Una vita sbagliata

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Beps
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Una vita sbagliata

Messaggio da Beps » martedì 30 luglio 2013, 9:27

Ciao a tutti... Non vorrei sembrarvi uno che vuole ingigantire i propri problemi inutilmente, ma vorrei scrivervi per chiedervi aiuto e un po', sfogarmi. Il rapporto con mio papà è sempre stato difficile, o meglio, lo è stato da quando avevo 10 anni (ora ne ho 20). Vi racconto ciò perché sono reduce dall'ennesimo litigio con lui, che mi ha distrutto. Come sempre del resto, ogni volta è come se dovessi ripartire da zero. Il motivo di tanto dissapore è che in fondo non gli vado bene come figlio. Lui (o noi?) ha un'azienda vitivinicola. È un gran lavoratore, e il suo lavoro lo sa fare molto bene. Però ha in mente solo quello. Ha sempre trascurato la famiglia, non ha mai cercato di coltivare un rapporto con i suoi figli (ho altre 2 sorelle più grandi). Con me parla solo di lavoro, per chiedermi o per dirmi di fare qualcosa nei campi. E non lo fa in un bel modo, anzi. Mi tratta sempre male, e non lo dico per fare la vittima, ma è questa la verità. E lo fa forse perché non mi vede bravo come lo è lui, anzi diciamo che non lo sono e basta. Alle superiori ho frequentato un corso di agraria, sotto sue indicazioni. Avevo solo 14 anni, ero facilmente condizionabile. L'anno scorso invece ho deciso di frequentare giurisprudenza, e di intraprendere quindi una strada diversa a quella, scontata, di tanti giovani della mia zona. È anche per questo che il rapporto va male. Secondo lui non devo mai studiare, esiste solo la terra e il suo lavoro. E poi mi dicesse solo un grazie...no, anzi, più do e più pretende. Sembra che non sia mai abbastanza il lavoro che faccio, che non vada mai bene, che sia solo lui quello capace... Quante volte ho pensato di andarmene, via, lontano, ma sarebbe solo una fuga, non risolverei niente. E poi ho l'università, altre attività (musica), che non voglio lasciare, perché sono frutto di tanta fatica, perché ho lottato tanto per averle. Ma mi sembra una vita sbagliata. Non trovo un senso a questo continuo soffrire per mio padre...

tobias
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Re: Una vita sbagliata

Messaggio da tobias » martedì 30 luglio 2013, 11:11

Caro Beps, mi spiace davvero molto per questa tua situazione...
Non mi sembra affatto che tu ingigantisca tanto il problema. Purtroppo è un errore comune fra i genitori quello di voler decidere "dispoticamente" la professione futura dei propri figli. C'è il medico che vuole a tutti i costi che il figlio frequenti il classico, o per lo meno lo scientifico, e poi medicina assolutamente! E magari invece il figlio non è molto portato per lo studio teorico ed è invece molto portato per i lavori manuali.

Non saprei bene cosa consigliarti per una situazione del genere.
Se la tua strada sono gli studi universitari è giusto che tu la continui...magari un giorno tuo padre capirà quanto impegno e "lavoro" c'è dietro lo studio serio e attento che tu stai facendo!
Sei fortunato ad avere un padre con grandi capacità lavorative....ed è positivo che tuo padre voglia trasmetterti queste sue capacità. Però ovviamente sbaglia a importelo così e a volere a tutti i costi che tu continui il suo mestiere. Sarebbe bello, ma se fare il viticoltore non è la tua strada, ripeto, è giusto che tu ne prenda altre!

Mi spiace non darti degli aiuti concreti :(

Avocado
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Re: Una vita sbagliata

Messaggio da Avocado » martedì 30 luglio 2013, 20:34

Ci pensavo giusto qualche giorno fa al fatto che alcuni genitori voglio che i figli facciano solo determinate cose.
Ti spiego: sono in un liceo che nella zona è famoso per essere tosto e io ci son andato più che altro per consiglio dei professori (visto che i miei nemmeno hanno fatto le superiori). Ma almeno la metà della gente che c'è lì ci va per tradizione. La metà di quelli va pure male a scuola e prima o poi molla. Con qualche eccezione, l' altra metà striscia fino alla fine conquistando il 6 leccando piedi e comunque non meritandoselo. E lì ho riflettuto: è giusto che questi facciano questa scuola solo perché i genitori l' hanno fatta e li hanno convinti che sia giusto così? No che non lo è. Magari se ne andavano a fare i meccanici e diventavano bravissimi, invece che sprecare il tempo con la goniometria e le declinazioni latine.

Questo per dire che secondo me un figlio deve cercare di fare delle scelte il più possibile libere dal parere dei genitori. Son felice che tu abbia scelto giurisprudenza perché son convinto che se avessi scelto cose come scienze agrarie probabilmente saresti arrivato a 40 con mille rimpianti. Non so cosa puoi farci, tuo padre deve solo rassegnarsi e capire che tu non sei lui e non può pensare di sapere ciò che è meglio per te basandosi solo su ciò che vuole e non su ciò che vuoi tu

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progettogayforum
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Re: Una vita sbagliata

Messaggio da progettogayforum » martedì 30 luglio 2013, 22:47

Beps, quello che ti hanno detto tobias e Avocado è sacrosanto. La cosa che mi ha colpito di più del tuo post di apertura è il fatto che hai scelto di fare giurisprudenza, cioè che hai fatto una scelta tua controcorrente. Se un genitore sa stare al suo posto e sa lasciare al figlio una libertà vera, allora è un conto, ma se per caso il genitore ha bisogno di essere sempre al centro della scena e di dire sempre io io io io… beh, allora è bene che il figlio cominci il più presto possibile a farsi la sua strada. Gli studi che hai scelto, che non sono facili per nulla, ti metteranno alla prova e ti obbligheranno a fare una scelta tra seguire quello che vuoi tu e seguire quello che vuole tuo padre, perché fare entrambe le cose di fatto non sarà possibile. Bisogna andare avanti e costruire il proprio futuro. È ovvio che se uno ha il padre avvocato ha la strada facilitata se vuole diventare avvocato, se non ha il padre avvocato dovrà superare da sé tutte le difficoltà, il che richiederà estrema costanza e buona volontà, ma alla fine il vero costruttore del tuo futuro sarai solo tu. In tutto questo ci sono dei rischi ma ci sono delle enormi possibilità! Quindi avanti col massimo impegno!!

Beps
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Una vita sbagliata

Messaggio da Beps » mercoledì 31 luglio 2013, 13:38

Grazie delle vostre risposte! Sono tutte vere, e giuste, le cose che dite. Naturalmente non conoscete me e il mio carattere! Rispondo male facilmente ed ho i miei grandi difetti. Se con mio padre non ho un gran rapporto non è solo colpa sua, ma anche mia. Però è all'antica, e qui in Veneto in generale la mentalità è " un po' " arretrata. @Tobias: mi hai già dato un aiuto concreto! @Avocado: hai ragione, devo fare quello che ritengo più giusto io. @Project: si è vero, saranno necessari impegno e forza di volontà. Ma la vita richiede sempre questi requisiti...tanto vale giocarseli per qualcosa di importante! In fondo il mio sogno non è quello di vestirmi in giacca e cravatta ed essere ricco...ma vorrei semplicemente aiutare gli altri. Chissà, spero di riuscirci... Grazie ancora!!

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Yoseph
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Re: Una vita sbagliata

Messaggio da Yoseph » mercoledì 31 luglio 2013, 19:43

A parte tutto una volta laureato in giurisprudenza saresti tutt'altro che inutile in un'azienda vitivinicola! :D

giorgino-mi
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Re: Una vita sbagliata

Messaggio da giorgino-mi » venerdì 16 agosto 2013, 23:47

caro Beps, da una parte è chiaro che il padre dell'unico figlio maschio, gran lavoratore (la terra è davvero impegnativa....) sogni e si auspichi che il proprio figlio prosegua cio che il padre ha creato.
Per assurdo sono anche io un perito agrario, figurati che mio padre era nell'edilizia...
Poi ho optato per una carriera completamente differente.
problemi a parte, mai e poi mai mio padre mi ha fatto un complimento in faccia, o cazziate o indifferenza, per poi andarsi a vantare con gli amici (quasi in privato) di cio che avevo fatto e facevo....papà è sempre papà....ma ti vuole sicuramente bene, siete solo due uomini.
Tu prosegui con la tua strada e metti il massimo impegno possibile, poi papa vedrai sara contento

alessiogenova
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Re: Una vita sbagliata

Messaggio da alessiogenova » giovedì 29 agosto 2013, 11:09

ciao beps....
io cercherei di salvare capra e cavoli traendo il massimo dalla situazione....
avere una azienda di famiglia, coi tempi che corrono , è una enorme fortuna e sappiamo tutti che in una azienda c'è posto per tutti, per chi fa la parte del braccio e per chi fa la parte della mente....
perchè non fai capire a tuo padre che un laureato sarà utilissimo in azienda per la parte amministrativa, commerciale e legale ? quindi anche se rispetto a lui sarai meno bravo a fare il braccio, un giorno sarai più bravo a fare la mente....... quindi in questo momento cercherei di partecipare al lavoro di famiglia e di ritagliarmi spazi per studiare, consapevole che un giorno potrai anche tu dedicarti all'azienda in duplice mansione........

forse tuo padre ha soltanto paura che tu, a causa di questi "studi ", possa allontantarti da quanto lui ha faticato tanto per creare....
tranquillizzalo spigandogli che gli studi ti serviranno per gestire in futuro meglio quello che avrai da lui in "eredità"

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