Problemi di relazioni

Adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori
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Josh
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Problemi di relazioni

Messaggio da Josh » sabato 17 agosto 2013, 2:53

Ciao a tutti, scrivo perché ho dei problemi ad avere nuove amicizie con ragazzi della mia età (io ho 17 anni ). Gli altri in qualche modo mi vedono diverso, forse per il carattere riservato, timido e rispettoso che mi contraddistinguono dagli altri ragazzi di questa età. Per questo motivo loro hanno paura di questa diversità e si allontanano da me o almeno mi trattano bene finché non ci sono loro amici nelle vicinanze altrimenti il loro atteggiamento cambia e iniziano a dire piccoli insulti (gay ecc...). Quello che mi da fastidio è che probabilmente ho perso e continuo a perdere molti amici per questo fatto e me ne sono accorto. Io non ho mai detto niente a loro della mia omosessualità eppure in qualche modo ci arrivano da soli. Cosa posso fare per salvare da questo vizio sociale qualche amico che mi piacerebbe avere accanto? Io so che alcune persone si lasciano trascinare dagli altri e loro stessi hanno paura di essere giudicati dagli altri se non facessero così anche loro, quindi c'è un modo per farli ragionare da che parte stare?
Grazie a tutti per l'attenzione :)

Tozeur
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da Tozeur » sabato 17 agosto 2013, 9:36

Non vorrei apparire troppo sintetico ma secondo me dovresti frequentare luoghi in cui hai la possibilità di incontrare gente più grande anche di pochi anni. Col tempo infatti molte persone cambiano e non stanno a giudicarti per il tuo orientamento sessuale anzi, possono notare le tue doti molto più dei tuoi coetanei!
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progettogayforum
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da progettogayforum » sabato 17 agosto 2013, 10:48

Ciao Josh, la questione di fondo è che amicizie non si scelgono, ma per essere amici nel senso vero del termine (gay o etero in queste cose conta poco) bisogna essere veramente in due. Se qualcuno dei cosiddetti amici ti tiene e distanza quando ci son altri ragazzi o si permette di apostrofarti come gay, cosa che ha un sapote offensivo in contesti etero, questo significa che non si tratta di veri amici. In pratica non stai perdendo niente che valga la pena di conservare, sta solo avvenendo una selezione naturale che ti porterà a mantenere poche amicizie vere che potrebbero anche non essere coi ragazzi che adesso tu vorresti come amici. Come fare a mantenere degli amici? Beh, se sono amici veri non se ne vanno comunque ma se se ne vanno stai certo che non hai perso niente, anzi certe amicizie, che tali non sono, è meglio perderle prima che dopo. Una cosa mi sembra importante, in un clima del genere il coming out è veramente rischioso. Pensa a studiare e ad uscire dalla scuola il meglio possibile. L’università è un altro mondo, molto più largo e con molti meno obblighi di convivenza forzata con altre persone, lì i tuoi amici, quelli veri, avrai modo di sceglieteli da te. Lavora per il futuro, per costruire il tuo mondo e stai sicuro che ci riuscirai, quanto a quello che dicono o che fanno i cosiddetti amici lasciali pure nel loro brodo, hai molto di meglio da fare che perdere il tuo tempo con loro.

Josh
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da Josh » sabato 17 agosto 2013, 10:58

Per Tozeur: Ok grazie allora proverò a cercare amicizie anche tra i più grandi.
Per Progettogay: Grazie di cuore per le tue belle parole, ok allora farò in modo di non rimanerci male se non li ho come amici, in effetti le amicizie di ora sono poche ma sono durature. I veri amici si contraddistinguono per questo, non si stancano mai di te e non se ne vanno.
Aspetterò l'università per costruirmi delle relazioni migliori, con la speranza che possa avvenire così. Grazie ancora.

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marc090
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da marc090 » sabato 17 agosto 2013, 10:58

Josh, sei partito però da alcuni dati di fatto che prima di tutto cercherei di analizzare...
Gli altri in qualche modo mi vedono diverso
dici... ti vedono timido, rispettoso e quant'altro... eppure... non parli di cose fuori dal mondo, anzi, vuol dire che sei una persona a modo.

Dici che in base a queste cose ti allontanano da essi, ma perchè?
Si sentono minacciati dalla tua personalità? Trovano talmente tanta incompatibilità da ritenere di doversi allontanare da te?

Te lo dico perchè spesso... quello che percepiamo di noi stessi, sugli altri, altro non che è una proiezione di quel che vorremmo, bisogni di sorta, ma più in generale, una proiezione sugli altri dell'immagine che ci costruiamo di noi stessi (quindi quel che riteniamo pensino di noi).

A quel punto gli altri smettono di avere identità ed emozioni proprie... diventano appunto "gli altri", questo gruppo indistinto di persone che ci respinge qualsiasi cosa facciamo.

Se ti posso dare un consiglio, basato su quello che è il mio vissuto, ti consiglierei di rompere il muro di diffidenza che si crea tra te e qualsivoglia altra persona... (uno alla volta, se parlassimo di un gruppo il discorso avrebbe un altro significato).

Trovi una persona che t'interessa, che ti piaccia al contempo, per i caratteri che puoi osservare di lei e provi in un qualche modo a rapportatici, senza troppi se e troppi ma... Tu gli offri la tua persona, ovviamente, al meglio delle tue possibilità e lui... beh, se ci son gli estremi per un bel rapporto, ti offrirà la sua.

La cosa importante in tutto questo, è che a prescindere dall'esito, questo confrontarti con lui, con questo potenziale amico, ti dirà tanto su di te, su come qualcun'altro ti possa davvero percepire e più in definitiva, darà un bel po' di risposte alle domande che poni.

E fossi in te, mi darei semplicemente più valore di quel che non lasci trasparire :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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los
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da los » sabato 17 agosto 2013, 11:11

...il fatto che un comunissimo ragazzo, solo perchè è timido e riservato, venga automaticamente definito gay, la dice lunga sulla condizione becera della nostra cultura sociale....
....si associa l'essere gay al disagio
...o altresì si associa l'essere gay al solo ed unico pretesto sessuale...
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.

giorgino-mi
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da giorgino-mi » sabato 17 agosto 2013, 11:57

il fatto che nel 90% dei casi per gli etero l'essere gay sia uguale a sesso è un concetto radicato, ma che in molti ambienti sta finalmente un po crollando.
E' purtroppo ancora abbastanza comune che in un ambiente come possono essere le scuole superiori dove i ragazzi sono nell'età "fighetta", dove tendano a farsi notare per cuccare, l'atteggiamento timido o comunque di un ragazzo gay è visto un po come ostico.
Sopratutto quando quando fanno gruppo.
Nulla toglie che magari in privato qualche tuo amico ti sia davvero amico, che ti accetti, ma in pubblico no.
Fai una selezione delle persone che senti piu vicine a te e cerca (anche se non facile) a frequentare altre persone come te, magari un po piu grandi e che ti sappiano consigliare e farti sentire a tuo agio.

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los
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da los » sabato 17 agosto 2013, 12:15

...il problema della selezione è una questione troppo complicata...altresi si potrebbe dire di dover scegliere tra una vita di accomodamenti o di una con libere scelte, ma in ogni caso vale la pena di ricordarsi di non penalizzarsi mai e di rimanere sempre se stessi e di non cedere a nessun forgiamento in cambio di illusorie amicizie o integrazioni fittizie...
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.

Josh
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da Josh » sabato 17 agosto 2013, 14:13

Grazie a tutti per le risposte,
per Marc090: va bene cercherò di continuare ad aprirmi con i miei potenziali amici, ma mi sembra che ci sia una cotraddizione con quello che ha detto project che non capisco... Lui ha detto che se una persona non lega a te o non ti considera non può essere un amico vero, ha aggiunto che l'amicizia si crea spontaneamente e non va cercata con insistenza. Quindi io devo lasciare perdere i miei potenziali amici o provare a vedere se può nascere un'amicizia?
grazie!

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Landon
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Re: Problemi di relazioni

Messaggio da Landon » sabato 17 agosto 2013, 14:56

Ciao Josh proverò a risponderti in base alla mia personale esperienza.
Il problema che sollevi è molto più comune di quanto si possa pensare. Io ho appena terminato il liceo e posso capirti quando dici di non riuscire a trovare grande affinità con i tuoi compagni di classe. Ma andiamo con ordine. Durante il corso dei cinque anni ho avuto differenti compagnie d'amici con i quali si usciva un pomeriggio oppure si andava alle feste. In un primo momento, ovvero quando il gruppo si forma ed i membri possono essere un minimo di tre a circa una diecina di persone, tutto sembra andare per il meglio. Si sta bene insieme e sembra che ci si conosca da sempre. Dopo qualche periodo di frequentazione, che può variare da alcuni mesi oppure ad anni, il gruppo comincia a frammentarsi in sottogruppi e molto spesso cominciano dei diverbi. A quel punto si creano delle coalizioni e, magari per dei motivi futili, si comincia a discutere e, inevitabilmente, il gruppo si sfalda. Attualmente non frequento più nessuna persona della mia vecchia compagnia di amici poiché ognuno ha preso la propria strada. Detto questo il punto è che ti consiglio, come già hanno fatto gli altri, di rapportarti, specialmente all'inizio, con singole persone o con un numero molto ristretto in modo da poter limitare l'imbarazzo iniziale. Del liceo frequento ancora tre o quattro amici ma è evidente che, terminati i cinque anni, ogni persona prenda strade differenti. Rimmarranno solo le persone con le quali siamo riusciti ad instaurare un vero rapporto di amicizia. Altre volte, invece, può capitare che non si sia riusciti a stabilire alcun tipo di rapporto sincero per evidente incombatibilità tra i soggetti. Non c'è nulla di male, ad ogni modo, poiché, se ci ragioniamo, cos'è una classe se non un agglomerato di persone che vivono negli stessi ambienti per cinque ore al giorno per cinque anni? Queste persone sono scelte in base al caso comunque. Il secondo consiglio che sento di darti è quello di cominciare ad aprirti a persone che siano differenti dalla tua classe. Hai mai pensato di frequentare persone che abbiano in comune con te degli interessi quali un hobby, uno sport ecc...? Potresti conoscere nuove persone anche facendo delle attività di volontariato. Anche io facevo molta fatica a comunicare con i miei compagni perché avevo ben pochi argomenti in comune con loro eccetto che gli argomenti scolastici. Penso che sia un bel consiglio quello che precedentemente ti hanno dato ovvero il frequentare persone un po' più grandi di te. Potresti provare, ad esempio, con persone di due o tre anni più di te.
Josh ha scritto:Gli altri in qualche modo mi vedono diverso, forse per il carattere riservato, timido e rispettoso che mi contraddistinguono dagli altri ragazzi di questa età.
A mio parere la riservatezza e timidezza, sebbene spesso siano caratteristiche proprie della persona, possono anche essere dovute al vivere in un contesto non del tutto libero oppure con persone con le quali non si ha una grande affinità. A me capita spesso di sentirmi a disagio in situazioni nuove e con molte persone. Inizialmente pensavo che, per aggirare questo problema, fosse necessario rinchiudermi in un guscio. Niente di più sbagliato. Questa situazione si può risolvere solamente stando a contatto con gli altri. L'uomo, come affermava Aristotele, è un animale razionale e sociale e, per questa ragione, non può realizzarsi pienamente senza un'interazione con gli altri.

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