Gay omofobo e sesso dipendente

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unicum86
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Gay omofobo e sesso dipendente

Messaggio da unicum86 » lunedì 29 agosto 2011, 0:55

Salve a tutti.. Sono un ragazzo di 25 anni che da sempre ha avuto incontri occasionali di sesso con gay e poche ma poche amicizie o storie con gay. Fin da piccolo ritenevo la mia omosessualità come qualcosa che non facesse parte di me, che sarebbe passata e che mi sarei ritrovato ad essere sposato con una moglie e dei figli, ho odiato me stesso e non mi piacevo affatto oltre al fatto di sentirmi "sporco"ogni qualvolta stavo con un ragazzo. Ho sempre avuto un'avversione verso i gay effemminati tanto da odiarli profondamente e non riuscivo ad avere rapporti di amicizia con altri gay ma solo sesso.

Tempo fa,stando all'estero ho potuto osservare la realtà gay che non è fatta solo di Lady Gaga, Madonna,cocktail e discoteche ma anche ragazzi gay amici e persone amabili con cui condividere serate formidabili senza doverci essere del sesso. Ho notato la differenza che corre tra l'Italia e questo paese estero che mi ha davvero stupito. Tuttavia questo mi ha aiutato in parte a risolvere il mio problema dato che ancora non accetto in parte di essere gay.
Ho provato a stare con una ragazza ma non sono riuscito, quando stavo con lei e facevo l'amore mi mancava qualcosa, mi sentivo incompleto.
Mi sento depresso e deluso del mio essere gay, a volte la considero una parte bella di me ma non la vedo come qualcosa di fondamentale, anche perchè non riesco proprio a fare gruppo con gente superficiale che ho conosciuto in bar e locali gay.
Altro mio problema è il sesso, ho sempre voglia di avere rapporti sessuali quasi a livello compulsivo. Ho voglia di conoscere più ragazzi e andarci a letto, sono andato anche in chat per cercare solo ed esclusivamente sesso; questo mi capita ancora oggi. Non so se il voler a tutti i costi del sesso sia dovuto alla mia incapacità di voler essere chiaro al mondo sulla mia sessualità.

Alyosha
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da Alyosha » lunedì 29 agosto 2011, 15:30

unicum86 innanzitutto benvenuto... Io purtroppo più che un problema di accettazione da quello che scrivi colgo una vera e propria forma di dipendenza da certi ambienti. Costruire relazioni non dico profonde, ma almeno con un minimo di senso in certi posti è nei fatti complicatissimo per non dire impossibile. Questo al di là del sesso. Parlo anche di semplici amicizie, perché è inevitabile che tutti i discorsi piovano sempre sullo stesso punto.
Voglio essere diretto. Secondo me finché non decidi di smetterla con certi comportamenti non ci ottieni granché. Non è facile me ne rendo conto, il senso di solitudine iniziale e le "crisi d'astinenza" rischiano facilmente di riportarti indietro, per il semplice fatto che in certi contesti tutto è più semplice. Arrivi al sodo praticamente subito, scavalchi i tuoi problemi di accettazione e sopratutto tutto riesce a stare con tutto senza che ci sia troppa discussione.
Hai visto tu stesso come altri modi di viversi l'omosessualità siano possibili e purtroppo in questo devo darti più che ragione: la nostra società maschilista (prima ancora che omofoba) e violenta sembra non lasciare troppe alternative tra l'uso dissoluto del proprio corpo e la "clandestinità". Un gay non dichiarato o anche solo con un minimo di sale in zucca in certi posti come chat erotiche non ci mette neanche piede e già solo questo fatto chiude le porte a tutta una serie di possibili relazioni (parlo anche e sopratutto di amicizie) serie e profonde. Il risultato è che in certi posti trovi una sfilza infinita di persone, che incoraggiano tutte la loro stessa frustrazione, convinte che appagare i loro appetiti sia la priorità, tutte bisognose certamente di qualcosa di altro che in questo modo però difficilmente troveranno.
anche perchè non riesco proprio a fare gruppo con gente superficiale che ho conosciuto in bar e locali gay.
Per quella che è la mia strapiccolissima esperienza neanch'io. Mi accorgo che anche quando la persona di suo un certo spessore ce lo potrebbe avere, nei fatti viene catturata da un modo fi fare collettivo, che li porta a parlare in continuazione di storie avute e quelle da avere o cose di questo genere.

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Telemaco
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da Telemaco » lunedì 29 agosto 2011, 17:47

Ciao benvenuto. ;)

Uhm, dunque, quello che scrivi è un po' contraddittorio.

Innanzitutto ti lamenti di non riuscire a trovare amici gay perchè nei locali e nei bar a tema ci sono solo persone superficiali.

hai mai pensato che questi NON fossero i luoghi più adatti per poter stringere amicizie con persone serie? Insomma direi che hai decisamente sbagliato luogo in cui cercare. Certo, nella vita di tutti i giorni già non è semplice incontrare persone serie in generale, sarà ulteriormente difficile incontrare ragazzi gay seri, però ci sono comunque punti di ritrovo capaci di aggregare persone con un minimo di interessi e curiosità di tenore un po' superiore al semplice e squallido "a casa mia o a casa tua?". Basta cercarli.
Questo forum ne è un esempio bellissimo, ci sono tante persone serie e simpatiche con cui parlare di tutto.

Poi ti lamenti di aver incontrato solo persone gay superficiali.

Perchè scusa... tu hai appena affermato di aver cercato (e di cercare tuttora) ragazzi gay solo ed esclusivamente per farci sesso! Più superficiale di così!?! Se ti poni come una persona che ricerca la compagnia di un ragazzo solo per un rapporto sessuale farai AUTOMATICAMENTE scappare chiunque possa anche solo ipotizzare di stringere con te un legame che vada al di là di una scopata.

Sembrerà una frase fatta, ma vivere bene con se stessi è indispensabile per poter stare bene con gli altri: nessun gay potrebbe trovarsi a suo agio con la compagnia di un ragazzo che è ancora molto spaventato e confuso e potrebbe riversare le sue frustrazioni su chi gli sta vicino.

Un ragazzo gay che non tollera di essere gay deve prima fare i conti con questo suo conflitto interiore, e solo dopo potrà cimentarsi in un rapporto di amicizia o di amore con un altro ragazzo gay: si tratta di questioni non semplici, dunque bisogna fare un passo alla volta.

Per esempio, mi pare che tu parti da un presupposto sbagliato: essere gay non è una cosa bella o brutta, è una caratteristica neutrale che possiedi e che serve a definire il tuo orientamento sessuale.

Essere omosessuale significa molto banalmente provare attrazione fisica per i ragazzi. E ogni tanto innamorarsene.
Nulla più.

Se la cosa sia bella o meno non ha molto senso come valutazione; avrebbe lo stesso significato di una frase come "che bello ho gli occhi castani" "che bello ho i capelli biondi". Sono dati oggettivi, non ha senso dargli valutazioni soggettive. Ciò che rende bella o brutta una tua caratteristica è COME la vivi.

Chissà magari per te sarebbe bello trovare un fidanzato serio tutto per te con cui litigare la domenica sul film da scegliere per la sera.
Ecco ma quello è un fatto esterno a te, che puoi vivere o meno in base alle tue scelte o in base a ciò che ti capita: di quello si può dire che è bello o brutto.
L'omosessualità è invece più un "connotato" su cui non si possono fare valutazioni in positivo o in negativo. E' quello che è, e se ne sta lì indipendentemente dal fatto che tu sia felice o infelice, soddisfatto o insoddisfatto. La realizzazione non dipende dalle caratteristiche che possediamo, ma da come usiamo quelle che possediamo.

Tu, di tua spontanea volontà, ti sei creato una certa visione molto rigorosa dell'omosessualità:

Ti sei imposto di considerarla come uno sfogo sessuale da consumare di soppiatto con gente trovata a caso di cui forse non ti ricordi nemmeno più il colore degli occhi, o il nome.

Ti sei imposto di considerare impossibile l'esistenza di ragazzi gay seri con cui parlare e scherzare.

Ti sei imposto di ritenere come inconcepibile un rapporto serio di innamoramento con un ragazzo.

L'esperienza all'estero ti ha già tolto qualche stereotipo dalla testa; vedrai che pian piano, continuando la tua ricerca con pazienza e perseveranza, ti accorgerai che l'idea che ti sei fatto dell'omosessualità è estremamente sbagliata, perchè quello che hai elaborato è solo uno dei modi per viverla. Forse il peggiore.
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Machilosa
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da Machilosa » lunedì 29 agosto 2011, 23:09

Ti riporto un consiglio letto da qualche parte, ma non ancora messo in atto -e non so se mai lo farò. Dicono che il gruppo giovani dell'Arcigay possa aiutare a trovare amicizie -più o meno solide- senza che tutto sia finalizzato al sesso o al cercare un partner. In realtà ti dò questo consiglio, perchè mi piacerebbe sapere cosa ne pensa qualcuno che arriva da quell'ambiente o che lo ha già frequentato; può essere davvero d'aiuto? O anche lì bisogna diffidare?

Persona
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da Persona » giovedì 8 settembre 2011, 11:29

ciao, penso che Telemaco abbia detto tutto quello che c'era da dire. La sessualità, è vero, è solo una parte di noi, ma se ci sono problemi nel nostro modo di viverla assume dimensioni molto maggiori e diventa preminente rispetto al resto. Cioè, è come se non accettando certe tue dinamiche pulsionali tu distorcessi la realtà (involontariamente) fino a far assumere a quelle pulsioni una forza e una violenza che prima non avevano. E allora può diventare maniacale un aspetto del tutto naturale e spontaneo quale la sessulità. Insomma, come dice Telemaco, sei tu a dare la tua interpretazione ai dati oggettivi.
Secondo me tu credi, magari inconsciamente, che ci sia una linea di demarcazione che separa etero e gay. Se le persone che hai incontrato ti sembravano vuote e frivole pensi dipenda dal loro orientamento sessuale? Credi che in un corrispondente locale/discoteca "per etero" non ci sia lo stesso squallore?

unicum86
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da unicum86 » domenica 11 settembre 2011, 23:05

è vero avete ragione riguardo al fatto che io dia del superficiale ad altri e poi io stesso faccio lo stesso. So che può sembrare idiota o strano ma io sento che devo avere un rapporto sessuale, se non l ho ci sto male e ci penso sempre non so cosa mi succede. Nella mia vita cerco in ogni modo di evitare di far apparire il mio essere gay (ad esempio vedendo gli altri ragazzi e facendo finta di provare con le ragazze) ma non ci riesco. La mia famiglia non sa di me e non penso che lo sapranno mai, non voglio che loro entrino nella mia vita. Non mi sento bene con me stesso e sinceramente a volte credo che se fossi stato etero avrei avuto una vita migliore, infatti questa mia incapacità di relazionarmi con la mia sessualità si ripercuote anche nella mia vita rendendomi una persona sempre indecisa.

Una volta mi è capitato che un mio amico (che aveva capito di me) mi disse che ero un represso, lì sono scappato in lacrime e mi sono sentito malissimo per giorni perchè non volevo essere considerato da lui come gay.
Voi mi dite che i locali non sono i posti migliori ma allora dove dovrei andare per conoscere ragazzi? nei battuage? nelle saune?
Mi rendo conto di non riuscire a innamorarmi di una persona, all'inizio c'è desiderio e amore ma poi si spegne in poco tempo, non so, non riesco ad amare a lungo una persona. Può dipendere anche da questo?

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Telemaco
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da Telemaco » lunedì 12 settembre 2011, 17:40

unicum86 ha scritto:Mi rendo conto di non riuscire a innamorarmi di una persona, all'inizio c'è desiderio e amore ma poi si spegne in poco tempo, non so, non riesco ad amare a lungo una persona. Può dipendere anche da questo?
Aspetta un secondo.
Da quel che ho capito, tu ritieni che quando uno incontra una persona interessante, le soluzioni che si prospettano devono essere due: o ci fa sesso, o se ne innamora perdutamente.
No beh, non credo che funzioni esattamente così. Di solito, almeno questa è una mia opinione, quando si incontra una persona interessante, si inizia a conoscerla.
E' davvero eccessivo pretendere di instaurare dal nulla o da un episodio di sesso di una sera un legame così forte come quello che stai cercando. Così come è davvero eccessivo pretendere di utilizzare l'episodio di sesso come surrogato di un legame affettivo cui non si è nemmeno lasciato il tempo di iniziare.
Non si può pretendere di costruire una relazione in una sera, come non si può pretendere di iniziare a fare sesso con una persona per poi amarla successivamente. E' un meccanismo troppo contorto, troppo alterato perchè riesca a dare soluzioni soddisfacenti.

Una volta ho letto da qualche parte una frase, non so di chi sia: è breve e semplice, ma ha colpito moltissimo per la sua efficacia, e te la riporto come suggerimento perchè mi sembra davvero perfetta per la tua situazione.

"Tu vedi nel sesso il fine; ma non il mezzo che tiene legate tue persone."
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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da progettogayforum » lunedì 12 settembre 2011, 21:53

Ciao unicum86,
mi spiace di aver letto solo ora il tuo post. In primo luogo ti do il benvenuto nel forum e spero che tu possa trovatrici bene. E ora vengo al punto. È capitato anche a me (il che è tutto dire!) di non aver sopportato per anni la parola gay, che adesso mi sembra la più bella del vocabolario, mi è capitato di non riuscire ad identificarmi affatto con moltissimi atteggiamenti che la gente considera gay, poi, dopo l’apertura di Progetto Gay, 4 anni fa, ho cominciato a conoscere molti ragazzi gay, è stato così che mi sono reso conto che non erano affatto come io avevo creduto per anni che fossero. Con questi ragazzi si sono creati rapporti affettivi molto belli di tipo sostanzialmente familiare, adesso sono un po’ la mia famiglia e non saprei più farne a meno. Con questi ragazzi mi identifico eccome, hanno una dimensione umana che mi colpisce moltissimo, hanno un’affettività profonda e sono capaci di gesti di amicizia e di generosità veramente notevolissimi. Se non avessi conosciuto questi ragazzi mi sentirei molto più povero a livello affettivo. Non ho mai sbandierato ai quattro venti il mio essere gay ma ti posso garantire che “adesso” me ne sento orgoglioso, “adesso” lo percepisco come un valore, come un qualcosa che dà una identità e una moralità specifica alla mia vita.
Che tu possa provare una pulsione sessuale verso i ragazzi è ovvio, se non fosse così non saresti gay, ma l’essere gay non si può proprio ridurre a una continua ricerca di sesso, che senza una dimensione affettiva vera non soddisfa comunque. È qui la questione di fondo: capire che di un ragazzo ci si può innamorare, che si può creare un rapporto interpersonale vero e profondo che non si sfalda nemmeno di fronte ai problemi più grossi di una vita ma anzi si rinsalda e dimostra proprio in quelle occasioni tutte le sue potenzialità. L’Amore gay (lo scrivo deliberatamente con le lettera maiuscola) esiste eccome, non lo dico per questioni di principio ma perché lo vedo ogni giorno!

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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da unicum86 » mercoledì 14 settembre 2011, 17:13

beh spero davvero che ci sia possibilità per me di voler amare una persona, per ora quando ho cercato di voler bene a qualcuno mi è capitato di ricevere il "nulla" mentre io davo all'altro tutto me stesso, ora non so, non credo di riuscire ad amare per colpa di questo e vedo nel sesso lo sfogo alle mie pulsioni di affetto. Pochi sono stati i ragazzi che mi davano qualcosa, che volevano da me qualcosa ma io no, non riuscivo a provare niente nei loro confronti e per questo mi sentivo colpevole di non amare. Non lo so, solo so che io non ho mai voluto essere gay, mi ci sono trovato e forse dovrei accettarlo ma in cuor mio non mi sento sereno, non riesco a vivere felice anche se molti amici miei lo sanno, ogni volta mi sento "male" o provo disgusto a parlare dei miei amori o se rivolgono delle domande riguardo la mia sfera sessuale. Vedo nel sesso la mia valvola di sfogo ma in cuor mio spero sempre di innamorarmi di una ragazza e di vivere sereno.

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Re: Non accettarsi gay

Messaggio da Telemaco » mercoledì 14 settembre 2011, 23:12

unicum86 ha scritto:mi sentivo colpevole di non amare.
Non amare una persona non è una colpa. L'amore o comunque l'interesse verso una persona è qualcosa che nasce spontaneamente, qualcosa di istintivo e non si può pretendere di ricambiare qualcuno solo perchè questi ha dimostrato interesse... in fin dei conti l'amore è un po' egoismo. Ci sono persone che si lasciano andare subito, altre che invece che devono aspettare di incontrare qualcuno di veramente particolare prima di permettere l'instaurarsi di un legame affettivo vero. Ma non è questo il punto.
unicum86 ha scritto:non riesco a vivere felice anche se molti amici miei lo sanno, ogni volta mi sento "male" o provo disgusto a parlare dei miei amori o se rivolgono delle domande riguardo la mia sfera sessuale.
Disgusto? E' una cosa molto crudele quella che fai verso te stesso, ti releghi in una condanna senza fine, ti imponi di odiare te stesso per ciò che sei naturalmente, malsopporti le tue sensazioni più sincere e autentiche.
E' un percorso difficile, questo è ovvio, ma non esistono percorsi facili, nè per gli etero nè per i gay. Bisogna solo iniziare a guardare se stessi sotto una nuova luce: la luce dell'onestà intelletytuale, la luce razionale del riconoscersi per come si è fatti, in tutte le nostre caratteristiche, e iniziare a vederle come punti di forza dai quali partire per combattere per la nostra felicità. Ma non potrai mai vincere se combatti contro te stesso. Sarà solo un'autodistruzione.
unicum86 ha scritto:Vedo nel sesso la mia valvola di sfogo ma in cuor mio spero sempre di innamorarmi di una ragazza e di vivere sereno.
Non ho capito come potrebbe una ragazza renderti sereno, visto che sarebbe solo il costrutto artificiale di un'imposizione che ti costringi a recitare pur di venire incontro agli stereotipi sociali.

Non puoi permettere che la TUA realizzazione personale sia dettata da CANONI ALTRUI, da parametri coniati da una massa indistinta che con te ha ben poco a che fare. Ognuno segue la propria idea di realizzazione, ma perchè egli possa tracciare una strada autentica e vivere in COERENZA con la propria interiorità è fondamentale non perdere l'unico parametro che ha senso utilizzare per costruire il proprio futuro: se stesso.

Decidere di vivere secondo parametri diversi da questo è davvero una sofferenza. Una sofferenza evitabile.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
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