Legge sul matrimonio omosessuale migliora la salute dei gay

[barbara]

Una ricerca americana pubblicata sul Journal of Public Healt ha studiato un campione di più di mille omosessuali di sesso maschile scoprendo che la loro salute appare migliorata significativamente dopo la promulgazione della legge che riconosce il matrimonio gay. Gli scienziati della Columbia Univerisity School of Public Health hanno analizzato i dati relativi ai centri di salute medica e mentale dello stato del Massachusetts in un range di tempo comprensivo i dodici mesi prima della promulgazione della legge ed i dodici successivi.( si parla di una legge del 2003)
I dati sulla salute dei gay sposati ( diminuzione delle visite mediche del 13% , abbassamento dei problemi di ipertensione, depressione e disturbi dell’adattamento) hanno indicato una riduzione significativa dei sintomi legati allo stress già a pochi mesi dalla promulgazione della legge.
Come afferma uno degli autori "Esiste un legame molto stretto fra salute e felicità. Il nostro studio mostra che l’abbattimento delle barriere di discriminazione sessuale migliora la salute di uomini gay e bisessuali."
Proprio in questi giorni le nozze gay sono un tema di grande attualità sulla scena politica americana anche a seguito delle congratulazioni del presidente Obama a una coppia di neosposi gay.
Eccola:
http://www.gay.it/channels/foto_articolo.php?id=32869

[Gio92]

Mi sa che qui in italia moriremo almeno 10 anni prima di quanto abbia stabilito il Padre Eterno.... XD

[Nicomaco]

Davvero molto interessante, barbara, la sintesi dello studio che hai riportato. Mi ha fatto tornare in mente un breve passo dell’introduzione di Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo al saggio di Martha Nussbaum “Disgusto e umanità” che ho segnalato nella sezione libri del forum. Lo riporto perché mi sembra il linea con quello che hai ricordato tu.

“Lo psicoanalista Mark Blechner propone agli eterosessuali di sottoporsi per un mese ad una piccola prova: non menzionare il marito/la moglie e/o figli in nessuna conversazione; descrivere al singolare un’esperienza che hanno invece condiviso con il/la partner; pronunciare sempre «io» anche quando dovrebbero impiegare il «noi». Fare insomma ciò cui gay e lesbiche si trovano regolarmente sottoposti quando non rivelano la loro omosessualità. Gli eterosessuali che hanno fatto questo esperimento sono rimasti sconcertati da quanto fosse debilitante; Blechner invita a riflettere su quanto lo sia per quei gay e quelle lesbiche che vivono la situazione non per un mese, ma spesso per un’esistenza intera”.

Il matrimonio non è per tutti. Ci mancherebbe. La possibilità di esprimere i propri sentimenti di coppia omosessuale in pubblico senza vergognarsi di nulla, quella invece si. E’ un diritto che una società autenticamente democratica dovrebbe sempre difendere. Ma siamo lontani dal raggiungimento del traguardo purtroppo … almeno qui da noi.