Astratto

Adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori
Rispondi
Anemone
Messaggi: 15
Iscritto il: giovedì 15 settembre 2011, 20:11

Re: Astratto

Messaggio da Anemone » sabato 12 novembre 2011, 18:47

Caro Astratto

leggendo le cose che scrivi non devo fare neanche uno sforzo di immedesimazione, perché parli di sensazioni che conosco bene. Ho aspettato a rispondere perché ci ho riflettuto su, e speravo di avere qualcosa di più propositivo da dire; ma si tratta di stati emotivi con cui devo ancora fare i conti, e in effetti non ho trovato la ricetta per trarsene fuori, ma li combatto ogni volta che sopraggiungono, o almeno mi sforzo di fare del mio meglio. Ho parlato di stati "emotivi", ma in effetti quello di cui si parla, questa "astrazione", per me è l'esatto opposto di tutto ciò che è emozione, quando mi travolge l'effetto è esattamente questo: la sparizione completa del colore da tutte le cose, un senso di sofferenza a cui neanche so dare nome e in definitiva fine a sé stessa, che rende tutto intollerabile; a volte è in mezzo a tutto questo grigio, sto anche quieto e calmo, sto semplicemente fermo lì. Potrei scriverci per ore, e ho riempito quaderni sul tema credimi, ma non so se ne valga la pena qui: non servirebbe, per cui vengo al punto di quello che in particolare voglio dire a te. Io credo che in alcuni casi questo malessere si faccia sentire, proprio perché vorremmo prendere parte di quella frenesia del mondo di cui scrivi, essere parte di tutto quel colore e di tutta quella bellezza, e sentirci pieni fino a scoppiare, ma sentiamo che non riusciamo a collocarci, a trovare un posto nella corrente, non riusciamo a scioglierci. Vorremmo essere tanto pieni e ci troviamo a sentire tanto vuoto. E c'è la paura di cadere poi. Allora i sentimenti si incappucciano, diventano invisibili, affinché possiamo non soffrire, ma il mondo si ingessa, lo guardiamo scorrere dal di fuori: ci sfiora, ma non lascia segno su di noi, perché non siamo davvero in gioco. E'una calma apparente, che cela sofferenza... nessuno è nato per essere un'ombra. Quando ce ne accorgiamo facciamo cose strane, come fuggire dall'aula dell'università in preda a chissà quale convulsione emotiva (io ho fatto assurdità peggiori di questa, e me ne sono vergognato per lungo tempo, ma quando l'emozione preme preme ed esce come vuole lei).
Per me le cose sono andate meglio da quando affronto la paura di gettarmi nella corrente e accetto di pagare il rischio di perdere i punti di riferimento, come li chiami tu. Fallo crollare il tuo mondo, lascia entrare le cose ma non pretendere nulla da loro, vacci a danza e vedi cosa succede. Dolore, gioia, instabilità, tremito, lacrime, ebbrezze... tutto pur di non dover sopportare quella cavolo di astrazione (ormai l'abbiam battezzata così). Anch'io cammino sempre sui trampoli, proprio come te, e non sono affatto prestante come equilibrista, anzi! Non solo, sono un perfezionista come te, e ci piango sopra un giorno sì e un giorno no. Posso cadere da un momento all'altro, perché sono molto emotivo e fragile. Ma subire la mia fragilità non voglio più. Non c'è una ricetta, non c'è un modo per uscirne: ci sono giorni in cui credo di fare dieci passi indietro e di non esser mai davvero progredito. Allora aspetto che il momento acuto passi. Poi riprovo a buttarmi, e lotto. Se ti devo dire che mi sento stabile e forte, non potrei; se devo dire che ho trovato la meta a cui tendere, non posso nemmeno. Ma nuoto e sento, ed è la prima conquista. Capisci come vuoi lottare, anzi lotta e basta, nel modo che ti viene. Scoprirai cose meravigliose su di te; e starai molto meglio, pian piano, tornerà il sole e anche il colore.

Un abbraccio grande

Anemone

Avatar utente
davide
Messaggi: 465
Iscritto il: domenica 2 gennaio 2011, 23:38

Re: Astratto

Messaggio da davide » domenica 13 novembre 2011, 13:21

Io credo che in alcuni casi questo malessere si faccia sentire, proprio perché vorremmo prendere parte di quella frenesia del mondo di cui scrivi, essere parte di tutto quel colore e di tutta quella bellezza, e sentirci pieni fino a scoppiare, ma sentiamo che non riusciamo a collocarci, a trovare un posto nella corrente, non riusciamo a scioglierci. Vorremmo essere tanto pieni e ci troviamo a sentire tanto vuoto. E c'è la paura di cadere poi. Allora i sentimenti si incappucciano, diventano invisibili, affinché possiamo non soffrire, ma il mondo si ingessa, lo guardiamo scorrere dal di fuori: ci sfiora, ma non lascia segno su di noi, perché non siamo davvero in gioco. E'una calma apparente, che cela sofferenza... nessuno è nato per essere un'ombra.


Devo quotarlo per forza di cose questo!XD
Un amico ieri sera mi ha fatto riflettere su molte cose devo dire,tra una battuta e l'altra,tra un momento di serietà e uno di comicità ho preso coscienza del fatto che questo stato indefinito,privo di contorni è anche una comodità alla fin fine. E' più semplice starsene seduti a lasciarsi sopraffare da un mostro che non puoi combattere fisicamente nè psicologicamente se non hai le giuste armi che alzarsi e buttarsi,correre il rischio di impegnarsi in qualcosa che magari darà soddisfazione a lungo termine oppure sarà solo uno step per qualcos'altro.Questo stato è davvero come la calma prima della tempesta,è sentire che qualcosa deve cambiare e che tutto si sta preparando ad accoglierlo ma non è detto che ci si arrivi preparati anzi grande è la possibilita di venirne sorpresi e travolti come in un fiume in piena.PENSARE DI MENO ED AGIRE DI PIU,FISSARSI MENO(lo scrivo in grande affinchè rileggendo ciò che scrivo non mi perda nei miei inutili giri di parole e metafore).Intraprendere un nuovo cammino è dura e molto difficile da fare da soli,mi piacerebbe tanto avere qualcuno con cui iniziarlo ma forse questa volta sono io in primis che mi devo alzare e promettere di continuare in ogni caso,qualunque cosa succeda nel cammino bella o brutta perchè è troppo facile fermarsi sia alle prime difficoltà che accomodarsi sulle prime soddisfazione(è un pò come la storia del non coricarsi sugli allori).
Capisci come vuoi lottare, anzi lotta e basta, nel modo che ti viene. Scoprirai cose meravigliose su di te; e starai molto meglio, pian piano, tornerà il sole e anche il colore.

Anche questa frase mi ha molto colpito e si ricollega sempre ai discorsi che ho fatto con quell'amico.Credo che nel corso negli anni ho smarrito il vero me stesso e azzerderei che non l'ho mai compreso perche l'idea che mi ero fatto di me era totalmente succube di quella degli altri.Esisteva l'altro non L'IO e questo mi ha sempre spinto a fare scelte che soddisfassero quello standard allontanandomi sempre piu da chi ero.Anche qui bisognerà fare un grande lavoro,ci morrà molto tempo e ciò mi spaventa,mi spaventa impegnarmi in qualcosa di forse a lungo termine.Quella che deve iniziare e una RICERCA DI ME STESSO...solo capendo cosa voglio e chi sono forse capirà come dici tu come lottare,in mio modo personale di immergermi nel mondo lasciando che tuttò ciò che è positivo non mi sfiori solo più ma lasci segni significativi

sono una foglia che danza portata dal vento. vengo a cercarti...per incontrarti di nuovo come fosse la prima volta

Avatar utente
marc090
Amministratore
Messaggi: 888
Iscritto il: sabato 23 aprile 2011, 1:00

Re: Astratto

Messaggio da marc090 » domenica 13 novembre 2011, 13:37

Devi stare attento però... quello che sei ora non è una trasformazione casuale, è il risultato di tutte le tue esperienze, del modo di vedere la vita e di un sacco di altre cose... Non puoi rinnegare te stesso per quello che provi, solo perchè non gli hai voluto dare concretezza, tutte quelle che provi sono sensazioni legittime che vanno semplicemente ascoltate...

Secondo me di questo discorso devi ricordarti una cosa fondamentale... agire per se stessi, vale a dire per risolvere problemi interiori, non è mai un male... e riflettere sulla sensazione che avevi, per interpretarla e capirla, è forse lo strumento migliore per esplorare quel lato di te che ancora non conoscevi e alla fine definire te stesso in modo più ampio rispetto a prima...(non in modo totalmente nuvo però, perchè rischieresti di dimentificare passaggi importanti che sembravano solo semplici pensieri, ma che magari ti hanno dato molto). Partendo anche dalla semplice constatazione che se una sensazione ci coglie all'improvviso e siamo disarmati di fronte ad'essa... se non la comprendiamo fino in fondo, semplicemente continuiamo ad esserne succubi (o vogliamo esserlo).

Quello che dico insomma... è di tenere a mente il quadro generale, di capire come sei arrivato a sviluppare quella sorta di disagio o agio e di riflettere su tutti quegli argomenti associati ad essa, per definire poi il tutto; dalla tua attuale situazione a quel semplice mix di visioni e sentimenti suscitati dal mondo e da questa idea... Una volta compreso questo e tutto il resto, avrai tutti quegli strumenti per agire senza pentirtene.

E ad ogni modo, buona fortuna :) e si fa per dire ovviamente :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay

Avatar utente
davide
Messaggi: 465
Iscritto il: domenica 2 gennaio 2011, 23:38

Re: Astratto

Messaggio da davide » domenica 13 novembre 2011, 20:53

Credo che questò sarà un percorso lungo e tortuoso,capire cosa ci ha portati in determinate situazioni o stati non è mai semplice sopratutto perchè è molto piu semplice dire sto male e ho questo,questo e questo(elencando ovvero) piuttosto che scavare dentro e ricercare il vero motivo di tutto che potrebbe essere ogni cosa.Credo sia la pigrizia e la paura dell'ignoto ad impedire molte volte di andare oltre il primo piano a cui ci fermiamo nell'analisi.

sono una foglia che danza portata dal vento. vengo a cercarti...per incontrarti di nuovo come fosse la prima volta

astrazione
Messaggi: 39
Iscritto il: venerdì 26 agosto 2011, 23:03

Re: Astratto

Messaggio da astrazione » domenica 13 novembre 2011, 20:55

davide ha scritto: un continuo riazzerare la mia vita e ricominciare da capo sulla terra bruciata,un reset continuo che non porta miglioramenti.Il limbo,ecco cosa mi aspetta..
Esattamente come mi sento io. Sperduto in un circolo vizioso, dove ogni volta che percepisco un miglioramento, poi questo svanisce, riportandomi al punto di partenza.
È come se inizio e fine fossero la medesima cosa e continuassi a riviverli incessantemente, senza soluzione di continuità.
Vorrei essere forte; oltre che per me, anche per poter meglio consigliare gli altri, ma così non è, purtroppo.
Comunque mi fa piacere apprendere che non ti stia lasciando andare. Questo sarebbe grave e precluderebbe ogni possibilità di evadere dalla tua condizione all'insegna del tormento.
Anche se senti il limbo incombere su di te, non è detto che questo sia il futuro che ti attende. Niente è scolpito sulla pietra.
Un forte abbraccio! E buona fortuna per tutto! :)

Avatar utente
davide
Messaggi: 465
Iscritto il: domenica 2 gennaio 2011, 23:38

Re: Astratto

Messaggio da davide » domenica 13 novembre 2011, 21:48

da qualche parte dovrò ricominciare prima o poi,che sia adesso o tra un mese.Non so dove mi porterà tutto questo,tornerò piu volte al punto di partenza questo è sicuro ma forse ogni volta avrò una marcia in piu per riprendere a camminare.Devo mettermi faccia a faccia con le mie paure con calma e lucidità,comprendere da cosa nascono e sopratutto come affrontarle;chissà magari dietro di esso incontreò qualche scheletro nell'armadio dimenticato da troppo tempo.CHE IL VIAGGIO INIZI...e che abbia una fine prima o poi!

sono una foglia che danza portata dal vento. vengo a cercarti...per incontrarti di nuovo come fosse la prima volta

astrazione
Messaggi: 39
Iscritto il: venerdì 26 agosto 2011, 23:03

Re: Astratto

Messaggio da astrazione » mercoledì 16 novembre 2011, 20:58

davide ha scritto:da qualche parte dovrò ricominciare prima o poi,che sia adesso o tra un mese.Non so dove mi porterà tutto questo,tornerò piu volte al punto di partenza questo è sicuro ma forse ogni volta avrò una marcia in piu per riprendere a camminare.Devo mettermi faccia a faccia con le mie paure con calma e lucidità,comprendere da cosa nascono e sopratutto come affrontarle;chissà magari dietro di esso incontreò qualche scheletro nell'armadio dimenticato da troppo tempo.CHE IL VIAGGIO INIZI...e che abbia una fine prima o poi!
Questo è proprio lo spirito giusto! Mi fa piacere sapere che stai meglio e sei più motivato! :)
Una marcia in più l'avrai anche senza il "forse", secondo me. È vero, a volte la sensazione è quella di tornare a capo, ma si ritorna a capo sempre più forti, perchè temprati e rafforzati dalla stessa debolezza che ci aveva abbattuti.
Un abbraccio forte!! :)

Rispondi