Gay e voglia d'affetto

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Persona
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Gay e voglia d'affetto

Messaggio da Persona » venerdì 9 settembre 2011, 11:11

Non vi capita mai di rendervi conto che, sotto tutte le vostre angosce, preoccupazioni e pensieri sgradevoli, sotto tutti i vostri dubbi e le vostre amarezze, là sotto la scorza della vostra faccia sociale o sotto le paure esistenziali, insomma in fondo in fondo, tolti gli strati che ci compongono a mo' di cipolla, non so se ho reso l'idea, ecco, là sotto, non vi capita mai di rendervi conto che tutto quello che vi serve è solo... un pò di coccole? :lol: Non vorrei sembrarvi troppo svenevole (in effetti al momento lo sono) ma mi andava di condividere con voi questa mia conclusione alla quale sono arrivato considerando alcuni miei turbamenti degli ultimi tempi. Cioè... sì, la musica, il cinema, il teatro, quello che volete, l'arte in senso lato è una grande ricchezza che ci nutre quando ci manca un po' di sostanza proprio al nostro centro, ma... vuoi mettere l'efficacia di un abbraccio? Non mi va di idealizzare il concetto di felicità, né di banalizzarlo, sia ben chiaro, ma in fondo non essendoci niente di assoluto in questo mondo, perché assolutizzare (ammesso che il verbo esista) la felicità? perché dare un peso così enorme a questo semplice termine, che in fondo fa riferimento a qualcosa di ben preciso, non a un'idea astratta, ma ad uno stato d'animo umano molto concreto? E non credo di finisca per sminuirlo, ma anzi, forse così lo si apprezza di più, nella sua concretezza e nella sua semplicità quasi idiota. E' bellissimo coccolare il mio cane e vederlo guardarmi con uno sguardo di totale abbandono e amore. Ed è bellissimo sentire che aldilà delle nostre prigioni corporee con certe persone si instaura un'energia profonda e vera, un legame che se non è fatto di materia è comunque altrettanto concreto e tangibile. Bah, esiste l'anima? Che importanza dovrebbe avere quando ti sembra che esista? E Dio? E se Dio fosse nient'altro che quell'energia? Un'energia che avvertiamo a cui abbiamo dato il nome di Dio. Non importa se è o non è una nostra proiezione mentale, una nostra illusoria convinzione o il frutto di una fisiologica tendenza del nostro cervello a crearne uno. Che importanza può avere quando senti che vuoi bene a qualcuno e qualcuno te ne vuole? E che per te quello è Dio.
Lo so, questo non c'entra con la realtà gay. E forse nemmeno con ragazzi gay. :lol: Però c'entra col mio vissuto, e spero possa riguardare anche il vostro, per questo volevo condividerlo con voi. :D

giuliux67vr
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da giuliux67vr » venerdì 9 settembre 2011, 11:25

Persona, buon giorno! Che bel post! GRAZIE! Me lo sono letto in fretta ora che sono al lavoro e gia' mi sta dando energia e piu' positivita' per affrontare questa giornata. Sono d'accordo su tutto quanto scrivi: sempre penso a quanto tu hai scritto. Le coccole, queste tanto bramate! Ti fanno stare bene e completo. Ahia, si sta aprendo la mia scatola del dolore.... Quanto mi mancano.... Che otto anni fantastici.... Come a tutti quellli che non hanno un compagno al proprio fianco.... Ok, torno al lavoro che ho un caos stamattina con i capi attorno che vanno e vengono. Mi stampo il tuo post, lo metto nella tasca dei pantaloni e me lo leggo e rileggo per bene dopo in pausa pranzo Un forte abbraccio, Giulio

guy21
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da guy21 » venerdì 9 settembre 2011, 11:32

già davvero un bel post mi è piaciuto abbastanza, delle belle riflessioni, grazie per averle condivise con noi! :D

Persona
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da Persona » venerdì 9 settembre 2011, 11:48

Buon giorno! vi ringrazio per aver condiviso questo mio momento di leziosità stupida e felice! :D giuliux67vr wow se sono riuscito a darti la carica giusta per la giornata sono anche più felice! Mi fa estremamente piacere sapere di poter essere nel mio piccolo un dispensatore di energie positive perché ho sempre creduto di non esserne in grado. Una buona giornata ancora e mi permetto di inviare un abbraccio. A tutti i bisognosi, ovviamente. ;)

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marc090
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da marc090 » venerdì 9 settembre 2011, 12:03

perché assolutizzare (ammesso che il verbo esista) la felicità? perché dare un peso così enorme a questo semplice termine, che in fondo fa riferimento a qualcosa di ben preciso, non a un'idea astratta, ma ad uno stato d'animo umano molto concreto?
Beh è proprio l'assolutizzare la felicità che gli da quell'aspetto un po' trascendente, un po' lontano da tutti noi... e condivido col tuo discorso :)

Anche se... beh, è un'idealizzazione farla coicidere con l'affetto... spesso, è anche realizzazione, no? :) (e si... questi sono solo termini... :))
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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serpentera
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da serpentera » venerdì 9 settembre 2011, 15:56

Grazie Persona per averci reso partecipi del tuo pensiero che condivido.
Io sono sempre stato convinto che anche il più crudele degli esseri umani sotto sotto si comporta così perchè è il suo modo di reagire alla mancanza di affetto,quindi di coccole...
Una coccola virtuale tutta per te da parte mia! :mrgreen:

giuliux67vr
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da giuliux67vr » venerdì 9 settembre 2011, 16:39

La felicita' è un attimo? E' per sempre? Cos'è? Sono stati scritti non so quanti libri su questa parola. Si', è solo una parola. Le parole purtroppo ci ingabbiano. Alcune parole sono troppo limitate per esprimere un sentimento o una stato d'essere. Io amo le piante, fin da bambino che ricordi. Mio padre era fiorista e commerciante di fiori. Purtroppo mori' che avevo dieci anni. Ma me l'ha trasmesso: io sono felice in mezzo alle piante, mi piace guardarle, toccarle, parlarci, vederle crescere, conoscerle, curarle. Mi emoziono proprio. E purtroppo i miei studi non hanno potuto seguire le mie aspirazioni, per motivi economici e dovevo scegliere obbligatoriamente una scuola di lingue straniere, ma la mia passione l'ho tenuta. In tanti periodi della vita le piante mi hanno dato ed emozionato di piu' degli esseri umani che mi hanno deluso molto. Poi, dopo i vent'anni, dovendo lavorare, a volte non mi accorgo piu' di loro, della loro bellezza, quanto mi possono dare e trasmettere. Immerso a vivere ed affrontare la vita dura di ogni giorno, mi dimentico di tutta la bellezza che mi circonda, non la vedo piu', non colgo la magia del vento, della pioggia, i profumi (smog compreso). E smetto di ascoltarmi.

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teo_06
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da teo_06 » venerdì 9 settembre 2011, 19:26

mi capita eccome di avere "carenze d'affetto"...in questi casi mi affido all'immaginazione...e tutto quello che posso fare...
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progettogayforum
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da progettogayforum » sabato 10 settembre 2011, 0:07

Persona, è veramente bello quello che hai scritto!! Ha una dimensione umana profonda e autentica, mi ci ritrovo molto!! Grazie!!

Persona
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Re: la semplicità della felicità

Messaggio da Persona » sabato 10 settembre 2011, 12:17

grazie a tutti voi per i vostri commenti! marc090 sono d'accordo. Infatti non vorrei far coincidere felicità con affetto. Non vorrei farla coincidere con niente in particolare. Ma semplicemente accoglierla quando c'è. Anche prendersi cura delle piante è meraviglioso. Oppure una mattina assolata camminare prendendosi tutto il sole in faccia. E soprattutto sentirsi vicini a qualcuno, tanto vicini da avere la sensazione di condividere qualcosa di importante con quella persona.

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