Guardarsi attorno nel presente

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FreedomTower
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Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da FreedomTower » martedì 22 gennaio 2013, 19:50

Ciao a tutti! Era qualche mesetto che non scrivevo, mai il tempo! Mai la voglia, mai la motivazione. Nel corso di questi mesi, da quest'estate ho maturato molte idee, molte possibilità, molte nuove filosofie.
Lo studio procede, e anche bene grazie a Dio, anche quest'anno ho iniziato con il turbo, specie grazie o a causa, non saprei, di una motivazione di fondo più esplicità dello scorso anno.
Tutti abbiamo l'energia se abbiamo la motivazione giusta!
Partendo dal fatto che studio in un contesto di superficialità, svogliatezza e menefreghismo riguardo al futuro, arricchito da omofobia e razzismo (che comunque in formato provinciale non è fortissimo nella mia regione essendo molto tranquilla a livello di omicidi e persecuzioni tipo stalking bullismo etc.) ho trovato nella voglia di andarmene una buona ragione per concentrarmi pienamente sullo studio pensando al dopo diploma visto che comunque ci dovrò fare i conti tra un anno in ogni caso.
Così, avendo già inquadrato ciò che voglio fare, per cui voglio faticare e con cui voglio farmi i soldi per vivere, che fa parte del mio modo di vedere il mondo, il mio gusto per l'estetica, l'unica cosa da fare sarà scegliere almeno due buone sedi universitarie dove studiare architettura.
Il problema è che anche vivendo in una famiglia abbastanza agiata non mi va di far sborsare ai miei genitori i soldi per mantenermi fuorisede, stessa cosa per mantenermi in sede visto che volevo almeno dopo il diploma aprirmi di più alle amicizie future senza aver paura di dire che sono gay etc. e di conseguenza trasferirmi in pieno centro e sentirmi indipendente e libero. Ma ci vogliono i soldi.
Il problema è che dovrei fare i conti con lavori part-time che per un'università di architettura penso siano un pò un problema visto che la facoltà richiede molte ore in laboratorio ma la voglia di essere indipendente c'è, come anche quella di finire più in fretta possibile per partire in master fuori.. Il problema non è lavorare, ho voglia di farlo, ho voglia di essere indipendente ma toglierei tempo allo studio anche se i part time sono convenienti e molti studenti lo fanno!
Quindi anche avendo la borsa di studio da fuori sede con 85 di diploma (ecco perchè sto studiando come un dannato) + lavori part time, studiando in un'altra città rischierei di far gonfiare i tempi, e in effetti ho un'università di architettura a poca distanza dalla mia zona ma è un clima poco invitante anche se mia madre mi dice spesso che all'università rispetto al liceo tutto cambia ed è un ambiente molto più maturo, questo è poco ma sicuro ma proprio non saprei...
In effetti dovrei farmi coraggio e parlare a due mie amiche del mio orientamento e vedere le reazioni prima di decidere, anche se dai loro commentini ogni tanto capisco che gli omosessuali sono tipo un "oh noooo è omosessuale quello" per loro...
Boh boh ho sto dubbio, sto riponendo forse troppa importanza alla possibilità del dopodiploma senza badare a quello che sto vivendo ora, è come se mi fossi rifugiato nel futuro apposta, colloquiando distaccatamente con il presente...
Lo so che dovrei concentrarmi su ciò che ho adesso e godermelo però è più forte di me...
La determinazione ce l'ho ma ho ancora il dubbio riguardo alla città quindi non posso neanche farmi dei precisi piani...
Mi piacerebbe tanto Milano che ho amato ad Ottobre ma costa troppo il politecnico... quindi la scelta ho detto, visto che quest'anno è 4 per l'ateneo, Bologna, ma a quanto pare il ramo vero e proprio d'architettura è a Cesena...
Quindi Firenze? E' molto costosa ma è stupenda e anche gay-friendly dicono mentre Venezia ha comunque una superuniversità anche se rimane più piccola come area metropolitana, non so se mi state capendo, vorrei un clima dove passare gli anni universitari (che sono i migliori secondo molti) in tranquillità, spensieratezza, in una università buona, sentendomi indipendente, uscendo di casa e maturando da solo, trovare un clima più aperto di quello della mia città, che è di 150K abitanti...
Ci tengo a studiare bene e con il tempo adeguato a disposizione ma vorrei anche cogliere la palla al volo perchè magari il pretesto per poter fare questo tipo di esperienza per così tanto tempo senza perdere tempo a livello di formazione non potrebbe più ricapitarmi...
La domanda è priorità sulla formazione o sulla crescita personale in una realtà diversa?
So di averne già parlato e le risposte mi hanno aperto gli occhi, ma non vedo solo l'idea di partire come un modo per fuggire ma anche per maturare e aprirmi mentalmente.
Spero in qualche consiglio da qualcuno di più anziano di me che mi possa raddrizzare ^^
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k-01

Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da k-01 » martedì 22 gennaio 2013, 22:36

La domanda è priorità sulla formazione o sulla crescita personale in una realtà diversa?
Formazione senza ombra di dubbio, perché nella vita secondo me ci vuol prima di tutto concretezza. Il resto viene di conseguenza.
"Crescita personale" mi sembra un'espressione fumosa che vuol dire tutto e niente. Meglio seguire le proprie passioni e prepararsi professionalmente che rischiare d'inseguire il fantasma della "crescita personale" :)

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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da konigdernacht » martedì 22 gennaio 2013, 23:15

Premetto che il post mi piace molto e rispondo sperando di schiarirti le idee, tower :mrgreen:

Allora, partiamo innanzitutto dai problemi universitario-gestionali-burocratici-economici:
1) le lauree in architettura sono ormai tutte 3 + 2 (Alghero, Ascoli-Piceno, Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste, Venezia); sono rimaste come ultimo baluardo la facoltà di Ferrara e Genova con le sacrosante lauree quinquennali. Il percorso quinquennale (o unico o 3+2) è l'unico da statistica che consente di essere a tutti gli effetti operativo come architetto, sia per mansioni specifiche sia per titolo;
2) all'università ci si può iscrivere a tempo pieno o a part-time: ciò significa che a tempo pieno hai 3 o 5 anni per laurearti (a seconda della durata della laurea) a meno di fuori corso, mentre a tempo parziale hai il doppio del tempo per laurearti rispetto al tempo pieno. L'unica cosa che cambia sono chiaramente solo i tempi. Il part-time viene solitamente usato da lavoratori che decidono di prendersi una laurea e quindi non possono garantire la loro presenza giornaliera.
3) una facoltà di architettura è solitamente una facoltà in cui bisogna spendere molto tempo tra lo studio umanistico (materie storico-artistiche), materie tecniche (costruzioni, urbanistica), e materie pratiche (progettazione) che comportano spesso una saturazione del proprio tempo, lavoro in certi casi anche sabato e domenica, per non parlare di tirate anche di due giorni consecutivi senza dormire per consegnare il progetto in tempo. E' una facoltà quindi che deve piacere e bisogna avere spirito di sacrificio, oltre ad una disponibilità economica per stampe dei progetti, pannellature di tavole di progetto e materiali per plastici. Diciamo che è una facoltà che richiede molta disposizione :lol:

Facciamo quindi un piccolo promemoria: tu vorresti lavorare per conto tuo, chiedere meno soldi possibili ai tuoi, e frequentare architettura bene.
Posso suggerirti di scegliere il part-time triennale. Se hai un tuo reddito, hai la possibilità di fare domanda all'ente diritto per lo studio di ogni regione, che da borse di studio per redditi bassi, nonché la possibilità di fare domanda per utilizzare le case dello studente per alloggiare. Se chiaramente non lavorassi, il tuo reddito sarebbe quello del tuo nucleo familiare anche se fuori sede, e poiché hai detto che hai una famiglia agiata, è difficile che riesca ad entrare nelle graduatorie.
Ti consiglio sopratutto la triennale alla luce di quanto dici perché hai scritto che a te piace l'estetica, però per fare architettura non è un motivo molto convincente: estetica significa tante cose, tra cui facoltà di lettere e filosofia, indirizzo estetica; può significare Accademia di Belle arti; può significare Design etc etc. Quindi, chiarisci innanzitutto bene quessto punto :)
Un'altra cosa che posso consigliarti da "figlio" è di chiedere i soldi ai tuoi per studiare fuori (se vuoi studiare fuori dalla tua regione) perché tanto sono soldi investiti per te ed il tuo futuro: loro ora ti pagano l'uni e quando poi saranno vecchi, tu aiuterai loro per e.g. l'ospizio XD
Questo è per dire che nell'idea di famiglia italiana (almeno quanto mi è stato insegnato) i soldi sono molto trasversali, ossia in un modo o nell'altro si spendono e tornano.
________________
Andiamo ora alla valutazione dell'ambiente: dipende da te e da cosa ti capita!
Ogni città è friendly o meno a seconda di cosa incontri o meno. Cosa invece cambia "oggettivamente" è la presenza di bar o circoli gay nel territorio, a cui magari saresti più invitato ad andare sia perché vorresti incontrare altri gay sia perché non vivendo che da poco nella città nessuno ti conosce.
Studiare fuori sede ed in grandi città come Roma, Milano, Torino ha il pregio che hai molte più possibilità perché ci sono milioni di persone, ma allo stesso tempo sei "solo" in questa città perché ti trapianti in un contesto nuovo. Sta chiaramente a te e al tuo spirito di socializzazione trovare gli spunti possibili per farti nuove amicizie e vivere come hai pensato tu ;)
Alla domanda " priorità sulla formazione o sulla crescita personale in una realtà diversa?" è difficile rispondere. Io personalmente ho dato priorità alla formazione fino al terzo anno, poi sono esploso ... Nel senso che al momento non sono disposto più a fare cose che facevo al primo anno per l'università (come rinunciare a rapporti umani non dico essenziali ma che comunque senti dopo di aver perso perché hai studiato e basta) e adesso l'università ha un secondo piano di importanza. Però ripeto, io vivo ancora nel mio contesto sociale-culturale e non sono trapiantato: spesso quando studi in un'altra città e non conosci nessuno, ti laurei prima perché studi e basta.
Ovviamente, prima di laurei, prima puoi renderti indipendente; quindi sono scelte personali!
k-01 ha scritto:["Crescita personale" mi sembra un'espressione fumosa che vuol dire tutto e niente. Meglio seguire le proprie passioni e prepararsi professionalmente che rischiare d'inseguire il fantasma della "crescita personale" :)
Sono assolutamente d'accordo: se vuoi crescere personalmente ti conviene lavorare e basta. All'università non si cresce molto; anzi, direi che per molti aspetti, involvi :twisted: questa sempre la mia esperienza!

Spero di averti dato qualche dritta: se vuoi qualche opinione più circostanziata, scrivimi un pvt :D
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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da marc090 » mercoledì 23 gennaio 2013, 16:12

Mah.... Penso che andrò un po' più nell'astratto, credo che konig sia stato più che preciso nel descriverti quella che può essere la realtà a cui vai in contro :)

Ad ogni, visto che parliamo anche di risposte che vanno date... Prima di tutto, l'università è una scelta importante ma sai anche tu bene quante cose possano cambiare nel percorso che ancora ti separa dalla stessa. Ha senso pensare al futuro, in maniera più o meno concreta, ma lo dici tu stesso... Il presente non può e non deve essere perso di vista.

Lo so.... Trovare ambienti che ci costringono a quel clima di falsità, che ci obbligano a tacere su certe cose, modificare i legami... portano uno stress non indifferente da sopportare. Posso capire bene quando dici "studiare per andarsene" quando pensi di parlarne con queste amiche...

E allora, forse prima ancora che pensare al futuro universitario (che comunque hai ragione, avrà un bel ruolo) mi dedicherei a quello che vorresti adesso... Forse, l'unica è pensare e considerare alternative che fin'ora non avevi valutato.. O fare passi, che magari avresti rimandato.

Ovviamente, parlo per dare degli spunti, ma mi sembra, comunque, che la tua sia una vera e propria esigenza di cambiamento..


Sull'università una cosa... Effettivamente i tuoi pagherebbero... Ma ricordati che non stanno buttando i soldi, è un investimento che tu fai insieme a loro.. Non è facile, ci sarà da lavorare (e ovviamente tu ripaghi impegnandoti), ma intanto sono risultati che nel lungo termine, saranno di beneficio a te e a tutta la tua famiglia. Magari un giorno avrai pure modo di ricambiare :)

E se pensi che andrai a fare, ti aiuterà a vivere una vita felice, se pensi che ti aiuterà ad ottenere buoni risultati a livello di carriera e se la tua famiglia non hai poi grossi problemi a potersi permettere una soluzione di quel tipo, ti consiglierei davvero, d'investire in quel sogno :)

(Tra l'altro c'è da dire che proseguendo gli studi oltre il 3+2 potresti comunque ottenere titoli importanti :) )

Buona fortuna per tutto comuque sia :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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FreedomTower
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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da FreedomTower » mercoledì 23 gennaio 2013, 17:06

Grazie per i commenti a tutti e tre ragazzi, mi hanno fatto riflettere in effetti, dovrei farmi meno se**e mentali e cogliere l'attimo senza pensare troppo al futuro.
Ovviamente avere più tempo a disposizione per studiare vorrebbe dire finire prima quindi potrei anche restare qui ed avere ancora un bel pò di pazienza, oppure magari all'università il clima sarà più aperto e tollerante, magari gente più matura ma non lo posso sapere...
Comunque Koni mi sono spiegato male in effetti, so comunque bene quello che andrò ad affrontare in Architettura, quando parlo d'estetica parlo d'immagine, design ma anche il modo in cui un ponte, una fontana, un palazzo si inseriscono in un paesaggio. Sarebbe riduttivo sicuramente pensare all'A come solo ad un oggetto immagine privo di efficienza funzionale ma questi due punti sono alcuni dei punti cardine di questa scienza come sai meglio di me sicuramente visto che sono ancora al liceo e ho una cultura ancora da scuola superiore anche se navigo molto sui siti di architettura, ognuno di noi ha delle preferenze riguardo a quei punti cardine di prima comunque , a me appassiona più il design e il piacere dell'essere visto di un oggetto anche se deve essere un qualcosa di utile al livello pratico, sennò, parleremo di sculture (una mia idea ovviamente ... e amo la scultura) XDDD
Ho anche visto gli esami di qualche facoltà, materiali, planimetrie, urbanistica, progettazione, matematica, fisica, costruzione, insomma sono mille sfaccettature alcune più belle altre meno ma sopportabili per arrivare al fine ultimo :)
Spero di essermi spiegato xD Non volevo passare per lo sventato che non sa quanta teoria dovrà affrontare oltre ai plastici e i disegni XD
PS: che rottura però la 3+2, con la magistrale uno se ne va dritto alla laurea mag. al posto di farsi il mazzo anche per l'intermedia D:
---
Comunque si certo è un investimento quello dell'università fuori però quei 300-400 euro al mese se riesco a pagarmi la camera con la borsa di studio, mi fanno paura ugualmente xD
L'ospizio ai miei mi semberebbe il minimo ahaha XD No dai comunque, a parte gli scherzi lo sapevo mi avrebbe aiutato un confronto con persone più mature specialmente perchè avete risposto al mio caso nel particolare mentre su internet leggo di casi diversi e magari con consigli che non sentivo miei...
Poi avendo un compagno di classe con cui vado molto d'accordo e che mi fa sorbire tutti i suoi discorsi sul volersene andare, la voglia sale pure a me xD
Vabbò grazie per la disponibilità ragazzi :)
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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da marc090 » giovedì 24 gennaio 2013, 13:15

Ti ho mandato un messaggio privato freedom :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da Alyosha » giovedì 24 gennaio 2013, 14:52

FreedomTower premetto che ho letto il primo post e non tutta la discussione, quindi forse questa cosa te l'hanno già detta. Per come la vedo, occorre inquadrare correttamente il problema per capire qual'è la giusta soluzione, è chiaro che la fase in cui ci si stacca dalla famiglia va preparata interiormente, così come è chiaro che in qualche modo la risposta alle tue ansie te la dai da solo, nel senso che è del tutto chiaro che si tratta di ansia. Se la tua famiglia può permettersi di mantenerti fuori sede certi problemi non si pongono, perché è del tutto evidente che la fase in cui studi fuori sede non è la fase in cui ti separi dalla famiglia, ma una fase di passaggio che certamente ti darà delle possibilità in più e maggiore agio nei movimenti, ma che ovviamente non ti rende indipendente. Spesso e volentieri le preoccupazioni economiche di questo tipo nascondono vincoli affettivi e mi chiedo per esempio al di là dell'esborso economico quanto entusiasmo ci sia a casa tua all'idea che andrai a vivere fuori per un tempo abbastanza lungo. Gli anni universitari per chi studia fuori sede sono una buona opportunità per fare le cose gradualmente. Ora vengo al punto è chiaro che l'idea di andare a vivere da solo ti angoscia, perché da un lato cominci a progettare la tua indea di futuro, dall'altra ti getti in questa sorta di mare aperto. Credo che la situazione in cui ammortizzi le spesse vincendo una orsa di studio sia un ottimo compromesso e che non c'è alcuna ragione, s enon ci sono esigenze economiche reali, di aggiungere un lavoro part-time, almeno nel primo anno universitario perché nei fatti una facoltà bella tosta come architettura richiede un impegno full-time (in genere lo studio è un attività molto impegnativa). Poi quando avrai capito bene i ritmi vedrai.
Secondo me dovresti fare una riflessione che prescinde dalla tua omosessualità, perché almeno leggendoti pare ch il movente principale per cui lasci casa è aprirti di più al mondo gay. A parte che non è così, perché se non ti autorizzi a fare certe cose, le cose non le farai neanche se ti dovessi trovare in capo alla luna (le distanze sono mentali e non fisiche). Il punto è nella situazione in cui ti trovi è oggettivamente conveniente formarsi in una università fuori sede? Se la risposta è si, valuta le diverse opzioni, Milano è una città parecchio costosa, magari ci sono università comunque di prestigio in città in cui i costi della vita sono più abbordabili.
Ad ogni modo puoi scegliere se restare o andare e andare quando ti sentirai pronto per farlo, anche se dovessi fare l'università a casa tua esiste sempre la possibilità di ricavarsi degli spazi di autonomia, spazi relazionali e fisici (biblioteche, centri di aggregamento ecc. ecc.), ovviamente nei limiti delle condizioni oggettive nelle quali ti trovi, ma sopratutto mentali.
Il rischio di sovraccaricare di troppe aspettative i luoghi è che arrivatoci ti deludono, spaventano e torni indietro con un potente spirito di delusione e frustrazione. Se Milano fosse eo ipso una città tollerante e aperta non esisterebbero gay repressi milanesi, quindi rifletti sul fatto che non sono i luoghi in sé che fanno la differenza, ma i movimenti e i passaggi interiori, per quanto è ovvio i luoghi hanno una loro capacità di condizionarci, solo nella misura in cui siamo già predisposti al cambiamento tuttavia. Se certi divieti interiorizzati tuttavia li porti via con te, ti ripeto puoi andare dove vuoi resteranno sempre e comunque. So di non averti dato consigli pratici su cosa fare, ma la vita è la tua e purtroppo e per fortuna anche le scelte che volta per volta sei chiamato a fare. Devi solo cercare di avere presente il più possibile cosa esattamente ti fa paura, come ti dicevo qual'è il vero problema.

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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da FreedomTower » sabato 26 gennaio 2013, 23:56

Guarda, non è per vincoli affettivi che ho paura di partire, anzi proprio quello purtroppo no, col tempo è come se fossi diventato più insensibile verso gli altri eccetto pochi casi, nella mia famiglia specialmente mia madre sta considerando l'idea... Quindi non credo sia un no categorico per mio padre visto che altrimenti mia madre non mi avrebbe consultato durante le mie riflessioni su dove studiare...
Per la città ovviamente Milano è tra quelle che ho cestinato prima, perchè è molto costosa appunto, l'ho anche scritto xD
Pensavo infatti a Torino, che è abbastanza grande, molto economica guardando gli affitti, con un buon politecnico e possibilità di part time in caso...
PS: non voglio solo andarmene perchè il clima della mia città non non mi piace dal punto di vista "gay", ma anche perchè vedo troppo razzismo da parte di tutti, pesantissimo conformismo nei modi di pensare (che per carità c'è ovunque ma qui da come ne parlano alcuni sembra di più), la chiusura mentale, il provincialismo e poi vorrei fare quest'esperienza anche per crescere, lontano da casa, ok non indipendente economicamente, ma autonomo per badare alla casa, farmi da mangiare, spronarmi da solo con le mie forze, imparare ad arrangiarmi insomma... E poi mettermi alla prova in un ambiente completamente nuovo, solo...
Ho sempre avuto un debole per le grandi città fin da piccolo e molto prima di anche solo pensare di essere gay ma ovviamente questa parte della mia persona negli ultimi anni ha fortemente alimentato il desiderio di partire...

PS: marc090 purtroppo il sito mi dice che non ho permessi per visualizzare il tuo msg :(
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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da Alyosha » domenica 27 gennaio 2013, 18:55

Sentire che Torino è economica riguardo agli affitti, mi fa tremare, perché non voglio pensare a quanto siano alti a Milano, vivo in una città del sud e con l'affitto di una stanza a Torino ci prendi un monolocale almeno :). Scusa l'off topic è che ogni tanto anch'io penso di partire e la questione degli affitti sulle grandi città mi terrorizza...

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Re: Guardarsi attorno nel presente

Messaggio da FreedomTower » martedì 12 febbraio 2013, 22:51

Sisi guarda sto leggendo gli affitti in questo periodo, sarebbero 200 al mese in molti monolocali o stanze in trilocali che in confronto a Milano sono la metà del prezzo!!
In teoria credo che questi prezzi molto bassi siano dovuti al fatto che a Torino in questi anni si sia costruito più di quanto si necessitasse, è una cosa positiva per chi arriva in città sicuramente xD
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