere felici o infelici solo crescendo quando comincia a delinearsi la coscienza e la conoscenza della realtà che ci circonda, ma sù questa e sulla nostra capacità di filtrarla in modo positivo o negativo influisce l'educazione ricevuta, l'ambiente, e non ultima la sensibilità personale e religiosa a cui abbiamo volontariamente o no abbonato la nostra anima. infatti ci sono persone che reagiscono meglio alle avversità rispetto ad altre indipendentemente dalla loro estrazione culturale o di reddito. quello di cui sto parlando è una sorta di metabolismo particolare che matura e interviene nel nostro cervello quando siamo chiamati a rispondre alle difficoltà ed agli ostacoli di ogni esistenza; questo metabolismo che si avvale delle esperienze precedenti migliora con esse e ci rende capaci di soffrire di più o di meno a seconda che quella esperienza sia la prima registrata del tipo a livello emotivo, o sia un segue o replica di precedenti esperienze. Infatti le mie prime cotte sono state atroci soprattutto perchè non riconoscevo i sintomi e non applicavo la cura adeguata... adesso la cosa va diversamente. Pertanto io penso, in base ha ciò che ho detto, che la felicità o infelicità come le chiami non sono altro che il frutto della cognitiva conoscenza di ciò che ci soddisfa o no, di ciò che è desiderato da ciò che non lo è, di ciò che preferiamo provare da ciò che non vogliamo; insomma sono entrambe la stessa cosa che noi moduliamo a seconda della personale esperienza, dei desideri, delle aspettative, senza saperla accettare nella sua interezza come una realtà unica che si dimostra nei suoi 2 aspetti dipendentemente da noi. Come infatti potremmo dire di essere felici se non abbiamo conosciuto l'infelicità? e viceversa! Adesso passiamo al cardine del gay felice o infelice... ecco il sunto di quanto ho detto sta proprio in questo stato di cose; chiedersi cioè perchè un gay è infelice rispetto ad un etero... il che è sbagliatissimo, primo perchè l'erba del vicino è sempre più verde, secondo perchè abbiamo fatto noi della nostra condizione un limite senza saperne sfruttare la bellezza, in altre parole l'abbiamo confinata nei limiti imposti dagli altri e non riusciamo più a viverla unicamente e in modo speciale per noi stessi solo per noi stessi... il nostro metabolismo mentale si è fatto contaminare dalla realtà esterna adottando esperienze non vissute o vissute in modo condizionato come unica e incontrovertibile verità. Da tutto questo nasce quella spiccata predisposizione alla deriva infelicità che contraddistingue molti gay... in definitiva penso almeno per lo status di gay che la felicità o l'infelicità di penda in larga parte da quanta importanza sappiamo dare e quale peso decidiamo di dare al mondo che ci circonda nelle decisioni che riguardano la nostra vita, il come viverla e come affrontarla. OOOOOOOOh e dopo questo brodazzo rutto preistorico per digerire le mie bestialità pwahahahahah :mrgreen: :mrgreen:

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5980
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da progettogayforum » domenica 3 ottobre 2010, 19:19

Bella risposta Kikko, interessantissima.

Avatar utente
Isolander_Andy
Messaggi: 157
Iscritto il: sabato 28 agosto 2010, 11:14

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da Isolander_Andy » domenica 3 ottobre 2010, 19:21

Ah kikko non avevo dubbi che la tua presenza nel forum sarebbe stata di grande utilità e simpatia.
:lol:
Mi sono divertito a leggere i tuoi ragionamenti, li trovo validi e sopratutto organici nel loro insieme.
Viviamo la stessa realtà secondo due angolature diverse.
È sempre un piacere leggere risposte che fanno crescere.

Volevo solo farti notare che quando dici:
kikko ha scritto:...Tu infatti hai affermato che noi nasciamo con la stessa percentuale di felicità/infelicità che poi si determina nella maggiore o minore percentuale dell'una o dell'altra crescendo a seconda delle esperienze che uno matura; io penso invece che noi nasciamo sotto la grazia della incoscenza, cioè non ci appartiene nè l'una nè l'altra natura di quello stato che si determina intorno a noi senza che ce ne rentiamo conto... in sostanza noi cominciamo ad essere felici o infelici solo crescendo quando comincia a delinearsi la coscienza e la conoscenza della realtà che ci circonda, ma sù questa e sulla nostra capacità di filtrarla in modo positivo o negativo influisce l'educazione ricevuta, l'ambiente, e non ultima la sensibilità personale e religiosa a cui abbiamo volontariamente o no abbonato la nostra anima...
Ma in fin dei conti è la stessa cosa che ho detto io.
Avere uno Status Quo di felicità/infelicità è come non possedere nessuna delle due. È ovvio che queste poi si concretizzano a seconda delle variabili e dei fattori che ci circondano.

E mi trovi anche in accordo quando dici che l'infelicità gay si manifesta perché non siamo più capaci di vivere la nostra condizione, ci affianchiamo agli altri per vivere le nostre realtà.
Ci lasciamo scivolare addosso la questione come se gli altri fossero tutti pronti a darci una mano e risolvere il problema per noi.
Credo che sia questo il perché la gran parte dei ghies sia infelice. Non vuole vivere la propria realtà con cognizione di causa.
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

Avatar utente
progettogayforum
Amministratore
Messaggi: 5980
Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da progettogayforum » domenica 3 ottobre 2010, 19:27

Ma chi l'ha detto che la maggior parte dei gay è infelice? Non mi risulta proprio! Ma se voi girate un forum etero pensate di trovare ragazzi che vivono nel paradiso terrestre? In un ambiente culturalmente meno condizionato le cose sarebbero molto diverse ma anche così, francamente, non mi sembra affatto di vedere un abisso di disperazione gay di fronte ad un eden etero.

Avatar utente
Aster
Messaggi: 217
Iscritto il: giovedì 18 giugno 2009, 21:55

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da Aster » domenica 3 ottobre 2010, 19:36

Ooooh, Isolander, mi hai fregato! Stavo proprio per postare una domanda quasi uguale alla tua (qui e sul mio blog)! Grrrrr! Comunque sarà utilissima per tutti questa riflessione!

Avatar utente
musicheart
Messaggi: 135
Iscritto il: mercoledì 4 agosto 2010, 10:08

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da musicheart » domenica 3 ottobre 2010, 21:19

progettogayforum ha scritto:Ma chi l'ha detto che la maggior parte dei gay è infelice? Non mi risulta proprio! Ma se voi girate un forum etero pensate di trovare ragazzi che vivono nel paradiso terrestre? In un ambiente culturalmente meno condizionato le cose sarebbero molto diverse ma anche così, francamente, non mi sembra affatto di vedere un abisso di disperazione gay di fronte ad un eden etero.
Quoto appieno.
Gli etero sembrano felici, contenti di vivere, invece è soltanto un pregiudizio. Ognuno a seconda del proprio essere ha i relativi problemi. Gay o no, la situazione è la stessa. Viviamo sotto lo stesso cielo, siamo costretti tutti a soffrire in un modo o nell'altro, ma anche ovviamente ad essere soddisfatti per alcuni brevi periodi (teoria dell'inesistenza di felicità - depressione totale).
Sono più grande di un giorno fa.
Migliore del me di un'ora fa.
Ma mai mi sentirò perfetto.
Carmy.

Avatar utente
Isolander_Andy
Messaggi: 157
Iscritto il: sabato 28 agosto 2010, 11:14

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da Isolander_Andy » domenica 3 ottobre 2010, 22:56

No no attenzione!!!!

Io no ho detto che i gay sono infelici!!!
Ho detto che a causa delle scelte di vita, dell'ambiente, dell'educazione ricevuta, e di un sacco di altre variabili, succede che la maggior parte delle persone si sente infelice...
Non gay o etero.
Tutti in generale.
E i gay forse ne soffrono un po' di più perché vedono le loro possibilità di sfogo ridotte ancor di più di quanto non lo siano quelle etero.
Se anche gli etero soffrono il problema della discriminazione e dell'emarginazione ed è difficile anche per loro venirne fuori, potete capire che per un gay è ancora più difficile!!!
Non ho detto che siamo tutti infelici, badate bene.
Per me esiste un'"ago", una bilancia. In base alle nostre mosse siamo più o meno felici rispetto alla situazione di partenza iniziale.
Non mi permetterei mai di dire che siete infelici!!! Chi me ne da il diritto???
Capita di fraintendere.
:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

Avatar utente
bluray61
Messaggi: 139
Iscritto il: lunedì 17 agosto 2009, 8:09

Re: Problema n° 2: felicità...

Messaggio da bluray61 » domenica 3 ottobre 2010, 23:21

Isolander x essere felici c'è una sola ricetta,accontentarsi.
Scusa la brevita' ma non saprei che altro aggiungere,conosco persone che se potessero comperarsi un pezzo di luna lo farebbero,ma un minuto dopo vorrebbero anche il sole.
Credo anche che cio' che ha scritto project sia molto saggio,credi veramente che un ragazzo etero sia piu' felice di un ragazzo gay?
Cerca di realizzare i tuoi sogni isolander,se non ci riuscirai pazienza sara' comunque valsa la pena di tentare e sarai comunque felice di averlo fatto.
Luigi
"Ci si risveglia ancora in questo corpo attuale
dopo aver viaggiato dentro il sonno.
L'inconscio ci comunica coi sogni
frammenti di verità sepolte"
F.Battiato

Rispondi