Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

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diversodachi
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Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

Messaggio da diversodachi » giovedì 23 dicembre 2010, 1:37

Allora, è da una vita che non scrivo niente ed è da una vita e mezza che non leggo niente. La fase in cui passavo le ore a leggere le storie del forum è terminata e ormai (lo dico un po' presuntuosamente) se giungo sul forum è solo quando ho qualche turba emotiva o qualche "problema" che mi arrovella il cervello per potermi sfogare un po' libero da ogni sguardo indiscreto (tengo un blog ma essendo personale e pubblico allo stesso tempo, finisco per censurarmi da solo e non scriverci mai niente).
Fatta questa simpatica premessa, un saluto ai vecchi ed ai nuovi arrivati.

Il "problema" che mi martella nella mente da qualche giorno, se così possiamo chiamarlo, è ovviamente un ragazzo... Anzi. Diciamo che il problema sono io ed il mio relazionarmi con questo ragazzo.

Ma partiamo dall'inizio:
L'estate scorsa, dopo aver concluso la mia prima storia con un ragazzo del forum, ho deciso che per un po' sarebbe stato meglio evitare di cercare relazioni e di concentrarsi sui mesi che mi attendevano, ovvero la mia partenza per Parigi a settembre.
Anche se il liceo l'ho finito a luglio di quest'anno, grazie ad un mio amico -più giovane di un anno- ho fatto la conoscenza di una piccola compagnia che frequenta la stessa mia (ex) scuola. Tra queste persone c'era pure il ragazzo che dicevo prima, che chiamerò Paolo.
Se dicessi che non lo notai subito (ancora prima di conoscerlo meglio quest'estate) sarei un bugiardo, però diciamo che ho sempre tenuto a bada i miei pensieri su di lui, anche una volta conosciuto meglio, sia per l'età (16 anni) che per una serie di altre cose che mi facevano pensare che mai sarebbe successo nulla visto che le nostre strade sembravano (e sembrano) andare in direzioni opposte. Oltretutto in quel periodo ero concentrato più sul mio amico (quello che mi ha fatto conoscere il gruppetto, e che chiamerò Marco), visto che volevo capire se i miei dubbi sulla sua gaiezza fossero fondati o meno (una settimana prima di partire, ogni dubbio fu cancellato, ne scrissi qui viewtopic.php?f=21&t=868).

Ultime 3 settimane a Parigi:
In questi mesi ovviamente mi sono sentito con Marco e tutti gli altri amici, ma ogni tanto qualche chiacchera me la sono fatta anche con Paolo. E' stato strano perché io sapevo che Paolo fosse gay (1.si nota 2.non tenta di nasconderlo 3.Marco me lo disse) ma lui almeno all'inizio non credo sapesse di me, e gliel'ho fatto capire dai discorsi che facevamo visto che quando si parlava si finiva sempre a discutere su temi lgbt, mentre solo due settimane fa me ne sono uscito con un "ah, te l'avevo mai detto che sono gay?" tanto per essere chiari (credo che glielo dissi perché parlavo di una cosa in cui serviva che glielo dicessi per poter completare il discorso).
Allo stesso tempo, nelle ultime settimane a Parigi, ho anche iniziato a sentire la mancanza di affetto-amore, e quando mi capita ciò mi tramuto in un ameba depresso che non esce e non riesce a dormire perché inizia a fantasticare su questo o quello, cosa che è capitata con un greco che ho conosciuto qualche settimana fa e che mi aveva mandato in palla.

Presente:
Torno in patria per le vacanze di Natale, e Marco se ne esce con un "devi dirmi qualcosa?? non mi racconti niente??" e visto che non capivo, mi ha spiegato che aveva saputo che io e Paolo ci eravamo sentiti spesso e quindi ha iniziato a farmi domande del tipo "ma non ti piace? c'è feeling? come la vedi?" e cose varie. Al ché, visto il mio carattere, ovviamente ho fatto lo gnorri, come si suol dire, e io gli ho risposto "mah niente, quattro chiacchere, tutto qui". Però quando per la seconda volta ha aperto il discorso, io ho iniziato a pensare. E lì è stata la fine.

Sì, mi piace Paolo, parecchio. Però ha 16 anni. Però va ancora al liceo. Però io abito a Parigi e l'intenzione è di fare l'università lì. Però, però, però.
Però mi piace cazzo. E oltretutto Marco (che altro non ha fatto che aprire il cassetto in cui avevo rinchiuso i miei pensieri su Paolo e aspettare che il mio malato cervello facesse il resto) mi sta mettendo un sacco di speranze, ed io non capisco se lo fa tanto per fare oppure sa qualcosa che io non so. Il problema è che ora non penso ad altro (il greco è scomparso). Sono nello stato in cui non so se mandargli un messaggio o scrivergli su facebook perché non voglio sembrare pressante, sono nello stato in cui ogni parola è pesata, in cui ogni messaggio che arriva spero sia suo... e questo nel giro di 3 giorni! E' normale?
Tra l'altro oggi l'ho rivisto dopo mesi, e quasi non riesco a guardarlo negli occhi da quanto mi vergogno (e che occhi diamine!). Perché mi vergogno? Credo perché il fatto di avere 19 anni mi fa sembrare tutto questo piuttosto.. inadeguato. Lo so che può sembrare strano o addirittura stupido, soprattutto se penso che la storia che ho avuto ad inizio anno era con un ragazzo di due anni più piccolo, mentre per Paolo sono tre, quindi non è sta grande differenza. Eppure quando stavo con il mio ragazzo, entrambi eravamo al liceo, e quando lui fece 17anni io ne avevo ancora 18.
Ora? Paolo ne ha 16 ed è a metà del liceo, mentre io ne ho 19 e sarei già all'università se non avessi deciso di espatriare e farmi un anno di pausa. Le circostanze sono completamente diverse, ed oltretutto il mio abitare in Francia non rende le cose più gestibili, visto che ho praticamente 2 settimane per capire SE e cosa può nascere tra noi due, prima di ritornare a Parigi.

Insomma (cazzo quanto ho scritto O_O) il problema è che in 3 giorni mi sono fissato per un ragazzo per il quale avevo accuratamente evitato di fissarmi, ed ho due settimane per capire se vale la pena buttarsi, ma il fatto è che non voglio buttarmi a capofitto su di lui, visto che ho tanta paura di confonderlo, spaventarlo o chessò io. Essendo più grande devo muovermi con più responsabilità per evitare di far male a lui oltre che a me. L'ho già fatto una volta e me ne sono pentito, non vorrei ripetere i miei errori.

Concludo perché ho scritto un poema e se arrivate in fondo vi meritate... una pernacchia. Sì, chi ve lo fa fare di leggere tutte ste cazzate? E a me chi me lo fa fare di scriverle? Diamine, sto messo male. Maledetto Marco e le sue domande impertinenti.
Saluti (e auguri).

diversodachi
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konigdernacht
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Re: Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

Messaggio da konigdernacht » giovedì 23 dicembre 2010, 5:29

Bentornato diversodachi!
Parigi ti può dare una solida base su cui impostare il tuo futuro.
Paolo potrebbe darti la felicità sentimentale con i se e i ma del caso.
Tocca te scegliere a quale delle due dai maggiore importanza!

PS personalmente sceglierei la prima! Se siete innamorati, le distanze (sia fisiche sia scolastiche) possono essere superate con il pensiero della felicità futura di coppia!

I miei migliori auguri :mrgreen:
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

barbara
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Re: Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

Messaggio da barbara » giovedì 23 dicembre 2010, 9:55

Certo che innamorarsi é bellissimo!
Che dire, Diversodachi? Questo ragazzo avrà anche 16 anni, ma mi sembra che sappia quello che vuole. E quello che vuole sei tu.
Ha fatto proprio di tutto per conquistarti!
Ti racconto solo questo: ho conosciuto qualche anno fa una ragazza di 16 anni, due o tre anni prima aveva iniziato a vedersi con una ragazza di quattro anni piu grande. La sua famiglia l'aveva scoperto e aveva fatto di tutto per separarle. Abitavano lontane e dunque potevano vedersi molto raramente e solo per qualche ora, soprattutto perchè la minore era molto controllata dai genitori.
Beh! Loro non hanno mai ceduto. La loro storia è durata per anni ed è stata per entrambe importantissima . Si sono lasciate quando la piu giovane era diventata maggiorenne e non certo per la distanza, ma solo perchè la loro storia d'amore era finita. La distanza fisica non è così importante. Altre "distanze" contano di più

L'amore arriva in forme e modi che ci sorprendono.
Se ascolti quello che vuole il tuo cuore , saprai di aver fatto la scelta giusta. :)

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Stravinsky
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Re: Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

Messaggio da Stravinsky » giovedì 23 dicembre 2010, 22:07

Ehi posso dire una cosa che mi sta molto a cuore?

Chissene sbatte dell'età.


Ahah, ok. L'ho detto.

Io ho 16 anni e sono riuscito ad avere amicizie molto forti anche con persone più grandi di me per il fatto che non si sono fermate a giudicarmi per la mia età. Ma mi hanno scoperto, hanno approfondito il loro rapporto con me ed hanno capito che nonostante la mia età anagrafica io potevo comunque essere un buon amico.
Questa persona ha dimostrato di essere "all'altezza".
L'amore non ha sesso, etnia e...neanche età!! Io sono di questa idea (guarda caso ho proprio 16 anni...xD)!
Non sto dicendo che allora i pedofili vadano incoraggiati, anzi!
Sto solo dicendo che se siete innamorati non dovete fermarvi al problema dell'età ma cominciare a pensare seriamente al vostro futuro! Altri problemi sono molto più importanti (quale per esempio potrebbe essere l'università a Parigi...), quindi cerca di rimuovere almeno quello e non sentirti inadeguato! Non si è mai inadeguati se si è innamorati (rima cretina involontaria...)!!
Vi auguro tutto il meglio! Baci, M.
Criticare i difetti altrui è rendersi incapaci di accettare le proprie debolezze. Ascoltare l'altro è sentirlo respirare e permettergli di vivere i suoi silenzi. Non giudicate, contemplate. Non rifiutate, guardate. Non disprezzate, ascoltate!

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diversodachi
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Re: Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

Messaggio da diversodachi » venerdì 24 dicembre 2010, 3:54

Grazie a chi ha avuto il coraggio di leggere e rispondere :D
Vorrei fare alcune precisazioni:
Se ci fate caso non ho mai parlato di innamoramento, ma appunto di infatuazione, e per me la distanza tra i due termini è abissale.
Innamorarsi vuol dire amare una persona, e credo di non aver mai amato ancora nessuno, in fondo :roll:

Per quanto riguarda la distanza fisica, devo ammettere che la cosa mi spaventa ma non più di tanto. Certo, abitare in due Paesi diversi non è come abitare chessò, a Milano e Roma, però ho già avuto modo di stare con una persona lontana e non fu la distanza a farci lasciare... Oltretutto, quando tornerò a Parigi ci starò giusto il tempo di finire i corsi che sto seguendo, fare gli esami, e preparare tutta la documentazione necessaria all'iscrizione all'università, quindi credo-spero che entro marzo possa rientrare in Italia, dove conto di stare fino a che non inizia il nuovo anno scolastico, quindi settembre 2011, e non credo che sia saggio, o comunque penso sia ancora presto, fare progetti a lungo termine. Ora vediamo solo come si evolve il tutto.

L'età...
fu proprio l'età (o almeno fu uno dei motivi) a farmi rendere conto che con quella persona non poteva andare avanti. Io mi trovavo di fronte alla scelta di vita che un ragazzo appena diplomato si trova davanti: l'università. Lui era ancora nel bel mezzo del liceo, ed al di là del fatto che lui a breve sarebbe partito x 9 mesi, in un altro continente, il problema che mi si poneva davanti non era la distanza: quello che sentivo è che non avevamo più niente da condividere. E la cosa "brutta" è che lui era davvero innamorato, mentre io mi ero reso conto che dopo l'entusiasmo (che ho scambiato per amore) iniziale, pian piano l'attrazione scendeva.
So benissimo che un 16enne non ha problemi a relazionarsi con i più grandi, che spesso è molto più maturo dei suoi coetanei, ecc, ecc. Il mio migliore amico ha 3 anni in più di me, ci siamo conosciuti proprio quando io avevo 16 anni, e anche oggi ho amici che hanno anche 24-25 anni. Il mio problema è stato però quello di condividere me stesso con una persona che era in una fase di vita diversa dalla mia. A 16 anni ed a 19, le aspettative credo siano abbastanza diverse, e non vorrei mettere in gioco Paolo, oltre me, per poi rendermi nuovamente conto di aver commesso l'errore già fatto in passato.
Ovviamente riconosco il fatto che l'amore non ha età, e che in fondo a pensarci bene, una coppia di 16 e 19 anni è abbastanza normale (non per niente il già citato migliore amico, sta con la mia migliore amica che ha la mia età) e che ci sono casi in cui la differenza di età può superare addirittura i 20-30 anni, però se penso a me stesso in una relazione con un ragazzo di 16 anni, mi fa strano. Molto più strano di quanto avrebbe potuto farmi l'anno scorso. A quest'età, credo, ogni anno è un salto enorme.

Detto ciò, ho deciso di mettere le cose in chiaro con lui (anche grazie ai tanti consigli che ho ricevuto dai miei amici), e stasera ci siamo parlati apertamente:
Io gli piaccio e lui mi piace :)
Per quanto sia possibile visti i tempi stretti e visti gli impegni che avrà in questi giorni a causa delle feste, voglio andarci piano ma allo stesso tempo capire prima della mia partenza se con questa persona è possibile far nascere un bel rapporto, e domani ci incontreremo per chiaccherare un po' proprio su questo. Entrambi sappiamo a cosa potremmo andare incontro, con la storia di Parigi, e già il fatto che abbia deciso di incontrarmi sapendolo, mi fa ben sperare. :D

Grazie ancora per i vostri messaggi, e a questo punto vi terrò aggiornati ;)

Ps: PRRRRRRRRR!!!! (vi ho detto che avreste vinto una pernacchia... pernacchia sia :mrgreen: )
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guy21
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Re: Pippe mentali: infatuarsi di un 16enne e vivere all'estero

Messaggio da guy21 » venerdì 24 dicembre 2010, 20:55

purtroppo ho poco tempo per scrivere ma ho letto tutto il malloppo! se mi devi fare la pernacchia falla però solo quella! :lol:
comunque ti volevo dire che ogni scelta è dura, sopratutto quelle che decidono del nostro futuro e purtroppo non scegliamo sempre bene!
secondo me andare a parigi è stato un grande traguardo!
l'italia mi sta deludendo per cui il consiglio che posso darti è vai altrove e se puoi e vuole portarti anche il tuo ragazzo!ciao! aguri!

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