IL FASCINO DI UN UOMO

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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IL FASCINO DI UN UOMO A 55 ANNI

Messaggio da progettogayforum » giovedì 2 febbraio 2023, 22:09

Caro Project,
non so se esiste il fascino di un uomo. Forse quel fascino l’ho provato anche io verso il mio ragazzo, ormai un bel po’ di anni fa. Adesso lo vedo gonfio, non solo di pancia ma anche di viso, non è più il bel ragazzo di una volta. So che gli voglio bene perché nel bene o nel male stiamo invecchiando insieme. Il fascino ce l’aveva una volta, adesso non ce l’ha più, come d’altra parte non ce l’ho nemmeno io, che non ce l’avevo nemmeno tanti anni fa. Adesso non è il fascino che ci tiene insieme. Lui ha provato altre esperienze ma non gliene va bene una, non so se perché non ha un carattere facile o perché non ci crede nemmeno lui. Io non ci ho nemmeno provato, perché comunque lui c’è stato sempre anche quando ha provato a cercare altre strade. Non siamo più giovani, siamo entrambi over 55, e ormai abbiamo un nostro mondo consolidato, un nostro modo di vivere il sesso, un nostro modo di salvaguardare la nostra libertà e direi anche un nostro modo vi volerci bene o di compatirci e di accettare uno le debolezze e le stupidità dell’altro. Ormai siamo abituati a questo quieto vivere che è diventato di fatto una certezza. Abbiamo le nostre regole, i nostri tempi, ecc. ecc. e poi in qualche modo ci vogliamo bene. Tra noi parliamo poco. Non conviviamo, viviamo soli entrambi. Ci incontriamo una volta ogni 8-10 giorni e passiamo la notte insieme. Non litighiamo mai, o meglio non litighiamo mai per cose serie, qualche volta battibecchiamo un po’ su qualche cosa stupida, facciamo insieme tante cose come la spesa, ci siamo organizzati per cucinare insieme il giorno che andiamo a fare la spesa. Cuciniamo per tutti e due per 8-10 giorni, poi ognuno si porta a casa la sua parte e se la surgela per la settimana, così anche il cucinare è diventato un’attività gradevole. Abbiamo gusti simili. Abbiamo frigoriferi identici, macchine del gas identiche, lavatrici identiche, computer identici. Lui è un informatico e i computer li sceglie lui, io sono un ingegnere che si occupa di ristrutturazioni edilizie. I nostri appartamenti sono bene ristrutturati, ma c’era poco da ristrutturare perché li abbiamo comperati nuovi insieme non più di 10 anni fa. Abbiamo anche la stessa automobile, la sua un po’ più chiara, la mia un po’ più scura ma entrambe dello stesso tipo e dello stesso colore. Andiamo insieme anche a comprare i vestiti. Ci assomigliamo un po’, o meglio adesso ci assomigliamo un po’, perché lui ha messo su pancetta e io la pancetta ce l’avevo da sempre. C’è una cosa che accade ormai da qualche anno, la gente che ci conosce pensa che siamo gemelli perché ci vedono spesso insieme e a quelle poche persone che hanno frequentato sia casa sua che casa mia non è sfuggito che l’arredamento è molto simile. Se non pensano che siamo gemelli pensano almeno che siamo fratelli e questo ci ha salvato dai pettegolezzi. Torno al fascino che doveva essere il tema centrale di questa mail, beh, il fascino affascina a 20 anni, forse a 30, poi passa perché si cambia proprio fisicamente e, fisico a parte, si cambia anche nel modo di ragionare e di valutare le cose. I nostri modi di ragionare sono sostanzialmente diversi e direi anche che tendono a divergere sempre di più con gli anni, non sono certo come inostri frigoriferi o le nostre automobili. Restiamo insieme non per fascino, non direi nemmeno per amore, ma per una certa specie di affetto sì. Lui per me è la presenza affidabile, quella che non è venuta meno, sembra una cosa da poco, ma se alla parola amore bisogna dare un significato concreto, penso che si possa dare solo questo significato. Una cosa del genere l’ho letta anche da qualche parte sul forum e mi è piaciuta molto. Ci siamo visti un paio di giorni fa e lui non era contento, gli ho chiesto se c’era qualcosa che non andava ma ha detto di no e che anche il suo umore era tutto sommato positivo, mi anche salutato in modo affettuoso, ma non sono convinto che sia veramente contento della sua vita. Sul lavoro non ha mai avuto problemi e in fondo nemmeno con me, ma ho l’impressione che un po’ si lasci vivere. Forse per lui sarebbe utile uscire dalla nostra routine e cercare qualcosa di più stimolante, ma lo vedo demotivato anche su questo aspetto, come se avesse gettato la spugna e questo mi riempie di malinconia. Io gli sto vicino come posso, cercando di non asfissiarlo, ma temo che le malinconie siano profonde e il fatto che lui non ne parla ma minimizza sempre mi mette un po’ in crisi. Vorrei vederlo ridere come quando era ragazzo, forse erano proprio il suo sorriso e il suo atteggiamento provocante che mi avevano affascinato.

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Re: IL FASCINO DI UN UOMO

Messaggio da progettogayforum » sabato 18 febbraio 2023, 23:22

Caro Project,
sì il fascino di un uomo lo senti anche quando quell’uomo lo vedi andare via, in silenzio, in punta di piedi, senza parole inutili. Sapevi che sarebbe successo e quando se ne va ti resta tanta malinconia ma anche la certezza, o la speranza almeno, che lui stia meglio, perché anche se se ne va gli vuoi bene lo stesso, senti il fascino di quell’uomo che hai amato e che ti ha amato, come poteva e come sapeva, ma ti ha amato. Non è amarezza e nemmeno rimpianto, sapevi da sempre che se ne sarebbe andato per la sua strada e dopo che è successo ti restano in mente tanti momenti belli e qualche incomprensione, un bilancio sostanzialmente positivo, anche se si tratta di un bilancio che si chiude. Eppure il fascino di quell’uomo lo senti lo stesso, ti manca, ti manca molto, ma sai che è giusto così. Non provi rancore né amarezza pensi a quello che ti ha dato, che è tanto, e ti adatti a considerarlo un ricordo che ti resterà dentro. Il fascino di un uomo forse lo senti soprattutto quando ti manca e non hai nulla da rimproverargli, quando ti costa capire che è meglio che vada per la sua strada, ma alla fine lo capisci. Il fascino di un uomo che, sotto certi aspetti almeno, non c’è più lo ritrovi negli oggetti che ha lasciato a casa sua, nella sua lavanda, nella crema da barba, nelle fotografie fatte insieme che hai sul tavolo e che rimarranno sul tuo tavolo, nella sua chitarra e in paio di occhiali che non mette più. Hai conservato il suo accappatoio e perfino le ciabatte. I mobili dovranno rimanere come li aveva disposti lui, la sua poltrona, il suo cuscino. Sembra un museo o meglio un reliquiario, ma queste cose hanno qualcosa di suo, o meglio di nostro. Non voglio illudermi che lui possa tornare, lui deve fare la sua strada nella più totale libertà, volergli bene è proprio non fargli pesare la sua libertà.

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Re: IL FASCINO DI UN UOMO

Messaggio da progettogayforum » sabato 25 febbraio 2023, 19:08

Caro Project,
da quasi 35enne navigato, posso dire che francamente nel fascino di un uomo adesso ci credo proprio poco, anzi ho maturato quasi una specie di sano cinismo difensivo verso tutti quelli che con me ci provano in modo molto sdolcinato, penso che le pillole di veleno, in genere, sono assai ben zuccherate e questo mi porta a diffidare. Ammesso che l’esperienza serva a qualcosa, può servire soprattutto a non ripetere sempre gli stessi errori. Senti il bisogno di avere un ragazzo vicino? Ok, se ti capita di pensare che stai proprio davanti all’uomo della tua vita e se dall’altra parte ci sono segnali adeguati di disponibilità, con prudenza e con buon senso, forse, ci puoi pure credere un po’. Si vede come vanno le cose, ma sempre con l’idea che se non vanno bene non succede niente e si sta bene lo stesso. Non si tratta di mettere le persone alla prova, perché le prove uno le vede anche nella vita di tutti i giorni. Se funziona, allora bene, ci si può credere un po’ di più, ma se non funziona si resta amici, se è il caso, oppure nemmeno quello e si va oltre. Anche in amore, come in qualunque cosa tutti possono essere importanti ma nessuno è insostituibile. La mia ultima storia, che data ormai a diversi mesi fa, è finita nel niente perché l’ho chiamato una volta per il suo onomastico e mi ha risposto come se gli stessi facendo perdere tempo. Risultato: non l’ho chiamato più e non mi ha chiamato più nemmeno lui. Certe volte un po’ mi manca, ma non mi manca per come era lui veramente ma per come avrei voluto che fosse, cioè mi manca il mio sogno non la sua persona. Certe cose vanno così, non è colpa di nessuno, ma se non funziona non funziona e basta e quando te ne rendi conto prima te ne vai e meglio è. Non ho in vista altri ragazzi e non ne cercherò, adesso voglio pensare ai fatti miei. Quando ho conosciuto il mio ultimo ragazzo mi sembrava di aver trovato il diamante raro, ma poi il tempo passa e le cose cambiano e per fortuna tra noi non ci sono mai stati legami formali. Io non lo chiamo, lui non mi chiama e la commedia è finita. Uno si può chiedere: e il sesso? Quello c’è stato, eccome, ma alla fine era una cosa come un’altra che non ha aggiunto nulla, anzi ha tenuto in piedi per anni qualcosa che senza sesso sarebbe crollata molto prima, ma era sesso tra due persone che in realtà avevano ben poco da dirsi e ci si illudeva che il sesso potesse supplire alla superficialità del dialogo. Non gliene faccio una colpa perché in fondo la cosa stava bene a tutti e due, o almeno così pensavamo allora. Oggi lui avrà trovato di meglio ma non mi dispiace, mi è sostanzialmente indifferente. Sono cose che ormai non mi fanno più né cado né freddo. Penso che la retorica dei sentimenti e anche quella del sesso sia una specie di trappola viscosa in cui si rimane inviluppati per anni, poi si cresce e si mette da parte il libro delle favole. Il fascino di un uomo? È lo zucchero appiccicoso che ci tiene in trappola!

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IL FASCINO SESSUALE DI UN UOMO

Messaggio da progettogayforum » venerdì 3 marzo 2023, 22:37

Ciao Project,
ho letto con vero piacere questa discussione sul fascino di un uomo, molte cose mi sono piaciute parecchio e le considero anche mie, ma dobbiamo dare a Cesare quello che è di Cesare, e dobbiamo riconoscere che i sentimenti contano (e chi lo mette in dubbio!) ma anche il sesso conta moltissimo. Non è tutto, certo, ma è una parte considerevolissima del rapporto con un uomo. Il sesso ha una forza incredibile nello spingere le persone una verso l’altra. Io ho 32 anni e in fatto di ragazzi una certa esperienza ce l’ho, non sono un don Giovanni e non gioco con le persone ma ho fatto sesso con diversi ragazzi, si trattava di rapporti diversi, di persone diverse e quindi di modi diversissimi di vivere la sessualità. Io alla fine la mia scelta l’ho fatta. E ampiamente contro corrente, ammesso che si possa chiamare scelta. Mi sono innamorato di un ragazzo dal quale non posso aspettarmi una fedeltà di tipo classico, e questo lo sapevo dal primo momento. Tu mi potresti chiedere perché allora ho scelto lui e non un altro e la risposta sta proprio nel sesso. Il sesso vissuto con lui è un altro pianeta, cioè è una cosa seria. Prima di tutto c’è una reciprocità vera, non c’è bisogno di adattarsi, non ci sono cerimonie, non ci sono ritualismi, non ci sono copioni da ripetere. Quando sta con me ci sta veramente, magari anche quando sta con altri ci sta veramente, ma questo non mi sconvolge, in ogni caso, quando sta con me partecipa, è totalmente coinvolto e poi, tra noi il sesso non è una realtà a parte, tra noi c’è una disinvoltura totale. Certi giorni mi chiama è mi dice: “Stasera passo e resto fino a domattina” e non si tratta di una domanda, perché sa che la risposta è scontata. Ci sono delle cose da mangiare che gli piacciono molto e lui sa che quelle cose nel surgelatore ci sono e ci saranno sempre. Certe volte esce dal lavoro tardissimo e mi chiama 10 minuti prima di arrivare. Io scongelo e scaldo qualcosa nel forno e mangiamo insieme, ma poco, perché poi dobbiamo viverci qualche ora di sesso e con lui mi sento totalmente a mio agio, cosa che in quel modo non mi è mai successa con nessun altro. Quando lo facciamo ci guardiamo negli occhi, ci stringiamo le mani, ci abbracciamo, cerchiamo di avere il massimo contatto a pelle. Lo vedo tranquillo, perfettamente a suo agio. Una cosa mi ha sempre stupito: certe volte mi parla anche degli altri ragazzi che frequenta come se fosse la cosa più ovvia del mondo, perché lui vede la cosa proprio così, perché dà per scontata una cosa che in fondo è vera, cioè che quei ragazzi non mi tolgono nulla, perché non lo allontanano da me. In effetti ci conosciamo da 8 anni e non ho mai avuto l’impressione che il nostro rapporto potesse in qualche modo andare in crisi. Tra noi il sesso conta molto, è un po’ il nostro codice di comunicazione. Probabilmente la cosa che più mi ha colpito di lui è che lui ha fatto di tutto per stare con me, non avrebbe rinunciato agli altri ragazzi, ma ha fatto di tutto per costruire con me una relazione importante. Altri si facevano pregare, prendevano tempo, davano risposte ambigue, lui no! Sono stato il suo obiettivo da quando ci siamo conosciuti e siccome io vedevo solo lui, al punto che dopo che l’ho conosciuto ho smesso del tutto di cercare altri ragazzi, il fatto che lui fosse così preso da me mi sembrava quasi irreale. Ci si può innamorare di un ragazzo anche per il modo in cui fa l’amore? Forse non solo per quello, ma ti posso assicurare che a me è successo. Leggo tante volte di ragazzi che vivono il sesso con ansia, be’, a noi non è mai capitato, è stato tutto molto diretto e praticamente scontato. All’inizio era un po’ ossessivo, voleva delle prestazioni precise, io qualche volta gli ho detto di no e lui ha capito e non ha più insistito. Certe volte ci coccoliamo per ore, coccole sessuali, ma cose molto tenere che non ho mai provato con nessun altro, è il fatto di stare bene con un altro come stai con te stesso, perché sai che lui non solo non ti giudica ma ti capisce e ti cerca. E poi penso che anche lui si renda conto di essere il centro delle mie attenzioni, che non devono essere asfissianti, questo è ovvio, ma che ci sono e che lui percepisce eccome, e le percepisce magari da una carezza, da un modo affettuoso di vivere la sessualità in due, di scambiarsi il calore del corpo. Noi ci conosciamo a fondo proprio a livello fisico e tutto questo è venuto in modo assolutamente naturale, quasi non lo considero come un’altra persona. Noi viviamo l’intimità in comune, non è una cosa esclusiva, lo so, ma è una cosa vera! Lui non recita con me, non mi nasconde nulla e mi sento perfettamente a mio agio. Certe volte dopo il sesso restiamo a parlare e anche questo è bellissimo, non abbiamo paura l’uno dell’altro, non temiamo le reazioni uno dell’altro, non ci nascondiamo e non ci difendiamo uno dall’altro, sappiamo tutto uno dell’altro, lui non ammetterebbe l’idea di essere accettato a metà, perché magari ci sono cose che mi ha nascosto e per me è tale e quale. Potrei rischiare di perderlo? Francamente questa è una paura che non ho. La storia era cominciata bene e dopo otto anni non solo regge ma va meglio di prima. Siamo entrambi più grandi e ci rendiamo conto di quanto sia importante potere vivere anche il sesso in un modo così positivo. Io ho sentito il suo fascino e lui ha sentito il mio 8 anni fa. Il sesso è stato la base sulla quale, sia da una parte che dall’altra è stato possibile costruire tutto il resto. Posso dire che il sesso mi ha permesso di sentirmi realizzato come persona perché ha reso possibili tante altre cose. Ma io parlo del sesso “con lui”, perché non mi era mai successo niente di simile. Lui mi ha affascinato e lo fa ancora ogni giorno!

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AMORE SENZA TROPPE PAROLE

Messaggio da progettogayforum » giovedì 9 marzo 2023, 0:06

Lo chiamerò Ben, un nome come un altro, ma un nome bene augurante: “il mio Ben!”. È il mio ragazzo, non tanto ragazzo e non tanto mio, ma le etichette e le rivendicazioni di possesso le lascio agli altri. Non so se è bello, c’è chi dice che lo è e chi dice di no, io dico che a me piace molto e non lo cambierei per nessuno al mondo. Io non sono possessivo e nemmeno lui ma noi siamo fedeli, non nel senso che non siamo mai andati con altri ma nel senso che non ci siamo mai persi di vista. Tra noi c’è trasparenza: niente bugie, non ce n’è mai stato bisogno. Non siamo angeli, siamo uomini normalissimi e quindi con una marea di difetti, ma ci accettiamo proprio perché partiamo dal presupposto che ciascuno è quello che è e che se lo vuoi te lo devi prendere com’è, con tutti i difetti che ha, senza metterti in testa di cambiarlo, perché anche lui non pretende di realizzare con te i suoi sogni ma ti prende come sei. Non facciamo proclami, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, abbiamo pochi amici e non tutti in comune. Quando lui non c’è per un periodo più lungo del solito, mi manca e mi manca molto, e pure lui non resiste a stare da solo, cioè senza di me, per troppo tempo. So soltanto che con lui sto bene, nel senso che sono felice e non voglio più di quello che mi può dare. Certe volte è un po’ irritante, ruvido, altre è di una sensibilità e di una tenerezza che non ti aspetteresti. Lui non sparisce e nemmeno io. Ha la sua vita ma non sparisce, sai che c’è, non sempre ci puoi contare al 100%, ma se non è oggi, domani o dopodomani ti chiama, magari per 5 minuti ma ti chiama, e prima o poi ti viene a trovare per passare una notte con te. Gli voglio bene perché è un uomo vero, non un manichino. Ti prende sul serio, o almeno ci prova, magari prende toppe enormi, ma ci prova. Una delle cose che mi piacciono di più è vedere con quanta spontaneità si comporta con me. Lui sul lavoro è monolitico, di acciaio, ma con me non porta mai la corazza, si sente libero e amato, perché in realtà è così. Qualche volta è fumantino e perde la pazienza di brutto, ma poi se ne dimentica del tutto. Quando litighiamo (per quel po’ di volte che succede), sappiamo che dopo un paio di giorni sarà passato tutto. Non c’è nemmeno l’ansia che possa non succedere così. Lui tende ad essere razionale fino all’incredibile nei ragionamenti ma nelle scelte è assolutamente umorale. Mi piace moltissimo il fatto che a lui piaccia il contatto fisico, che non sia l’uomo delle chiacchere ma delle carezze, e non è stato sempre così. Certe volte mi permette di accarezzarlo e si addormenta sul letto, per me questa immagine è tenerissima, anche se lui è grande e grosso ha conservato qualche modo di fare da bambino. Da lui non mi aspetto altro che cose buone, magari sbagliate ma buone. Non lo vedo capace di fare deliberatamente delle cose cattive. Lui giudica, ma per correggere, non per infierire. Può sbagliare e sbaglia ma se si accorge dell’errore lo corregge da sé, non insiste per questioni di principio. Non ti mette mai davanti ad un aut aut, non l’ho mai visto provare a mettere in crisi il nostro rapporto, anzi ha fatto di tutto per salvarlo nei rarissimi casi in cui io pensavo, sbagliando, che non potesse durare e che lui avrebbe tenuto rigidamente posizioni che io non condividevo. Noi non conviviamo perché dobbiamo entrambi conservare la nostra piena libertà. Penso che la convivenza, per il nostro rapporto, sarebbe rapidamente distruttiva. Né lui né io siamo uomini che amano troppo le regole che non siamo portati spontaneamente a rispettare. Non sono geloso, penso che come ha fatto cose molto positive per me, così possa farne di bellissime anche per altri. Quando sto con lui non ho pensieri grigi per la testa, la sua presenza è una ventata di aria fresca. Non gli parlo delle mie malinconie e lui non mi parla delle sue o meglio ne parliamo, ma poco, per accenni, proprio per non rovinare con discorsi depressivi quella giornata che possiamo passare insieme, ma sia io che lui sappiamo che le malinconie ci sono, che ci sono le frustrazioni e che possono essere profonde, e allora il sesso è liberatorio. Ti rendi conto che lui c’è, senza condizioni e senza remore. Non mi devo chiedere perché c’è, perché le ragioni espresse a parole sono solo il risultato di ragionamenti che tendono a strutturare e anche a deformare e a creare dal nulla cose che non esistono. Un gesto minimo, uno sguardo, conta più di mille parole e non inganna. Nei giorni grigi per lui o per me, non ci facciamo domande, ciascuno si tiene i suoi pensieri. Ci si stringe in un abbraccio forte sotto le coperte e si sente il calore dell’altro. Il contatto con la sua pelle ha l’immediatezza fisica della presenza concreta. Io sento la gradevolezza della sua pelle, l’alito del suo respiro. Lo sento vicino e mio, almeno in quel momento. So che non è lì per caso o per sbaglio, che è lì per me e che, almeno in quel momento, ha scelto di stare con me. Noi abbiamo in comune soltanto il nostro mondo privato, affettivo e sessuale, non abbiamo in comune interessi di nessun altro genere, anche per questo parliamo poco. Per dirsi “ti voglio bene” basta il linguaggio del corpo. Se uno sta bene con te, te ne accorgi e devi goderti quei momenti senza chiederti se sarà per sempre, perché a priori niente è per sempre. Una cosa non c’è mai stata tra noi, il tira e molla, il dire una cosa e il contrario, l’ambiguità, e qui il merito è essenzialmente suo. Con lui ho trovato il mio equilibrio affettivo, ho trovato una corrispondenza non perfetta ma autentica e profonda, solo con lui ho capito che cosa vuol dire condivisione. Ho commesso molti errori nei suoi confronti ma non hanno distrutto il nostro rapporto. Noi non ce lo diciamo ma sappiamo che ci vogliamo bene.

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UN RAGAZZO CHE MI HA CAMBIATO LA VITA

Messaggio da progettogayforum » venerdì 10 marzo 2023, 12:28

Bella discussione, Project, molto diversa da quello che si legge in giro. Nessuno dà consigli (per fortuna) e invece si raccontano. Devo dire che in certe atmosfere ci sento qualcosa di familiare. Mi ha colpito in particolare quel post sul “fascino sessuale di un uomo”, argomento sul quale, in giro, ci sono tante barzellette ma di serio non c’è quasi niente. Ho 35 anni, non sono mai stato un maniaco del sesso, anzi ho avuto parecchi complessi in materia per diversi anni. A 24 anni ho incontrato il mio ragazzo, che è bello ancora adesso, ma 10 anni fa era proprio bellissimo. Abbiamo fatto amicizia e lui ha cominciato a parlarmi della sua vita, anche perché della mia c’era proprio poco da dire. Era profondamente scontento, aveva provato a costruire rapporti con qualche ragazzo ma dopo poco tempo lo piantavano e se ne trovavano un altro e lui ci restava malissimo. Francamente non capivo come si potesse fare a rifiutare un ragazzo bello come lui che si innamora di te, perché di alcuni ragazzi lui era proprio innamorato al limite dell’ossessione (faccio per dire). Certo lui aveva e ha ancora adesso qualche punta di carattere un po’ difficile da accettare, ma sono cose che a me sembravano e sembrano cose assolutamente insignificanti perché lui è un compagno unico, anche se, diciamo così, non standard. I ragazzi coi quali aveva provato a mettersi, comunque, non lo avevano voluto e lui c’era rimasto malissimo. Piano piano mi sono accorto che la nostra amicizia diventava sempre più stretta, passavamo tanto tempo insieme, facevamo la spesa insieme, cucinavamo insieme, qualche volta pranzavamo insieme, poi lui aveva anche una sua vita sessuale della quale mi accennava qualcosa ma molto superficialmente e io potevo vedere che ogni due o tre mesi cadeva di nuovo in un periodo di depressione nera, perché, secondo me, era stato mollato dal ragazzo di turno. Poi il suo umore ha cominciato a cambiare, parlavamo molto e anche molto seriamente, cosa che non mi era capitata con nessun altro ragazzo, e ho cominciato a capirlo meglio e per me ha cominciato a diventare estremamente importante. Era evidente che ormai non eravamo più solo amici. Io all’epoca avevo complessi terribili con il sesso, lui certamente no, anzi era anche piuttosto intraprendente e qualche volta mi sentivo in imbarazzo, ma poi l’atmosfera di gioco permetteva di superare l’imbarazzo. La cosa cominciava a piacermi proprio tanto, perché lui era attentissimo alle mie reazioni e a non passare la misura, in pratica cercava di coinvolgermi nel suo mondo sessuale ma non come oggetto di divertimento, il sesso per lui era una cosa importantissima ed essere accettato veramente, per lui, significava anche se non soprattutto essere accettato sul piano sessuale. Siamo arrivati ai primi veri contatti sessuali come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Per me era tutto diversissimo da come me lo ero immaginato, cioè era una cosa vera, seria, che conta perché crea col tuo compagno un’intimità che non si può creare in nessun altro modo. Quando facevamo sesso lui era sereno, era come se le malinconie gli passassero come per incanto, rideva, scherzava, si comportava come un adolescente che fa le sue prime scoperte e non eravamo adolescenti né lui né io. In pochissimo tempo mi accorgevo che le mie ansie legate al sesso non c’erano più perché c’era lui. Mi sembrava una cosa assolutamente unica e irripetibile e difatti è stata ed è ancora unica e irripetibile, almeno per me, lui penso che abbia anche altri ragazzi, ma la cosa non mi sconvolge perché, come diceva una delle mail di questa discussione, non travolge la relazione che ho con lui. Io penso che lui abbia bisogno di non avere un solo partner, la monogamia, per lui, sarebbe una costrizione, tra l’altro assolutamente non necessaria, perché quando fa sesso è prudente e non si mette a rischio. Tra noi il sesso non è solo (per non dire che non è mai) perfomance ma è soprattutto intimità sessuale, e intimità sessuale significa essere senza segreti fisici uno per l’altro, in questo senso ci sono situazioni particolari di stress o di frustrazione nelle quali facciamo sesso senza l’idea di dover arrivare necessariamente fino in fondo. Per noi il contatto sessuale, disinibito ma senza significati quasi sacrali, è la dimostrazione del fatto che ci accettiamo a vicenda, cioè che, voglio dire, ci accettiamo anche negli aspetti più intimi e in pratica che ci vogliamo bene. Certe volte, specialmente quando lui torna distrutto dal lavoro, spegniamo i telefonini e ce ne andiamo a letto a luce spenta e ci abbracciamo e restiamo così per parecchi minuti. La sensazione di benessere è reale, direi totale, perché vedi che il tuo compagno sta bene con te, è felice di starci e tutto questo è raro e bellissimo allo stesso tempo. Io sento il fascino anche sessuale del mio compagno, vedo il bisogno che ha di essere accettato e la sua capacità di capire i miei bisogni e di trovare un equilibrio con i suoi, e tutto questo con amore e con rispetto reciproco. Ovviamente il sesso è solo uno degli aspetti della nostra relazione, e penso che se fosse l’unico, comunque, il rapporto crollerebbe. Io lo considero un modello di uomo da seguire, non un modello perfetto perché la perfezione non è di questo mondo, ma un modello da seguire. Se ci siamo scelti, anche se forse in modo non esclusivo, una ragione c’è e si vede. Io avevo di lui un’immagine ottima anche all’inizio, ma quell’immagine si è dimostrata molto al di sotto della realtà. Un uomo così veramente ti cambia la vita.

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FASCINO? SEEE!!

Messaggio da progettogayforum » martedì 21 marzo 2023, 18:11

Ciao Project,
… i ragazzi … la fissa dei miei vent’anni! Perché quando non sai veramente di che si tratta è tutto bello, ti sogni questo mondo e quell’altro, ti ci fai un film come ti pare a te, ecc. ecc.. Poi arriva il contatto coi ragazzi veri, e quello c’ha le fisse, quell’altro ce l’ha col mondo, quell’altro è depresso, quell’altro manco ti vede, quell’altro vive sui social, ecc. ecc., e allora ti chiedi: ma perché devo stare a combattere con tutte queste cose? C’hanno i problemi loro, ok, e allora se li possono pure tenere. Per non parlare delle corna, delle falsità, dei piedi in tre scarpe, delle prese per i fondelli, degli ex che non sono ex, degli amici che non sono solo amici, delle bugie che si sprecano pure quando si potrebbe benissimo dire la verità. Sono arrivato alla conclusione che ne ho le scatole piene! L’ultimo mi sembrava meno peggio degli altri, siamo stati insieme, ma lui tendeva sempre a sminuire, a farsi pregare, a dire che oggi no e domani nemmeno e quando gli girava a lui io dovevo dire sempre sissignore. E allora ho detto basta! Non voglio correre appresso a nessuno e non l’ho cercato più, e lui c’è rimasto malissimo e ha cominciato a dirmi che lo avevo strumentalizzato. Uscivamo insieme e lui stava a giocare col cellulare tutto il tempo, e una volta e due e tre e alla fine uno scoppia. Con quello prima io dicevo bianco e lui capiva nero. Parlavamo e mi impapocchiava mille cose, ma erano solo chiacchiere, alla fine nemmeno lo stavo a sentire. Ma che è tutta sta storia? È molto meglio stare soli! Ci sono arrivato a trent’anni a capirlo! Un amico, l’altro giorno, ha passato tre ore a parlare male del suo ragazzo, ma proprio con insulti e parolacce, poi il ragazzo l’ha chiamato e lui gli ha detto tutto il contrario di quello che aveva detto a me. Ma bisogna avere la schiena dritta, mai farsi circuire dalle chiacchiere. Da adesso cambio radicale di programma. Obiettivo: migliorare la mia situazione di lavoro e riprendere gli studi che avevo messo da parte da parecchio tempo. I soldi mi sembrano una cosa più seria, magari resterò fregato anche su quello ma potrò prendermela solo con me stesso. Ricordi belli dei ragazzi che ho conosciuto praticamente non ne ho, qualcuno passabile ma sempre mezze cose, come andare a cena insieme quando però la finalità di andare a cena insieme è solo quella di farsi una bella mangiata. Il sesso poi è stato una serie di fraintendimenti. Ognuno ha in testa il suo modo di ragionare e quando si dice creare qualcosa di comune si intende dire che tu ti devi adeguare al suo modo di vedere le cose. E poi il sesso è narcotico, non fa esplodere le contraddizioni, e quando è finito quello è finito tutto, il resto semplicemente non esiste o è solo un mezzo per arrivare al sesso. E qualcuno ha ancora il coraggio di parlare di fascino di un uomo!

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UNA NON COPPIA GAY VERA

Messaggio da progettogayforum » martedì 25 aprile 2023, 8:49

Ciao Project.
Il mio ragazzo? Macché, non è il mio ragazzo! Stiamo bene insieme? Sì, una certa complicità c’è. Sono innamorato di lui? Non lo so, so solo che in qualche modo gli voglio bene. Niente di travolgente, tipo farfalle nello stomaco. Non abbiamo mai avuto l’intenzione di costruire niente insieme, ma alla fine è successo da sé. O, meglio, non abbiamo costruito niente ma abbiamo imparato a stare insieme a modo nostro. Ci capiamo? Almeno non ci aggrediamo. Vincere non è mai stata una finalità né per me né per lui. Che altro posso dire? In pratica è tutto qui. Certe volte mi sembra più niente che poco, altre volte mi sembra che lui nella mia vita c’è. Che poi, pure io per lui posso essere stato più una palla al piede che altro. Certe volte mi dice che sono ipocrita e che non gli dico la verità. Ma quale verità? Lui pensa che io sia condizionatissimo e magari che sto con lui solo per quel po’ di sesso, quando se ne ricorda e non ha di meglio da fare. Ieri smanettando nel PC ho trovato una nostra chat di alcuni anni fa e mi ha fatto tenerezza. Vuol dire che noi almeno un abbozzo di storia lo abbiamo avuto. Forse allora un po’ di farfalle allo stomaco c’erano, ma ognuno la viveva a modo suo, ovviamente. Lui pensa di avere un potere su di me, in senso buono, e questo in un certo senso è vero ma penso che sia una cosa comunque relativa. Stiamo bene insieme ma da lontano, non credo proprio che riusciremmo a convivere, siamo troppo diversi. Noi non abbiamo mai litigato, questo è vero, ci sono stati momenti di tensione, ma alla fine né lui né io volevamo mettere un punto alla nostra storia, se la vogliamo chiamare così. Adesso sono stanco ma lui non lo capisce o almeno certe volte penso che non lo capisca. Mi dà un fastidio terribile quando pensa di avere capito tutto di me e comincia a sparare sentenze su questo e quello, in quei momenti si crede di capire tutto, mentre quando le cose gli vanno male e cambia umore, e non ho capito nemmeno per quale ragione, si sente uno stupido totale. Noi in qualche modo abbiamo fatto uno sull’altro un’operazione di recupero o di salvataggio e adesso che in teoria si potrebbe stare più tranquilli tutti e due, comincia a venire meno l’interesse reciproco perché ci rendiamo conto della relatività della cosa. Insomma capiamo che mettere insieme due come noi è più un rischio che altro. Io lo capisco? Boh! Non lo so, gli voglio bene, forse più per come lo vorrei che per com’è. Io dico così ma non è nemmeno vero perché se mi sono messo con lui vuol dire che in qualche modo mi stava bene. È un bel po’ che stiamo, diciamo così, insieme ma non siamo una coppia. Io sono solo una parte, tutto sommato nemmeno così fondamentale, della sua vita e lui è una cosa positiva della mia ma ognuno si tiene il suo mondo e i suoi problemi. Alternative a lui non ne ho mai cercate ma forse solo perché non ho mai cercato veramente nemmeno lui. A trovarmene un altro non ci penso proprio, lui c’è e sembra che ci voglia stare e mi sta bene così. Ieri ho visto un film su una coppia gay e mi sono chiesto se l’autore della storia fosse gay, probabilmente sì, ma il film era così standard che mi sembrava un teorema costruito proprio per dare un’immagine standard del gay, non la solita immagine standard ma un’altra immagine, diciamo tranquilla, ma pure quella standard. Io sono gay, ma nei problemi che venivano fuori dal film non mi ci ritrovo affatto. Quello è un modo di essere gay dove tutto è centrato sull’essere gay e pure in modo piuttosto banale, la realtà è tutta un’altra cosa, almeno la mia. Alla fine di questo guazzabuglio, breve per fortuna, ti saluto e ti auguro buona domenica.
Ciccio

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IL POTERE DEL SESSO GAY

Messaggio da progettogayforum » sabato 12 agosto 2023, 8:20

Caro Project,
ti scrivo sull’onda di un momento emotivo inatteso quanto gradito. Non sono più giovane, ormai over 40, sto passando un periodo non buono della vita per motivi di salute, non sono problemi distruttivi ma di quelli che ti mettono fuori gioco per un periodo più o meno lungo e qualche volta ti portano a pensare che in gioco non ci rientrerai più. In questi periodi vado un po’ in depressione e tendo a staccarmi dal mio compagno storico, che ha cinque anni meno di me, stiamo insieme da 15 anni, ma in modo molto elastico e indipendente. Non abbiamo mai cercato di stringere troppo il nostro rapporto. Ci vogliamo bene, ma ciascuno di noi conserva la propria completa libertà. All’inizio pensavo che su queste basi una relazione non potesse funzionare e invece ha funzionato per 15 anni e piuttosto bene. Noi ci vogliamo bene, ci stimiamo, ci rispettiamo e questo per me ha avuto un valore enorme. Da un po’ di tempo sono subentrai i problemi di salute e io ho cominciato a pensare che lui dovesse sentirsi totalmente libero e così ho cominciato a farmi complessi sul fato che dovevo chiamarlo il meno possibile. Un giorno gliel’ho detto chiaramente e lui mi ha risposto che si è sempre sentito totalmente libero e che io lo sapevo benissimo, ma non dovevo in nessun modo cercare di allontanarlo, se ne avesse sentito lui il bisogno, se ne sarebbe andato da sé, ma questo bisogno non lo sentiva affatto e non aveva nessuna intenzione di perdere il rapporto che aveva con me. Io sul momento ho faticato a credergli, ma poi ho visto che in sostanza tra noi non è cambiato nulla, che i problemi di salute erano e sono ancora più un condizionamento mio soggettivo che qualcosa in grado di mettere in crisi il nostro rapporto. Devo sottolineare che tra noi il sesso ha sempre avuto un posto importante, non tanto come sesso in sé quanto per l’idea di avere un mondo condiviso anche a quel livello. Lui, davanti ai miei problemi di salute non ha cambiato atteggiamento, non si è fatto trascinare da me nel patetico, ha mantenuto il focus centrato sul sesso nonostante tutto. Questo fatto all’inizio mi infastidiva, come se lui tenesse un comportamento quasi di gioco e non capisse le mie preoccupazioni (più o meno fondate che fossero). Quando mi vedeva a terra se ne usciva con qualche riferimento sessuale che a me non piaceva. Poi non si è fatto più sentire per una decina di giorni e io mi sono ben guardato dal chiamarlo, ma oggi, a mezzogiorno mi chiama e mi dice: “tra un’ora passo, perché ho pensato spesso a te in questi giorni, e dobbiamo parlare, ok?” La frase non sembrava presagire niente di buono, lui non è tipo che parla molto. Io mi preparo ad un bell’addio con annessi e connessi. Quando arriva mi dice: “Mi manca il tuo modo di fare sesso.” che è il massimo delle dichiarazioni affettive che ti puoi aspettare da lui, poi mi prende per mano e mi porta nella mia stanza da letto e si porta la mia mano non ti dico dove. Io in un primo momento mi ribello ma poi capisco che lui non sta giocando, che quello che mi ha detto è vero e che lui pensa che l’unico modo per sollevarmi il morale stia nel coinvolgermi sessualmente. Ed è esattamente quello che è successo. Alla fine gli ho risposto con un sorriso e lui, appena ha visto quel sorriso ha sorriso anche lui e mi ha abbracciato forte. Così ha superato le mie resistenze. In fondo lui voleva che capissi che, nonostante tutto, io, per lui, ero ancora importante, e che lui mi desiderava esattamente come prima, e poi il fatto che lui si dimostri sessualmente interessato è anche segno che, in fondo, è di buon umore, perché quando è di cattivo umore queste idee non gli vengono proprio, quindi l’interesse sessuale è segno che lui tutto sommato sta bene e sta cercando di fare capire anche a me che, anche se tendo a fare la vittima, sto bene anche io e che dovrei mettere da parte gli atteggiamenti patetici nei quali mi adagio troppo spesso. Sono io che penso, stupidamente, che una sua proposta sessuale sia qualcosa di fuori posto, in realtà, in certe situazioni, è l’unico elemento che può fare la differenza. Evidentemente lui lo capisce e si comporta di conseguenza. Non sto dicendo che è un santo e che fa tutto quello che fa solo per me, è ovvio che quello che facciamo insieme gli piace e gli piace fantasticare su di me e questo mi sembra ovvio, è che si incontrano i desideri spontanei di due persone, non solo il desiderio di fare sesso ma anche l’idea di farlo insieme, di scegliersi reciprocamente, che è una cosa che mi è capitata solo con lui. Io so che lui non è mio ma che è un uomo libero di fare quello che vuole, un’intesa di fondo c’è e c’è sempre stata e non credo nemmeno che sia una questione solo di sesso. Tempo fa avevo letto sul forum una discussione su fascino di un uomo, lui quel fascino ce l’ha, ci stai bene a fare sesso ma ci stai bene anche a parlarci seriamente o a ridere sulle cose più stupide. Magari adesso sparirà per qualche giorno, è successo tante volte, ma non si dimenticherà di me, non si è mai dimenticato di me. Noi siamo diversi, lui ha le sue fisse, diverse dalle mie, ha anche lati del carattere un po’ ispidi, qualche volta, ma pure questo fa parte del personaggio, in senso buono ovviamente. Di lui mi piace tutto, proprio letteralmente tutto e non scendo in dettagli. Sentire la sua voce al telefono mi mette immediatamente di buon umore e qualche volta mi eccita pure e lui lo sa e penso ne sia pure contento. In fondo il sesso è un mezzo potentissimo di comunicazione, quando è realmente un mezzo di comunicazione, facilita enormemente le cose. Ovviamente il sesso che è realmente un modo profondo di comunicare è quello che intercorre tra persone che si stimano e che si vogliono bene, non si tratta del sesso in quanto tale e richiede un processo lungo di maturazione. Io e il mio compagno non siamo arrivati subito al sesso, ci abbiamo messo parecchio tempo. L’attrazione c’era eccome fin dall’inizio, ma la cosa ha richiesto circa quattro mesi: nessuno voleva fare il primo passo, poi lui ha cominciato a farmi un po’ di coccole e a chiedermi di fare altrettanto con lui, all’inizio si trattava solo di coccole generiche, carezze e niente di più e da lì tutto è partito, è stata una progressione lenta ma costante e alla fine, quando ci siamo arrivati, è stata per entrambi una cosa attesa e anche molto desiderata. Ricordo quei momenti come tra i più belli della mia vita. Da allora è stato praticamente l’unica presenza stabile nella mia vita, con alti e bassi, certo, ma una presenza che non è mai venuta meno. Lui è molto più razionale di me e motivi per mandarmi a quel paese gliene ho dati molti, io mi faccio portare dalle emozioni del momento e purtroppo anche da quelle negative. Lui è il mio elemento stabilizzante, che cosa sono io per lui effettivamente non lo so ma qualche cosa sono di sicuro. Spero di risentirlo presto, un po’ per il sesso e un po’ perché con lui sto proprio bene.
Ho riletto la mail, è sconclusionata ma te la mando lo stesso. Se puoi mandami due righe. Grazie.

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Re: IL FASCINO SESSUALE DI UN UOMO 2

Messaggio da progettogayforum » lunedì 25 settembre 2023, 1:47

Mail inviata a Project con richiesta di pubblicazione:

Il fascino di un uomo è un titolo che attira il lettore, e io vorrei aggiungere anche la mia esperienza alla risposta intitolata IL FASCINO SESSUALE DI UN UOMO, ma non credo che si possa introdurre una risposta in un posto qualunque di una discussione che già è andata avanti e allora ho scelto il titolo “IL FASCINO SESSUALE DI UN UOMO 2”.
Non mi piace la gente che considera il sesso la cosa più importante della vita e in nome di questo presunto valore quasi mistico sottrae al sesso ogni spontaneità. Il fascino di un uomo sta anche nel non considerarsi uno speciale, nel non atteggiarsi, nel vivere il sesso con leggerezza. Quelli che si fanno maestri, onestamente, mi sembrano stupidi che si illudono di poter insegnare agli altri come si vive. A me piacciono gli uomini semplici che scherzano, che giocano, con rispetto, certo, ma che vivono ogni aspetto della vita, sessualità compresa, in modo non professionale. I professionisti della seduzione non li posso proprio sopportare. Ovviamente il mio non è un discorso generale ma viene direttamente dalla mia esperienza con il mio compagno che io considero un uomo di fascino proprio perché non si ritiene tale. Ci siamo conosciuti 15 anni fa, abbiamo avuto una lunga relazione con alti e bassi, ma lui ha sempre conservato la sua dignità che non è un atteggiamento mentale, ma è l’esatto contrario, è l’assenza di qualsiasi prosopopea, è la capacità di giocare con tutto, anche col sesso, e soprattutto di essere se stesso in ogni situazione senza recite. Noi ci capiamo, lui sa come rispondermi, sa di che cosa ho bisogno, non ha mai fatto l’offeso, e questo l’ho apprezzato moltissimo, quando vedeva che io facevo l’offeso era lui per primo che prendeva l’iniziativa e cercava di sdrammatizzare la situazione. Ha sempre saputo di essere importante per me, i primi tempi la cosa gli creava qualche preoccupazione, poi, con gli anni, il nostro rapporto si è consolidato perché alla base c’era un vero volersi bene. Non si è mai atteggiato a uomo che non deve chiedere mai, anzi lui ha cercato affetto e sesso, lo ha proprio cercato e voluto e ha voluto anche il nostro rapporto, in questo senso è stato fedele, ha vissuto anche altre storie ma non mi ha mai messo da parte e soprattutto non mi ha mai imbrogliato, non mi ha mai raccontato balle. Averlo incontrato ha arricchito la mia vita, ha allargato i miei orizzonti, mi ha fatto sentire amato come non mi era mai capitato. Ancora adesso, quando mi chiama al telefono, mi sento felice, e lui mi chiama solo per dirmi cose che sa che mi faranno piacere. Scherza con me, gioca, è il mio modello di uomo, non cerca di prevalere, si fida di me e cerca di farmi stare bene, sopporta certe mie forme di stupidità e certe volte mi provoca con modi di fare molto giocosi, in fondo sa benissimo che siamo una coppia realizzata. Un uomo così è l’elemento portante della mia serenità!

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